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OLANDA

Adelaide nota l'agitazione di Michael mentre prova ad addormentarsi. «Credi che mio fratello abbia fatto la scelta giusta?»
Michael si gira e guarda il soffitto. «No. Ma lo capisco. Non ci siamo mai trovati in una cosa simile, è giusto che voglia un attimo pensare a cosa fare.»
«È giusto che voglia essere razionale.»
«Che vuol dire naz... raz...»

Adelaide gli afferra la mano e, in silenzio, lo rassicura.
«Comunque è un ragazzo giovane, bisogna ricordarlo.»

«Ade?» qualche ora dopo, Alessia è andata a svegliare la sorella, che ha dormito nella stessa stanza del gigante. «Che vuoi Ale? Sono le sette del mattino.»
«Dai alzati» si pente di averglielo chiesto quando vede che le coperte erano l'unica cosa che copriva il suo grazioso corpo.

Imbarazzata le dà le spalle, mentre si siede comodamente nuda senza preoccuparsi di mettersi almeno uno slip.
«Non credi che siamo rimaste abbastanza? Dovremmo tornare a occuparci dei nostri affari.»
«Ale» la bionda si alza, ancora assonnata, si avvicina alla bruna, le mette una mano sulla spalla e prova a farla ragionare. «Devi rilassarti, non ci prendiamo una pausa da settimane. Che ti costa stare un giorno senza pensieri? Goderti la vita. Può fare bene distrarsi un po'. Ogni tanto fai… come faccio io, mettiti nuda e divertiti.»

Per Alessia è una cosa molto difficile, non ha mai pensato a divertirsi, soprattutto dopo i poteri. È tutta casa e "lavoro", non conosce altre strade.
«Sai che non sono capace» dice, con tono quasi dispiaciuto.

«Un giorno scommetto che troverai qualcuno che ti aiuterà a farlo. Adesso dammi un attimo il tempo di vestirmi e arrivo.»

«Giorno» Peter dopo essere uscito dalla sua enorme stanza va a fare colazione e trova già John in piedi.
Si prende una merendina, un succo e controlla il computer.

John torna al suo caffè quando gli appare davanti una turbata Alessia. «Adelaide dice che sono… rigida.»
John fa sì con la testa mentre gusta un biscotto al cioccolato che si pente di non aveva mai mangiato prima.
«Dovrei divertirmi un po' di più?»
Quasi gli cade il biscotto da bocca. «Io… non so.»
Alessia si rende conto che forse l'ha messo un po' in difficoltà. «Scusami, sto parlando troppo. Non mi succede spesso ma con te mi viene naturale.»
«No, tranquilla. Quando hai bisogno di parlare puoi venire da me» le dice imbarazzato.
«Grazie Johnny. Ade è pronta, alla prossima.»
Lo saluta con un bacio sulla guancia che fa rimanere di stucco l'americano.

«Karen?»
«Buongiorno signorino Shaw.»
«Hai novità per me?»
«Ho qualcosa signorino. Una vecchia conoscenza.»
«Finalmente qualcosa di buono.»

«Mi perdo in questa casa» esordisce Markus appena entra in cucina.
Raggiunge l'inglese al computer. «Uh…» anche lui è sorpreso da questo inaspettato ritorno in scena. «Il dottor Frankenstein è tornato.»
~~

«Mi dispiace per l'altra sera» esordisce dispiaciuta Fiona. «Ti ho forzato a passare la notte con me, speravo che ti piacesse...»
«Non è colpa tua» la ferma il piccolo velocista. «Io non sono normale. Vorrei poter avere una relazione, una persona al mio fianco, ma non ci riesco. Non sono pronto. E purtroppo credo che non ci sia nessuno che può aiutarmi a superare quello che mi è successo in passato.»
«Sascha...» Fiona vorrebbe fargli cambiare idea.
«Mi dispiace Fiona, spero tu riesca a trovare qualcuno di più normale.»

Va al ristorante diventato punto di ritrovo del suo esercito. Ristorante gestito dal potenziato che ormai tutti chiamano Uomo Focaccina.

Ai sentimenti negativi nati dalla chiacchierata con la ragazza inglese si aggiungono quelli di ieri. C'è un misto di rabbia e delusione, verso sé stesso. Chiama a sé i membri di cui più si fida. «Javi, Otto. Occupatevi voi di tutto. Per come sto adesso ucciderei al minimo atto criminale. Mi fido di voi, saprete cosa fare.»

Dopo poco i presenti nel ristorante iniziano a rumoreggiare.

POV ANDREAS
«Hey!»
«Eccolo lì!»
«Vice! Vice! Vice!»
Che accoglienza, grazie signori e signore.

