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capitolo 32

Al 108esimo rintocco tutti i presenti si alzarono e brandirono i loro bicchieri.

-Kanpai!-

-Miroku ti muovi?- chiese spazientito Inuyasha, mentre aspettava fuori alla casa del monaco, battendo ritmicamente un piede per terra. In tutta risposta uscì fuori dalla casetta una bimba di cinque anni vestita con un kimono giallo e rosa.

-Adesso papà viene.- disse la piccola con voce sottile.

–Grazie per avermelo riferito Tsubaki, ma non c'è bisogno che continui a difendere tuo padre perché continua a poltrire.- disse scocciato il mezzodemone. Tsubaki abbassò il capo ridacchiando e Inuyasha entrò nella casetta. Trovò Miroku che dormiva beato nel futon in posizione fetale, con un'espressione ebete in viso.

–Alzati stupido bonzo!- tuonò Inuyasha sfilandogli il futon e facendogli sbattere la faccia contro il pavimento. Il monaco, svegliatosi di soprassalto, si alzò adirato e con un bernoccolo in fronte.

–Si può sapere che diamine ti prende?!- chiese innervosito il monaco alzando minaccioso un pugno.

–Ti sei forse dimenticato di cosa dobbiamo fare oggi?- chiese retorico il mezzodemone. Miroku tornò calmo e lo guardò perplesso.

-Ah giusto, gli esorcismi! Ma Inuyasha, non credevo che facessi sul serio, quando hai detto di voler partire, insomma, Kagome potrebbe partorire da un momento all'altro.- disse il monaco.

–Infatti, sei sicuro di volerti perdere il parto?- gli diede man forte Sango.

–Andiamo, queste richieste d'aiuto non possono essere rimandate ancora per molto, e poi non è detto che Kagome partorirà oggi no?- disse il mezzodemone dubbioso.

–Ma sentiti, anche tu stesso sei esitante!- esclamò Sango irritata.

–Ahhh, Miroku andiamo, non staremo via per molto!- esclamò Inuyasha infastidito portandosi dietro il monaco che lanciò uno sguardo di scuse alla moglie.

-Inuyasha sei davvero un cretino.- esalò Miroku a braccia conserte mentre camminavano in direzione del villaggio da cui era partita la prima richiesta d'aiuto.

–Sì lo so! Ma mi serviva qualcosa per distrarmi, non riesco a stare calmo al pensiero che a breve nascerà il mio secondo figlio..- disse il mezzodemone emozionato. "Okay Inuyasha è davvero disperato se si autodefinisce cretino." pensò il monaco sorpreso. Dopo poco tempo giunsero al villaggio e, accolti calorosamente dal capovillaggio, iniziarono velocemente l'esorcismo: Miroku quantificò l'aura demoniaca e piazzò ben quattro o-fuda sulla lapide dove era imprigionato il demone e, mormorando una preghiera in una lingua antica, li fece illuminare di energia spirituale. Il monaco fece un cenno a Inuyasha che si preparò a colpire. –Kongosoha!- esclamò il mezzodemone distruggendo completamente la lapide. Fatto ciò il demone maligno uscì fuori. –Bene, è ora di farti sparire! Cicatrice del vento!- urlò Inuyasha sconfiggendolo. Ora di lui non restavano che i frammenti del marmo della lapide distrutta.

–Grazie al Cielo, ci avete salvati tutti!- disse il capovillaggio raggiungendoli seguito da parte del villaggio.

–Permettetemi di darvi le dovute ricompense: quattro botti di riso, due casse di carne essiccata e un carico di kimono per bambini sono sufficienti?- disse il capovillaggio mentre i suoi uomini disponevano le ricompense.

–E avanzano anche!- esclamò Miroku contento.

–Perché proprio per bambini?- chiese il mezzodemone.

–Anche da voi ci saranno delle prossime nascite no? Accettateli su!- disse il capovillaggio sorridendo. Loro acconsentirono e caricarono le ricompense, dirigendosi al prossimo villaggio.

-Ah e che diamine! Oggi sembra che tutti vogliano ricordarmi che Kagome potrebbe partorire!- esclamò furioso Inuyasha.

–Vuoi stare calmo? A me non sembra che le persone che abbiamo aiutato ti abbiano detto qualcosa.- replicò pensieroso Miroku.

–Non me l'avranno detto, certo, ma darmi un carico di kimono per bambini, puree di frutta, bavaglini, biberon, delle fasce per tenere il bambino e ulteriori kimono non aiuta a non pensarci.- disse il mezzodemone elencando tutto ciò che i capivillaggio avevano donato. Miroku sospirò e decise di ignorarlo. Arrivarono all'ultimo villaggio e vennero accolti da una donna.

-Monaco Miroku, mezzodemone Inuyasha! È davvero un onore accogliervi!- disse lei.

–Il piacere è nostro. Allora, dov'è questo demone?- domandò il monaco, cercando di non farsi ammaliare dalla bellezza di quella donna.

