29. La fuga
Dopo cena decisi di fare un atto di buona volontà: portare gli inviti per il matrimonio ai licantropi.
Decisi di lasciare Jacob per ultimo perché temevo la sua reazione.
Mi feci accompagnare in moto da Jasper che, sfortunatamente dovette fermarsi al confine.
Andai inizialmente da Sam. Suonai il campanello della casa che condivideva con Emily, quella dov'eravamo stati già altre volte.
Non adoravo Sam e andare di spontanea volontà a casa sua non mi rendeva molto entusiasta.
Emily venne ad aprirmi con un gran sorriso «Ehi, ciao, Chiara. Tutto apposto? Vuoi venire dentro?»
«No, no, grazie, Emily. Dovrei parlare con Sam e... beh, sì, anche con te»
Sentì Sam che si avvicinava. Si accostò vicino ad Emily, appoggiandosi allo stipite della porta e mettendo un braccio attorno alla vita di Emily. «Che succede?» chiese preoccupato.
«Dovrei darvi questa» gli consegnai la busta identica a quella che Alice aveva dato a me, però, su questa c'era scritto "Per Sam Uley ed Emily Young".
Sam aprì la busta e guardò l'invito con Emily.
Scosse lievemente la testa «Ok, grazie»
Li salutai ed andai dagli altri licantropi: Quil, Jared, Embry, Paul, Seth e Leah.
Quil ed Embry furono felici, ma si rattristarono pensando a Jacob.
Jared e Paul non furono molto felici della notizia.
Seth fu felicissimo e mi promise che sarebbe vento a tutti i costi. Da lui scoprì anche che Leah era fuori con Jacob. Quindi non avrei assistito alla reazione negativa di Jake, meglio per me.
Corsi velocemente da Billy, era sul portico e mi fece entrare subito.
Quel vecchio umano era affettuoso come un nonno e gli volevo un mondo di bene. Sarebbe stato bello se avesse potuto trasformarsi in lupo. Magari un lupo rossiccio come Jake con una macchia nera sulla schiena, come Ephraim Black ma con il muso bianco, per via dell'età.
«Perché sei qui?» mi chiese indicandomi di sedermi su una delle sedie attorno al tavolo.
Gli diedi la busta, l'ultima che avevo. Sul retro di essa c'era scritto: "Per Billy e Jacob Black"
L'uomo la guardò per un attimo, aveva già capito di cosa si trattasse.
«Beh... forse dovrei aspettare Jake, ma c'è scritto anche io mio nome, quindi...» Billy aprì la busta, lesse l'invito e trovò un biglietto per Jacob.
Ok, non sapevo dell'esistenza di quel biglietto.
Lo aprimmo e, beh, la scrittura era quella di Edward.
Entrambi, spinti dalla curiosità, leggemmo il biglietto.
Jacob,
so che spedirti questo biglietto infrange le regole. Lei aveva paura di ferirti, e non voleva che ti sentissi in alcun modo obbligato.
Ma so che, se le cose fossero andate diversamente, da parte mia avrei voluto poter scegliere.
Ti prometto che mi prenderò cura di lei, Jacob. Grazie -per lei- per tutto.
Edward
«Forse questo non dovremmo darglielo» commentai.
«No. È giusto che sappia»
«Ma potrebbe..»
«Arrabbiarsi? Va benissimo. È grande, ormai, è un licantropo e potrebbe essere un alfa, nonché capo del villaggio. È giusto che scelga lui»
Non avrei mai capito la saggezza di Billy e la sua grande fiducia per Jacob.
Billy richiuse perfettamente la busta e la nascose. Sembrava che non fosse mai stata aperta.
Decisi di rimanere lì, per aspettare Jake.
Ci volle poco perché il licantropo tornasse a casa.
«Oh, ciao Chiara, perché sei qui?»
«Mah... ho fatto una visita...»
Jacob alzò le spalle e si sedette a tavola.
«Ceni con noi?» mi chiese Billy.
«No, no, grazie. Ho già cenato»
«Anche noi avremmo già mangiato se qualcuno» disse l'uomo lanciando un occhiata a suo figlio «Non avesse fatto tardi»
Jacob sorrise colpevole e iniziò ad ignorare Billy, concentrandosi sul cibo.
Billy non gli disse subito della busta, ma iniziò a parlare della sua giornata.
