Guideville
Tu sei un Flagello.
Avvicinò l'indice a quell'ultima parola, ma lo ritrasse come se la percepisse troppo fredda.
"È questo che sono, ma perché? Che cosa significa?" «Libro, perché re Vurwisch vuole proteggerci?»
Ha tutto a che fare con la vostra esistenza come Flagelli.
«È per questo, allora... Vurwisch sa che cosa voglia dire?»
Re Vurwisch Otsoson non sa tutto, ma il suo modo di agire è legato all'esistenza dei Flagelli.
«Che cos'è un Flagello?»
Tu vuoi sapere che cosa sono i Flagelli. Tu sei uno di loro, James Carter, ma per scoprire la verità, dovrai indagare oltre.
«Che cosa diavolo significa? Dove devo indagare? Credevo che tu sapessi tutto.»
Te l'ho già spiegato, cretino, le parole apparvero molto lentamente, quasi il Libro lo stesse facendo a posta, come a dirgli che non sapeva leggere. La ricerca di se stessi è ardua, non si riceve semplicemente chiedendo. Hai scoperto soltanto una parte di te, ma se vuoi scavare più a fondo, dovrai impegnarti molto di più.
James prese un respiro profondo, tirando indietro la testa e trattenendosi dal ridurre in brandelli ciascuna di quelle stupide pagine.
Un libro...
Un libro lo stava rimproverando, e pretendeva persino di dargli ordini.
Odiava sentirsi dire che cosa fare, ma se proprio lui era un Flagello, se lui e i suoi amici erano Flagelli, dovevano scoprire che cosa significasse.
Dopotutto c'erano dei Cacciatori che li perseguitavano, e se un giorno fossero giunti al castello, avrebbero dovuto saper tenere loro testa.
«Che cosa devo fare? Almeno questo puoi dirmelo? Dammi un indizio per scoprire di più su noi Flagelli.»
Segui questo nome: Owen Guideville.
James sbatté le palpebre diverse volte, le dita strette ai bordi del Libro, sforzandosi nel tentativo di ricordare il cognome di Owen. Lo aveva nominato soltanto al loro primo incontro, ma il giovane guaritore si riteneva disconosciuto dalla propria famiglia, dunque preferiva parlare di sé soltanto per nome.
«Qual è il problema della magia? Perché tutto ciò che è magico deve parlare per enigmi?»
Incrociò le braccia, in attesa di una risposta che non arrivò.
Si lasciò ricadere sul letto e rimase a fissare il soffitto di tessuto, nello sforzo di attivare il cervello.
Non era affatto il suo forte. Preferiva agire di muscoli, gli indovinelli non gli piacevano, né era capace di risolverli.
"Dunque... se parliamo di noi Flagelli, è ovvio che quell'Owen sia il gufetto. Ma come può lui saperne meglio di noi altri?"
Purtroppo, per quanto ci rimuginasse sopra, non riusciva a giungere a una soluzione.
Sperava soltanto che Owen non avesse mentito a riguardo di una cosa tanto importante...
Si tirò su di scatto, colpendosi le guance per riprendersi.
Owen non poteva averli presi in giro. Si fidava di lui, si sarebbe fidato anche senza prove.
Dato che lo stomaco aveva cominciato a brontolargli, decise di scendere a cercare da mangiare: forse era ancora in tempo per il dolce.
Invece, non appena aprì la porta, gli apparve davanti Skye, con tutti gli altri al seguito.
L'amica sollevò una saccoccia emanante un profumino invitante. «Ti abbiamo portato da mangiare. Focaccine ai lamponi e qualche sardina!»
«Ah, mi leggi nel pensiero?» Il ragazzo afferrò il regalo e si gettò di nuovo sul letto per consumare subito la cena.
«Che cosa ti succede?» indagò Xerxes. «Che cosa stai nascondendo?»
«Non saltare mai più una cena, amico!» mugolo Nathan, penoso. «Eufrie non faceva altro che cercarti, era disperata! Quanta tenerezza...»
James sentì solleticarsi il cuore da un profondo moto di affetto, che tentò comunque di reprimere in fretta. A Eufrie avrebbe pensato l'indomani.
