capitolo 9
-U-una lettera!- disse eccitata la signora Higurashi.
–Da parte di chi?- chiese Sota.
–Kagome!-
-Ho sentito bene?- domandò Sota incredulo, per quanto possa sembrare incredulo un bambino di undici anni.
–Leggila, tesoro, leggila.- le disse il nonno andando in fibrillazione. La signora Higurashi lesse tutto d'un fiato la lettera appena ricevuta, fermandosi solo ogni tanto per lanciare qualche urletto di felicità.
–Guardate si è sposata!- disse la signora Higurashi lanciando l'ennesimo urletto.
–Evviva il fratellone è mio cognato!- disse felice Sota.
-È mio genero!- disse la signora Higurashi continuando a leggere.
–Una profezia? Quindi potrebbe ritornare a casa e insieme diventerei bisnonno?!- disse felice il nonno.
–Beh che aspetti? Non rispondi?- chiese Sota.
–E come faccio?- domandò la signora Higurashi spaesata.
–Dove hai trovato la lettera?- chiese il nonno.
–Sotto il Goshinboku...- disse lei rimuginando.
–Ma certo!- urlò all'improvviso mentre prendeva un foglio e una penna e iniziava a scrivere.
La mattina dopo Sota uscì di casa diretto alla scuola elementare. Era ormai Febbraio e la scuola a breve sarebbe finita e avrebbe iniziato le medie. A lui piaceva studiare. E poi c'era Hitomi. Mentre era sovrappensiero incrociò Yuka:
-Ehi Sota!- lo salutò lei mentre si dirigeva alla stazione.
-Oh buongiorno Yuka!- la salutò di rimando Sota.
–Hai per caso notizie di Kagome?- gli chiese dopo. Era una fissa questa domanda, la ripeteva sì e no due volte al mese. Sota sospirò: -Sì ieri ci è appena arrivata una lettera.- Così almeno per un mesetto buono non avrebbe più chiesto quella ripetitiva domanda.
–Davvero?! E cosa dice?- chiese Yuka andando in fibrillazione.
–Beh si è sposata.- disse indifferente lui.
–Con chi? Col teppista?- chiese lei curiosa.
-Sì.- disse Sota facendo una risatina nervosa mentre dietro al suo capo compariva un gocciolone.
–Wow così giovane! Devo dirlo subito alle altre!- disse la ragazza mentre volava via nella parte in cui era diretta senza nemmeno salutare. "Ma che cavolo di amiche aveva mia sorella?!" si chiese perplesso Sota continuando a camminare.
Un bambino con i capelli grigi e le orecchie da cane emanava una intensa luce violetta. Davanti a lui c'era un enorme e mostruosissimo demone dalle fattezze impensabili. Quel bambino pareva essere molto piccolo. Vicino a lui c'erano una sacerdotessa allo stremo delle forze e un mezzodemone con una spada enorme in mano che non si reggeva in piedi. Il demone mostruoso si avvicinò ancora di più:
-No!-
Urlò disperata la sacerdotessa ma quel demone non si fermava. La luce violetta che sprigionava il piccolo cominciava a diminuire:
-InuDaiki!-
Kagome si svegliò di soprassalto. Era solo un sogno. Tastò l'altra parte del futon ma si sorprese scoprendo che era vuota. Guardò fuori ma si accorse che era mattina inoltrata. Si alzò, si rivestì velocemente e uscì fuori. La luce la travolse accecandola e come previsto trovò Inuyasha... con dei bambini?! Oh già. L'altro progetto che aveva in mente da fare con i bambini era la maestra. Ma non riusciva a capire il perché Inuyasha fosse lì. Non le definiva "cose per cui non vale la pena perdere tempo"?
–Buongiorno bambini! Mi sono svegliata un po' tardi.- disse Kagome picchiettandosi la testa come rimprovero.
–Oh ma abbiamo un nuovo alunno qui!- disse Kagome divertita.
–Sì maestra! Voglio imparare a scrivere!- disse Inuyasha stando al gioco.
–Bene allora, cominciamo!- tutti armati di foglio e inchiostro, i bambini stettero in ascolto.
–Ieri abbiamo visto i kanji di "bello" e "forte". Li avete imparati tutti bambini?- chiese lei. Un coro di "siiiii" si levò dalla piccola classe.
–Bravissimi! Allora oggi impareremo i kanji di "katana" e "cane".- Alla parola "cane" le orecchie di Inuyasha si mossero, causando l'ilarità di tutti i presenti.
–Pronti?-
-Sì!- urlarono i bimbi in coro, compreso Inuyasha.
-Hei Kagome! Come mai ti sei svegliata così tardi stamattina?- chiese il mezzodemone perplesso.
–Ah nulla ho fatto un sogno... strano.- rispose lei mentre prendeva le erbe medicinali e lui la guardava appoggiato sulla staccionata.
–Hai parlato mentre dormivi, sai?- disse lui indifferente.
–Davvero? E cosa ho detto?- chiese lei spaventata.
–Un nome.-
-Quale?- domandò lei ansiosa.
–InuDaiki.- Kagome si bloccò.
–Kagome parlami del sogno. Ho il presentimento che sia qualcosa di importante.- disse lui dolcemente. La vedeva sciupata quel giorno, che razza di sogno aveva fatto?
–Beh...- deglutì Kagome, -Ho sognato un bambino con le orecchie da cane che sprigionava un'energia spirituale fortissima. Ma davanti a lui c'era il più mostruoso demone che avessi mai visto. C'eravamo anche io e te ma eravamo piuttosto malconci. Quando il bambino ha cominciato a indebolirsi, l'ho chiamato per nome e in quell'attimo mi sono svegliata.- Stavolta fu il turno di Inuyasha di bloccarsi: -C'eravamo anche noi due?! E il bambino aveva orecchie da cane... come le mie?- chiese lui.
