Cap. 3
Michele mi appoggia una mano suifianchi e mi incita ad andare verso il tavolo rotondo, dove già ci attendono seduti tutti gli altri. Ci sono una donna un po' in carne, con un bel viso simpatico e gioviale, capelli lunghi, scuri e lisci. Un uomo al suo fianco, che desumo essere suo marito o il suo compagno. Poi tre ragazzi giovani, presumo siano loro, Il Volo. Oltre c'è un altro uomo, anche lui più attempato e con i capelli argentati come Michele e una donna. Mi sta guardando con aria scontrosa e acida. perfetto! Ormai le riconosco al naso, le stronze...
Con molta gentilezza, Michele mi fa accomodare per poi sedersi alla mia destra. Alla sinistra siede quello che si presenta come Ignazio. Lo riconosco, è il ragazzo dell'altra sera, quello con cui mi sono soffermata a parlare sulla terrazza dell'hotel. Non lo avevo potuto osservare bene in volto, ma la sua voce mi era rimasta impressa, e non posso sbagliarmi, è lui!
La serata procede in modo tranquillo, anche se talvolta volano battuttine a doppio senso, neanche troppo velate. Ma ormai certe cose mi scivolano addoso, anzi, le trovo perfino divertenti. All'improvviso, mi sento appoggiare una mano sulla coscia. Rimango impassibille, non muovo un muscolo. So bene come ci si comporta, ma Ignazio forse no! Lo vorrei fulminare con lo sguardo, ma lui non osa guardarmi. Sembra che la sua mano si muova in totale autonomia, come se facesse tutto da sola, senza che sia lui a guidarla sulla mia pelle. Le sue dita scivolano sotto il mio vestito fino ad arrivare ai bordi del mio intimo. Non so con quale diritto lui stia facendo questo, sicuramente sa chi sono e cosa faccio, e questo gli basta per sentirsi libero di prendersi certe confidenze, come se il mio corpo fosse un buffet self-service. Ma allora perchè semplicemente non lo fermo e lo rimetto al suo posto? Non lo so neanche io perchè gli sto consentendo di fare questo! Il caldo inizia a farsi sentire e forse sto incominciando a scollegare anche il cervello! Stringo forte i bordi della tovaglia mentre i suoi movimenti si fanno più audaci. Afferro il bicchiere e butto giù tutto il vino che conteneva.
Quando l'alcool comincia a circolarmi in corpo, mi alzo di scatto e mi congedo per andare in bagno. Mi allontano velocemente da quel tavolo, con ancora il respiro affannato per l'eccitazione di quella situazione inaspettata. Sono con le mani appoggiate al bordo del lavandino, con gli occhi chiusi, e provo a prendere profondi respiri per ristabilire il pieno controllo di me. alzo lo sgurdo e mi vedo riflessa nello specchio. mi sorrido mentre mi dico: "Rispetto Sofia! Rispetto per te stessa!". Do una sistemata al trucco, accomodo il vestito ed apro la porta per uscire, ma me lo ritrovo davanti. Lo trapasso con lo sguardo, ma lui non sembra neanche curarsene, mi scanza ed entra nella toilette. mi viene da ridere: il suo atteggiamento altezzoso da divo non mi tocca minimamente. Sono abituata a trattare con ogni genere di uomini, anche quelli che si credono Dio sceso in terra.
Torno al tavolo facendo finta che non sia accaduto niente, riprendo a chiacchierare con Michele, Barbara e tutti gli altri. Quando lui ritorna, ormai per me è come non esistesse. Il mio cervello ha già cancellato l'episodio. In parte. Per quanto mi scocci ammetterlo, una parte di me ancora penbsa a quelle dita sulla mia pelle.
La cena è giunta al termine. Bevo l'ultimo sorso di caffè Michele e i ragazzi si sono assentati un attimo. Non mi è stato riferito il motivo e francamente non mi interessa saperlo, voglio solo che questa serata finisca.
Mentre sono immersa nei miei pensieri, la voce di Michele mi invita ad alzarmi per raggiungerlo. Senza parlare ci avviamo a prendere i soprabiti, che il cameriere tiene già nelle mani. Quando siamo fuori dalle porte del ristorante, un'aria fredda e tagliente mi accarezza il volto. Chiudo gli occhi per respirare il profumo del mare, che mi inebria riempiendomi le narici. Amo l'odore del mare che si amalgama al profumo del cibo dei ristorantini che si affacciano sul borgo marinaro. Non c'è spettacolo più bello per gli occhi e più coinvolgente per i sensi.