«Hey fratello» non lo vedo bene. È assente, stanco, triste. Non mi piace quando è così. Cerco sempre di fare di tutto per farlo stare meglio, ma... ne ha passate tante.
Sono contento almeno che quando è con noi Fra sta meglio, è felice.
«Dobbiamo andare in Olanda.»
~~

POV ALESSIO
«Lessie! Hey femminuccia!»
Chi ha dato quel camion a Mick?
«Che cazzo ridi Ste.»
«Dai cugino, è divertente.»

«Mick, panzone che non sei altro. Che cazzo urli?»
«Preparatevi» abbassa gli occhiali da sole sul naso. «Dobbiamo partire.»
Dove andremo di bello?
~~

POV ERIK
Che tranquillità. Ah… Che pace.
Questo bicchiere di latte me lo godrò a pieno. Ah…

Un po' di relax per riattivare la mente, per respirare tranquillità. E sbollire la rabbia, far passare il nervoso.
Peter non si offende se accendo la TV.
NBA, golf, F1, moto. Ita… Ita… Ital… Italia 1? Che cosa è?

Perché tanto silenzio? Qualcuno ha ucciso i miei compagni? Finalmente.
Ecco un bel film, Transformers 3. Questa è vita.

«Erik!»
Oh che cazzo. Perché c'è un portale di Andre?
«Ci eravamo dimenticati di te» lo informa Manuel. «Cambiati ed entra nel cazzo di portale.»

«Dumma jävla idioter»
«Non ti capisco quando parli svedese.»
«E io non ti capisco quando parli italiano.»
~~

AMSTERDAM

Nella capitale olandese si fa una breve sosta, per riorganizzare le idee, in un insolito locale: "L'angolo delle Fiabe".
«Chi gli ha dato questo nome?»

«Quanta gente strana» guardando gli amici John ci ripensa. «Beh ormai in realtà niente più può essere strano.»
«Vero fratellone.»
I due fratelli vanno a sedersi e qui Leonard trova il coraggio di fare al fratello domande sul padre.
«Cosa faremo quando lo troveremo Johnny?»

POV JOHN
Non ne sono certo, non ci ho ancora pensato. Non ci ancora voluto pensare.
«Lo avevo detto io, e anche la mamma. Non era morto.»

Per me era come se lo fosse.
Scomparve da un giorno all'altro, senza dire niente. Ci dissero che aveva avuto problemi sul lavoro, e infatti l'anno scorso ci vennero a cercare dei tizi che volevano dei soldi che nostro padre gli doveva.

Anche se... probabilmente l'agente Morales aveva pensato che quei debiti erano falsi, e che in realtà non doveva soldi a nessuno.

Che cosa accadde?

«Può darsi che gli abbiano fatto il lavaggio del cervello. John potremmo riavere nostro padre.»
Non lo so, non ce la faccio a non odiarlo.
«Gli parleremo, gli faremo tante domande e poi torneremo tutti a casa.»
Leonard è entusiasta, lo capisco, lui non è mai riuscito a conoscerlo.
Ma io non mi fido.
«Mi dispiace rompere i tuoi sogni Lonny. Ma quello non è più nostro padre.»
~~

«Cosa vi offro da bere?» la barista guarda meglio le nuove facce appena entrate. «Oddio, siete voi.»
Stephan è il primo a riconoscere la potenziata.
«Benvenuti nel mio bar» risponde fiera. «E chiamatemi Karianne. Qui chiunque è il benvenuto, anche le persone più strane.»
Non si accorgono che la frase era rivolta a loro.

Alessio gusta una fanta, palesemente incazzato. La gira e la rigira, e ripensa alle parole dette da quell'odiosa donna, ideando anche vari modi su come torturarla, e infine ucciderla.

Si riprende un po' quando una ragazza con una dote particolare gli passa davanti.
«Fratello» quasi buca il petto di Manuel, anche lui perso nei suoi pensieri. «Quella ha tre capezzoli. Fratello.»
«Sì chiama Melanie» lo informa Karianne. «È single, perché non ci provi.»
Inizialmente il ragazzo fa la parte del timido, ma, grazie alla spinta di Manuel, va dalla ragazza.

«Mick. Io e Markus cerchiamo ancora lo scienziato. Abbiamo le immagini interne ma non esterne. Amsterdam non è vasta, lo troveremo in poco tempo.»
«Ricevuto, io intanto gestisco i ragazzi.»
«Non lo fa Sascha?» domandano i due ragazzi al computer.
«È uscito, ha lasciato il compito a me.»
Peter e Markus si guardano negli occhi, convinti che non sarà una serata tranquilla.

