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LA GUERRA HA INIZO

«La guerra ha inizio.»

Andreas è un po' intontito per la botta, ma subito si riprende.

POV ANDREAS
Volevano fare le cose in grande stile, bel lavoro, complimenti.
Dove sono gli altri? Saremo caduti da lati diversi. Va trovarli in mezzo a sto casino.
Cos'è lì? Sento parecchi rumori in lontananza. Ora c'è anche una grossa kappa di fumo che si alza. Devo vedere da più in alto. Prendo il rampino e mi sposto sopra.

Un banale incendio? E un fumo così alto? Non credo.
«Spostati» ecco Lessie, magari con i suoi occhi riesce a vedere qualcosa che non vedo. «SSI eccole, attaccano la città. Inizia la guerra per la conquista del mondo.»
«Il decimo sacco di Roma Lessie.»
«Andiamo a divertirci anche noi Bee» una bella idea fratello.
~~

Markus si libera e si guarda intorno. «Ragazzi? Dove siete?»
Il suo telefono gli segnala la presenza di una potente tecnologia più in là, lungo il fiume. «Abbiamo resistito a peggio, vado a controllare.»

Poco distante da lui, anche Michael si rimette in piedi, ricevendo una bella sorpresa. Uno strano ronzio lo costringe a sollevare la testa, ed ecco che vede altri nemici in arrivo.
«Sono gli Ammazza-poteri» lo avverte Manuel mentre brandisce le spade.
«Si spargono per tutta la città» fa notare Stephan. «Fortuna che non siamo in pochi.»

John e Leonard sono caduti vicini.
«Come stai Lonny?» va subito a sincerarsi il più grande. «Stai bene?»
«Sì, sì fratello» John lo aiuta ad alzarsi. «Sarà stato nostro padre?»
Il più grande è convinto di no. «Ha un'arma potente, ma non di questo tipo.»
Vedono dall'altro lato della strada passare due moto. John li vede quel poco che basta per capire chi sono.
«I due capelloni Lonny. Rubiamo delle moto e seguiamoli.»

POV ERIK
Sono incazzato. «Non mi piace quando fanno saltare in aria l'edificio sopra al quale sono in piedi.»
«Nemmeno a me» il Capitano è incazzato quanto me, forse di più.
Non vedo l'ora di prendere i fottuti responsabili e fargliela pagare.

Un qualcosa vola intorno a noi. Se n'è andato, anzi... torna indietro. «È Joost.»
«Al riparo!»

Quel bastardo ci ha sparato contro!
«Sta andando anche lui nel casino» Sascha non si era manco preoccupato di scansarli i proiettili.
Io lo seguo quel pezzo... «Tu non vieni?»
«Resto qui» molto accattivante, buona fortuna Capitano.
~~

POV PETER
«Signorino Shaw» Karen chiede l'attenzione di Peter. «Mi duole dirle che ho solo brutte notizie per lei.»
«Non è ancora finita Karen» ne usciremo, come facciamo sempre. Io ci credo.
~~

«SSI, zombi, Ammazzapoteri» osserva John mentre inseguono i due capelloni. «C'è di tutto.»
«Vedo Mick e gli altri» lo informa il fratello. «Almeno ne siamo usciti tutti interi.»
Si avvicinano sempre di più. «Spariamo Lonny!»

Uno dei due capelloni si guarda dietro. «Abbiamo i due fratelli alle calcagne.»
«Bene, facciamoli secchi.»
Prendono le armi dai loro giubbotti e rispondono al fuoco.
Durante questo scontro tra le vie di Roma, John e Leonard rimpiangono di non aver rubato anche un casco, sarebbe stato davvero utile in questo momento. In compenso anche i capelloni non lo portano.

«Dai continuiamo a resistere Jules, altri duecento metri.»