Era andato al supermercato, era andato a trovare il vecchio Quil e si erano messi d'accordo per fare una battuta di pesca -cosa che un tempo facevano con Harry-, poi era tornato a casa, era passata Sue -che, secondo lui era una donna straordinaria, più tosta di un orso-, poi iniziò a parlare di Sue, Leah e Seth: secondo lui, Sue sarebbe stata un gran bel lupo, invece Leah era una gallina; Seth, invece, era molto più tranquillo e poi iniziò a dire che anche Jacob era molto più tranquillo delle sue sorelle, prima di diventare ufficialmente un licantropo.
Jake fece un sospiro profondo, guardando fuori dalla finestra.
Billy tacque per un po' «Oggi è arrivata una lettera»
«Una lettera?»
«Un... invito ad un matrimonio»
Jake ebbe un piccolo spasmo e afferrò il tavolo per smettere di tremare.
Era ciò che temevo.
Billy fece finta di niente «Dentro c'è un biglietto indirizzato a te. Non l'ho letto» prese la busta spessa, nascosta dietro la sedia a rotelle, e la posò sul tavolo.
«Probabilmente non è il caso che tu lo legga. Non importa granché cosa c'è scritto» disse Billy.
Jake afferrò la busta e prese il biglietto.
Lo lesse ed iniziò a stringere forte io tavolo.
«Jake, abbiamo soltanto questo tavolo» disse Billy fissando la mano sinistra di Jacob.
Il licantropo aprì le dita una ad una, lentamente, poi strinse una mano nell'altra.
«Vedi, tutto sommato non importa» disse Billy.
Jacob si alzò e si sfilò la maglietta, scoprendo il suo fisco palestrato.
«Non fare tardi» bofonchiò Billy mentre Jacob spalancava la porta di casa e correva fuori.
Sentì subito i suoi pensieri. No! Non poteva.
«Stavolta non tornerà, Billy. Vado a riprenderlo» dissi.
«Non serve...» iniziò a dire lui, ma ero già fuori casa.
Jacob aveva seminato i suoi vestiti sul terreno, come il sentiero di briciole di Hansel e Gretel.
Ormai era fin troppo facile trasformarmi. Non dovevo neanche pensarci, il mio corpo capiva da solo cosa volessi fare e mi dava quel che volevo. Un lieve calore mi percorreva il corpo, soprattutto gli arti e il viso, gli occhi pizzicavano lievemente per pochissimo tempo, forse perché diventavano gialli, e mi tramutavo in lupo. A quel punto la trasformazione era completa ed ero in volo.
Ora mi importava solo seguire Jacob.
Jake... aspetta.
«No! Questa volta no! Basta!»
«Mi dispiace tanto» sussurrò Embry.
Vedevamo con i suoi occhi. Era lontano, a nord, ma aveva invertito la marcia e stava tornando qui.
Con un ruggito, Jacob accelerò.
«Aspettaci» implorò Quil. Era più vicino, appena partito dal villaggio.
«Lasciatemi stare» ringhiò Jacob.
Sentiva la nostra preoccupazione, ma cercava di pensare al rumore del vento e della foresta.
«Lasciatelo andare» ordinò Sam.
Embry e Quil rallentarono fino a camminare.
Io no, io accelerai, mi ribellavo spesso alle regole, figuriamoci se mi fossi messa ad ascoltare Sam lasciando andare via il mio amico!
«Chiara, lascialo andare...» mi disse Sam.
Col cavolo! Ringhiai ed accelerai.
Sam ringhiò di frustrazione ma lasciai perdere. Jacob era la priorità, non poteva assolutamente vivere una vita selvatica.
«Trasformatevi» ordinò Sam «Vengo io a prenderti, Embry»
«Grazie» disse Jacob.
«Torna a casa appena puoi» poi Sam si rivolse a me «Chiara, trasformati immediatamente!»
Ringhiai e tornai umana, aveva usato la voce da alfa...
Dai lontani pensieri di Jacob capì che anche Sam era tornato umano.
Ritornai in forma di lupo. Non so perché, ma spesso riuscivo a non obbedire ad un obbligo dato con la voce da alfa.
Jake, ti prego, torna a casa.
Jacob non rispose.
Ma perché ti interessa tanto Bella?!
«Sono fatti miei!»
Jacob, ma ti sei visto?! L'ho notato anche prima, quando sei uscito da casa tua: hai un bel fisico, sicuramente hai un sacco di ragazze della tua età, o anche più grandi, che ti cadono ai piedi, ma perché ti soffermi su Bella?!
«Stai dicendo che ti piaccio?»
No! Che schifo! Sei come un fratello per me. Era la verità.