Andreas vede il velocista uscire senza dire niente. La situazione del suo migliore amico lo preoccupa. Non lo segue, sa che ci sono momenti in cui ha bisogno di stare da solo, lo raggiungerà dopo qualche minuto.
~~

POV SASCHA
L'ultima volta che sono stato qui era il 1944. Adesso è un museo. La gente non ha la minima idea di cosa si provava in quei giorni.

Ho dovuto lasciarli morire.

Guardo questi ragazzini correre dietro un pallone, sulla stessa strada dove un tempo correva verso la salvezza un gruppo di ebrei, tra cui... la ragazza che salvai, Greta.

Avrò fatto la scelta giusta?
«Capitano, se lei ha fatto questa scelta non l'ha fatta a caso. Qualcosa dentro le ha suggerito che era la mossa migliore.»
«Quella donna Karen, era così arrogante, l'hai sentita, no? Molto convinta di ciò che diceva. E lo era anche dentro di lei.»
Cosa che mi è sembrata strana.
«Ascolti il suo istinto Capitano, spesso lo sottovaluta.»

Forse dovrei fare come faccio solitamente, distruggere tutto.
Ma non mi sembra la scelta giusta al momento.
~~

«Salve» con Manuel a fargli da spalla, Alessio si butta in questo inaspettato tentativo di conquistare Melanie, la ragazza con tre capezzoli.
«Quello non ti sembrava Arlecchino?»
«Arlecchino Manu? E poi chi altro Pulcinella?»
«Beh in effetti a me sembra che siano proprio loro due? Perché c'è gente vestita così?»

«Non vi ho mai visti qui» li squadra per bene Melanie. «Anche voi avete qualcosa di particolare?»
Mentre pronuncia la domanda raccoglile i voluminosi capelli color rame in uno chignon. I suoi occhi sono blu, e probabilmente ha più di trent'anni, ma l'età è solo un numero.
«Siamo... amici della proprietaria.»
«Potenziati… intrigante, non sono mai stata con un potenziato.»

Manuel si accorge che il compagno sta diventando un po' rigido. Questo lato timido non lo aveva mai mostrato. Non rimane fermo a guardare, vuole aiutarlo.
«Alessio qui è uno dei migliori, sai? Tra la top 50 delle persone più pericolose sul pianeta c'è anche lui. Sarebbe capace di vedere una zanzara a chilometri di distanza. Ed è uno che non sbaglia mai un colpo.»
La donna trova il potere interessante, mentre lo dice fa anche un occhiolino malizioso al giovane cecchino.

La donna si alza sulle punte per arrivare all'orecchio di Alessio e gli sussurra qualcosa. Poi gira i tacchi e va verso il bancone.
«Machiavelli, sto per vedere tre capezzoli sul petto della stessa donna» è molto entusiasta.
«Dacci dentro fratello.»
Manuel lo guarda allontanarsi sorridente. «So contento dai, almeno si distrae un attimo.»

Al bancone anche Karianne e Stephan si sono accorti del successo del ragazzo con Melanie.
La barista proprietaria accoglie il tema e ne approfitta. «Ti andrebbe di fare una cosa tre Stephan?»
«Emh…»
~~

Peter e Markus non si danno pace. Il nascondiglio dovrebbe essere da quelle parti, ma guardando la mappa niente è così grande da poter essere un luogo in cui un pazzo scienziato potrebbe lavorare.
«Lo avete trovato?» Michael che ripete questa domanda ogni due minuti non aiuta, anzi…

«Vado a farmi un giro fuori, vedo se trovo anche Sascha. Mick, controllali.»

POV ANDREAS
Uff... È ancora dura digerire ciò che è successo l'altro giorno. Certe persone non capiscono proprio, perché dovrebbero accettare quello che è? Perché devono accontentarsi? Perché non volere il meglio per sé stessi e per i propri cari?

Ma ok, mettiamo un attimo in pausa questo è torniamo a concentrarci sugli altri nemici, che ne sono un bel po'. Sparsi per l'Europa, a quanto pare.

Intanto dei ragazzi che fumano, spero non si sentino male. Fate attenzione belli!

Niente, non trovo né Sascha né qualcosa che potrebbe essere un laboratorio scientifico.

«Devi controllare bene Andre. Sto uscendo pazzo qui. Non è possibile che…»
Quanto parla. Che cos'è qui? L'acqua bolle. SpongeBob?
Oddio.

«Avete controllato nell'acqua?»
«Nell'acqua?»
«Sì, nell'acqua Pete» l'uomo più intelligente del mondo.

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