«È difficile sparare mentre si guida» si lamenta Leonard, vedendo i suoi tentativi andare sprecati. «E pure vedendo loro come esempio non sembra.»
Ad un incrocio i capelloni prendono due strade diverse.
«Che fanno? Si dividono?»
Mentre pensano a cosa fare, atterra davanti a loro RoboCox. Tocca il terreno con tutta la violenza che può, provocando un'onda d'urto che fa cadere i Murphy dalle moto.

POV SASCHA
Fiona? Perché è qui? Devo portarla via da qui.
«Hey tu?» che sguardo strano. «Non è sicuro, devo portarti...»
«Signor Stinson» chi è? «Perché si scomoda? La ragazza può benissimamente restare qui. Ah giusto, lei non è a conoscenza degli "impegni lavorativi" della sua compagna Fiona... mia figlia.» Figlia? Ecco cos'era quel sentore.
«Ma, d'altra parte, compensiamo col fatto che nemmeno lei sapeva del tuo "lavoro"... Sascha.»
Mi hanno circondato.
~~

Markus raggiunge il luogo designato dal telefono. Si abbassa per non essere pienamente visibile, lascia sporto dal muretto solo gli occhi e i capelli, per sicurezza si è tolto il cappello, sarebbe troppo appariscente, qualche breve attimo senza non lo ucciderà.

«Qualcuno mi sente?» domanda all'auricolare.
Michael, Andreas, Stephan, Alessio e Manuel sono nel pieno centro della battaglia a fronteggiare zombi, SSI, Ammazzapoteri. Chiunque.
Michael è su una montagnola fatta di zombi a sparare colpi a ripetizioni con qualsiasi arma abbia addosso. Alessio passa da una finestra all'altra e spara colpi precisi nelle teste e nei cuori dei nemici.
Stephan, Andreas e Manuel controllano i nemici in strada e aiutano le persone.

«M, che cazzo vuoi?» risponde Stephan.
«Ho una domanda migliore» risponde Andreas. «M, dove cazzo sei?»
«Brutti stronzi, sono lungo il fiume. Questi bastardi stanno riportando in vita quel gigante che avete incontrato in Spagna.»
Non si aspettavano questa informazione.
«Vado io!» urla Mick.

POV MICHAEL
Andiamo da quell'idiota.
Lanciafiamme, mi servi. Carica, attivo, e... «Vi accendo tutti!» Ha ha ha. «Bruciate stronzi, bruciate.»
Altra arma. Lanciapatate, si... «Servizio in camera! Mangia questa! E questa! E questa!»

Cazzo, un bastardo lì sopra. Uh... mi ha quasi colpito. Tocca te lanciarazzi. Eccolo lì. «Tutto tuo!» Uh... che bell'esplosione.
Pompa a me. «Fatevi sotto luridi figli di puttana!» mi sto divertendo. «Hey voi, tornate dentro, non è sicuro qui.» Mi hanno ascoltato subito.

Gr... devo ricaricare. Caricatore pompa, non è questo, non è questo. Che mi corre addosso quello? Una testata a lui. «Sto caricando, un attimo.»
Trovato! «Ecco fatto, adesso vi uccido tutti.»
Chi lo ha ucciso lui? Markus.
«Ti porti dietro il devasto» mi piace farmi sentire.
«Dov'è il gigante?»
«Stanno per svegliarlo, pronto a far piovere omone.»
~~

Manuel ha avvistato i suoi arcinemici. «Toto e Jules. Bee, seguo i capelloni.»
«Fai attenzione!»

Manuel corre cercando di stare al passo con le moto. Toto si accorge della presenza di Manuel dallo specchietto, avverte il fratello e compiono così una molto stretta inversione a U.

Manuel non frena la sua corsa furiosa, nonostante il rischio di essere investito. Vicinissimo a loro si butta a terra in modo da riuscire a prendere le ruote anteriori di entrambe le moto.
La forte armatura lo fa uscire senza graffi, stessa cosa non si può dire degli altri due.
Si rialzano subito tutti e tre, nel mentre Stephan si aggiunge alla riunione.