Michele inizia a parlarmi: "Allora Sofia, noi ci congediamo qui. Purtroppo ho avuto una telefonata importante e non posso riaccompagnarti, ma ho chiesto di farlo uno dei ragazzi. Lui ti porterà a casa, spero tu non sia offesa da questo"
"Ma certo che no, Michele! Non ti preoccupare! Il lavoro è lavoro!" rispondo cortese
Mi passa una mano sulla guancia, poi mi ci lascia anche un bacio "è stato un piacere Sofia, avere la tua compagnia starera!" mi dice ancora
"Il piacere è stato mio! Quando vuoi compagnia, ormai sai gia come averla!"
Mi sorride e si allontana. Un suono di clacson mi fa sobbalzare e al momento stesso capisco che devo andare. Scendo rapidamente i tre scalini del ristorante e mi affretto a salire in macchina. Non faccio neanche caso a chi sia alla guida, tanto tremo dal freddo e dalla voglia di tornare a casa. Ma quando mi volto dal lato del guitatore e vedo chi mi deve accompagnare a casa, sgrano gli occhi e penso che sia una persecuzione! Mantengo comunque il pieno controllo di me e gli comunico l'indirizzo, lui lo digita sul navigatore e parte senza parlare.
Non so se mi dà piu fastidio il suo silenzio, o se sono più sollevata per la discrezione che finalmente sembra dimostrare. Poi Ignaizo decide di rompere il ghiaccio chiedendomi se mi va un po' di musica. Gli rispondo di sì, così la musica riempie la macchina, mentre noi rimaniamo nel più totale silenzio. Non c'è nulla da dire. I nostri occhi si incastrano solo un istante, ma subito li riportiamo dritti davanti. Capisco che lui vorrebbe dire qualcosa circa il suo comportamento mentre eravamo seduti a tavola, sento che lo vuole fare, ma non lo fa.
Sono arrivata sotto al portone e lui parcheggia in modo da potermi fare scendere. Lo ringrazio molto freddamente, apro la portiera, ma lui mi blocca e mi fa voltare dalla sua parte. Lo guardo stranita, non capisco questo tipo di atteggiamento. Questo ragazzo è strano forte!
"Sofia, io..." dice timidamente
"Tu cosa? Ignazio, cosa?" rispondo sbottando
"Non so cosa mi sia preso prima nel ristorante"
"Te lo dico io! Ignazio tu sai bene chi sono, sai che faccio e forse nella tua testa ti è sembrato normale toccarmi lì davanti a tutti. Ecco, ecco cosa è successo Ignazio. Ora ti spiego una cosa: non funziona cosi, ok?" gli dico tutto d'un fiato. Frugo nella borsa e ne estraggo un biglietto da visita. "Ecco, tieni. Questo è per te, se vuoi la mia compagnia mi chiami e fissiamo l'ora, ok? Io così lavoro. Non mi faccio toccare dal primo che pensa di averne il diritto. Magari a te sembra inesistente il confine tra quello che faccio io e quello che fa una semplice prostituta, ma non è così. Chiaro?"
Lui mi fissa esterrefatto, ma prende il biglietto e lo infila nel taschino. Gli rivolgo un cenno di soddisfazione e scendo dalla macchina. Praticamente corro verso il portone e lo apro. Il mio cellulare vibra e lo prendo dalla borsa mentre mi avvio per le scale. é un messaggio di Ignazio
: "Scusami ancora, non era mia intenzione offenderti. Posso farmi perdonare? Ti va una cena sabato sera? Ti passo a prendere alle 21:00. Questo è il mio numero. Voglio una risposta subito, tanto lo so che lo stai leggendo!"
Rispondo: "Tu sei un pazzo! Accetto, ma sia chiaro che per me si tratta di lavoro, quindi ti presento il conto! Non vorrei ti facessi strane idee..."
"Nessun problema Sofia. Chiacchieriamo e ci facciamo solo un po' di compagnia. Allora a sabato.
Buonanotte."
"Sì, compagnia. Buonanotte Ignazio"
Chist è pazz! Non capisco a che gioco vuole giocare, ma con me casca male.
Ciao amiche che ne dite di questo ignazio cosi sfacciato vi piace?e la reazione di sofia fatemi sapere ok baci ps i prossimi aggiornamenti incominceranno martedi
ByAnna♥♡
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