Accertatosi che la porta fosse chiusa, afferrò il Libro e lo mostrò agli amici.
Xerxes allungò le braccia con cautela per poterlo prendere tra le mani, ma nel momento in cui sfiorò il volume, esso tremolò e si ritrasse contro il petto di James, come un cucciolo spaventato all'idea di separarsi dal padrone.
Questi fece una smorfia stranita. «Beh, dopotutto è il mio Libro...»
«Cosa significa?»
James lo sollevò e aspettò che gli altri si avvicinassero a guardare, cosicché potessero osservare titolo e copertina.
Chi aveva gli occhi più sgranati era Yan. «Non ho mai sentito parlare di niente del genere! Che cos'è, James?»
«Ah, non ne ho idea. Il Libro può rispondere alle mie domande, purché vengano poste in maniera precisa, e altre stupidaggini simili. Oh, sì, e risponde soltanto per enigmi, ed è anche un po' stronzo. Non serve cercarlo, mi ha detto. È stato lui a venire da me.»
«Che storia!» si lamentò Owen. «Uno passa ore a cercare libri grandiosi, e a malapena riesce a trovarne. Tu ti sei spaparanzato su una sedia ed ecco che ti è apparso questo bel libro. Il detto "Chi dorme non piglia pesci" è soltanto una fandonia!»
Xerxes tese ancora la mano nella voglia di sfiorare il Libro, per ritrarsi solo all'ultimo istante. «Perché ce lo tenevi nascosto?»
«Non fate quelle facce! Volevo prima essere sicuro che fosse effettivamente qualcosa d'importante e che non si trattasse di un qualche scherzo.»
Skye rabbrividì. «Jamie, sei sicuro che non si tratti di un manufatto oscuro?»
«Non lo so. Però guardate», James aprì il Libro e scorse finché non trovò la pagina giusta. «Toh, leggete qui. Tu sei un Flagello.»
«Flagello...» Yan s'irrigidì. «È quello di cui parlavano i Cacciatori...»
«Gia. Non so bene che cosa significhi, ma forse possiamo scoprirlo. Il Libro dice che dobbiamo indagare seguendo un nome. Owen, qual è il tuo cognome?»
«Eh? Fitzroy.»
«Uhm...» Deluso, James succhiò distrattamente la mollica di una focaccina. «Beh, il Libro nomina un certo Owen Guideville. Non ricordavo il tuo cognome e credevo...»
«Non sono l'unico Owen al mondo. Non ho mai sentito parlare di quest'uomo.»
Yan inclinò la testa di lato. «Il nome richiama al Paese di Egaelith, non è tradizionale di Finwzima. E il cognome sembra anche un po' originario dell'Onces...»
«Però qui ci sono tantissime persone provenienti dagli altri Paesi» fece Nathan. «Può darsi che sia conosciuto qui nel Regno Freddo. Potremmo domandare al re, o cercarlo in biblioteca.»
«Credi che lo troveremo tra i libri normali?» chiese Xerxes. «O dovremo fare una nuova incursione nella sezione segreta?»
«Varrebbe la pena tentare tra le librerie normali, e affidarci a quelle proibite in caso d'insuccesso.»
«Dunque siete intenzionati a indagare?» borbottò James, schiaffeggiando la mano di Skye che tentava di rubargli una sardina.
«Ohi! Tu lo stavi facendo, comunque!».
«Io volevo provare il Libro e assicurarmi del perché Vurwisch voglia proteggerci. Ed è proprio per questo motivo: perché noi siamo i Flagelli.»
«Allora Vurwisch sa cosa significa?» fece Yan.
«Mah... Il Libro dice che Vurwisch non sa tutto, ma che agisce in base alla nostra esistenza. Secondo me lui serve il volere di Vyra, che ne sa sicuramente di più. Ma il Libro non ci dirà altro. Per scoprire la verità, ci darà soltanto degli indizi. E il primo è Owen Guideville.»
«Allora sì che dobbiamo scoprire di più!» rispose Skye. «Lo hai detto anche tu, tutto ciò ha a che vedere con il motivo per cui ci troviamo qui. Noi siamo... i Flagelli... Qualsiasi cosa significhi, sta influenzando le nostre vite...»