«Mh, mh stallo alla messicana Manu.»
«Deponete le armi, e vi lasceremo andare con dignità.»
«Gettatele voi samurai» ribatte Toto.

Dalle retrovie arriva un fumogeno. «SSI Manuel.»
«Picchiamoli tutti.»
Stephan allontana subito uno con un calcio, lo fa con un altro, e con un altro ancora.
Manuel salta su un nemico e gli passa velocemente la lama sul petto, blocca l'avanzata di un soldato, lo calcia via, gli dà una testata e poi lo infilza. Prende anche l'altra spada. Va incontro a due di loro e gli salta sopra mentre spinge le lame nei loro corpi.
Alza la testa. «Ci sono gli zombi e i robot.»

Stephan lo raggiunge e indirizza tutti i proiettili nemici verso i mostri che stanno arrivando.
Manuel ingaggia un uno contro due. Ha davanti Toto e Jules. «Sei davvero basso Manuel.»
«Mai quanto i miei fratelli.»
Con un movimento veloce fa un taglio sul viso ad entrambi. Loro reagiscono, ma il samurai scansa. Salta su Toto e gli serve un calcio girando a mezz'aria. Scende giù, sgambetta Jules e poi gli consegna due pugni.

Stephan ha creato un muro fatto di zombi e robot, e sta continuando riempiendolo anche di soldati delle SSI.

Cardinale osserva da lontano. Nonostante l'inferiorità numerica, Manuel e Stephan stanno avendo la meglio contro le sue truppe. Questo non lo rende molto felice, ciò lo turba.
«In nessun modo oggi io perderò.»
Prende lo scettro e lancia il suo potere verso di loro, scatenando una grande esplosione.

Intanto Alessio continua a saltare da un balcone all'altro. Fino a quando spunta un pugno, che lo manda dritto giù in strada.
L'impatto è forte. «Che dolore» la schiena non è che si è appoggiata delicatamente al suolo. «Sta zoccola.» Il cecchino ha riconosciuto, sott'occhio, colei che lo ha colpito. È la donna muscolosa che incontrò la prima volta che andò a cercare Russo. «E pensare che in un altro contesto mi sarebbe piaciuto tantissimo che mi colpissi.»
«Parli troppo ragazzo.»
«Me lo dicono spesso. Ora, vogliamo dare sfogo ad un mio sogno perverso o vogliamo picchiarci?»
Lei ride di lui. «Fammi vedere che sai fare scricciolo.»

Alessio posa le pistole e alza i pugni vicino al viso, in attesa di un attacco della donna. Ma ci ripensa, e va lui all'attacco, prendendosi un bel pugno in faccia. Ne prende altri due prima di riuscire a fare una capriola e riprendersi un attimo.
«Sei brava, complimenti. Sei un sogno, sai? Mi avresti distrutto i fianchi se avessimo soddisfatto certi umani desideri.»
«Sai dire altro oltre battute?»
«Questo tuo accento russo aggressivo, rende il tutto ancora più sexy.»

La donna è un po' stufa, dunque a passo pesante va verso la zucca vivente e gli dà uno schiaffo. Poi lo afferra e lo riempie di pugni. La reazione del ragazzo la sorprende, solitamente gli uomini che picchia sono sofferenti, ma Alessio... sta ridendo.
«Dai» prova a trattenersi. «Continua hahaha... Credi che il solo colpire le persone con le tue grosse mani significhi che tu stia vincendo
Hahaha, mi dispiace, ma tu stai giocando al mio gioco.»

La donna è confusa, Alessio con quello sguardo sembra un pazzo uscito da un manicomio.
Improvvisamente ritorna serio. «Tocca a me attaccare?» e spara un colpo di pistola nella sua pancia.
Lei lo lascia e mette le mani sulla ferita. Alessio spara altri due colpi e la donna si piega sulle ginocchia.
«Anita, ho studiato. So tutto di te, ho visto le schifezzuole che facevi prima di unirti a questi altri schifosi. E, giusto per essere sinceri, le fantasie che avevo su di te erano vere.»
«Avanti, uccidimi.»
Alessio le punta la canna alla testa, poi la ritira. «Dovreste studiarci meglio, non ti ucciderò. Ma questo ti farà dormire per ventiquattr'ore, ti sveglierai in prigione.»