«Visto? Non ho tutte le ragazze che mi cadono ai piedi»
Ho detto della tua età o più grandi, sicuramente anche qualcuna un po' più piccola. Ma io sono troppo piccola! Ragiona, stupido licantropo!
«Comunque a Bella non piaccio, preferisce il succhiasangue»
Se Bella è stupida non è affar mio. Ma tu, torna a casa, ti prego...
«No! Prima o poi tornerò, forse»
E Billy?
«Sa badare a se stesso»
Non è più tanto giovane ed è in sedia a rotelle...
«È un uomo dalla pellaccia dura, saprà tirare avanti anche senza di me. E poi Sue gli darà una mano»
Jake... non lo fare, per favore...
«Scusa»
Ti prego, resta qui... Sappiamo entrambi che Edward è stupido ma tu non puoi andare...
Lui ringhiò e cercò di accelerare.
Ormai ero già al trotto, iniziai a camminare e mi fermai sospirando. Calde lacrime salate iniziarono a bagnare la mia pelliccia sulle guancie. «Un giorno tornerò, forse» ripetè il lupo, non smettendo di correre. Dai suoi occhi vedevo dov'era, era lontano, quasi fuori dal nostro confine, in una "terra di nessuno".
Sospirai. Me ne sto qui, se ti serve... dissi spostandomi nella mia "mente privata". Lui avrebbe continuato a sentire la mia presenza e, se ne avesse avuto voglia, avrebbe potuto chiamarmi e sarei tornata nella mente del branco.
Mi accasciai a terra, distrutta dalla lontananza di Jacob. E ora cosa avrei detto a Billy? Gli avevo detto che avrei riportato Jake a casa e, invece...
Sentivo la terra umida sotto il corpo, lievi gocce della pioggia passata che scivolavano dalle foglie degli alberi mi rotolavano addosso. Non me ne importava, continuavo a piangere e a tenere le orecchie basse.
Dopo qualche minuto mi rialzai, con la rabbia in corpo. Tutto ciò era colpa di Edward, sempre e solo colpa sua.
Iniziai a correre vero la casa di Bella, ero furiosa. Era la rabbia a comandarmi, mi muovevo senza pensarci.
Sentivo il fruscio della terra sotto le zampe e i rami che sferzavano la mia pelliccia. Sentivo, dal sottile velo che mi separava dalla mente del branco, che Jacob era ancora trasformato. Oltre a questo sentivo solo la rabbia e la velocità.
Frenai bruscamente nel bosco. Oltre la strada c'era la casa di Bella. Chiamai mentalmente Edward e gli intimai di scendere immediatamente.
«Ciao» mi disse raggiungendomi bel bosco.
Ringhiai e gli saltai addosso, inchiodandolo a terra. Ciao?! Mi sai dire solo questo?!
«Cosa succede?»
Succede che hai appena indotto Jacob a scappare di casa con quel tuo stupido biglietto!
Edward sapeva che ero furiosa e pericolosa e sapeva anche di essere bloccato a terra da un licantropo che voleva ucciderlo, ma non sembrava spaventato.
«Non pensavo che la prendesse male»
Ovvio! Tu non pensi mai! Però poi chi è che ci rimette?! Sempre Jacob!
«Tornerà, ne sono sicuro. Domani sarà già qui»
No, non tornerà. Non lo conosci.
«Ama Bella, scommetto che tornerà a trovarla»
Tu non capisci! Bella sta per sposare un vampiro! Un vampiro che vuole renderla vampira! E sappi che non potrai trasformarla, il patto te lo impedisce.
«Faremo un accordo con Sam»
Non lo permetterò. Dissi ringhiando e guardandolo fisso negli occhi.
Sapeva che non avevo la forza per ucciderlo. Avrei potuto, ma quell'unica parte di razionalità che non era volata via, uccisa dalla rabbia, mi avrebbe fermata. Ed era vero.
«Se Sam vorrà fare un accordo, farà un accordo. Da quanto ho capito è l'alfa a decidere»
Mi opporrò. Potrei sfidarlo per il trono.
«Perderesti, non hai il DNA con i geni degli alfa»
Non importa.
Detto ciò scattai via, continuando a ringhiare. Anch'io non sarei tornata a casa per un po'.
«Chiara! Ferma!» sentì chiamarmi da Edward.
Ringhiai più forte, e, con un piccolo balzo, accelerai diretta non so dove.