«Skye ha ragione» sussurrò Xerxes. «Non so se questo Libro sia effettivamente sicuro, ma per il momento potremmo provare a fidarci e a investigare. Cercheremo informazioni su questo Owen Guideville. Però non voglio dare nell'occhio, quindi domandate soltanto a chi è più fidato, e quando avremo del tempo libero, lo trascorreremo in biblioteca.» James fece per protestare, ma l'amico lo fissò severo. «È una cosa importante.»
L'altro richiuse la bocca, irritato.
Sapeva però che Xerxes aveva ragione, così come Skye. Si trovavano ospiti di re Vurwisch perché loro erano i Flagelli, non potevano ignorarlo.
Dovevano capire che cosa significasse.
*
Nessuno conosceva Owen Guideville. Né Fray, né Birgitta, né Mathilde. Nathan domandò a Svizol, ma lui scosse la testa con sdegno; Xerxes chiese nelle fucine, ma ricevette solo sgridate da parte del mastro forgiatore e intimazioni ad aumentare la fiamma della fornace; i cavalieri compagni di Yan non sapevano niente, così come neanche Fema.
I sei "bestia" setacciarono la biblioteca una decina di volte, anche con l'aiuto della ragazza, ma nessun libro donò loro le informazioni che cercavano.
«Dovremo controllare nella sezione proibita» fece alla fine Xerxes, stavolta più che intenzionato a entrare laggiù. «Potremmo chiedere ancora aiuto a Fema, i poteri magici potrebbero farci comodo.»
«No, aspetta» lo fermò Owen. «Lei tiene tantissimo al suo ruolo da apprendista cavaliere, non voglio che venga scacciata a causa nostra.»
«Perché non chiediamo ad Aron?» propose Nathan. «So che è rischioso, ma è nostro amico. E poi, è il figlio del re, e non è neanche l'erede: se venisse pizzicato, cos'avrebbe da perdere?»
Né James né Xerxes si entusiasmarono molto all'idea di far entrare qualcun altro nelle indagini.
Tuttavia dovettero ammettere affidarsi al principe del castello avrebbe semplificato loro le cose, e lui ovviamente accettò subito di affiancarli.
Grazie ad Aron, calata la notte, James e Xerxes riuscirono nuovamente a intrufolarsi in biblioteca: il principe del palazzo mise a tacere l'armatura con un temporaneo incantesimo di corrosione che la fece arrugginire, allora poterono passare e raggiungere la sezione segreta.
«Basterà che io pronunci quel nome mentre attivo i miei incantesimi, così, se ci sono libri che ne parlano, scenderanno da noi.»
I due ragazzi non-magici si fecero da parte, e Xerxes sussurrò: «Forse è stata davvero una buona idea».
James scrollò le spalle, avvertendo un pizzico di fastidio, come ogni volta che Xerxes elogiava un piano di Nathan.
Allo stesso tempo però era lieto che la zona d'ombra potesse nascondere il rossore delle sue guance.
Si era offerto per primo per scendere in biblioteca insieme ad Aron, e Xerxes aveva subito insistito per accompagnarlo. Lo avrebbe fatto con chiunque di loro, ma gli faceva comunque un enorme piacere averlo accanto in quel momento.
Avrebbe preferito che fossero da soli, senza il principe di Finwzima, ma la sua magia li stava già aiutando molto.
Di fatto, non appena egli pronunciò il nome di Owen Guideville, un piccolo libro svolazzò dagli scaffali più distanti fino a lui, lasciandosi stringere al petto.
I tre ragazzi sedettero a un tavolo a leggere il titolo: «Magia del tempo e dello spazio: Viaggi Spaziotemporali».
Xerxes sbatté le palpebre. «Parla dei viaggi attraverso il tempo e le dimensioni alternative? Non sono soltanto fandonie?»
«Sembra un libro più che altro teorico» rispose Aron, scorrendo lentamente le pagine per sbirciare qualche paragrafo. «Nulla è certo, si tratta di una raccolta d'ipotesi di eruditi popolari.»
«Forse Owen Guideville è tra questi. Leggiamo semplicemente i nomi alla fine delle citazioni.»
