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Capitolo 6

-No!!! Non sono stata io!!! Lo giuro!!- gemette la donna tra le lacrime gettandosi a terra, terrorizzata. La scena era veramente penosa, alla fine anche Ran scoppiò a piangere e, per la prima volta, Ai non la criticò per questo, la scena era talmente triste che anche lei, la donna un nero dal cuore di marmo, si sentì toccata. La donna era in ginocchio, mentre annegava in un mare di lacrime di dolore, Ai si fidava ciecamente di Shinichi ma quella povera ragazza non poteva assolutamente aver commesso un delitto!
-La signorina ha ragione- disse una voce dal fondo della stanza
-Prego?!- disse Shinichi voltandosi di scatto, gli occhi azzurri che perlustravano la stanza in cerca di chi aveva parlato
Il ragazzo con cui Ai si era scontrata era appoggiato alla parete con aria distratta e disinvolta
-La tua deduzione non é esatta- spiegò lui calmo, senza alcuna incertezza o paura
-E in cosa avrei sbagliato scusami?!
-La ragazza non avrebbe avuto il tempo di compiere il fatto
-Il motivo?
-Alloggia nella camera accanto alla mia e io sono rimasto al telefono per un'ora oggi pomeriggio, davanti alla porta della mia camera visto che dentro non c'è campo, e la signorina si é trattenuta a chiacchierare con un conoscente, al secondo urlo si è precipitata nella stanza, quando l'ho seguita mi sono scontrato questa ragazzina...mi ricordi il tuo nome per favore?
-Ai- disse lei, un po'sconcertata
-Bene, sono finito contro Ai e poi sono arrivato quà. Sono certissimo che, se visioniamo le riprese delle telecamere, vedremmo una persona entrare nella stanza ma non uscire.
-Quindi stai dicendo che l'assassino è la persona trovata accanto alla vittima, cioé il signor Akisaki!!- fece Kogoro tutto contento -vedi ragazzino! Sono più intelligente di te!- proseguì puntando il dito contro Shinichi
-Si sbaglia detective- lo corresse il ragazzo -lei e Shinichi sono esattamente sulla stessa barca perché il colpevole non è tra i tre sospettati.
Tra salirono tutti, il tizio alzò la testa con un sorrisetto arrogante dipinto sul volto
-Avete capito bene.
-Quindi il colpevole è ancora quì dentro?- chiese preoccupato un agente
-No. Vede, queste due camere sono speciali, lo so perché spesso ho fatto richiesta di averle quando venivo quì con i miei amici. Seguitemi prego- sorrise lui scavalcando il cadavere e portandosi davanti ad un armadio
-Quello è chiuso! Non si può aprire. -disse Shinichi ma il ragazzo scassinò senza problemi anche quello, aprì le ante e l'armadio regalò una vista della camera accanto, con il computer di Ai sulla scrivania e un libro aperto sul letto.
-Ciò significa che il nostro colpevole è nella camera accanto
-E da cosa l'hai capito- chiese Ai interessata, forse con aria eccessivamente civetta perchè Shinichi la guardò storto
-Dalla tua espressione.- disse lui con estrema semplicità, ma vedendo che gli altri non capivano si spiegò meglio- ho notato che le persone (le ragazze soprattutto) quando si sentono inseguite o minacciate tendono a mettersi le mani sulle orecchie e camminare velocemente, non correre. E tu avevi quella tipica espressione, non è difficile, si tratta solo di essere perspicaci. Ora cercate il vostro caro assassino.
Gli agenti pattugliarono la stanza, facendo molta attenzione ma dopo qualche minuto si spensero tutte le luci, Ran urlò di terrore, talmente forte da spaccare i timpani di tutti, poi però si sentì un tonfo terribile e inconfondibile di un corpo che cade a terra, quando Shinichi riaccese le luci il ragazzo americano era in piedi davanti all'armadio, ai suoi piedi giaceva un uomo con addosso la divisa dell'hotel, stordito.
-Ma di può sapere chi sei?!- chiese Shinichi infastidito
-Il mio nome è Jack, Jack Holmes- a quel punto la mente di Ai si rotolava dalle risate, Shinichi Kudo che cercava in tutto e per tutto di somigliare a Sherlock Holmes (aveva persino imparato a suonare il violino!) era stato battuto sul suo stesso terreno da un tizio che faceva pure di cognome Holmes, insomma, una specie di versione nuova e migliore di Shinichi.
-Cioè, il tuo vero cognome è Holmes?!
-Elementare Watson- disse Jack ridendo e strappando la pipa dalla mano del vecchio e portandosela alla bocca. Risero tutti tranne Shinichi per il quale faslrsi chiamare Watson, lui che si era sempre creduto Holmes, era davvero umiliante
-Smettila di fare lo sciocco- lo riprese Kogoro
-Lo so che è un nome di merda
Tra salirono tutti, dire una parola del genere in pubblico (soprattutto in presenza di ragazze) e con tanta leggerezza, nella cultura giapponese era terribilmente maleducato.
-Scusate..- disse appena si rese conto di quello che aveva detto, poi però aggiunse borbottando piano - voi giapponesi riuscite sempre a farmi sentire così a disagio!- Ai accanto a lui ridacchiò (cosa che non faceva da anni ) Shinichi e Jack cominciarono a litigare, bisticciavano peggio dei bambini, si punzecchiavano con frasi stupide e terribilmente infantili del tipo
-Scommetto che ti dai un sacco di arie e non sai fare nulla!!!- lo provocava Shinichi
-Ah si?! Scommettiamo?! Adesso ti dico tre cose su di te che non sa nessuno
-No grazie!!- fece lui sbiancando improvvisamente
-Ahah! Lo sapevo che hai qualcosa da nascondere!!!
-Non è vero!!
-Ah si!!??
-Si
-Comunque, vediamo...stringimi la mano, avanti Shinichi, vediamo se sono all'altezza di Holmes...Watson!
Lui digrignò i denti talmente forte che tutti poterono sentirlo distintamente, allungó la mano e Jack gliela strinse
-Tu non sai cantare- disse sicuro dopo qualche secondo -poi...sei innamorato di una persona che sta in questa stanza anche se non vuoi ammetterlo nemmeno a te stesso -disse questa frase tra le risate come se lo stesse prendendo in giro, prima che il ragazzo potesse annunciare la terza cosa Schinichi gli lasciò la mano incrociando le braccia e con espressione di superiorità chiese
-E, grande Holmes, illumina le nostre menti! Come hai fatto a capirlo?!
-Riguardo la seconda ho solamente visto gli sguardi che vi scambiavate -Ran arrossì pensando ovviamente che l'allusione all'amore la riguardasse, non pensava minimamente che Jack alludesse ad un'altra persona presente nella stanza...
-E la prima?- chiese arrossendo Shinichi che (essendo una persona di intelligenza molto limitata riguardo le questioni di cuore) non aveva capito l'allusione.
-Oh! Semplice deduzione, diciamo che, essendo tu molto simile al grande detective, sai suonare il violino ma non sai cantare!- disse con aria di superiorità
-Ma vattene va'!!!!- imprecò Shinichi arrabbiato
-Lo prendo come un nuovo invito, ho fame. Ti va di unirti a me piccola Ai? Le bambine come te non dovrebbero vedere certe cose
-va bene- annui lei e i due si ritirarono dalla stanza.
Mentre erano nei corridoi il ragazzo si fermò di botto e si inginocchió davanti alla bambina
-Allora, parlami di te...sai credevo che in dieci anni che non ci vediamo saresti cambiata....Shiho!

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