Sapevo che Edward mi avrebbe seguita, ma non poteva correre come un vampiro in mezzo alla strada. Nessuno avrebbe badato ad un lupo.
Saltai sull'asfalto. Due fari mi accecarono, ma riuscì a spostarmi prima di farmi investire. Continuai a correre a lato della strada.
Sentì un rumore familiare, il rumore del motore della Volvo. La Volvo di Edward. Non capivo dove avesse preso la macchina, ma non m'importava, continuavo a correre. Andavo avanti come un automa con le zampe che battevano sul freddo e duro asfalto. Le zampe in aria, in avanti, a terra, in aria, in avanti, a terra. Un movimento semplice e veloce. Correvo al massimo delle mie possibilità quindi non avrei resistito molto. O, almeno, avrei resistito finché la rabbia mi avesse fatto andare avanti.
La Volvo mi superò e mi tagliò la strada. Fui costretta a fermarmi. Edward aveva rischiato di investirmi! Era davvero pazzo quel vampiro!
Edward uscì dalla macchina. «Torna a casa, ti prego. Scusa»
Ringhiai. Non me ne faccio niente delle tue scuse! Detto ciò saltai sul tettuccio della macchina e superai il vampiro. Riniziando a correre.
Stavolta mi inoltrai nella foresta, Edward non avrebbe mai abbandonato la macchina così, a caso, sulla strada. Qualcuno avrebbe potuto vederla e farsi delle domande.
Continuai a correre, finché non iniziai a sentire la fatica. Rallentai pian piano, continuando ad andare avanti. Finché non mi fermai ansimando.
Mi guardai intorno. Non ero dove pensavo di essere.
Di solito quando correvo per calmarmi facevo sempre una strada diversa, però arrivavo sempre ad una specie di scogliera che si affacciava su di un lago. Era un posto rilassante, nel territorio dei Cullen.
Probabilmente il mio istinto sapeva che da lì i vampiri mi avrebbero potuta riportare a forza a casa. Se fossi andata alla riserva, i licantropi mi avrebbero costretta a tornare a casa e i vampiri avrebbero comunque potuto prendermi.
Ero nell'unico posto dove vampiri e licantropi non dovevano esistere. Nell'unico posto dove nessuno mi avrebbe riportato a forza a casa, non potendo rivelarsi agli umani.
Ero a Forks. Precisamente davanti alla casa di Andrea.
Non dovevo essere qui, lo sapevo, ma non m'importava. Niente aveva più importanza per me, un membro del nostro branco era corso via per colpa di un membro della mia famiglia. E poi, mi fidavo del mio istinto, se ero qui c'era un motivo.
Tornai facilmente in forma umana. Attraversai la strada. Saltai agilmente la staccionata che portava nel suo giardino e arrivai davanti la finestra di camera sua.
Era praticamente sopra di me, al primo piano della casa, ma sapevo come attirare l'attenzione di Andrea.
Presi una manciata di sassolini dal terreno di un'aiuola. Li lanciai, uno dopo l'altro, contro il vetro, ritmicamente.
Dopo il quinto vidi Andrea che apriva la finestra e si affacciava.
«Chiara?!» sussurrò agitato.
«Sì, vieni giù» gli dissi a voce bassa.
Lui annuì, chiuse la finestra e poco dopo arrivò nel giardino.
«Sai che ore sono?!» mi disse rimproverandomi.
Guardai la posizione della luna e annuì. «Sì, le 2.30 di mattina lo so è presto, beh, no è tardi, però..»
«Stai bene?» chiese interrompendomi ed avvicinandosi un po' di più a me.
Probabilmente aveva notato gli occhi arrossati e lucidi.
Stupido Edward, sempre per colpa sua...
Scossi la testa «No...»
Lui mi abbracciò e io lo lasciai fare. Chissene frega se è un umano e io sono un licantropo-vampiro. Pensai, decisa a non nascondermi più.
Feci un profondo respiro, percependo l'odore di una sorta di lieve profumo che si metteva sempre. Questo almeno mascherava l'odore del sangue che gli scorreva in corpo, permettendomi di non avere problemi con il mio lato da vampiro.
Mi staccai un po' da lui «Aspetta un attimo... perché non hai un pigiama?» gli chiesi notando che indossava scarpe, jeans e una camicia.
Lui sospirò «Perché era la festa di compleanno di mio cugino, ha fatto diciott'anni... siamo andati alla sua festa e non finiva più. Sono tornato circa venti minuti fa»
«Quindi... i tuoi genitori sono ancora svegli! Non possono vedermi»
«Tranquilla, dormono. Stavano già dormendo in piedi alla festa, così come i miei zii e parenti non-più-giovani» disse ridacchiando.
