capitolo 17
Vengo svegliata da una scarica elettrica che pervade tutto il mio corpo, il cuore balza dal petto. Sento il sangue cirolare velocemente e i miei occhi si aprono in un solo scatto, come fossero a comando.
Sento chiamare il mio nome.
Non capisco dove sono, riesco a malapena a intravvedere delle sagome davanti a me.
Allungo la mano sul lato destro del letto, che risulta vuoto e freddo, tremendamende freddo. Sobbalzzo in uno scatto e l'unica parola che esce dalla mia bocca e il suo nome:
"Ignazio"Pronuncio debolmente.
La voce mi esce quasi smorzata. Un nodo in gola mi assale, ma riesco a pronuciare solo e, decisamente, il suo nome:
"Ignazio"
Ma, la sagoma davanti a me si avvicina e...
"Amore..." Mi dice con dolcezza accarezzandomi il viso.
"Ma chi è Ignazio?"
Sento la testa pulsarmi, non riesco a realizzare cosa sta succedendo o cosa è successo. Perché sono in questo posto? Mi stendo sul letto e, richiudendo gli occhi, pensando che è solo un brutto sogno e che quando li riaprirono mi ritroverò tra le braccia del mio amore.
"Sofia, tesoro apri gli occhi. finalmente ti sei svegliata. Sei stata in coma per cinque giorni! Credevo di averti persa, amore mio"
Apro piano piano gli occhi e, dopo aver ascoltato la voce de l'uomo al mio fianco che continua a chiamarmi amore, riesco a vederlo.
"Ma... Ma Carlo, che è successo? E perché mi chiami amore? E dov'è Ignazio? perche sono qui? i-io ero con lui"
"Sofia ma cosa dici? Ma mi spieghi chi è questo Ignazio? Non fai che ripetere il suo nome, io veramente non capiscoo tesoro!"
"E perché continui a chiamarmi tesoro, amore me lo spieghi?" Ma non riesco a finire di parlare che la porta si apre ed entra un medico: si avvicina e, senza dire una parola, incomincia a visitarmi.
Dopo un quarto d'ora di: alza il braccio, apri la bocca e quante dita sono queste? E fatto ripetere almeno dieci volte il mio nome, cognome e indirizzo, ha relizzato che stavo bene e che la mia incolumità era quasi un miracolo.
mi sono sveglita dopo l'arresto cardiaco che avevo avuto mentre ero in coma.
"Ok fermi tutti! Ora voglio sapere cos'è successo? Perché sono in ospedale? come ci sono finita?"
Sono ormai passati due giorni dal mio risveglio dal coma e mi sto riprendendo.
Il dottore vuole tenermi ancora qualche giorno sotto controllo, per assicurarsi che il trauma subìto non abbia portato altre conseguenze, al di fuori di una forte amnesia.
Carlo mi ha sú per giù accennato ad un incidente che ho fatto, ma niente di più.
Viene tutti i giorni e mi riempie di attenzioni: fiori e formaggio!
Vi chiederete: come formaggio? si, io lo amo!
Tutti amano i cioccolatini, io adoro Grana e Parmigiano.
Non ricordo di lui come mio fidanzato, ma lo ricordo come lo vissuto nel sogno.
Il dottore dice che, piano piano, ricorderò tutto, ma io non voglio ricordare! Io, con la mente, il cuore e l'anima, sono rimasta a lui, voglio lui e desidero lui che, probabilmente, non mi conosce neanche, ma sono perdutamente innamorata di un sogno, un bellissimo sogno chiamato Ignazio Boschetto, uno del trio de Il Volo.
Ora sono quí, distesa sul letto ascoltando il loro cd, che mi sono fatta comprare da Carlo.
Una lacrima bagna il mio viso ogni volta che sento la sua voce che intona canzone, dopo canzone.
Prendo un tovagliolo e asciugo le lacrime, tolgo gli auricolari e scendo lentamente dal letto. Ho bisogno di pendere aria, mi sento soffocare.
