Capitolo 2
La notte è passata veloce. Ora sono in bagno, nuovamente sotto al getto dell'acqua bollente. Strofino forte la mia pelle, quasi a volerla cambiare. Non sopporto che mi rimanga addosso l'odore dell'uomo con il quale ho passato la notte. Cerco di rimuovere ogni traccia di profumo, di sapore e di sensazione dal mio corpo. Voglio solo odorare di pulito, e di me.
Anche se sono sicura loro siano convinti del contrario, sono sempre molto fredda e distante con la persona che rimangono con me la notte. Non mi faccio coinvolgere in alcuna maniera. Non voglio e non accadrà mai. La mia decisione è stata presa ormai due anni fa, nel momento in cui scelsi di intraprendere questa strada: possono avere il mio corpo, possono avere le mie attenzioni, possono avere un sorriso e una carezza. Possono sfogarsi delle loro incomprensioni con le proprie mogli, compagne e fidanzate. Posso dar loro consolazione, se voglio piangere. Posso dar loro allegria, se hanno voglia di ridere. Possono tutto, l'unica cosa a loro inaccessibile è il mio cuore. Quello ormai giace chiuso in una cassa forte con doppia combinazione, e della quale forse perfino io ho scordato il codice.
Il cuore: il muscolo fondamentale per la vita dell'essere umano, il cui battere scandisce tutta l'esistenza. Il più debole, il più delicato, il più impulsivo, il più sincero. Ma anche il più forte, anche se talvolta c'è chi può riuscire ad afferrarlo e stritolarlo, senza curarsi del dolore che procura. E allora lì non riesci più a farlo battere come prima e ti ritrovi a rinchiuderlo per difenderti, perchè pensi che non sarai in grado di affrontare nuovamente un dolore simile.
Io sono diventata quella che sono e non me ne vergogno. La mia scelta è quella di far stare bene le persone di cui mi occupo, quelli che mi cercano perchè sanno che non mi devono spiegazioni, quelli che vogliono stare con me senza complicazioni, senza conseguenze. Mi trovo bene in questa vita tutto sommato. Non soffro e non faccio soffrire.
Ormai è giorno, Carlo è andato via subito dopo che siamo stati insieme. Non permetto a nessuno di rimanere a dormire qui. Non mi piace trovarmi a fianco ad un uomo la mattina quanto mi sveglio. Non voglio far credere che possa esserci un seguito.
Carlo ormai, lo accompagno un po' a tutte le serate mondane. Lui non è sposato e non ha compagne. è uno spirito libero, un po' come me. Su questo siamo in sintonia. Un anno fa, gli scattò la fissa che voleva avere una storia con me, gli feci capire che non era possibile e che non si doveva fare strane idee su di noi. Io ero e sono una accompagnatrice. punto. Cosi pur di avermi vicino, ha accettato il mio volere, ma credo che ancora non gli sia passata del tutto.
Mentre mi vesto mi arriva una e-mail che leggo subito. Viene dall'agenzia per cui lavoro. Scorro velocemente il testo e scopro che stasera sono richiesta perchè un noto menager ha bisogno di un'accompagnatrice per una cena. Passerà lui a prendermi alle 21:00.
Credo che mi riposerò un po', e poi mi farò bella per la serata. Non voglio passare inosservata, mi piace essere al centro dell'attenzione delle persone. E stasera non farò eccezione.
Sono le diciotto e la mia sveglia suona. Come di consueto, inizio a prepararmi con cura. Opto per un tubino nero, scollo a barca, maniche lunghe e spacco laterale fino all'inguine quasi. Scarpe decollete bianche, delle eleganti perle alle orecchie e al collo. Stavolta decido di arricciare i capelli, che raccolgo su un lato tirandoli su con un fermaglio con anch'esso delle perle. Pochette nera, trucco più deciso agli occhi e gloss trasparente sulle labbra.
Mi guardo l'ultima volta allo specchio. L'immagine che vedo è quella dell'ennesimo travestimento, un'altra maschera indossata per apparire quella che non sono. Il mio cellulare prende a squillare, è arrivato il momento. Metto il cappotto, prendo la pochette e scendo. Stavolta prendo l'ascensore, e stranamente stasera mi pare vada più velocemente del solito. Vorrei rallentasse... in questo momento uno strano presentimento mi invade, un brivido mi corre lungo la schiena, mentre fisso imbambolata il mio riflesso allo specchio dell'ascensore. Scrollo un po' le spalle per riprendermi, ed ecco che le porte si aprono ed esco, indossando la mia espressione più decisa e sfacciata. Mi avvio alla macchina. stavolta non c'è un autista, presumo che l'uomo davanti a me sia l'uomo a cui dovrò fare da partner per stasera.
Bella presenza, capelli bianchi un po lunghi e barba dello stesso colore. Sospiro profondamente e mi avvicino a lui, che accenna un sorriso. Io gli porgo la mano e mi presento.
"Piacere. Io sono Sofia"
"Il piacere è tutto mio, Sofia. Io mi chiamo Michele. Sono lieto di averla stasera al mio fianco"
Mi conduce alla macchina e mi fa accomodare. Durante il tragitto parliamo un po' per conoscerci. Scopro che è un uomo molto gradevole e simpatico, un manager molto importante. Segue i ragazzi de "Il Volo", un trio pop lirico molto conosciuto in tutto il modo o quasi. Non li ricordo bene, ma dovrebbero avere pressapoco la mia età e stasera saranno a cena con noi anche loro, così pare che farò la loro conoscenza
"E allora Michele, come si chiamano questi ragazzi?"
Lui si limita a sorridere nel vedere il mio interessamento nei confronti del suo lavoro e dei suoi ragazzi, ma non mi dice il loro nomi e io allora non domando più di loro. In fondo il mio lavoro è anche capire chi ho davanti, e lui in questo momento non vuo, lasciarsi scappare niente di più.
"Siamo quasi arrivati, Sofia. Conosci l'Hotel Vesuvio di Via Caracciolo?" mi domanda
"Si Michele, lo conosco bene" rispondo
"Ceneremo lì" mi informa
Io annuisco senza aggiungere altro, lui mi sorride e torna a guardare la strada in silenzio. Dopo circa una decina di minuti siamo arrivati, ferma la macchina davati al lussuoso hotel. Michele scende per venirmi ad aprire la portiera e per farmi scendere. Mi porge la mano e io esco da quell'auto con tutto la sensualità che riesco a mostrare, perchè da ora inziano i giochi. Ora indosso la maschera che ho scelto per questa serata. Ora si va in scena.
"Sofia, calma, sorridi e risplendi!" mi dico mentalmente
Siamo in un albergo di lusso, con gente importante e nota, non è permesso un solo errore o una sola imperfezione. Non uno sbaglio, non un passo falso. Devo essere perfetta per la persona che stasera ha scelto me per compagnia, sborsando una cifra considerevole.
Michele mi avvolge i fianchi con la mano per portarmi dentro l'hotel. Entriamo e subito ci viene in incontro un ragazzo che ci chiede i soprabiti. Michele mi aiuta a sfilare il cappotto e lo porge al ragazzo prende anche il suo e fa lo stesso. Ci incamminiamo nella sala, dove ci aspettano già tutti e una strana senzazione, come quella che mi aveva assalito in ascensore, ma molto più forte. Non capisco cosa mi stia prendendo stasera. Forza Sofia, controllo assoluto di te! Si va nuovamente in scena, su il sipario!
By Anna♥♡
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