Capitolo 9
-NOOOOOOO!!!!!- urlò Shiho cercando di oltrepassare i poliziotti che sbarravano l'entrata della sala dove avevano mangiato e dove giaceva il corpo senza vita del suo migliore amico. -VOI DOVETE LASCIARMI PASSARE!!! LUI É LA DENTRO!! DOVETE FARE QUALCOSA!!
-Mi dispiace signorina, non c'è più nulla da fare
-NON PUÒ ESSERE!!!!! NON PUÓ ESSERE MORTO!!!
Il poliziotto le mise una mano sulla spalla nel tentativo di consolarla ma lei si sottrasse di scatto dal contatto. Appoggiandosi alla parete e crollando a terra con la testa fra le mani, piangendo come aveva fatto solo per Akemi.
Shinichi dall'altra parte della parete sentiva distintamente i singhiozzi di Shiho e gli si strinse il cuore, mentre i singhiozzi stupidi e persistenti di Ran gli davano solo fastidio, la piccola Ran stava dentro la stanza nel suo vestito arcobaleno orrendo piangendo come una scema...avrebbe voluto cacciarla via ma davanti a Kogoro non avrebbe mai potuto farlo. Alla fine fu affidato a lui il compito di chiamare la famiglia, o chiunque, per venire a prendere il corpo. Non sapendo chi chiamare compose il primo numero sul registro delle chiamate
-Pronto Jack? Perché mi richiami?? É successo qualcosa??- chiese allarmata la voce di una ragazza, in sottofondo un brusio di voci e Shinichi ringrazió di saper parlare bene l'inglese perché la ragazza parlava alla velocità della luce
-Ehm...non sono Jack, sono Shinichi
-Shinichi...il ragazzo di Shiho??
-Ehm....comunque l'abbiamo chiamata perché oggi é successa una cosa molto spiacevole..
-Cos'è successo? Jack ha sbagliato volo ed é finito in Bangladesh?
-Jackson Holmes é deceduto stasera alle ore 20.34
-PREGO??? SE É UN PRANK VENGO LI E VI SGOZZO UNO PER UNO
-Mi spiace ma non sto scherzando
-BASTA KUDO! NON FARE IL BAMBINO!! MI STAI FACENDO PREOCCUPARE
-Temo non sia uno scherzo. L'abbiamo chiamata...
La ragazza gli attaccò il telefono in faccia, tre secondi dopo qualcuno entrò nella sala. Quel qualcuno era una ragazza dai capelli rossi e occhi di un inquietante verde lime. Avanzava impettita indossando un lungo abito nero, il busto stretto da un corsetto di pelle nera, i capelli legati in una crocchia morbida da uno spillone argentato, guardava fisso davanti a se, il mento alzato, riusciva a guardare Shinichi dall'alto in basso nonostante fosse più bassa di almeno mezza testa. Ma poi il suo sguardo gelido si posò su Jack, le si dilatarono le pupille, si piegò sulle ginocchia e gli mise una mano sul braccio, si ritrasse subito, stupita della freddezza della sua pelle. Si riscosse e gli appoggiò le dita sulla gola, non sentì il battito cardiaco, una lacrima le scese lungo la guancia
-Dai Jack, sei riuscito a spaventarmi, ora puoi smettere di fare scherzi!
Gli appoggiò una mano sulla ferita al petto, la sua pelle si macchió del sangue di quello che aveva amato, e a quel punto fu inutile trattenere le lacrime. Maya appoggiò la testa sul petto di lui e pianse tutte le sue lacrime, lo baciò come nelle favole, sperando si svegliasse.
-Non puoi farmi questo! Jack io ti amo!- Shiho guardava la scena piangendo sommessamente, pensando che quando lei sarebbe morta nessuno avrebbe mai pianto così per lei. Maya lanciò un urlo straziante e parve che da lei partisse qualcosa di nero che avvolse tutta la stanza, come un velo spesso e pesante che inghiottì tutto. Quando l'oscurità si diradò sia lei che il cadavere erano spariti nel nulla. Shiho, un po' sconcertata, si ritirò nella sua stanza.
Tre colpi secchi alla porta...
-Jack!- chiamò lei sperando vivamente che fosse lui...
-No, sono solo io...Shinichi.
Shiho sprofondó nel letto. Era talmente spossata e triste che non riusciva a fare nulla, nemmeno a scacciare Shinichi
-Senti Haibara, devo farti un paio di domande, sappiamo entrambi che il tizio era Gin ma Jack...chi era veramente?
-É tutto questo il tatto che sai dimostrare?? Il mio migliore amico da una vita è appena MORTO davanti ai miei occhi...e tu vuoi che mi metta a parlare di lui come se niente fosse?? Chiamate Maya! Risponderà lei!
-Ci abbiamo provato...ha minacciato di ucciderci e...bhe, altre cose che non si dovrebbero ripetere in presenza di ragazze.
Shiho non rispose, la mente era annebbiata dalla tristezza, lo sguardo velato di lacrime pesanti. Una di esse fuggì al controllo della ragazzina e scivolò via dall'occhio, tracciando una riga nera di petrolio sulla guancia della ragazza.
Shinichi non seppe descrivere la sensazione che provò allora, il suo cuore fu stretto da una morsa d'acciaio, talmente forte da fargli male...era tristezza. E seppe che lui era triste se lei era triste, lui era felice se lei era felice...perché quello che provava per lei era sempre stato sotto i suoi occhi...talmente evidente da essere invisibile. Lei non lo guardava, fissava il soffitto con sguardo perso.
-Perché?- chiese con voce flebile, appena un sussurro uscì dalle sue labbra.
Shinichi non si sentì di rispondere, anche perché avrebbe finito col dire una grossa stupidaggine. In fin dei conti, a lui Jack non stava nemmeno simpatico.
-Perché? - ripeté ancora, stavolta girando appena la testa per incrociare lo sguardo con il suo
-Non...non...non si può dire Shiho...é indipendente da noi...
-Che cazzo di mondo di merda- disse lei con la voce rotta dal pianto, Shinichi nella non poteva sopportare di vederla triste...non poteva vederla piangere ancora e fu tentato di scappare via ma, guardando la ragazza, sentì di doverle stare vicino...a lei che c'era sempre stata per lui. Si sedette di fianco sul letto e lei si sollevò stringendosi istintivamente a lui, il volto nascosto nel suo petto, Shinichi la abbracciò forte, stringendola a se come avrebbe voluto fare dalla prima volta che l'aveva vista.
Le lasciò un bacio sui capelli, delicato. Lei sollevò lo sguardo e si atrinse a lui ancora più forte
-Shiho...la gente da questo mondo viene e se ne và...devi superarlo
-Possibile che non capisci Kudo?? Io ho perso tutti...lui era l'unico che mi teneva ancora legata a questo mondo...adesso per me quì c'é solo tristezza e dolore.
-Non é vero...quì c'é ancora qualcuno
-E chi? Il dottor Agasa? Lui non mi vuole bene...lui crede di volermi bene.
-No, non lui.
-E chi?
-Io.
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