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8. Colpo di scena

«Campeggio in montagna» ecco, con queste parole la professoressa di ginnastica aveva annunciato la nostra (o perlomeno la mia) morte.
Certo, poteva essere entusiasmante una settimana all'aria aperta, in mezzo ai boschi e avremmo dormito in una tenda. Però sarei dovuta stare a contatto con un insieme di persone che odiavo, più altri che praticamente non conoscevo. Vi immaginate dover passare 168 ore con Jeremy ed il suo "branco di barboncini addestrati"? Suicidio puro!
Era già tanto se non lo avevo ucciso, qualche giorno fa, e ora sarei quasi stata costretta a stare in campeggio con lui una settimana!
Ho detto "quasi" perché non ero intenzionata ad andarci. Non era una gita obbligatoria, pur essendo la più bella di tutti e tre gli anni delle medie. L'unica fatta solo per le terze medie.
«A che pensi?» mi chiese Andrea, dopo che la prof ci ebbe dato la pessima notizia, stavamo uscendo da scuola.
«Mh?» gli risposi, non avevo ascoltato.
«A che pensi? Quando pensi a qualcosa ti attorcigli sempre i capelli»
Non mi ero nemmeno accorta di starmi attorcigliando una ciocca di capelli attorno al dito. «Alla gita alla quale non verrò»
«Perché?»
«Ci saranno Jeremy, Albert, Jessica, Martha, Sharon, eccetera, eccetera»
«Ti pare che quelle tre truccatrici seriali vengano ad un campeggio?» mi chiese ridendo.
«Beh, però Jeremy ed Albert ci saranno»
«Chissene frega di quei due. Basta ignorarli. E poi, ci saremmo pure io, Brian ed Alexis. Dai, vieni, è l'ultima gita dell'anno»
Sbuffai «Ci penserò»
«Ci conto» mi disse.
Tanto non sarei andata.
Mi misi a ridere e mi incamminai verso l'Aston Martin di Edward, stavolta guidata da Alice.
«Di cosa parlavate tu e quel ragazzetto laggiù?» mi chiese Alice.
«Di niente» mentì.
«Hai dimenticato che ho già "visto" tutto?»
«E allora perché me lo chiedi? Comunque la trovo una cosa ingiusta che tu possa vedere il mio futuro e non quello degli altri licantropi»
«Perché non vuoi andare a quella gita?»
«Perché ci sarà della gente che odio e perché dovremmo cercare Victoria»
In questi ultimi giorni "la rossa" si era avvicinata fin troppo al villaggio della riserva ed alla città di Forks.
«Ti avverto: ci andrai»
«Alice, le tue visioni possono sbagliare, non esserne troppo sicura»

Alla sera Alice avvertì Carlisle di quella gita, sapendo -grazie alle sue stupide visioni- che lui mi avrebbe convinta.
Carlisle bussò alla porta di camera mia «Posso entrare?»
Sbuffai, sapendo già perché era li «Vieni»
Carlisle entrò tranquillamente ed adocchiò subito il disegno di un cavallo che stavo facendo. «Wow, bello»
«Grazie» risposi.
Lui si appoggiò alla porta chiusa. Certe volte sembrava solo un ragazzo di trent'anni, mi faceva ancora strano averlo come padre, infatti per me sarebbe stato praticamente per sempre "Carlisle", stessa cosa per Esme.
«Allora...» disse lui, interrompendo il silenzio «Alice mi ha detto del campeggio con la scuola»
«Secondo te Jasper mi dirà qualcosa se uccido Alice?» chiesi sarcastica.
«Penso di si. Però stavamo parlando della gita, perché non ci vuoi andare?»
«Perché sarà pieno di gente che si lamenterà di non essere in una spocchiosa e gigante villa...»
Carlisle scoppiò a ridere «Parla quella che abita in una palafitta che cade a pezzi»
«Vabbe. Io, così come voi, mi troverei bene a dormire anche sopra ad un albero»
«Secondo me tu dovresti andarci»
«Ma dobbiamo cacciare Victoria» mi lamentai.
«Meglio che tu sia li, in caso che abbia voglia di facile sangue umano»
«E se dovesse andare li, dagli studenti? Che faccio? Mi trasformo davanti a tutti?»
«Beh, cercheremo di non farla avvicinare a voi, però è pur sempre una sicurezza in più. Fallo per i tuoi amici»
Sospirai, rassegnata «ok...»
Carlisle mi sorrise ed uscì dalla stanza.

Andrea
Alla fine hai deciso se venire o no?

Mi chiese per messaggio, poco dopo che Carlisle uscì da camera mia.
Si erano alleati contro di me? Prima Andrea, poi Alice, poi Carlisle e poi di nuovo Andrea.
Rassegnata gli risposi quello che avevo già detto a Carlisle:

Si, vengo

Andrea
Yeah! Grande!

~~~~~~~~~~

Ecco perché sono da quattro giorni in montagna con la scuola. Ovviamente anche le tre "truccatrici seriali" sono venute a rompere -pensano che i professori gli daranno un aiuto con l'esame solo perché hanno partecipato alla gita, povere stupide galline illuse- e, ovviamente, quelle tre si lamentano per ogni minima cosa.
La mia vita non poteva andare in modo peggiore...

~~~~~~~~~~

«Allora ragazzi, ascoltate» disse la professoressa di ginnastica ad un insieme di venti studenti ancora mezzi addormentati.
«Oggi faremo una sorta di gioco di orientamento nel bosco» quelle dieci parole ci risvegliarono subito. Orientamento nel bosco? Troppo forte! Ok, ok, per le attività che ci proponevano non era male questa gita.
«Si basa anche su una disciplina sportiva chiamata Orientiring, li si partecipa singolarmente, qui sarete divisi a coppie. Dopo potrete sceglierle voi. Consegnerò ad ogni coppia una busta diversa contenente: una mappa, una bussola e un foglio da timbrare ad ogni postazione. In totale ne abbiamo posizionate cinque»
«Prof, scusi» disse uno del quale non mi ricordavo assolutamente il nome, forse Kevin.
«Si?» rispose la prof già seccata per quell'interruzione.
«E se ci perdiamo nel bosco?»
«Stavo per arrivarci: ogni squadra avrà un walkie talkie, evitate di fare scherzi, è da usare solo se è super necessario...»
«Ma, prof?»
«Cosa c'è ancora?»
«Se ci allontaniamo troppo dal campo?»

«Se ti allontani troppo diverrai il pasto degli orsi» gli rispose Brian, ridendo.
La professoressa lo fulminó con lo sguardo. «Ci saranno degli alberi segnati, in pratica delimitano l'area di gioco. Ora, se non ci sono altre domande proseguo con la spiegazione» aspettò qualche secondo prima di continuare «Bene. Lo scopo è semplice, la squadra che si è orientata meglio e quindi sarà la prima a tornare, avrà vinto. Sappiate che probabilmente non avremo un premio per i vincitori, è solo un gioco per divertirsi ed imparare ad usare la bussola.
I

n più, non potrete seguirvi reciprocamente poiché ognuno ha un percorso diverso. Per chi se lo sta chiedendo: no, non abbiamo ideato dieci percorsi diversi con solo cinque postazioni, ne abbiamo messe come minimo quindici»
«E se sbagliamo postazione?» chiese Jeremy, con un aria da fighetto. Quanto lo odiavo...
«Se tornate qui con il timbro di una postazione sbagliata, vi sarà comunicato e vi toccherà andare a cercare quella giusta. Mi raccomando, non uscite dall'area delimitata e per qualsiasi problema grave usate il walkie talkie. Ora avrete un po' di tempo per fare le squadre, poi faremo colazione e potrete partire.
Ah, dimenticavo. La prova durerà nelle prime quattro ore del mattino, partirete alle 8.30 e quindi dovrete finire entro le...»
«12.30» rispose Brian poco dopo.
«Vedo che ve la cavate in matematica. Se qualcuno non troverà tutte le postazioni entro quell'ora ovviamente avrà una penalità che crescerà in proporzione alle postazioni non trovate o sbagliate.
Appena completerete il vostro foglio tornate qui e controlleremo se è giusto, appena tutte le squadre saranno qui si proseguirà alla "costruzione" di una classifica»
La prof si allontanò mentre noi facevamo le coppie.
Alexis si avvicinò a me «Chiara, che dici se tu vai con Andrea ed io con Brian?»
Sapevo che aveva una cotta per Brian «Certo. Ma, dimmi un po', cosa c'è tra te e Brian?»
Lei arrossì «Assolutamente nulla!»
Mi misi a ridacchiare «Ok, ok. Probabilmente a quei due ragazzi servirà una guida femminile oppure li ritroveremo in cima alla montagna, convinti di essere ad una postazione»
Alexis scoppiò a ridere, influenzando anche me.
«Perché ridete?» ci chiese Brian.
«Nulla, nulla» rispondemmo io e lei in coro, riniziando a ridere.
I due ragazzi si guardando alzando le spalle, confusi.
«Allora, che dite se facciamo due coppie fatte così: io e Brian e Chiara ed Andrea?» chiese Alexis, un po' titubante.
I due si lanciarono degli sguardi strani, mi limitai ad ascoltare i pensieri di Brian: entrambi volevano proporre la divisione fatta da Alexis.
«Ci sto» rispose Andrea, guardandomi.
«Pure io» lo assecondò Brian.