John e Leonard alzano la testa e vedono il padre di nuovo in quella tenuta di metallo.
«Lo combattiamo» dice John con molta rabbia negli occhi, prima li abbandona, e adesso gli dà la caccia per ucciderli.
«Potremmo provare a fargli ricordare di noi» Leonard crede ancora che possano recuperarlo.
John non lo ascolta, prende la pistola e inizia a sparare. Earl si ripara grazie all'armatura, mentre Leonard si unisce, per nulla contento, alla lotta.
Earl si innalza in cielo e lancia una serie di razzi verso i figli, che fortunatamente scansano. John prova a colpire lo stesso punto che colpì la scorsa volta che lo incontrò, ma senza successo.

Leonard è ancora incerto su cosa fare. «John, potremmo riunire la famiglia.»
«Siete tu e la mamma la mia famiglia, non lui.»

Earl si innalza di nuovo, ma per un motivo diverso. Dei lucenti fasci dall'alto si stanno scagliando in strada.
«Attento Lonny» urla John.
Leonard ha rischiato di essere colpito, ma per fortuna ha saltato all'ultimo.
John vuole approfittare della distrazione momentanea del padre. Arriva un altro fascio e lo scansa.
Earl si è voltato, consapevole del fatto che è Cardinale con lo scettro a lanciare questi fasci.
John ne approfitta, salta alle spalle del padre e lo trascina a terra. Poi inizia a colpirlo con tutta la furia. Prende una delle ali dell'armatura, sembra pronto a colpirlo sul volto e spaccargli la testa, ma non lo fa.

Leonard stava per andare ad aiutarlo, quando viene circondato dalle SSI.

Intanto anche Sascha è circondato da nemici. Toglie la maschera. Attento e silenzioso, osserva la situazione.
«Ti seguo dalla tua prima apparizione nel 1789... Sascha. Ed eccoti, finalmente...
È inutile pensare, osservare. Tu da qui non uscirai vivo, e sai perchè? Perché loro sono pronti ad ucciderla Sascha. Cardinale mi ha detto una cosa prima di venire, o muori tu o uccideranno lei. Io, da padre, farò qualsiasi cosa affinché mia figlia sopravviva. E so che, nonostante vi siate lasciati, e nonostante le recenti scoperte, tu non la lascerai morire.»

Fiona anche è rimasta molto sorpresa, ovviamente non si aspettava che quel piccolo ragazzo per cui prova qualcosa, fosse quella Figura nera a cui spesso si è rivolta in cerca di aiuto.
Non vuole morire, ma comunque non vuole che accada qualcosa al piccoletto. «Ti prego papà» ma lui la invita a stare in silenzio.
«Possiamo trovare un piano, possiamo uccidere Cardinale insieme.»
«E poi?» Vampiro non ci pensa nemmeno a considerarla l'offerta. «Sono un assassino, uno dei peggiori. Non mi farai rimanere libero, perché sai che cosa farei. Mi ucciderai.»

Sascha volta lo sguardo verso Fiona, cerca idee, pensieri, vie di fuga. Potrebbe afferrare Fiona, portarla via e poi tornare. Vede una granata venire verso di lui e la prende tranquillamente, anche se leggermente confuso. «Sai che non mi fanno niente.»
«Già» e allora perché l'ha lanciata? «Tu sei immune solo ad una cosa.»
Arrivano altre granate che esplodono liberando il tallone d'achille di Sascha, il ghiaccio.

Vola all'interno del Castello, cosa facile dato che l'entrata non esiste più.
Quando lo raggiunge, Fiona lo trova, con indosso di nuovo la maschera, rannicchiato a terra per via del gelo che è entrato in contatto col suo corpo.
«Sascha!» Loschi tipi la bloccano prima che corra da lui.
Altri invece vanno dal piccoletto che, malconcio, prova a rialzarsi. Ma uno di loro gli dà un calcio nel fianco, un altro fa lo stesso.
Sascha non si arrende, vuole mettersi in piedi a combattere, ma lo circondano e oltre i calci arrivano anche i pugni.

Sascha rimane lì, impossibilitato nelle movenze a subire quella violenza gratuita. Ha la forza solo di impedire che gli tolgano la maschera.
«È ora di finirlo» Vampiro lo afferra e infilza un coltello nel suo costato.
Toglie l'arma dalla carne, lascia la presa facendo così infrangere il piccolo a terra.

Fiona guarda la scena in lacrime. Si libera dalle braccia dei loschi tipi e prova ad andare dal piccoletto. Ma Vampiro glielo impedisce. «Sappi che mi dispiace Stinson, non avrei voluto farlo, forse eri anche la persona giusta per lei. Ma gli affari sono affari. Andiamo via tesoro.»

Erik segue Joost. «Stavolta non c'è Barbara a coprirti il culo, eh?»
Mentre continua a corrergli dietro prende la mitragliatrice. «Vediamo quanto regge il tuo macchinario.» E inizia a sparare.
Joost, sentendo i colpi infrangersi sul suo skate volante, si volta e vede Erik. «Secondo round?»
Joost dà una forte accelerata, fa una larga curva e vola ad altissima velocità verso lo svedese, che non si fa intimorire e gli corre incontro, facendo poi una scivolata per scansarlo all'ultimo millesimo di secondo.

Si rimette rapidamente in piedi girandosi verso Joost, e ricomincia a indirizzare una valanga di proiettili sullo skate volante.
Joost fa inversione di marcia, pronto a lanciarsi di nuovo su Erik, ma vuole andare più aggressivo, quindi prende la spada laser.

Joost dunque ci riprova, ma Erik, furbamente, prende una delle sue lame e colpisce Joost in corsa, facendolo perdere l'equilibrio ed anche cadere dallo skate.

La lama torna ad Erik, armatosi anche dell'altra. Una alla volta gliele tira contro, ma Joost riesce a pararle con la spada. Adesso è lo svedese a subire una carica, che però scansa con una capriola.
Rapido, cambia le lame con la mitragliatrice e ritorna a sparare. Il nemico scansa, con agilità si avvicina e, grazie ad un preciso colpo con la spada, distrugge la mitragliatrice.

Erik subito prova a riprendere le lame, ma Joost è più veloce, prende una di queste e la distrugge, poi afferra il piccolo svedese per il collo.
«Ricambio quello che ha fatto Peter con Barbara» lo skate volante ritorna e ci sale sopra. «Adesso ti porto a fare un giro... Fra.»

Erik prova a liberarsi dalla stretta, ma l'armatura di Joost è ben costruita.
Arrivano vicino al fiume ed Erik viene lanciato contro una macchina.
Joost ritocca la velocità del suo skate e gli va addosso, colpendolo dritto allo stomaco.
Lo riafferra, potenzia l'armatura zona braccia e gli assesta numerosi pugni sul volto e sul ventre.
Erik si accascia a terra dolorante. Joost chiama un secondo skate, appena arriva ci lega Erik sopra. «Che sia di lezione.»
Lo indirizza a più di 200 km/h verso un edificio, l'impatto provoca una grande esplosione.
Torna sul suo skate e, prima di andarsene, lancia una pioggia di razzi lì vicino all'edificio.

