capitolo 17
Ma non si accorse che una luce avorio aveva fatto capolino sul corpo di Kagome.
"Da dove viene questa luce?!" si chiese Inuyasha guardando il corpo della miko. Dalla mano sinistra l'anello emanava quella luce avorio, era molto calda e sembrava avere un effetto curativo. "Viene dall'anello! Ma allora..." Kagome si mosse appena e aprì le palpebre con fatica. Si tastò il punto in cui era stata colpita: la ferita non c'era più. "Ma certo, la radice di gobo dell'anello!" pensò Inuyasha folgorato.
–Kagome per fortuna sei viva, temevo di averti persa per sempre!- esclamò Inuyasha stringendola. Lei sorrise e lo baciò tranquillizzandolo.
–Che scena patetica...- disse Akuma voltando lo sguardo schifato.
–Ho scoperto il suo punto debole.- mormorò pianissimo Kagome.
–Come?- chiese Inuyasha incredulo.
–Sì, quando ero incosciente ho fatto un sogno strano. Mi trovavo in una radura e c'era il braccio amputato di un demone. Lo guardai e si putrefò, come fosse stato colpito da un veleno.- disse la miko attenta a non farsi sentire. "veleno..." pensò Inuyasha.
–Ma certo! Ora ho capito anche io.- esclamò il mezzodemone. Fece un cenno a Sango e lei si preparò a colpire.
-Hiraikotsu!- esclamò la sterminatrice lanciando l'enorme boomerang da cui usciva una scia di veleno rosso. Akuma venne colpito e, come previsto, perse una gran quantità di forza. Inuyasha si preparò a sferrare l'ultimo attacco, ma il demone scuro volò in alto: -Questo era solo un assaggio di quello che succederà! Ci rivedremo presto!- disse Akuma con una risata maniacale, poi si dissolse.
–Cosa?! Che vigliacco, dovevo ancora infliggergli il colpo di grazia!- protestò il mezzodemone adirato. Ma subito dopo corse da Kagome.
-Stai bene?! Inudaiki come sta?- chiese preoccupato.
–Oh Inudaiki sta bene, io mi sento solo un po' debole. Piuttosto, Ayame, Koga, tutto a posto? Yume?- domandò Kagome guardando i demoni lupo.
–Sì Kagome stiamo tutti bene.- disse Ayame sorridendo cercando di calmare la piccola Yume che si era spaventata parecchio.
–Su piccola non fare così, è tutto finito...- mormorò Koga accarezzando la figlia per tranquillizzarla. Ad un tratto una bambina con il kimono giallo atterrò mentre era in volo.
-Somma Kagome, state bene per fortuna! L'infuso per Inudaiki è pronto.- disse.
–Oh grazie Kiiro chan per avermelo ricordato!- disse Kagome ringraziandola. Kiiro chan sorrise, si inchinò e sparì, ritornando un omino di carta che Kagome raccolse.
–Venite, sarete stremati dopo questa piccola battaglia.- disse Kagome rivolta ai demoni lupo. Loro acconsentirono e si incamminarono verso casa.
-Quindi è questo un ghiacciolo!- esclamò Inuyasha guardando suo figlio che mangiucchiava il ghiacciolo con le erbe di Kagome. Era un blocchetto di ghiaccio bagnato con l'infuso e sembrava fare effetto, dato che Inudaiki aveva un'espressione molto più sollevata. Inudaiki stava gattonando con il ghiacciolo in bocca quando lo raggiunse Yume, che voleva assolutamente vedere che razza di coso aveva in bocca. Anche se era tranquilla era alcune volte una monella e cercò di prenderlo. Koga la ammonì e le disse di lasciarlo stare perché ci era passata anche lei e sapeva cosa si provava. La bimba sembrò annuire, poi volle ritornare tra le braccia del padre. Appena Yume si allontanò, Inudaiki cercò subito le braccia della madre che, guarda caso, era seduta di fronte a Koga.
–Guardali non sono carini?- chiese Ayame ridacchiando. Sembrava che l'avvenimento successo poco prima non avesse più importanza: ma ovviamente non era cosa da sottovalutare. Kagome all'improvviso si rabbuiò e andò a prendere quattro tazze di thè. Quando ritornò al tavolo teneva lo sguardo basso fisso nella sua tazza.
–Kagome... ti preoccupa ciò che ti ha detto Akuma?- chiese Ayame cercando di tranquillizzarla.
–Sì un po'... Sì insomma non avevo mai sentito parlare di quarter, questa specie, a suo dire, molto rara.- disse Kagome bevendo un sorso.
–Io una volta ne ho sentito parlare.- disse Koga. Tutti stettero in ascolto.
-È successo qualche secolo fa, io ero un demone lupo alle prime armi anche se ero già adulto e Ayame era appena una bambina. Mentre cacciavo, avevo sentito degli umani, probabilmente monaci, che dicevano di stare lontani dal pericolosissimo quarter che si aggirava per i villaggi elemosinando. Era figlio di un'indovina e un mezzodemone, l'incrocio tra una principessa e un demone pantera. In poche parole, tutti dicevano che in lui c'era animo ingannatore e spietato, perché la mezza parte di pantera del padre era entrata anche in lui, ma solo un quarto, coperta dall'umanità dell'indovina e della principessa. Si chiamava Hafu, ma era totalmente innocuo. Andò in un particolare villaggio e da quel giorno non ne ho più sentito parlare. Questo è l'unico caso di quarter che conosco prima di Inudaiki.- concluse Koga. La storia di quell'Hafu era simile a quella di Inudaiki: figlio di una miko e un mezzodemone, l'incrocio tra una principessa e un demone cane. Avrebbe avuto anche lui lo stesso destino? No. Le persone non sono più come quelle di un secolo fa. Così almeno sperava Inuyasha.
–Credo di doverne parlare con la vecchia Kaede.- disse la miko. Sorrise e continuò a chiacchierare con i suoi amici. Alla fine si fece tardi e i demoni lupo dovettero tornare a casa.
-Mi raccomando Kagome, per ogni evenienza chiamaci quando vuoi!- esclamò Ayame facendole un occhiolino. Kagome sorrise.
-Sì, ti manderò uno shikigami.- disse per poi tornare in casa. Prese carta e inchiostro e, alla soffusa luce della candela, cominciò a scrivere una lettera.
La signora Higurashi tornò stremata da lavoro e la prima cosa che fece fu andare al Goshinboku, cosa che faceva tutte le volte che poteva. Sorrise nel vedere la lettera, ma appena lesse le prime righe sbiancò, tornò a casa e la lesse tutta con attenzione.
–Hey mamma! Bentorn... ti senti male?!- chiese Sota preoccupato vedendo la madre bianca come un lenzuolo.
–N-no tranquillo Sota, sto bene...- disse la signora Higurashi quasi tremando dopo aver finito di leggere. Abbassò la lettera e la poggiò sulle ginocchia, scioccata.
–Cos'è successo?! È una lettera di Kagome quella?- chiese indicando il foglio. Lei annuì e Sota prese la lettera per leggerla. La lesse velocemente e, sorpreso, mormorò.
-Povera Kagome, cos'ha passato... e dire che quello era solo un assaggio, ma se l'ha quasi uccisa!- esclamò Sota adirato.
–Già, ringrazio di cuore mio genero per averle fabbricato quell'anello... gli devo la vita di mia figlia.- disse la donna asciugandosi qualche lacrima.
–No mamma non piangere, è tutto passato!- disse Sota cingendo le spalle alla madre. Lei annuì.
–Sì hai ragione, ora è meglio che prepari la cena e te ne vada a letto, domani hai scuola.- disse la signora Higurashi alzandosi dal divano. Era aprile ed era da poche settimane che Sota aveva iniziato le scuole medie, era capitato in classe con Hitomi. Si fece mentalmente dei conti: era ormai il 2001* e quando Kagome annunciò di essere incinta era marzo del 2000. Disse di esserlo da due mesi, quindi lo concepì a gennaio del 2000. Nacque a settembre e a marzo del 2001 aveva sei mesi. "Piccolo Inudaiki, chissà che gran spavento ha preso." Pensò Sota. Rilesse di nuovo la lettera, ancora non poteva crederci:
Cara mamma,
È successa una cosa terribile! Sono ancora spaventata, anche se sono al sicuro in casa con Inuyasha, e Inudaiki tra le braccia. Akuma, il demone del pozzo, ha interrotto la nostra quiete attaccandoci. Non lo vedevo da 10 mesi, figurati se mi aspettavo che tornasse! Ci provocò tantissimo e Koga, il demone lupo, lo attaccò per primo e lui si rigenerò come se nulla fosse successo. Ti devo confessare che un po' mi ha ricordato Naraku e mi sono spaventata moltissimo. Stringevo Inudaiki sperando che se ne andasse, ma quello non si muoveva, stava sempre lì, con quello sguardo vermiglio che mi faceva gelare il sangue. All'improvviso ha cominciato a insultare Inuyasha e allora non ce l'ho fatta più: ho tirato una delle mie frecce sacre e gli ho trafitto un occhio. Allora lui per la rabbia mi ha conficcato un artiglio velenoso dritto sul cuore e li vidi tutto nero. Ero morta. Quando ero ormai senza vita, feci un sogno che mi fece capire il punto debole di Akuma. Poi la radice di gobo dell'anello mi ha curato la ferita e sono tornata in vita. Inuyasha mi chiamava ed era prossimo a piangere. Quando mi vide viva fu molto felice e mi strinse ancora di più. Sconfiggemmo il demone, ma non finì lì: Akuma ha detto che ci saremmo rivisti molto presto di quanto pensassi. Ci ha rivelato anche che nostro figlio è un quarter, una particolare specie di demone o umano, non so come definirlo. Sono coloro che hanno solo un quarto di parte demoniaca. Oh mi sento così fortunata ad avere un marito che tiene tanto alla mia vita. Senza di lui non sarei nemmeno qui a scriverti.
Ora ti lascio, scusa se ti ho fatto preoccupare con questa lettera, ma era necessario che tu sapessi. Non mancherà molto alla battaglia. Inudaiki sta piangendo, meglio che vada.
A presto
Tua Kagome
-È pronto!- esclamò una voce dalla cucina. Sota posò la lettera e si recò nella stanza per cenare.
*Angolo di Terry:
Eccomii, questa volta pubblico il capitolo in un tempo che non vi faccia smadonnare! No vabbe apparte gli scherzi ci ho messo un po' :D L'importante è che ce l'abbiate.
*2001 perché nel manga n° 1, proprio all'inizio, c'è scritto "Tokyo 1996", quindi: 1996 Kagome ha 15 anni, nel 1997 16, nel 1998 17 e nel 1999 18, proprio quando è andata nell'epoca sengoku per fare ciò che... c'è scritto qui. E Inudaiki quindi, come ha detto Sota, è un 2000, come meee!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima!
Terry
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