Un sobbalzo fece svegliare di scatto Newt, facendogli quasi prendere un infarto.
"Era ora che ti svegliassi bello addormentato", fu il commento di Minho che lo risvegliò del tutto.
"Appunto" precisò Aris "siamo arrivati".
Quelle semplici parole spinsero Newt a tirare giù il finestrino; l'oro che colorava la spiaggia di Los Angeles lo invase in pieno volto, assieme alla brezza marina. Newt inspirò profondamente l'odore di salsedine che invadeva l'aria circostante; non ricordava l'ultima volta in cui era andato al mare, ma poté immaginarsi sdraiato sullo sdraio, sorseggiando una limonata, magari affiancato da Thomas...
L'immagine del ragazzo dai capelli neri sovrastò ogni pensiero di quel momento; improvvisamente, il suo buonumore svanì, sostituito da un profondo senso di preoccupazione.
Dove sei Tommy...
Immerso in quei pensieri, non si era accorto che l'immagine della spiaggia piena di gente era mutata drasticamente, proprio quando Minho svoltò a destra, immergendosi completamente nella città. Dopo una serie di semafori e di svolte, la compagnia si fermò di fronte a un appartamento; scesi, i ragazzi suonarono al citofono.
"Chi è?", chiese la voce tremante di Teresa.
"Siamo noi", rispose Minho.
Il cancello di aprì con un deen metallico, poi il gruppo entrò nell'appartamento. Era piccolo, giusto per un single.
"Era ora che arrivaste!" urlò Teresa prima di farli entrare "a Thomas è successo una cosa tremenda!".
"Lo sappiamo" disse Frypan "è stato rapito".
"Lo sapevate e non avete chiamato la polizia?!".
"La polizia non ci serve" s'intromise Newt "ci arrangiamo per salvarlo".
Teresa lo squadro' in malo modo, assieme a Brenda.
"E voi chi siete?".
"Sono nostri amici", gli rispose Aris.
"Non m'importa" continuò la ragazza "prima che voi arrivaste, mi hanno chiamato per il riscatto".
"Quanto vogliono?", chiese Minho.
"Tre milioni in contanti".
"È uno scherzo?", domandò scioccato Frypan.
"Dove avverrà lo scambio?", s'intromise Newt.
"In spiaggia, poco lontana dal Rosone. Stasera alle undici".
"Perfetto" disse Ben "dobbiamo solo sapere come agire".
"Come agire?" chiese confusa Teresa "consegneremo i soldi e mi ridaranno Tom".
Quando la ragazza chiamò Thomas Tom, Newt venne pervaso da una fiamma di gelosia; anche se non la conosceva, seppe già di doverla odiare.
"Non ci possiamo fidare di loro" commentò "niente e nessuno ci garantisce che appena consegnati i soldi l'Uomo Ratto ci restituisca Thomas".
Dire Thomas invece di Tommy gli richiese un grande sforzo, ma solo per non mostrarsi a Teresa particolarmente interessato.
"Quindi riassumendo il tutto" disse Brenda "qual'è il piano?".

Thomas venne fatto sedere su un divano in soggiorno: la grande portafinestra in vetro gli permetteva di contemplare la spiaggia, assieme all'oceano di zaffiro. L'Uomo Ratto gli si sedette davanti, porgendogli un bicchiere d'acqua.
"Cosa mi dice che non sia avvelenata?", sputò Thomas, acidamente.
L'uomo gli sorrise prima di appoggiare il bicchiere sul tavolino.
"Il mio vero nome è Janson".
"Non me ne può fregar di meno.
Se mi sono consegnato è per salvaguardare i miei amici".
"I tuoi amici, o il tuo nuovo fidanzato? Sai? Quello biondo...".
Newt...
"Ho presente chi è, ma siamo solo amici".
"Io ne dubito. Dai Thomas, siamo soli. Puoi confessarti con me".
"Prima di tutto non sei un prete, e seconda cosa: a te non devo dire un cazzo".
"Dico sul serio: non c'è nessuno apparte noi".
Thomas sbuffo'.
"Sì, mi piace Newt, e allora?".
"Sai, quando la tua ragazza lo verrà a sapere...".
"Me ne assumero' le responsabilità".
"Proprio tu mi parli di responsabilità? Ma cambiamo argomento: stasera avverrà lo scambio".
"Che tipo di scambio?".
"Tre milioni per te".
"Sei impazzito? Teresa non li possiede".
"Lei no, ma tu sì".
Passarono a dialogare per ore.
Thomas avrebbe voluto buttarsi dal balcone...