Metto la vestaglia e mi avvio alla porta, la apro e esco dalla stanza, dopo quasi una settimana. Cammino per il corridoio guardandomi intorno, una strana senzazione mi prende al cuore, quasi come me lo stessero strappando, ma continuo a camminare, quasi come se sapessi dove andare.
Vago per corridoio, dopo corridoio. Arrivo davanti ad una porta e mi fermo di scatto, come se qualcuno mi avesse fermata, mi giro verso di essa e la apro, istintivamente: mi intrufolo dentro e chiudo la porta dietro di me. Ho il cuore in gola e quella strana senzazione aumenta sempre di piu, un grande separé divide la porta dal letto, quindi non riesco a vedere chi ci sia, ma la mia curiosita a questo punto prende il sopravvento. Mi avvicino lentamente, sposto piano questa specie di tenda bianca e, quello che mi si presenta davanti è scioccante! Non capisco più niente, la testa inizia a girarmi come se stessi in un vortice, ma mi avvicino al letto e cerco di sedermi sulla sedia.
Gli occhi si riempiono di lacrime che incominciano a scendere senza permesso, senza la mia approvazione.
Lui qui, in questo letto, con tubi e flebo, un monitor al suo fianco che tiene sotto controllo i suoi battiti.
Perché? cosa gli è successo? Prendo la sua mano e l'appoggio al mio cuore che sta impazzendo di dolore in questo momento.
Mi avvicino al suo viso e con l'altra mano lo sfioro, quasi ad aver paura di fargli male, è freddo, Dio mio!
"Amore mio, io non so perché sono qui, tu non sai nemmeno della mia esistenza, ma io ti amo piu di ogni altra cosa, forse è tutto frutto della mia fantasia, della mia mente, ma la mia vita senza di te non ha senso. Oh Ignazio, vederti qui, in queste condizioni, attaccato a questi macchinari, mi uccide! svegliati! Amore svegliati!"
Mi avvicino e gli sfioro le labbra con le mie e, mentre mi stacco da lui, una voce richiama la mia attenzione:
"E tu chi diavolo sei? E chi ti ha dato il permesso di entrare? Esci immediatamente da questa stanza!"
Rimango basita nel vedere, e riconoscere Gaia, la ragazza che stava con lui a Ischia. Una confusione annebbia la mia mente, non so che dire in questo momento.
"Mi mi scusi, ora vado subito via..."
Dò l ultimo sguardo al mio amore e mi appresto ad uscire, ma ecco che la mia mente inizia a farsi tante domande e, mentre sto tornando nella mia stanza, con il cuore, a pezzi incrocio un dottore:
"Scusi dottore"
"Si, mi dica signorina!"
"Potrei farle una domanda?"
"Ma certo, mi dica!"
"Potrebbe dirmi perché il signor Boschetto si trova in ospedale?"
"Signorina, io non posso dirle niente. Il signor Boschetto è un personaggio pubblico e ho il dovere di mantenere la sua privacy! "
"Dottore, la prego, lei non capisce! io devo sapere!"
Ed ecco che le lacrime incomiciano a farsi avanti di nuovo sul mio viso, ormai pallido dal troppo dolore.
"Ok signorina, glie lo dico, ma lei non ne deve fare parola con nessuno!"
"Non si proccupi dottore, sarò una tomba..."
"Il signor Boschetto è stato vittima di un incidente stradale circa sette giorni fa ed è entrato in coma, non abbiamo idea quando e se si sveglierà"
E dentro me, il vuoto
Ciao ragazze! Rieccomi con un nuovo capitolo! Lo so, sono tremendamente in ritardo, ma vi prego... Non odiatemi!
Detto questo, vi invito vivamente a leggere la neostoria di mia sorella _crazydream05_ una fanfiction sui ragazzi, si intitola "Dove sarai..." Niente è a dir poco meravigliosa, anche se si trova ancora all'inizio, quindi siete ancora in tempo per farvi travolgere completamente!😍
Kiss-Anna❤♡
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