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I can't remember

Louis si sveglia grugnendo per il mal di testa lancinante. Sente una voce imprecare quando apre prima un occhio e poi l'altro accorgendosi solo adesso di una figura sfocata dai capelli lunghi bruni.

Gli sembra di vedere come quando vai sotto acqua senza occhiali e vedi le cose sfocate e quasi irriconoscibili.

È sicuro di essere stato investito da un camion o non sa come si può ritrovare in questo stato.

Vuoto totale è il nulla in confronto a quello che lui prova mentre cerca di ricordare almeno il suo nome.

Il castano non si muove, non urla e il suo cervello non lo mette in allerta con alcune domande. Per esempio:
Come sei arrivato al letto?
Perchè porti solo le mutande?
E se porti solo le mutende non potrebbe essere che sei stato stuprato e poi rivestito?
Chi è la sconosciuta che ti sta dando un bicchiere?
Il contenuto, che fa bollicine, nel bicchiere sarà avvelenato? Morirai?

"Hey hey, tranquillo. Adesso bevi e ti metti a letto e dormi."

Louis viene spinto delicatamente a rimettere la testa sul cuscino e non sa come fa-perchè, ripeto, quasi non ricorda il suo nome- a riconoscerla.

"Hey bambolina. Sei tu?"

"Sì sì sono io. Adesso dormi."

"Non ricordo la tua voce così roca... mi piace." e poi, come si è svegliato, si riaddormenta.

Quando si risveglia il mal di testa è molto diminuito e ha un fastidioso ronzio nelle orecchie.

Non sa neanche come si alza e raggiunge stile zombie appena stato drogato la porta del bagno.

Non sa neanche come fa a non urlare davanti la sua immagine riflessa. Si sciacqua con l'acqua ghiacciata il viso per svegliarsi.

La cucina non gli è mai sembrata così pulita quando entra strascicando i piedi. Non ricorda di aver pulito la montagna di piatti e sicuramente il suo amico Niall non ci ha neanche pensato a lavare.

Aggrotta le sopracciglia e con una mano si tiene ai mobili della cucina per non cadere e arrivare alla sedia del tavolo, il quale ha visto giorni migliori come tutto il suo appartamento, con qualche ossa rotta.

Cade sulla sedia e chiude gli occhi al rumoroso suono che produce. Davanti ai suoi occhi si trova uno dei piatti di porcellana, il quale non ha mai usato da quando sua madre glielo ha regalato, coperto.

Alza il coperchio e quasi piange per quello che i suoi occhi stanchi vedono.

"Pancankes?"

No, non è Niall. Lui mangia solo e poi ha la mia stessa esperienza in cucina, cioè la tazza di latte riscaldata nel microonde la mattina...

Si guarda intorno e i suoi occhi vengono catturati da un foglietto ripiegato sotto al cioccolato liquido.

"Hi Louis!
Quando leggerai questo biglietto di ringraziamenti, io sarò già per strada dopo averti messo a letto.
Proprio di questo volevo parlati. Ti ringrazio del passaggio, non saprei cosa avrei fatto senza di te... anche se tu non te ne ricorderai nemmeno per quanto eri ubriaco o come dicevi tu 'brillo'. Mi piace il CD che hai in macchina, sono i 5 Seconds of Summer! Io andrò al loro concerto quando verranno qui yeeee! Okay, questo non è importante... l'ho preso in prestito...
Grazie, H♡ xx
P.S. Spero ti piacciano i pancakes =), è una ricetta speciale.
P.P.S Ho visto il tuo nome e l'indirizzo dalla tua carta d'identità. Bella foto. Sei carino Lou♡ xx"

"Tu, stronzo che non sei altro! Mi abbandoni indifeso e dormiente in un bar?" inizia Niall entrando come una furia nell'appartamento grazie alle chiavi di riserva sotto al tappeto.

Il castano geme per il dolore che quelle urla lo portano a provare. Si è già ubriacato, ha già assaggiato il dolce e pesante sapore dell'alcool fino a dimenticare tutto, ma dopo qualche momento a sempre ricordato tutte le cazzate fatte.

"Niall, ti prego non urlare. Non siamo tutti irlandesi che bevono alcool come se bevessero acqua." sussurra il castano reggendosi al tavolo per non cadere da un momento all'altro.

"Oh, sì scusa... no, non mi scuso con te stronzo! Mi lasci in un bar solo dopo averti chiesto di aspettarmi! Non pensavo fossi quel tipo di gay che appena si parla di una scopata etero e di vagina si spaventa!"

Louis rimane sorpreso "Non sono gay, Nì!" prima di dire la cosa più intelligente che il suo cervello può partorire in quel momento di vuoto.

"Ah ah, e io ti credo dopo averti visto succhiare la faccia ad Alex McGill per venti minuti! Se sei etero non lo fai!"

"Ero ubriaco, Nì. Ne vogliamo ancora parlare?"

"Non sai che gli ubriachi sono la bocca della verità? E tu la bocca la usavi e come se la usavi!- il biondo si volta verso il tavolo- Uh, PANCAKES!"

Niall si fionda sul piatto mangiando con le mani senza preoccuparsi del troppo cioccolato appena messo. "Da quango hai cusinaeh?" chiede con la bocca piena del dolce.

Il castano con una smorfia si sposta alla sinistra dell'amico e con difficoltà dice quello che si ricorda o almeno quello che crede che sia quello successo.

"Non sono stato io... è stata... H, H è... Harriet! Il suo nome è Harriet."

"Harrliet? Chi salebbe?"

"Smettila di parlare mentre mangi." gli sussurra contemporaneamente gira la testa dall'altra parte."Harriet è la ragazza a cui ho dato un passaggio. Leggi il biglietto che stava insieme alla colazione."

Il castano glielo passa dopo aver riletto qualche parola. "Non berrò più in tutta la mia vita." dice anche se non ci crede veramente.

L'irlandese deglutisce leccandosi una a una le dita della mano. "Uhm, sapevo che c'era qualcosa di speciale in questi pancakes...- aggrotta le sopracciglia e Louis, se non fosse troppo occupato a cercare di ricordare la ragazza, lo troverebbe adorabile.- Hanno un sapore conosciuto."

Il ragazzo dagli occhi azzurri si volta così velocemente da aumentare il mal di testa e subito si pente del gesto. "Mi serve un'aspirina. La mia testa mi sta uccidendo."

Mangia un pezzo dei pancakes ma lui preoccupandosi di prendere una forchetta e "Wow, sono ottimi."

"Chi era la ragazza di ieri sera, comunque?" chiede il biondo tinto mentre si pulisce le mani sulla maglia come nulla.

Louis ancora non ha capito perchè è suo amico e forse è una di quelle domande a cui non ci saranno mai risposte.

"Te l'ho detto e lo hai anche letto."

"No, intendevo dove l'hai trovata. Come era? Chi era? Non avrai dato un passaggio ad una drogata che ti ha fregato tutti i soldi o distrutto la Hummer di tuo padre mentre tu ci provavi."

Niall lo dice quasi per scherzo, ride infatti dei suoi stessi pensieri senza capire di aver terrorizzato l'amico.

Come se fosse destino il cellulare del ragazzo con il mal di testa squilla nella stanza da letto. Quando lo raggiunge caccia un flebile urlo. È suo padre Mark.

Respira profondamente per non farsi prendere dal panico prima di rispondere.
"H-hey papà!"risponde forse con troppa enfasi, la quale mette in allerta l'uomo all'altro capo del telefono.

"Ciao figliolo, ti ho chiamato per sapere come stava la mia Hummer."

"Uh...-si blocca perchè proprio non sa cosa dire e lancia un'occhiata a Niall arrivato proprio adesso.- come sta la tua Hummer?!"

L'irlandese si spiaccica una mano, ancora non ben pulita, sulla fronte sporcandola di cioccolato e annuisce quasi a staccarsi la testa.

"Benissimo! La tratto come se fosse me."

"Allora l'hai distruta figliolo!"

"COSA?"

"Non è una novità che ti tratti malissimo. Tutto il cibo spazzatura, nessuno sport. Non so neanche se ti lavi regolarmente?!"

Louis diventa un po' rosso e non sa se è per l'imbarazzo o per la sfrontatezza con cui suo padre glielo sta dicendo.

"CERTO CHE MI LAVO REGOLARMENTE! MA COSA TI FUMI?!"

"Quello che fuma sei tu, figliolo."

C'è una piccola pausa in cui sia il padre sia il figlio scoppiano a ridere. Il loro rapporto è così: botta e risposta, prese in giro e scherzi. Mark sembra più un migliore amico che un padre per Louis, al quale piace questo rapporto. Non ha mai avuto paura di dire le cose a suo padre... tranne la, forse, distruzione della Hummer.

"Senti, hai qualcosa da fare?"

"Io? No, io e Niall stavamo facendo colazione."

"Benissimo! Allora puoi riportarmi la mia bambina, tanto il garage è risistemato."

A Louis sembra che i suoi polmoni si sono rinsecchiti e poi scoppiati realizzando.

"Louis? Tutto okay?"

"Certo!- ancora troppa enfasi- Te la porto subito. Mi faccio una doccia veloce e parto. Sarò lí tra poco."

Niall vede il suo amico correre da una parte all'altra dello squallido appartamento prima di uscire urlando che sarebbe tornato.

Il biondo si ritrova da solo, in un appartamento che beh è come se fosse suo, senza il suo amico ma con la televisione al plasma sola soletta e tutti gli snack da sgranocchiare.

"Uhm non sono poi così sfortunato." ride infilando quasi tutta la mano insieme alle patatine al peperoncino in bocca.

Si guarda un po' intorno prima di scorgerlo. È lì solo, appoggiato al tavolo brillante nella sua cover.

"Il cellulare di LouLou. Impicciamoci un po'."

Così inizia ad aprire le app, giocare ai suoi giochetti e vedere le sue notifiche, come quella di Instagram.

"Sei stato taggato in una foto." pronuncia ridacchiando all'immagine che si ritrova davanti.

Sgrana gli occhi prima di sputare tutte le patatine che aveva in bocca sul tavolino.
Avrebbe dovuto pulire prima che arrivasse quella sassy queen del suo amico, però in quel momento era troppo concentrato sul ridere della foto.

"Eri proprio strafatto LouLouahhahahahahahaahahahahahaha..." e continua così per altri minuti interminabili finchè la lampadina un poco rotta nella sua testa comincia a brillare.

"Aspetta aspetta aspetta aspetta... se in questa foto si vede il quadro di Zayn significa che twercava a casa del kebbabaro. Oh per tutte le santissime Crik Crok! Sono un fottutissimo genio! Se l'ha portata da Zayn, alla sua festa, potrebbe essere che quel pakistano l'ha vista! Devo correre da lui!" tira il cellulare dell'amico sul divano, prende altre patatine e lancia un'occhiata all'orologio e poi alla TV.

"Beh, Louis potrebbe tornare presto e se non mi trova si preoccuperà per il suo irlandese... lo farò dopo." e si stende di nuovo sul divano con qualche molla fuori uscita.

I giorni passano e Louis, quasi, ha dimenticato la ragazza, Harriet, che gli ha fregato il suo amato CD. Non sa più cosa ascoltare quando è in macchina e questo, a suo avviso, è così deprimente che vorrebbe lanciarsi dal marciapiede*.

Niall dopo giorni, finalmente, si ritrova davanti alla porta rossa del suo amico artista, dove sicuramente troverà anche Liam. Anche se loro continuano a negare lui è certo al cento per cento che ci sia qualcosa fra di loro. Avrebbe dovuto mettere delle telecamere in casa di tutti e due, tanto suo padre non avrebbe detto niente se avesse preso delle telecamere dalla scorta dell'agenzia di vigilanza: Horan Interprivacy, la migliore agenzia di sorveglianza dell'Irlanda e di una parte del Regno Unito.

"Zayn kebbabbaro Malik! Apri questa porta!" urla dopo il terzo scampanellio e finalmente la porta si apre mostrando al mondo un esemplare di ragazzo dalla carnagione scura, gli occhi caramellati e una chioma di lucenti capelli neri sistemati alla perfezione in mutande.

"Cosa vuoi irlandese dei miei stivali?! Sai che ore sono?" chiede accedendo la sigaretta che aveva tra le labbra appena aperta la porta.

"Certamente Zay! Credi che sia stupido?! Sono precisamente- guarda l'ora dall'orologio al suo polso con un sorriso biricchino- le undici di mattina."

"Infatti le undici! Io ho bisogno di dormire!"

In quel preciso momento un Liam assonnato entra in salotto, con una tazza di caffé in mano, dove si trovano gli altri due che ancora discutono sull'orario.

"Hey Niall, che buon vento ti porta qui?"

"In realta, Liam, sono venuto qui con la macchina e non mi ci ha portato il vento."

"Niall questa era squallida anche per Louis, lo sai?"

Il biondo tinto mette il suo adorabile broncio, a cui nessuno sa resistere. "Sta' zitto kebbabaro."

Il ragazzo dalla carnagione scura si alza per prenderlo a calci ma viene fermato da un Liam divertito della situazione.

"Okay okay sto calmo. Dimmi perchè sei qui o ti butto a calci in culo fuori da casa!"

"Questo per te è stare calmi?" domanda sbuffando per una ciocca di capelli con la ricrescita castana troppo grande.

Mi devo rifare la tinta.

Torna alla realtà e a parlare quando sente il grugnito di Zayn.

Mi devo ricordare di non svegliarlo più se è così sassy ogni volta.

"Volevo domandarvi se Louis quando è venuto qui alla festa aveva con sé una ragazza."

Il silenzio cala sulla stanza e Niall vede i due ragazzi ancora solo coperti da dei boxer -la sua supposizione di una loro relazione aumenta ogni secondo di più- cambiare espressione prima che Zayn scoppi a ridere e Liam gli dia uno scalpellotto per farlo smettere.

"Zayn, ti prego! Era ubriaco!"

"Cosa ha fatto?" si morde il labbro il ragazzo dalle origine irlandesi.

"Tu chiedi dopo averci provato con un povero ragazzo scambiandolo per una ragazza, e aver twerkato? Beh nulla, non ha fatto nulla." Zayn ride e non si ferma neanche quando Liam gli dà degli schiaffetti sulla fronte esposta perchè ha la testa all'indietro.

Per il ragazzo dagli occhi azzurri ci vuole un po' per realizzare la questione. "Cosa?"

"Sì- il ragazzo dalla carnagione scura cerca di prendere un respiro e parlare ma non ci riesce- è venuto a casa mentre la festa era già iniziata. Era già ubriaco di suo e si portava questo ragazzo dietro. E posso dire che è un gran figo. Ci ha salutati mentre il ragazzo era in cucina a prendere qualc-" non riesce a finire la frase che ricomincia a ridere fino alle lacrime cadendo anche dalla poltrona.

Il castano, Liam, sbuffa a vedere quella scena e prende parola per saziare la curiosità di Niall, il quale non fa le stesse azioni del suo amico corvino solo per paura che Liam si arrabbi e non finisca la storia.

"Si è avvicinato, e ha indicato questo ragazzo altissimo e con i capelli lunghi e ricci dall'altra parte della casa. Ci ha detto:' Ho portato un'amica. Lei si fa chiamare Harry, sono sicuro che sia il diminutivo di Harriet. Non vedete quanto è bella!' Ha continuato così per non so quanto tempo finchè Zayn non gli ha detto molto sgarbatamente- su questo punto lancia un'occhiataccia al ragazzo ancora seduto a terra- che era un ragazzo-"

"E sai cosa mi ha risposto?" prende di nuovo a raccontare il corvino.

Niall scuote la testa con gli occhi azzurri quasi fuori dalle orbite per contenersi dal ridere.

"Ma quante bottiglie ti sei scolato? Sei ubriaco per caso?! Non vedi che è una ragazza?- fa con voce acuta per cercare di imitare il loro amico- Cioè lui lo diceva a me?! Capito?!"

"Ci dispiaceva così tanto, o almeno a me dispiaceva, Zayn rideva solo come un coglione proprio come adesso. Abbiamo chiesto a questo ragazzo, Harry è il suo vero nome non un diminutivo, di portarlo a casa. Noi non potevamo perchè dovevamo controllare gli ubriachi qui. È stato così gentile da farlo. Mi ricordo che lui continuava a fare battute squallide sui maschi per farglielo capire e cercava sempre di distanziare Louis quando si avvicinava troppo... si vedeva lontano un miglio che era gay."

Il finto biondo assimila tutte le informazioni. Ha anche deciso che riderà dopo, appena uscito da quella casa perchè ha troppa paura di uno degli scalpellotti di Liam.

"Aspettate! Se questo Harry è un maschio, ma dico proprio con la terza gamba in mezzo alle altre, e Louis ha provato a portarselo a letto, come ha detto il pakistano, posso far mettere Louis il nostro gay represso con la finta ragazza! Sarebbero una coppia mozzafiato! Li chiamerò... Houis!"

"Amico ma sei pazzo?"

"Sì finalmente Zayn dice qualcosa di sensato. Non puoi farli mettere insieme. Come trovi questo Harry, poi?" conferma il castano poggiando la tazza ormai vuota sul tavolino di vetro.

"Lì, io non dicevo di questo. L'idea è geniale, dopo tempo ci liberiamo del gay represso, ma io parlavo del nome! Cioè che nome è Houis?! Meglio Larry."

"Larry? Larry! Sì mi piace. Saranno una coppia fantastica! Oh, my feels!"

Liam si dà uno schiaffo sulla fronte sospirando contro di sè per aver degli amici come quei due. "Povero me, sono circondato da idioti."

Il tempo passa ancora, Niall cerca di trovare questo Harry, Zayn lo aiuta e Liam sospira affranto. Louis non sa nulla, si è dimenticato anche del furto del CD, forse nel suo cuore sa che lo riavrà presto e quindi non si preoccupa.

È un mercoledì quando il figlio del capo della Horan Interprivacy si illumina per la seconda volta. Si è ricordato un particolare che ha portato alla conseguenza di un rapimento, cioè quello di Louis William Tomlinson il suo amico, per dirigersi nel posto dove, ve lo giuro, si sistemeranno le cose.

"Dove siamo Niall? E perchè tutta questa fretta?"

"Sta' zitto ed entra, non voglio perdere altro tempo."

"Perdere tempo su cosa?"

Ma Niall non ascolta le altre lamentele che Louis è pronto a dire e lo spinge dentro.

"Ti presento il mio posto preferito a colazione: Sugary Sweet Dream! Specializzata in amore."

A Louis la pasticceria sembra tutta, come dire... rosa e fiori, già, troppo rosa e fiori.

A sinistra e a destra dell'entrata si trovano dei tavolini bianchi con tovaglie rosa antico con fiori bianchi e rosa. La porta della cucina bianca è dietro al bancone pieno di leccornie dolciose. Dai semplici biscotti 'Brutti e Buoni' alle torte più complesse che Louis non avrebbe mai mangiato solo per non rovinare la loro bellezza. Ha anche carammelle di ogni genere e colore chiuse in gradi contenitori di vetro su degli scaffali attaccati su tutta la parete dietro al bancone tranne vicino alla porta della cucina da dove escono risate e un buonissimo odore.
C'è un grande cartellone su cui c'è scritto il menù e Louis, anche se non lo ammetterebbe mai, gli piace l'aria di gioia che si respira lì dentro.
Il cuore gli batte forte nel petto ed inala il dolce profumo e percepisce qualcosa di familiare in esso o forse il troppo stile alla Hello Kitty fusa con Barbie lo ha fatto impazzire.

Quando si siedono non fanno in tempo che una cameriera, con i pattini a rotelle e l'uniforme: una maglietta bianca con lo stemma della pasticceria e i pantaloni a strisce verticali bianche e rosa, si avvicina al loro tavolo. "Buon pomeriggio, spero che le nostre delizie vi facciano sognare. Sapete già cosa prendere?"

Louis sta per dire che non hanno avuto il tempo che Niall risponde per entrambi.

"Sì Clary, portaci la specialità della casa."

"Benissimo Niall, qualcosa da bere?"

La ragazza sorride sempre e non è una di quelle che ti sbattono il seno in faccia. A Louis piace e questo è un punto in più per il locale.

"Io prendo un bicchiere di latte freddo come sempre e LouLou un succo all'arancia rossa."

La ragazza, Clary, annuisce, chiede se è tutto e poi parte per la cucina non prima di aver fatto una piccola piroetta per voltarsi.

"Grazie per avermi interpellato." sorride sarcastico e acido il castano mentre aspetta il suo piatto.

"Non devi ringraziarmi, primo perchè lo so che sono un fantastico amico e secondo perchè mi ringrazierai dopo."
Niall gli lancia un'occhiata strana che il ragazzo più basso non riesce a comprendere del tutto.

I minuti passano e i loro ordini arrivano velocemente grazie ai pattini di Clary.

"Assaggia e poi dimmi che pensi."

La voce seria con cui gli parla Niall lo mette un po' in allerta e "Non mi vuoi avvelenare, vero?! Sai che sei il mio preferito."

Niall ride e questo gli fa sciogliere, solo poco, l'ansia. "Sì, lo so LouLou. Adesso prova e dimmi."

Il castano annuisce e taglia con la forchetta e mette in bocca riconoscendo subito il sapore super ottimo di qualche tempo fa.

"Ma, ma ma ma..." non trova le parole per esprimere ciò che pensa.

"Ah ah, l'ho trovato grazie a questi pancakes. Ti ricordi che ho detto di averli già mangiati?! È perchè lo avevo fatto! Qui!"

"Harriet lavora qui?!"
Louis si ritrova a corto, non solo di parole, di aria. Non crede di essersi mai trovato in una situazione del genere.

"Clary.- chiama la cameriera il biondo- Puoi chiamare il cuoco di questi pancakes?"

Il ragazzo senza aria a quella richiesta aggrotta le sopracciglia continuando a mangiare.

"Perchè ci sono problemi?"

"Oh no, sono ottimi. Vorrei fare i miei complimenti alla persona che ci sta facendo sognare."

La ragazza non se lo fa ripetere e pattina fino alla cucina tornando fuori dopo un minuto. "Arriva subito."

Il tavolo cade in un silenzio, Niall sorride verso la porta della cucina e Louis, che le dà le spalle, sta per avere un attacco di panico.

"Salve."

Una voce, una voce troppo roca e bassa per essere quella di una ragazza. Una voce che a Louis piace, che gli fa provare dei brividi sul tutto il corpo.

Si volta e vorrebbe urlare per il gigante che si trova dietro.

"Louis?" domanda l'altro con le sopracciglia aggrottate. "Hey, ripreso dalla sbronza?"

Oh, per tutte le carote! Il suo sorriso... muoiooooo

"Ci conosciamo?"

L'altro sembra sorpreso dalla domanda e per qualche secondo apre solo la bocca e Louis non riesce a non far cadere gli occhi su quelle labbra rosse e lucide per il passaggio della lingua.

"Sono Harry... bambolina?"

"Cioè... Harriet sei tu?"

"No, cioè sì ma mi chiamo Harry e sono un maschio."

"Oh cazzo, quante figure di merda ho fatto quella sera?! Non bastava il video in cui twerko?!"
Louis mette le sue piccole mani nei capelli scompigliandoli.

Il riccio si morde il labbro facendolo diventare ancora più rosso e si decide ad agire. "P-per farti perdonare di averci provato con me... tu, cioè okay, tu potrestiuscireconme?"

"Cosa?"

"Louis- si intromette Niall quando vede che quei due non sarebbero arrivati da nessna parte- intendeva sì, venerdì alle otto alla pizzeria italiana vicino al museo. Che ne dici?"

Harry si scompiglia la frangia che ha di lato e che non può legare al codino riccioluto. "Sì per me andrebbe bene."

"Bene, Louis ci sarà. Vero LouLou?"

Lo sguardo minaccioso dell'irlandese è difficile da conoscere perchè il biondo non minaccia mai nessuno ma quando lo fa, beh meglio stare attenti alla risposta che darai.

"Certo, così vedi che non sono così coglione."

"No lo è."

"Nialler! Fatti i cazzi tuoi e mangia i pancakes." lo ribecca il basso minacciandolo con la forchetta.

Harry non sa se restare o andare ma poi vede il suo capo guardarlo pochino male dalla cassa e la decisione è facile. Non vuole essere licenziato.

"Bene, allora a venerdì Lou." si sistema il grembiule rosa, che lo imbarazza tantissimo, e sorride con le guance rosse ben visibili sulla sua pelle bianca.

"Ehm, a venerdì Harrie- Harry."

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*dal marciapiede: è una battuta per non dire dal ponte o dall'edificio. Perchè il marciapiede è basso e non ti faresti nulla.

Hey ciao!
Inizio con il dire che l'idea è di Haruhi_Kujo e io l'ho scritta. È stata difficile scriverla ma ce l'ho fatta e devo solo dire una cosa... AH AH STUPIDA DIFFICOLTÀ ALTA! BACIAMI IL CULO ADESSO!
Torniamo normali. Ho finito in quel modo perchè se mi va e/o ho tempo potrei scrivere un sequel, forse una long.
Non è tutto questo granchè ma mi piace e spero che anche a voi piaccia.
La copertina è temporanea (almeno spero).
Alla prossima...
BB

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