7. Vittoria di Pirro
Oscurità guardava colui che aveva rubato un pezzo della sua anima provando pena per l'umiliazione che stava subendo: una donna lo stava portando alla morte davanti ai suoi cari e non poteva fare niente se non continuare a sputare sangue tingendo così il pavimento grigio di rosso.
Lucifero invece non riusciva a credere che lei fosse di nuovo in piedi, al pieno delle forze; nessun altro nemico era mai stato in grado di assorbire l'energia dei colpi ricevuti. Si sentiva debole e immensamente fragile sotto il suo sguardo pungente, si sentiva nudo mentre lei lo spogliava con lo sguardo scoprendo così tutte le sue paure ed incertezze mai confessate ad altri.
《Fermati》la supplicò gemendo e subito dopo tossì provocando altro dolore, ancora più straziante di prima, sentiva che a breve avrebbe potuto esplodere cospargendo le sue membra in ogni dove.
《No, tu avresti potuto evitare tutto ciò! Però hai scelto lui e non me. Lui! Ora spezzerò le tue ossa una ad una, giusto per provocarlo》in cuor suo, non aveva perdonato affatto la sua scelta e ora desiderava vendetta.
Chiuse gli occhi e si concentrò su quell'armatura luminosa: doveva distruggerla, non poteva darle fuoco ma riscaldarla abbastanza da fonderla sì. Circondò il busto del Portatore di Luce con la sua energia calda come mai prima di allora e l'oro cominciò a sciogliersi mentre bruciava la sua pelle, un odore acre e nauseabondo mescolato a quello del sangue sostituì la dolce fragranza paradisiaca.
Il materiale diventò liquido in breve tempo rescindendo l'epidermide dell'Arcangelo che urlava disperatamente.
Aveva cominciato a pregare in modo che qualcuno arrivasse in suo aiuto, ma rimase presto deluso e la sua speranza svanì completamente, poteva solo continuare a patire quel calvario fino a quando Oscurità non avrebbe deciso di distruggere la sua anima.
"Dov'è Dio ora che ho bisogno di lui? Perché lascia che mi faccia tutto questo?" Pensò Lucifero quando vide l'oro sciolto a terra.
《Mio fratello sta aspettando la sua morte, povero Illuso!》 Gli tirò un calcio nello stomaco facendolo rotolare su quella che era la sua armatura provocandoli ustioni ancora più gravi mentre i diamanti gli si conficcarono nella schiena, lacerandola.
《Guardati, sei carne da macello. Accanto a me saresti stato un dio!》tirò un ultimo calcio che lo fece svenire.
《Hai poca resistenza ragazzo》.
Dolore. È questo ciò che provava anche lei. E tristezza. Tristezza perché l'amore si era tramutato in odio, era accecata dalla vendetta, da quella delusione inaspettata e non riusciva a controllarsi. Una furia cieca l'aveva invasa e questo la stava portando alla sua fine.
Si ricordò di quando lei e Luce avevano solo qualche secolo di vita: adoravano dare sfogo alla loro immaginazione creando le entità più strambe possibili.
Lei puniva severamente quelle creature se commettevano un errore e suo fratello le ripeteva in continuazione: "abbi clemenza, sorella. Quella è tutto".
Guardò Lucifero ed ebbe l'impressione di non aver avuto un briciolo di compassione per lui, in quali condizioni l'aveva ridotto? E qual era il fulcro di tutto ciò? Suo fratello, ovviamente. Era sempre lui.
☆☆☆
Il rossore sul viso di Michael era segno del sangue che si era bloccato a causa della morsa del serpente.
Da quella posizione poteva vedere la testa della capra che sembrava patire le peggiori torture solo guardando Gabriel sotto le grinfie degli artigli affilati del leone. I due Arcangeli sembravano non avere più alcuna via di fuga e più alcuna speranza ed effettivamente, erano spacciati.
Gli occhi della testa impotente cambiarono improvvisamente colore e il suo sguardo si fece estremamente determinato: fece vedere due zanne prima di mordere il collo del leone, che lasciò il Terzo Figlio per scalpitare peggio di un toro.
Un corpo unico e tre teste voleva dire che tutti sentivano dolore, quindi anche la capra che si stava sacrificando per loro due.
Il serpente allentò la presa e Michael ne approfittò per fuggire. Cadde a terra e senza riprendere fiato corse dal fratello per trascinarlo lontano dalla chimera che si stava colpendo fino a dissolversi, fino a diventare energia pura nel cosmo.
Gabriel era pieno di graffi profondi su tutto corpo, dai quali fuoriuscivano copiose quantità di sangue vermiglio, ma neanche questo poteva equivalere ai danni inflitti a Lucifero.
Oscurità come un avvoltoio stava aspettando di cibarsi di lui, ma quando alzò gli occhi vide i suoi due nipoti feriti e il terzo - un po' troppo magro per i suoi gusti - svenuto, capì che la sua creatura aveva fallito e questo la fece infuriare così tanto da chiamare attorno a sé le tenebre del limbo, le poi terribili.
Una nube si avvicinò compatta a Michael e lui, stupidamente, la toccò con le dita che vennero arse al contatto; si guardò la mano destra e riuscì a scorgere delle sottili ossa bianche.
L'urlo del secondo Figlio riportò Dio con i piedi per terra: riuscì finalmente a vedere la condizione delle sue creature e si diede dell'incosciente quando si accorse che aveva buttato i suoi figli nelle fauci della bestia peggiore che potessero affrontare. Per la prima volta ammise di aver sbagliato e si sentì inutile e soprattutto sconfitto; per un fugace istante, nella sua mente comparve l'idea di andarsene, poi portò lo sguardo sul suo più amato figlio e non poteva rimanere indifferente. Doveva vendicarlo.
Si alzò dal pavimento, levitò in aria e si gettò di peso sulla sorella intenta a torturare Michael.
《Oh tu pagherai per questo!》salì sopra di lei e la prese per i polsi in modo da bloccarla.
《Tu non morirai, non ho mai voluto farlo, sciocca sorellina》.
Lei era bloccata a terra, impossibilitata nel movimento con le mani fredde di Luce che bruciavano i suoi caldi polsi sottili e venosi. Sentì un umido bacio sulla clavicola che le fece sgranare gli occhi:《Che...che stai facendo? 》.
《Tahmo te ta macta lis...》Dio ripetè questa litania più volte, sempre più veloce mentre alzava il volume della sua voce.
Oscurità sentiva un leggero bruciore sulla clavicola, come se qualcuno stesse praticando un'incisione, non capiva cosa stesse succedendo.
《Macta...lis!》le tenebre dell'universo svanirono con la donna, tranne quelle che risiedevano nel primo Arcangelo.
Dio in seguito, aveva teletrasportato i suoi figli in Paradiso per ricevere le cure migliori ma niente era in grado di curare quelle ferite, nemmeno lui poteva fare qualcosa; vincere aveva richiesto un grande sacrificio.
Nessuno aveva intenzione di svegliarsi e questo preoccupò molto i più abili guaritori celesti tra cui Iax, Adonael e Karael; il primo si occupava di Lucifero, tolse i diamanti e fasciò quasi interamente il corpo con spessi strati di seta, il materiale in grado di assorbire enormi quantità di energia.
Iax espanse anche la propria aura curativa in modo da circondare il ferito in fin di vita così da accelerare la guarigione.
Purtroppo passarono ore e ore, ma lui non accennava segni di miglioramento e il guaritore era stremato e rattristato al solo pensiero della morte del re del Paradiso.
Pensò che cambiare i bendaggi potesse giovare alla sua pelle, ma quando tolse quelle sul petto scoprì i suoi muscoli: era tornato come nuovo.
Iax notò sotto la clavicola un simbolo piuttosto insolito che brillava e pulsava incessantemente.
Lucifero finalmente aprì gli occhi: era un'entità nuova, forgiato dagli errori di un Dio ingiusto con una buona dose di oscurità nell'anima. Cosa era diventato?
I tempi sono ancora da migliorare, ma ho fatto decisamente più in fretta della scorsa volta, facciamo piccoli passi avanti.
Il simbolo che potete trovare a inizio capitolo è il marchio che Lucy e la sua amata si sono ritrovati addosso.
Per quanto riguarda il titolo, vi starete chiedendo chi è Pirro, ebbene risponderò qui con due parole giusto per informarvi.
Pirro era un comandante fenicio che aveva cercato di salvare Taranto dall'attacco dei romani.
Era andato lì con 40 elefanti e parecchie truppe e vince, ma le perdite subite non valevano quella città. Perciò si definisce vittoria di Pirro quelle vittorie che hanno richiesto tanti sacrifici da tramutarsi in sconfitte per via dei danno arrecati.
Spero questo capitolo vi sia piaciuto, vi chiedo di segnalarmi eventuali errori e magari darmi un vostro parere!
A presto,
Alice.
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