–Oh il demone può aspettare, venite dentro, vi distrarrete un po' dopo tutto questo lavoro.- disse avvinghiandosi a Miroku che arrossì mostrando un sorriso ebete. Inuyasha batté il palmo della sua mano in fronte. Donnaiolo era stato, donnaiolo sarebbe rimasto.

–Non ci servono distrazioni, siamo qui per un preciso scopo.- disse risoluto il mezzodemone.

–Ma dovrete pur staccare un po' no? Non credo che degli aitanti giovani come voi abbiano già moglie.- disse dubbiosa la donna. 

–Si sbaglia signora, siamo entrambi sposati e con figli.- esalò il monaco tornando in sé. Il pensiero di Sango l'aveva fatto rinsavire.

–Allora, ci portate o no da questo demone? Perché altrimenti ce ne torniamo a casa.- disse Inuyasha a braccia conserte.

–Voi non andrete proprio da nessuna parte!- urlò la donna con voce cavernosa. Si trasformò e i suoi lunghi capelli corvini sparirono, la pelle lattiginosa diventò violetta, gli occhi cambiarono colore, da verdi divennero di un spaventoso giallo acceso. Il kimono elegante che aveva si trasformò in una tunica azzurra e una spada enorme si materializzò al suo fianco. Era diventata un demone. Fece un sorriso di scherno e, materializzandosi al fianco di Miroku, gli assestò un potente pugno. Miroku si piegò dal dolore e Inuyasha sguainò Tessaiga.

–Dannazione era una trappola!- imprecò il mezzodemone scansandosi. Miroku si rialzò a fatica e lanciò degli o-fuda contro il demone che si attaccarono e produssero una scarica elettrica, ma era come se essa non riuscisse a scalfirlo, infatti manteneva il suo sorrisetto.

–Non funzionano!- esclamò Miroku.

–Cicatrice del vento!- urlò Inuyasha indebolendo l'avversario. Per tutta risposta quest'ultimo lanciò un attacco carico di energia demoniaca. Inuyasha spaventato impugnò Tessaiga.

-Bakuryuha!- urlò lui mandando indietro l'attacco e sconfiggendolo.

–Un demone di poco conto.- constatò Miroku.

–Miroku, dobbiamo tornare al Musashi.- disse poco dopo Inuyasha irrequieto.

–Eh?- chiese perplesso il monaco.

–Kagome... sento che sta per succedere.-

-Avanti spingi, Kagome, ci sei quasi!- urlò Sango incitandola. La miko urlò dal dolore e spinse più forte che poté, stritolando una coperta là vicino. Le venivano le lacrime agli occhi per l'assenza di Inuyasha, lei soffriva e lui non c'era. Un'altra contrazione la colpì, facendola distrarre dai suoi pensieri. Urlò nuovamente dal dolore e spinse, spinse fortissimo, voleva solo che il suo secondo figlio uscisse fuori.

–Un ultimo sforzo Kagome!- Lei spinse, ormai allo stremo delle sue forze, e poco dopo si udì un pianto, il suono che simboleggia l'inizio di una nuova vita.

–Guarda Rin, è una bellissima femminuccia!- esclamò Kaede mostrandogliela. Rin sorrise e avvolse la piccola nascitura in un telo pulito.

–Inudaiki, vieni a vedere la sorellina!- disse Kaede chiamando il piccolo, che venne tentennando fino al giaciglio dove era stata messa Kagome. La piccola venne messa in braccio alla miko e in quel momento si aprì la porta.

–Kagome!- urlò Inuyasha con il fiatone.

–Inuyasha finalmente!- esclamò a sua volta la miko.

–Oh Kagome, amore mio, perdonami per non essere riuscito ad assistere al parto! Ho fatto più in fretta che potevo!- esclamò ancora il mezzodemone dispiaciuto.

–Sta' tranquillo Inuyasha, l'importante è che tu sia venuto.- disse felice la miko.

–Fa vedere... Ma è bellissima!- disse Inuyasha emozionato.

-Come la chiameremo?- chiese ancora lui, osservando la piccola che aveva i capelli corvini come la madre e due luminosi occhi color dell'ambra. Si accorse che non aveva ereditato le orecchie da cane.

–Che ne dici di.. Megumi?- propose la miko.

–È perfetto, più che appropriato*.- disse il mezzodemone sorridendo e stringendo la sua famiglia: Kagome, Inudaiki e la nuova piccola arrivata, Megumi.

*Angolo di Terry:

*Vi ricordate che, quando Kagome scoprì di essere incinta, esclamò che il bambino che aveva in grembo era una benedizione? Ebbene, il nome Megumi vuol dire proprio quello, benedizione.

Ciaoneh! Finalmente esce fuori la seconda figlioletta di Kagome e Inuyasha, ce l'avevo in mente da moltissimo, praticamente da quando è nato Inudaiki.

-1 Alla fine!

Terry

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