Michael e Markus vedono in diretta il risveglio di Gigante.
«Che stai facendo?» domanda Michael all'hacker.
«Sto osservando i loro macchinari» e inizia con la sua spiegazione da vero intenditore della materia.
Ma l'omone se n'è già andato. Ha scavalcato il muretto e adesso sta prendendo a pugni tutti quelli vicini al macchinario del risveglio.
Markus se n'è accorto, finalmente, e dunque sta osservando.
Gigante sta alzando la testa, Michael non ci pensa due volte, anzi, non ci pensa affatto, agisce di istinto e gli dà un bel destro lì sul grosso nasone bianco.
La testa enorme si stende di nuovo, provocando un leggero terremoto.
Michael guarda Markus e alza le mani al cielo. «L'ho steso!»
Si accorge di aver esultato troppo presto.

Gigante emette un fastidiosissimo urlo, poi si mette in piedi, nel mentre, Michael si è aggrappato alle nuove pinne presenti sulle braccia.
Markus carica l'arma e gli spara contro. «Mick! Scendi di lì!»
Ma l'omone ha altre idee, è sopra a quella bestia e vuole porre fine alla sua esistenza.

«Mick scendi!» Markus continua ad essere preoccupato, il suo amico è lì, sopra quel mostro, e non può dargli chissà quanto aiuto. I colpi della sua arma non sono molto efficaci.
Michael intanto non rimane immobile, pugni, calci, testate. Usa qualsiasi arma per provare a fermare quel gigantesco pesce.

Per Markus le cose si fanno ancora più difficili, altri nemici stanno arrivando alla loro posizione. «Calma Markus» ricarica l'arma e fa qualche respiro profondo. «Li affronterò tutti.»

Michael vede ogni suo tentativo non andare a buon fine, comincia ad esserci un po' di demoralizzazione. Un attimo di affaticamento gli costa caro. Gigante lo afferra e lo butta nel Tevere. Per concludere, lo calpesta col suo enorme piede.

Dopo le esplosioni create da Cardinale, i Fra in strada si ritrovano malconci circondati dalla devastazione e dai nemici.
Stephan prova a combattere per liberarsi. John continua, esausto la lotta contro il padre, mentre il fratello, a fatica, resiste agli attacchi nemici.
Manuel è seduto a terra con una decina di persone intorno a lui che lo colpiscono ininterrottamente.

Sascha è rimasto solo, si tocca la ferita dalla quale non smette di uscire sangue.
Nessuna intenzione di provare a fermare questa fuoriuscita.

Andreas è ancora in piedi e non si ferma nemmeno per rifiatare, vuole salvare più persone possibili dai nemici in strada e dai colpi dello scettro di Cardinale.

Si sta dirigendo verso un edificio con all'interno molte persone che stanno cercando riparo, quando una pioggia di razzi si abbatte su di lui.
Quando si dissolve il fumo lui è a terra dolorante e al suo fianco c'è Joost.
Andreas non si arrende e prova a strisciare fino all'edificio.
«Mi dispiace Quattordici, ma non hai fatto abbastanza.»
Ed ecco che i colpi dello scettro cadono sull'edificio facendolo esplodere.

Il tedesco alza la visiera del casco e guarda avvilito ciò che non è riuscito a salvare.
Joost prende una pistola. «Tocca a te.»

Alessio salta da un tetto all'altro, quando vede la triste scena. Joost è alle spalle di Andreas e gli punta una pistola alla nuca.
Si lancia giù, prende la pistola e la punta verso il bersaglio, a un centinaio di metri da lui, Joost.

POV ALESSIO
Avevamo promesso che mai avremmo ucciso uno dei 587. Non... non posso ucciderlo.
Ma... ha la pistola verso Bee...
Bee mi direbbe di non farlo ma... io devo salvarlo... È un mio fratello... Ma...
~~

Manuel continua ininterrottamente a ricevere pugni, calci, pugnalate, mentre rimane lì seduto inerme.
Pensa alla vecchia visione, quella della sua ipotetica morte, credendo che stia per avverarsi.

Stephan riesce a liberarsi e corre coraggiosamente dal compagno nel tentativo di mettere fine a questa tortura che sta subendo.

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