11 Decisione
Il sole del mattino seguente rischiaro' la stanza filtrando attraverso il vetro della finestra chiusa. Thomas e Newt dormivano accoccolati - ovviamente nudi - sotto le morbide coperte.
Fu il moro a svegliarsi per primo, infastidito dal sole posto proprio sugli occhi; svegliò il biondino squotendogli leggermente la spalla, dopodiché anche quest'ultimo si svegliò.
"Buongiorno Tommy...", lo salutò con la voce impastata dal sonno.
"Giorno Newtie. Stai meglio?".
"Mai stato così bene in vita mia".
Gli diede un bacio sulle labbra.
"Forza, vestiamoci e andiamo. Sono sicuro che Brenda ci stia cercando".
"Okay".
La stanza era a soqquadro; i vestiti - sia di Thomas che di Newt - erano sparsi per la stanza, gettati alla bell'e meglio. I due ragazzi scesero dal letto e si vestirono; poi indossarono gli scarponi ed uscirono. Appena usciti, vennero vennero investiti da tante paia di occhi; Breda era affiancata dal resto dei ragazzi - ovvero Minho Frypan Ben e Aris - tutti con le braccia incrociate.
"Ehm..." disse Thomas "come mai tutti qui?".
"È quello che vorremmo sapere anche noi", rispose serio Minho.
Thomas e Newt divennero rossi dall'imbarazzo.
Si riunirono nel salotto al piano terra per discuterne; i due ragazzi spiegarono il tutto senza peli sulla lingua, mentre il resto rimaneva in silenzio.
"E questo è tutto", concluse Newt.
"Cavolo Thomas..." commentò Ben "se Teresa lo viene a sapere ti uccide".
"Appunto", disse secco Minho.
"E allora?" chiese Thomas "se mi sono innamorato di un ragazzo sono affari miei".
Aris fece per parlare quando squillo lo interruppe; era un telefono, quello di Newt. Questo lo prese dalla tasca e accettò la chiamata, portandoselo all'orecchio destro.
"Ranch della famiglia Sangstar", disse.
"Buongiorno".
La voce oltre il telefono era maschile, mediamente profonda e sensuale.
"Posso fare qualcosa per lei?", chiese Newt.
"Sì. Sto cercando un certo Thomas O'Brien; mi hanno detto che potevo trovarlo lì".
"Sì è qui".
Il biondino porse il telefono al moro, poi questo uscì dalla casa per rimanere solo.
"Sì?", chiese titubante.
"Ciao Thomas".
Quella voce...
Non era la prima volta che la sentiva.
Era lui.
"Che cosa vuoi Uomo Ratto?".
"Noi due abbiamo un conto in sospeso".
"Ancora per quei soldi? Ti ho già detto che-".
"Quelli non m'interessano più. Quello che voglio adesso, sei tu".
Thomas non comprese.
"Spiegati meglio".
"Hai capito benissimo. Con il tuo riscatto posso guadagnare milioni".
"Se mi vuoi rapire perché me lo stai dicendo invece di agire direttamente?".
"Non voglio che ci vadano di mezzo dei civili; come quel ragazzo, quel biondino...".
Thomas rimase paralizzato.
"Quello che voglio dire, è che se non collabori, quel tuo amichetto patirà le peggiori pene dell'Inferno prima di morire. A mezzanotte incontriamoci ad Austin. Mi troverai in piazza".
La chiamata terminò.
"Tutto okay?".
Il moro si voltò di scatto, trovando Newt alle spalle.
"Sì, tutto okay", rispose Thomas esausto, porgendogli il telefono.
"Chi era?".
"Una mia fan. Non so come, ma ha scoperto dove si trova l'attore più bello della storia", rispose facendo le virgolette sull'ultima parte della frase.
Newt ridacchio'.
Il giorno passò abbastanza velocemente; la notte calò con pacifica calma, senza fretta. Le stelle dovettero fare il loro ingresso senza la compagna luna.
Thomas non fece altro che rigirare i pollici seduto sul letto, pensieroso. Non aveva altra scelta; il vecchio Thomas avrebbe di certo rifiutato, lasciando morire dei perfetti sconosciuti, ma adesso non voleva altro che vedere i suoi amici al sicuro, vedere Newt al sicuro...
Decise. Si sarebbe consegnato.
Ma Newt?
Non ci aveva pensato, ma si autorispose: l'unico modo per salvarlo, era non coinvolgerlo, quindi prese dal cassetto della scrivania un foglio da un quaderno e una penna - regalategli da Brenda - e cominciò a scrivere la lettera. Quando ebbe finito, la lasciò sulla scrivania ed uscì; fuori dalla casa, si diresse alle stalle e tirò fuori Demetra. Quando cominciò a sellarla, sentì dei passi, e vide all'ingresso del capannone Brenda. Le diede un'occhiata prima di continuare come se niente fosse.
"Che stai facendo?", le chiese la ragazza.
"Me ne vado".
"Per andare dove?".
"Non sono affari tuoi".
"No" Brenda gli prese l'avambraccio "non me ne vado finché non me lo spieghi".
Thomas sbuffo'.
"Ho scritto una lettera a Newt. Leggila e capirai".
"Mi stai facendo preoccupare. Cosa sta succedendo?".
"È troppo difficile da spiegare" salì in sella a Demetra e la condusse fuori dal capannone, seguito da Brenda "l'unica cosa che ti chiedo...".
La sola luce dei lampioni bastò alla ragazza per vedere gli occhi di Thomas diventare lucidi, e lacrimare.
"Cosa?", insistette Brenda.
"Se Newt si mette in testa di seguirmi, impediscilo. Ne è della sua vita".
"Non so se ci riuscirò...".
"Ti prego" la supplicò "fallo per me".
La ragazza sospirò.
"Ci provero', ma non ti prometto niente".
Thomas sorrise debolmente, senza tuttavia smettere di piangere.
"Grazie. Ti devo tanto".
Senza indugiare oltre, picchietto' col tallone sul fianco di Demetra, facendola avviare al galoppo.
Per tutta la strada dal ranch fino a Austin, Thomas pianse; non avrebbe mai voluto abbandonare Newt, ma se fare ciò gli avrebbe garantito la sua sopravvivenza, non avrebbe esitato.
Molto probabilmente Thomas stava andando proprio verso la fine della sua vita, ma sarebbe morto con un sorriso, perché sarebbe morto per il ragazzo che amava.
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