Sorrisi anch'io divertita.
«Ma... sei scappata di casa?» chiese con un tono di incertezza nella voce.
Annuì. «Più o meno»
«Vieni, ti ospito per la notte» disse mettendomi un braccio attorno ai fianchi e accompagnandomi verso casa sua.
Era utile e bello avere qualcuno che fosse all'oscuro di tutto ciò che riguardava licantropi e vampiri ma che ti aiutava sempre e che teneva a te.
Mi guidò fino alla sua camera, anche se io conoscevo già la strada.
Mi indicò il letto «Te lo cedo»
Mi sedetti su di esso ma protestai «No, no, tu dove dormi?»
Ci pensò un attimo «Beh, poi vedo»
«No, non voglio rubarti il letto»
Si sedette di fianco a me «E io non voglio che tu dorma per terra»
«Starò bene anche lì» dissi ridacchiando. Chissà cosa avrebbe detto se mi avesse vista tramutare in un lupo e sdragliarmi a terra.
Lui sospirò «Se ci stringiamo ci stiamo tutti e due. Sul letto intendo, a terra avremo molto più spazio»
«Ok... se proprio vuoi...»
Ci togliemmo solo le scarpe e mi fece un po' di posto sotto le coperte. Pur essendo estate non faceva per niente caldo, per gli umani, soprattutto dopo la tormenta di neve di qualche giorno fa.
«Allora? Cos'è successo?»
«Ehm... se non potessi dirtelo?»
Lui sospirò e mi strinse a sé «Ok, ok, non importa. Voglio solo aiutarti»
Poggiai la testa sul suo petto.
«È qualcosa di grave?»
Annuì «Beh, più o meno»
«Perché stai piangendo se non è così tanto grave?»
«Non sto piangendo»
«Avrai pianto poco tempo fa»
Sospirai «Non puoi capire»
«Farò uno sforzo»
Ridacchiai «Non capiresti comunque, c'è troppo da spiegare»
«Ok, ci arriverò per intuito. È questa "cosa" che ti ha fatta scappare di casa?»
Annuì «Beh, più o meno»
Si mise a ridere «Hai finito con tutti questi "beh, più o meno"?»
«È che... non è il fatto che è avvenuto che mi ha fatta scappare di casa... È la persona che ha realizzato tutto ciò che mi ha fatta scappare... sai, non vorrei ucciderlo vedendolo a casa»
«Qualche tua sorella ha un nuovo ragazzo che a te non piace?»
«No, no, in quel caso lo avrei sbattuto fuori di casa a calci»
Andrea rise ed iniziò ad accarezzarmi la schiena. «Un aiutino?»
«C'entra un mio amico e... Edward» mi costrinsi a dire quel nome senza ringhiare più di tanto.
La paura dei Volturi e che il branco si arrabbiasse per ciò che stavo per dire ad Andrea mi bloccava, però... con lui mi sentivo al sicuro. Può sembrare stupido perché, comunque, ero un licantropo ed un vampiro, cosa potevo temere? Ma qualcosa mi faceva stare bene vicino a lui e iniziavo a dimenticare le opinioni dei Volturi e del branco. I Cullen avrebbero accettato sicuramente Andrea, forse anche Seth e, sicuramente, Jacob mi avrebbe appoggiata.
D'altronde Edward aveva detto tutto sui vampiri a Bella; e Jacob le aveva rivelato tutti i segreti dei licantropi.
Quindi... sì, avevo deciso.
Sospirai e guardai Andrea negli occhi. Forse era giunto il momento che sapesse qualcosa in più su di me, su di noi.
§§§§§§Nota dell'autrice§§§§§§
Cosa avrà detto Chiara ad Andrea?
Lei tornerà a casa oppure vorrà fare come Jacob?
Edward... si perdonerà mai per aver fatto scappare la sua "sorellina"?
E Jake? Che fine farà?
Beh... tutto questo lo scopritete nel prossimo libro che pubblicherò tra qualche giorno.
Sì, sono cattiva *ride perfidamente perché ha lasciato troppa suspance*. Credo di aver lasciato suspance e ammetto di non sapere come si scrive perché il correttore mi da 2 modi ed entrambi li segna sbagliati XD
Comuuunque, che ne pensate del capitolo? Penso che sia uno di quelli che mi sono piaciuti di più in questo libro...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro