3.1
Inizia un altra meravigliosa giornata in compagnia del mio computer.
Sono già 3 anni che vivo da solo con lui, ma mi tiene sempre compagnia. Molto più di quanto lo facevano quelle persone. Loro mi odiavano. E di sicuro se tornassi nel mondo esterno non smetterebbero di farlo.
Mi ritrovo chiuso in casa da così tanto tempo perché le persone mi maltrattavano.
Io non mi preoccupavo di loro quando provavano a ferirmi con le parole, ho iniziato dopo poco ad avere paura di loro, quando iniziarono a picchiarmi e minacciarmi.
A sostenermi sempre c'era solo una ragazza più piccola di me, era troppo buona per ignorare la mia situazione.
Mio padre ci aveva abbandonato quando avevo solo 5 anni e mia madre è morta 3 anni fa.
Ero rimasto completamente solo, eccetto per quella ragazza.
In quel momento ho smesso di uscire di casa, non ne avevo bisogno, quando avevo bisogno di qualcosa dall'esterno lei me lo portava sempre.
È da quasi una settimana ormai che non viene da me, mi aveva promesso che sarebbe venuta ogni due giorni a portarmi dei viveri. Non rispondeva nemmeno ai miei messaggi e alle mie chiamate e io non posso vivere senza nutrirmi e dissetarmi.
Devo davvero uscire? Non voglio ma ne sono costretto.
Esco verso le 8 di sera così non rischio di incontrare qualcuno che non vorrei.
La mia escursione sembra andare bene, vedo un negozio di computer ed elettronica. Non posso non fermarmi a guardare, anche se non sembra che l'impalcatura sopra sia molto stabile.
Non importa, non sarò così sfortunato da vedermela crollare addosso, e poi se fosse a rischio non ci sarebbero delle persone che ci abitano.
Mi fermo a lungo a osservare tutte quelle apparecchiature meravigliose, ma adesso sono quasi le 9 ed ho paura che il supermercato stia per chiudere, meglio se inizio a correre.
Cos'è questo?
Fa male.
Tanto male.
Accidenti, inizio a sentirmi debole e all'improvviso perdo completamente i sensi.
Mi risveglio dopo non so quanto e il dolore è ancora fortissimo, riesco ad alzarmi a fatica.
Posso solo sperare che qualcuno passi di qua in questo momento.
Vado in mezzo alla strada nella speranza di attirare l'attenzione di qualcuno.
Non va bene, mi sento di nuovo debole.
È sicuramente dovuto al fatto che non mangio da tanto.
Sto per svenire di nuovo, ma non posso.
Non adesso.
Cado atterra ma rimango coscente.
Sta passando una macchina.
È la mia salvezza?
È vicinissima adesso, ma perché non rallenta?
Se prima credrvo che il mio dolore fosse insopportabile adesso mi sembra una stupidata.
Quello che sento ora è molto peggio.
L'auto mi è passata sopra e mi ha schiacciato tutto il corpo.
Aspetta.
Ma è una persona quella seduta sul marciapiede davanti a me?
Sono sicuro che prima non c'era.
E perché è impassibile mentre mi guarda?
Non prova niente nel vedermi ridotto in questo stato?
Se mi avessero visto quelle persone cosa avrebbero fatto?
Riderebbero di me?
Sarebbero felici di vedermi così immagino.
Ma adesso non serve farmi tutte queste domande.
Voglio avvicinarmi a quella persona, voglio sapere come fa a esssere così.
Sto morendo.
O forse sono già morto.
Mi sarebbe bastato stare un po' più attento e ragionare meglio.
Mi sarei potuto salvare.
Ma non ci sono riuscito.
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