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THE BEST WEEK OF MY LIFE

«Pronto per il concerto più bello della tua vita?» chiesi quella sera a Matteo, appena salii in macchina, facendogli un sorriso a trentadue denti.

Sì, era la sera che dovevamo andare al concerto di Emanuele Aloia, quel concerto di cui avevo regalato i biglietti a Matteo per il nostro secondo anniversario.

«Prontissimo» rispose Matteo con un sorriso «Sarà sicuramente il concerto più bello delle nostre vite» confermò poi annuendo.

Io però alzai un dito per fermarlo.

«Non credo sarà il concerto più bello della mia vita» dissi scuotendo la testa.

Matteo mi guardò stranito.

«Nel 2015 sono andata al concerto degli One Direction a San Siro, niente può superare quello» spiegai con aria ovvia.

Matteo mi guardò male.

«Avevi 14 anni» mi fece notare.

«E quindi?» chiesi io alzando le spalle.

«E io non ero il tuo ragazzo» continuò Matteo.

Io alzai di nuovo le spalle con innocenza, meritandomi uno sguardo di fuoco da Matteo.

Mi scappò una risatina, mentre mi sporgevo per baciarlo, cosa che non riuscii a fare.

«Non ti meriti un bacio» disse Matteo scansandosi stizzito.

Io lo guardai sospirando.

«Dai, amore! Scherzavo!» esclamai con aria ovvia, facendogli gli occhi dolci.

Matteo mi guardò con tenerezza, ma si vedeva che era convinto a non demordere.

«Sarà il concerto più bello della mia vita perché ci saranno tutte le canzoni che mi hai dedicato e potrò cantarle a squarciagola con te» dissi allora io con un sorrisetto.

A quel punto ne fece uno un po' storto anche Matteo, che poi si sporse per un bacio.

«Ti sei salvata in corner» disse facendomi fare una risatina.

Poi mise finalmente in moto diretto a Como.

~~~

Sì, fu davvero una delle serate più belle della mia vita. L'ho detto all'inizio che cantare le proprie canzoni a squarciagola con la persona che si ama è una delle cose più belle del mondo, e farlo a un concerto lo è il doppio.

«Ti amo da morire lo sai?!» mi urlò a un certo punto della serata Matteo, avvicinandosi al mio orecchio.

Io mi girai a guardarlo con un sorriso.

Era bellissimo illuminato dalle luci colorate dello spettacolo!

E quel sorrisetto stupido ma tenerissimo che aveva in volto mi scioglieva il cuore!

«🎶Vorrei darti il sole, per ogni volta che ti svegli male con la luna storta. Ti amo quando splendi, quando piovi di più. Dentro i tuoi silenzi sento l'urlo di Munch🎶» gli cantai io, seguendo la canzone che stava cantando in quel momento Emanuele Aloia.

Il sorriso di Matteo si allargò, poi si sporse per baciarmi con passione.

«Ti amo, ti amo, ti amo» dissi sulle sue labbra.

«Anche io, mia bellissima Ceciu» disse Matteo strofinando il suo naso con il mio «Ti amo talmente tanto che ti meriti una foto tutta tua sulle mie storie di instagram» aggiunse divertito «Quella che ti ho fatto prima è bellissima» continuò poi, prendendo il cellulare per mettere questa storia.

In tempo zero avevo una notifica su instagram e guardando la storia mi erano venute le lacrime agli occhi.

«Anche tu sei la fine e l'inizio del mondo per me» gli dissi.

«Non hai la minima idea di quanto io sia contento in questo momento» disse Matteo con un sorriso «Non riesco a spiegarlo perché non ho mai provato delle emozioni così fortemente belle. Mai» continuò scuotendo leggermente la testa «Ti amo alla follia» aggiunse.

Io lo guardai senza parole e senza fiato.

Non era la prima volta che mi diceva cose così belle, lo faceva spesso, e tutte le volte mi lasciava senza fiato.

«Ti amo da qui fino alla luna, e poi di nuovo indietro e di nuovo fino alla luna, infinite volte» dissi con un sorriso.

Poi appoggiai le mie labbra su quelle di Matteo con delicatezza, prima di aumentare l'intensità del bacio.

Come faceva a essere così perfetto?

~~~

No, le emozioni per quella settimana non erano finite, perché quel mercoledì c'era la Champions League, e l'Atalanta giocava contro lo Young Boys proprio a Bergamo, quindi io e Filippo eravamo allo stadio.

Tutto magico, tutto.

L'atmosfera dello stadio quando c'è la Champions è completamente diversa da quando c'è il campionato. È come se ci fosse più adrenalina, più voglia di trasmettere ai ragazzi in campo la passione da tifosi, per spingerli a vincere contro una delle squadre migliori d'Europa.

«Mi sento che stasera Matteo segna» mi disse Filippo poco prima del fischio d'inizio.

Io lo guardai stranita.

«Sei anche veggente ora?» gli chiesi alzando un sopracciglio.

Filippo mi guardò male.

«Aspetta e vedrai» disse stizzito.

Io feci una risatina, poi puntai gli occhi sul campo, da dove mi accorsi il mio Matteo stava guardando proprio verso di noi. Gli feci un sorriso e gli mandai un bacio per incitarlo, e lo vidi abozzarmi un sorrisetto tenero.