Aron gli dette retta e scorse il libro un po' più in fretta, affidandosi alla tenue luce emanata dalle candele spettrali. Tentò di accendere un bagliore con le proprie mani, ma a quel punto i libri si scossero e uno si gettò minacciosamente sul loro tavolo, dunque lasciò perdere.
Per fortuna il volume da studiare, oltre a essere piccolo, era anche sottile, perciò non gli occorse molto per arrivare all'ultima pagina.
La cattiva notizia fu che non aveva trovato niente di utile.
«Magari Guideville viene citato da qualcuno, o si trova nella prefazione» insistette Xerxes, attirando il libro a sé per poterlo analizzare.
Passò circa un'ora leggendo.
A un certo punto James, vedendo le palpebre dell'amico cominciare a calare per la stanchezza e forse per il mal di testa, poggiò gli occhi-di-vetro sul naso per aiutarlo.
Messo a tacere Aron che curiosava riguardo l'accessorio, i due portarono avanti la lettura, che sottolineò lo spreco di tempo: il nome di Owen Guideville sembrava essere assente.
C'erano tantissimi eruditi, fecero davvero molta attenzione, ma dopo un po' le lettere andarono a sovrapporsi tra loro. James riuscì a cogliere i nomi di Gustave Lander, Giuseppe Pasini, Takeshi Yukata, Demitri Borwog, Charlotte McGrass, Paula Ferrer, Zosima Kuski...
Troppi nomi, nessuno che fosse quello giusto.
«Mi dispiace» mormorò Aron, sebbene ancora carico di ottimismo. «Posso provare a chiamare un altro libro.»
«Non importa, Aron. Grazie comunque. Se è venuto soltanto questo, significa che gli altri non possono aiutarci. Probabilmente quell'uomo è collegato alle teorie sui viaggi spaziotemporali.»
«Tenete pure questo, magari rileggendolo scoprirete qualcosa. Potrei cercare altri libri sull'argomento. Forse si trovano anche sugli scaffali comuni.»
«Un'altra volta volentieri. Adesso è tardi. Ci sei stato molto utile, grazie ancora.»
Aron fece un sorrisino. «Non so quando sarò disponibile per aiutarvi ancora, ma farò del mio meglio. Le prossime settimane saranno alquanto impegnative.»
«Come mai?» domandò Xerxes, intanto che James sbadigliava, tutt'altro che interessato.
Invece ciò che disse Aron lo risvegliò del tutto: «Beh, fra poco comincia la riunione annuale delle delegazioni da parte dei Governi. Quest'anno si svolgerà nel nostro palazzo, e gli ospiti arriveranno da tutto il mondo per il primo di Gemini.» Di fronte agli sguardi sconvolti degli interlocutori, Aron si strinse nelle spalle. «Ops... Mio padre non ve lo ha detto?»
*
Ci mancava solo questa.
Non soltanto i sei "bestia" sono circondati da maghi nel castello di un re, adesso stanno anche per arrivare delegazioni da altri Governi!
Riusciranno a mantenere il segreto?
E che cosa ne pensate dell'indizio del Libro? Siamo persino arrivati a parlare di viaggi spaziotemporali! Ma saranno veri? O_o
Con viaggi spaziotemporali intendo appunto viaggi attraverso il tempo e lo spazio, e con spazio parlo di dimensioni alternative.
Devo ammettere che è una teoria che ho sempre trovato affascinante, e che effettivamente credo reale.
Magari in un universo alternativo al nostro c'è una Isabel che anziché avere la passione della scrittura, vuole andare a fare delle audizioni di canto, o di ballo... accidenti, non mi ci vedo proprio!
E vi immaginate un universo alternativo dove James e gli altri sono in realtà dei maghi? O_O
Chissà come sarebbe andata la storia!
Sarebbero stati comunque amici?
Io credo di sì, anche se ovviamente si sarebbero conosciuti in modi diversi.
E per quanto riguarda i viaggi nel tempo, per me è un punto molto critico, perché nei film dove tornano nel passato per cambiare il futuro deve essere fatto tutto così bene che altrimenti mi viene da storcere il naso, su quello sono un po' pignola, mea culpa 🙈
Scommetto che a tutti e sei piacerebbe cambiare il loro passato, ma... a quel punto riuscirebbero a incontrarsi?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro