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Capitolo 1

Ai era rintanata nella penombra del laboratorio, era ormai sera inoltrata e non voleva staccarsi dal lavoro che stava facendo nemmeno per un secondo, nemmeno per accendere la luce. Batteva sui tasti del computer così forte da far rieccheggiare il rumore nella stanza avvolta nel silenzio, il che rendeva l'atmosfera molto inquietante.
-Ai!!!- sentì la voce del Dottor Agasa chiamarla dal piano superiore, la ragazzina sussultò, abituata com'era al silenzio il minimo rumore la faceva scattare -La cena é pronta, scendi?
-Dopo, stò lavorando. -entrambi sapevano che non sarebbe mai scesa, se continuava così avrebbe finito per morire di fame. Era ormai una settimana che stava rintanata in quella stanza circondata da esperimenti condotti in precedenza, una bottiglia di Paikal e i precedenti tentativi di antidoto, mischiava le varie sostanze più e più volte alla ricerca della cura perfetta, che non trovava e a volte, per la frustrazione, gettava tutto per terra urlando e prendendosi la testa fra le mani. Di recente era venuta in possesso di alcune pastiglie di APTX4869 e le provava su delle cavie come piccoli topi o pipistrelli, la cosa le dava fastidio visto che era un'amante degli animali.
Ma poi perché lo faccio? Insomma...voglio davvero tornare Shiho? Voglio rischiare così tanto? Si chiedeva in continuazione anche se in fondo la risposta era chiara come il sole, lo faceva per amore
-L'amore! Basta con queste stronzate!! Smetti di essere Ai e ritorna Sherry!- borbottó a bassa voce, se lo ripeteva spesso, cercando di mettere da parte i sentimenti e diventare di pietra, come faceva quando era nell'organizzazione, come faceva da sempre ormai. Scosse la testa e si rimmerse nell'esperimento. Prese un topino bianco e gli diede un frammento della pillola, lui la ingerì rosicchiandola coi denti, cauto e sospettoso. Dopo qualche secondo cominciò a squittire di dolore, con brevi grida acute spaccatimpani, perse i sensi dopo circa tre minuti e Ai poté assistere alla veloce trasformazione delle cellule. Terminò dopo dieci minuti di agonia e...ecco un cucciolo di topo! Poi prese il piccolo topolino nella mano, accarezzandolo tra le piccole orecchie bianche, stupendosi di quanto fosse morbido. Poi prese la siringa con l'antidoto sperimentale (non era riuscita a farlo versione capsula) e iniettó una piccola dose all'animaletto che si dimenava come un serpente, cercando disperatamente di fuggire alla stretta morbosa della ragazzina. La ramata ripose il topolino mezzo drogato nella sua gabbietta, il poverino si rannicchió in un angolo squittendo spaventato, ma ancora non succedeva nulla. Ai aspettò pazientemente per quasi tre ore ma ancora la cavia non reagiva, allora prese un libro a caso dalla libreria vicino e iniziò a leggerlo, senza neanche guardare il titolo, poi lesse il nome di Sherlock Holmes e si chiese come facesse ad avere un romanzo di Conan Doyle nella libreria del suo laboratorio, poi ricordò, era successo una settimana prima.....
Toc, toc, toc. Tre colpi secchi alla porta destarono Ai dal suo dormiveglia, si era appisolata sulla scrivania del laboratorio
-chi é?- chiese
-Shinichi - disse la voce,
-entra
Ai tornò a poggiare la testa sulle braccia incrociate lo sguardo fisso sul monitor brillante del computer, aperto alla pagina dell'APTX4869,
-Non sei venuta a scuola oggi
-No.
-Il motivo?
-Non ti deve interessare
-Sei più acida del solito oggi
-Sono solo stressata, tutto quì
-Pensa che io ho dovuto sorbirmi bambini di sette anni per tutto il giorno- dice lui salendo sulla scrivania e giocherellando coi floppy disk
-Non é che a starci assieme sei diventato uno di loro?- replicò lei strappandole il floppy di mano, sarcastica. Il ragazzino scosse la testa e portò le mani dietro la nuca, come faceva spesso.
-Certo che sei sempre la solita. Perché non leggi un po'?? -tiró fuori un libro dallo zaino, era un enorme tomo giallo, con disegnato un uomo con la pipa e un cappello strano. Holmes.
-Ma perché ogni tanto non leggi qualcosa di meglio? - disse la ramata tirando fuori un libro da dentro un cassetto. Sopra stava disegnato un tizio con gli occhiali e un cappello a topo che giocava a scacchi. Harry Potter e la pietra filosofale
-Lo leggo se tu leggi questo!- ha detto lui
-Va bene!- accolse pur spendo che non avrebbe mai letto quel libro. Appena Conan se ne fu andato Ai lo ripose nella libreria, tanto non l'avrebbe mai letto.
Shiho si immerse nella lettura, cominciò dallo studio in rosso e finì con il mastino dei Baskerville. Riemerse dopo del tempo, quel libro l'aveva proprio catturata, quando nella sua testa si immaginava Holmes vedeva Shinichi, si era fatto coinvolgere talmente tanto che quando Holmes si sacrificò per Watson si mise a piangere. Appoggiò la testa sulla mano e chiuse gli occhi, si addormentò esausta.
Shinichi era vestito da Sherlok Holmes mentre Ai era vestita da Watson, lui si sacrificava per lei. Ai lo prese in braccio e si appoggió la testa del ragazzo sulle ginocchia, le lacrime le rigavano il viso, serpeggiando lungo le sue guance e cadendo sul viso pallido di Shinichi
-Non puoi lasciarmi così! Non puoi!! Tu sei il grande Kudo! Non puoi morire!
-Ascoltami...Haibara, io ti chiedo...solo...una cosa...
-Dimmi tutto!!- lo incitò lei mentre cercava inutilmente di frenare le lacrime -Non...dimenticarmi...-
-Ci sono cose che non si possono dimenticare, tu sei una di quelle
Lui sorrise e sollevò leggermente la testa, lei si abbassò e lasció un ultimo bacio sulle labbra di Shinichi che cominciavano a diventare fredde...poi la visione cambiò, stavolta Ai era una spettatrice e al posto di lei a baciare Shinichi c'era Ran.

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