Comunque, la partita iniziò decisamente in favore per l'Atalanta, che continuava a pressare e far venire i brividi agli avversari con tiri su tiri nello specchio della porta.

«Cosa si è mangiato!» esclamò a un certo punto Filippo, portandosi le mani tra i capelli dopo un'azione dell'Atalanta durante la quale Zapata aveva fatto un assist per Matteo che lui non era riuscito a mettere in rete.

Quella non fu l'unica occasione goal del mio ragazzo, ne ebbe almeno altre due, che mi costrinsero a dare ragione a Filippo: Matteo sembrava in mood da goal quella sera.

Minuto 68: altro assist di Zapata verso uno dei suoi compagni che si era buttato in mezza per cercare il goal. Goal che arrivò con grande gioia di tutto lo stadio.

E chi era quel giocatore dell'Atalanta che aveva segnato?

Chi se non il mio bellissimo Matteo?!

Sì, Matteo aveva segnato il goal decisivo della partita, che finì proprio 1-0.

Ma non era stato solo il goal decisivo, era stato il primo goal di Matteo in Champions e il primo goal di un giocatore dell'Atalanta italiano in Champions.

Insomma, un traguardo enorme!

Un evento da festeggiare!

Una gioia immensa!

Tutto grazie al talento del mio bellissimo Matteo.

«Sei stato magnifico! Spettacolare! Fantastico! Quanto ti amo!» esclamai alla fine della partita, quando raggiunsi Matteo in campo dopo la sua intervista.

Gli corsi incontro e gli saltai in braccio senza pensarci due volte.

Ero troppo felice per pensare!

Matteo mi strinse a sé felice anche più di me, poi, senza mettermi giù, si fiondò sulle mie labbra con una passione mai vista.

«È stato il tuo sorriso a farmi fare goal» mi sussurrò appoggiando la sua fronte alla mia «Senza quello a inizio partita non avrei mai trovato la carica giusta» aggiunse.

Io sorrisi e gli accarezzai una guancia con delicatezza.

«Ti amo» gli sussurrai, prima di lasciargli un bacio sul naso e poi tornare sulle sue labbra.

~~~

Oh quelle labbra!

E quelle mani!

E quei baci!

E quanto mi piaceva accarezzare la pelle di Matteo e sentire tutti quei muscoli sotto le mie dita!

E baciargli la mascella!

E sentire il suo corpo sopra il mio mentre le sue mani accarezzavano ogni centimetro di pelle libera che trovavano!

«Sei stato bravissimo stasera» gli sussurrai mentre mi baciava il collo e scendeva sulla pelle appena sopra il reggiseno.

Matteo alzò lo sguardo su di me e mi fece un sorriso.

«Sei il mio orgoglio, amore» gli dissi mettendogli una mano sulla guancia.

«E tu sei la mia forza» mi disse lui, prima di tornare con le labbra sulla mia pelle, baciandola con delicatezza.

Che brividi!

Che bello!

~~~

«Andiamo a festeggiare domani?» mi chiese poco dopo Matteo, quando ci sdraiammo l'uno accanto all'altra nel letto.

«Domani è giovedì, c'è X Factor, Teo» gli feci notare arricciando il naso.

Matteo sbuffò.

«Posso stare qui a guardarlo però, così stiamo comunque insieme» dissi cercando una soluzione.

Matteo mi guardò con tenerezza, poi mi lasciò un bacio in fronte.

«Festeggiamo stasera allora, che ne dici?» mi chiese con aria furba.

Io aggrottai le sopracciglia confusa.

In che senso?

Matteo si spostò da sotto di me e si alzò dal letto, sparendo verso la cucina. Dopo poco tornò con in mano due calici e una bottiglia di vino rosso.

«La conservavo per le occasioni speciali, e visto che questa è la settimana più bella della mia vita è il momento di aprirla» mi spiegò con un sorrisetto innocente.

Ne feci uno anche io, poi appoggiai la schiena allo schienale del letto e accettai il calice che mi porgeva Matteo.

«A te e al tuo infinito talento» dissi con un sorriso.

Sorrise anche lui.

«A noi e al nostro infinito amore» disse poi facendo cin-cin.

Poi si sporse per un bacio, prima di sorseggiare il suo vino, mentre io mettevo una storia su instagram per festeggiare il traguardo che aveva raggiunto quella sera.

~~~

«Sai, abbiamo fatto bene a non uscire a festeggiare stasera. Sono parecchio stanco» disse la sera dopo Matteo, quando ci sdraiammo sul divano per guardare X Factor.

Io feci una risatina e lo strinsi a me, sentendolo affondare il viso nell'incavo del mio collo.

Gli posai una mano sulla schiena e una sulla guancia e lo accarezzai delicatamente, appoggiando la mia testa alla sua.

Che bella posizione!

Era così rilassante!

Talmente tanto rilassante che a un certo punto, puntando gli occhi su Matteo, mi accorsi che si era addormentato.

Feci un sorrisetto tenero, poi lasciai un bacio sulla fronte a Matteo e abbassai il volume della tele per non disturbarlo.

Quanto era bello il mio angioletto addormentato!

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