Ci dirigemmo al grosso tavolo dove solitamente mangiavamo.
Il prof di scienze ci distribuì, assieme alla prof di ginnastica, la colazione e poi passò a ritirarci i telefoni. In realtà erano completamente inutili, non c'era campo praticamente da nessuna parte.
«Prooof, non può ritiraci i cellulariii» disse una delle "tutto trucco e niente cervello" anzi, "truccatrice seriale numero 1"
«E perché no, Jessica?»
«Come facciamo senza GPS? Finiremo in un burrone e verremo divorati dagli orsi o dai lupiii»
«Primo: avrete la bussola, secondo: non ci sono ne burroni, ne orsi ne lupi in questa zona»
Prof, è proprio sicuro sicuro che non ci siano i lupi? Pensai tra me e me.
«Ehi, genio» disse Andrea riferendosi a Jessica «Guarda che il GPS qui è inutile, non c'è campo, tranne vicino alla mensa dove c'è una sottospecie di wi-fi»
«E allooora?» chiese scetticamente Martha, "truccatrice seriale numero 2"
«E allora il tuo telefono sarebbe solamente un'inutile scatola in grado di accendersi, con un display, qualche app inutile senza campo, una batteria, fili e circuiti» risposi io.
Sharon sbuffò ("truccatrice seriale numero 3") e diede il suo telefono al professore che sorrise come se avesse vinto una battaglia persa in partenza.
La colazione era composta principalmente da pancakes più altre cose.
Appena finimmo la colazione ci preparammo degli zainetti con le cose utili, per esempio acqua, cibo e la busta che ci avrebbe dato la prof.
Io ed Andrea usammo uno zaino in due che, gentilmente, portò lui.
La prof ci diede quella famosa busta, un walkie talkie e due sacchetti con tre panini, una barretta di cioccolato, una mela e tre bottigliette d'acqua, ovviamente era un sacchetto ciascuno.

~~~~~~~~~~

«Evvai! La terza postazione!» urlò Andrea correndo verso l'albero dove avremmo dovuto timbrare il nostro foglio.
Trovare le prime due era stato fin troppo facile, dato che io avevo un super-orientamento avevo deciso di far trovare il percorso migliore ad Andrea, aiutandolo solo nel caso che stesse sbagliando. Però, al contrario di quello che diceva, se la stava cavando piuttosto bene.
«Siamo una bella squadra» dissi tranquillamente.
Arrivò vicino a me, sorridendomi. Si avvicinò più del normale, bloccandomi con contro un tronco d'albero.
Aveva un buonissimo profumo.
Profumo? Chiara, riprenditi. Pensò il mio subconscio. Si, è vero, non mi ero mai accorta così tanto del suo profumo...

Andrea si avvicinò abbastanza, prese il mio volto fra le sue mani, inclinò lievemente la testa di lato e poggiò le sue morbide labbra sulle mie.
Una strana sensazione mi invase; certo, lui mi piaceva, ma... io... io ero un mostro, lo avrei solo messo in pericolo.
Mi allontanai da lui, evitando di guardarlo.
«Scusa..» disse lui distogliendo lo sguardo ed arrossendo.
«A.. andiamo a cercare la prossima postazione» dissi alquanto stupita da quella sorta di bacio.
Lui annuì e mi fece vedere la mappa.
«Allora, noi siamo qui» indicò un punto con scritto 3, ossia terza postazione su un totale di cinque «E dobbiamo andare qui» indicò il punto 4 «Quindi dovremmo andare a Nord per circa dieci metri e dovremmo arrivare abbastanza vicini alla quarta postazione, giusto?»
«Bhe, immagino di si. Sei tu il secchione del gruppo, ricordatelo»
«Però sei tu quella con l'orientamento migliore» mi rispose con un mezzo sorriso e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sentì dei brividi salire su per la schiena, ok, adesso era troppo.
Lo fulminai con lo sguardo. «Andiamo» dissi iniziando a correre, ovviamente non troppo velocemente, sennò non mi avrebbe neanche vista partire.

Dopo qualche metro mi fermai, lasciando che Andrea mi superasse.
«Ehi, Chiara, non vieni?» mi chiese fermandosi.
Era cambiato qualcosa, l'aria aveva un odore diverso, strano.
Era odore di vampiro, ma non dei Cullen.
Era quello di Victoria, ne ero sicura.
Dovevamo andarcene e subito. Sapevo cosa voleva: uccidere me o Andrea oppure entrambi.
«Corri» dissi con gli occhi sbarrati ed indicandogli, con un movimento della testa, la direzione opposta.
«Cosa?»
«Non è li la postazione, corri»
«Ma se eri sicura che fosse li»
«Andrea, ti prego, fidati di me»
«Se hai paura di qualche ragno o serpente vado io»
«Cosa c'entra?»
«Sembri spaventata da qualcosa..» disse incamminandosi verso la giusta direzione, ossia verso Victoria.
«No! Fermo!» urlai correndogli incontro e trascinandolo dalla parte opposta.

Sentivo che Victoria si stava avvicinando e non era una visita di cortesia, i bersagli eravamo noi.





§§§§§§ Nota dell'autrice §§§§§§
So di aver interrotto il capitolo nel punto cruciale, sorratemi (?). Però mi serviva questa sorta di suspance (? x2) che si crea con l'odore di Victoria.
Che succederà ai due ragazzi ora che Victoria è vicino a loro?
E... vi è piaciuta la parte dove Andrea confessa i suoi sentimenti a Chiara? Certo, in un modo un po' improvviso, però l'ha fatto... che ne dite? (so di far schifo a descrivere situazioni d'amore XD )

Questo è quello che dovrebbe essere il disegno che stava facendo Chiara.
In realtà è solo un disegno che stavo facendo quando avevo un po' di tempo libero e che ho messo alla fine del capitolo XD

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