–Esatto, esattamente come le tue.- disse Kagome accarezzandogliele.
–M-ma perché?!- chiese spaesato.
–Oh Inuyasha davvero non capisci? Ho sognato nostro figlio!- disse Kagome esasperata. Inuyasha stupito boccheggiava: -N-nostro figlio? Allora vuol dire che accadrà presto!- disse lui abbracciandola. A interromperli fu una luce violetta apparsa sotto al Goshinboku.
–La lettera!- urlò felice Kagome staccandosi dall'abbraccio.
–Vieni Inuyasha!- sembrava una bambina che vedeva il suo giocattolo preferito. Prese la lettera e la lesse:
Cara Kagome,
Sono così felice di ricevere tue notizie! Ormai non ci speravo più, credevo che avrei vissuto senza la più fugace informazione sulla mia piccola! Che tanto piccola non è, ma per me piccola rimani. Congratulazioni per il matrimonio! Giuro che se Inuyasha ti farà soffrire troverò il modo per attraversare quel pozzo e gliele suonerò di santa ragione! Avvertimi quando diventerò nonna! Sota e il nonno ti salutano,
A presto
Mamma.
Una settimana dopo
Kaede e Kagome stavano selezionando le erbe e poco lontano c'era Inuyasha. Kagome stava diventando ormai molto esperta in questo campo, così Kaede decise di lasciarla sola con Jinenji per andare da Rin.
–Questa è un'erba medicinale?- chiese Kagome mostrando una piantina al grosso mezzodemone. Lui annuì e arrossì, continuando a esaminare l'erba. Inuyasha si avvicinò: -Vedo che ti sei appassionata eh?- chiese lui.
–Sì! Voglio vivere appieno nel mondo in cui ho deciso di stare.- disse Kagome. Si congedarono da Jinenji e si incamminarono verso casa con Kagome che reggeva il cestino delle erbe.
–Pensavo che Sesshomaru se l'avrebbe portata via con sé.- disse riferita a Rin.
–Kaede sostiene che bisogna prima inserirla nella società degli uomini.- disse Inuyasha a braccia conserte.
–Così che poi sia lei a decidere.- In quell'istante videro un'ombra proiettata a terra. Inuyasha sussultò, guardarono in alto e videro Sesshomaru in volo con Jaken aggrappato alla pelliccia.
–Oh avete visto padron Sesshomaru, Kagome è tornata!- disse Jaken, ovviamente non sapendo che era ritornata da molto tempo. Sesshomaru non se ne curò e girò lo sguardo dall'altra parte.
–Ehilà cognatino!- esclamò Kagome diretta a Sesshomaru. Sesshomaru non potè fare altro che lanciarle uno sguardo assassino: -Mamma mia ha fatto una faccia a dir poco indignata!- disse Kagome, ma ebbe un sussulto quando vide Inuyasha.
–E tu cos'hai adesso?!- chiese Kagome.
–In effetti suona davvero malissimo, sai?- disse lui offeso.
–Ma che cos'è tutta questa confidenza, dobbiamo andare a dirgliene quattro!- disse Jaken indignato.
–Jaken sta zitto, altrimenti ti ammazzo.- disse impassibile Sesshomaru continuando a volare.
Rin era con Kaede all'interno della loro casa. Rin disfò un kimono rosa con alcune fantasie a sfera gialle.
–Sesshomaru è venuto di nuovo a darti un regalo?- chiese Kaede stupita. –Sì mi ha donato un kimono nuovo!- disse Rin contenta. "Un altro kimono? Certo che lui è ancora più testardo di Inuyasha da quanto la sta corteggiando!" pensò Kaede allibita.
Kagome fece in tempo a posare il cestino delle erbe in casa che un forte senso di nausea le colpì lo stomaco. Si coprì la bocca cercando di reprimere quella sensazione non riuscendoci.
–Kagome stai male?!- chiese Inuyasha allarmato vedendola pallida.
–M-mi viene da vomitare...- mormorò Kagome mentre la nausea cominciava a essere più forte. Inuyasha la portò dietro casa e dopo un paio di conati riuscì a liberarsi.
–Ora ti senti meglio?- chiese il mezzodemone premuroso.
–S-sì grazie- sussurrò Kagome, -Però è strano né ieri né stamattina non ho mangiato niente di pesante...- disse lei pensierosa.
–Parlane con la vecchia Kaede, magari ti sa dire qualcosa sul tuo malore.- propose Inuyasha. Lei annuì, poi non si sa come si trovò a pensare al suo ciclo: da quanto tempo non le veniva? Ci pensò. Un mese. "Oh cavolo." Pensò Kagome improvvisamente spaventata.
*Angolo di Terry:
ECCOMIIIIIIII scusatemi tantissimo se da 4, e dico 4, giorni non ho dato segni di vita, ma:
1: Ho dovuto leggere un libro che non mi piaceva (Il signore delle mosche)
2: Ho fatto una lunghissima traduzione di tre pagine di spagnolo
3: La connessione faceva la stronza
E poi mi rifiuto di mettere un avviso, perché vi arriva la notifica, ma alla fine è solo una comunicazione e ci rimanete male. Tralasciando tutta la mia movimentata vita, dico grazie al mio teru teru bozu che non ha fermato lo spirito della neve (E credo che non avrà intenzione di farlo). Per farmi perdonare ho postato un capitolo più lungo del normale. Ci ho messo un po' perché si era staccata la corrente e per due ore non ho potuto usare il portatile e avevo smadonnato credendo di aver perso tutto, ma grazie a dio, non so come, c'era il salvataggio automatico (?) :O Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima!
Terry
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