Capitolo 29
Capitolo 29
Stefano
Le parole di Elisabeth mi martellano in testa da varie settimane, mi sono buttato a capofitto sul lavoro, entro presto la mattina ed esco tardi la sera.
Elisabeth stà passando alcuni giorni dai suoi in campagna, la sento e la vedo per telefono insieme ad Andrew.
Sono nel mio ufficio e sono le diciassette, stò inviando delle email, quando la porta del mio ufficio si apre e appare la mia inconfondibile amica bionda.
"Ehi boy che fai, lavori o fai finta?" mi dice richiudendosi la porta alle spalle.
"No io lavoro, sei tu che fai finta, non dovresti avere una riunione?" le chiedo senza guardarla, ma battendo sulla mia tastiera.
"Riunione rimandata" mi risponde solamente
Allyson si siede davanti a me sospirando, e quando fa così vuol dirmi qualcosa
"Forza dimmi cosa ho fatto" esordisco diretto
"Semmai quello che non hai fatto" precisa concisa
"E allora cosa non avrei fatto?" domando di nuovo
"Lo sai vero che io ed Elisabeth ci sentiamo e parliamo" mi dice sorridendo maliziosamente
"Certo che lo so" le dico continuando il mio lavoro
"Mi piacerebbe sapere con chi non parli" le dico ridendo
"Col fruttivendolo sotto casa mia, mi stà antipatico" mi risponde subito con ironia
La guardo alzando un sopracciglio, questo giochetto stà cominciando ad infastidirmi.
"Allyson dimmi quello che hai da dirmi. Ho del lavoro da fare" le faccio presente irritato
"Stefano non mi fai paura. Smettila di essere così nervoso e alterato, torna ad essere te stesso" mi dice guardandomi.
La fisso nei suoi occhi azzurri.
"Cosa vuoi Allyson"
"Voglio che tu sia felice. Voglio che tu ti renda conto che stai sbagliando tutto con l'atteggiamento che stai usando" precisa senza remore
"E sentiamo, cosa dovrei fare secondo te?" le chiedo incrociando le braccia al petto guardandola.
So perfettamente di cosa stà parlando e so dove vuole andare a parare.
Abbiamo già preso una discussione qualche giorno fa, che ho interrotto rispondendole storto.
"Ascolta non ho voglia di litigare con te" mi dice
"Allora non farlo" le rispondo con arroganza
"Marzi, smettila di fare così non ti si addice" mi rimprovera a brutto muso
"Allyson..." l'ammonisco con lo sguardo
Lei non mi fa parlare perché alzandosi mi dice a voce alta
"Allyson un cavolo, ora tu mi ascolti in silenzio"
E si avvicina a me mettendosi seduta sulla scrivania dicendomi:
"Stefano, io ed Elisabeth vogliamo che tu sia felice. E per essere felice devi fare una sola cosa"
La guardo rimanendo in silenzio
"Devi chiarire con Ludovica, voi vi amate e state soffrendo inutilmente"
"Mi ha mentito Allyson. Non posso passarci sopra" le dico serio
"Ma smettila di fare il duro Stefano. Ti ha mentito per una ragione valida, pensaci è stata una grande donna. Ha pensato prima a te e alla tua famiglia, anche dopo che quella stronza che ti ritrovi come madre, le aveva offerto del denaro. Mi fa solo schifo il pensiero... ha messo in prima fila te! Avrebbe potuto sputarti tutto sul viso e farti allontanare da loro, e non l'ha fatto. E lo sai perché?" mi dice riprendendo fiato.
"Perché sa cosa vuol dire la parola "famiglia". Qualunque ella sia" mi fa presente
La guardo perplesso e pensieroso.
"Pensa a quello che ti stò dicendo, mettiti nei suoi panni. Sono sicura che lei si è messa nei tuoi, prima di decidere di fare, quello che ha fatto. Pensa a quanto deve aver sofferto dall'arrivo di tua madre, a quando è andata via dopo essersi sentita umiliata, e a cosa deve aver patito tutta la notte" finisce col dirmi.
Penso a tutto quello che dice mentre parla, e il mio sguardo cambia espressione mentre il mio cervello stà cominciando a ragionare, aprendo di nuovo il mio cuore.
Allyson ed Elisabeth non hanno torto, è vero non ho pensato a quello che può aver sofferto lei.
"Stefano scaccia la rabbia e il rancore che hai, apri di nuovo il tuo cuore. So che Ludovica è lì dentro" mi dice prendendo le mie mani e guardandomi fissa.
Sospiro guardandola e le dico ammettendo:
"Sì lei è sempre nel mio cuore"
Lei sorride
"Stefano vai da lei, parla con lei. Dovete ritrovarvi ascoltala mentre parla" mi sprona dolcemente.
Continuo a guardarla
"Tu credi che lei mi voglia ancora?" chiedo imbarazzato dalla domanda che è uscita dalla mia bocca
"Stai scherzando vero? Tu temi che lei ti abbia dimenticato? Lei non potrà MAI dimenticarti Stefano. Sei stato e sei il suo... tutto" mi dice convinta
Le sorrido anch'io convinto, sciolgo le nostre mani e in un attimo prenoto il biglietto dell'aereo, di sola andata.
Ludovica
Due giorni dopo
Oggi per fortuna è sabato sono quasi in chiusura, l'ultima cliente mi saluta ed esce soddisfatta col suo acquisto tra le mani.
Sistemo le ultime cose, chiudo la cassa, indosso la giacca prendendo la borsa ed esco.
Tiro giù il bandone assicurandomi che sia chiuso, quando una voce mi fa trasalire.
"Ciao Ludovica"
Mi volto con lentezza, riconoscerei quella voce tra mille, i nostri occhi s'incrociano
"Stefano..."
Lo guardo meravigliata, affascinata è ancora più bello, il suo sorriso mi avvolge e io come una sedicenne arrossisco.
"Che ci fai qui?" chiedo emozionata col cuore che batte a mille
"Potrei dirti che passavo per caso... ma so che tu non mi crederesti" mi risponde avvicinandosi a me.
Io sorrido
"No difatti" dico ispirando il suo profumo
Siamo così talmente vicini che sento il suo cuore battere forte, quanto il mio.
"Ho bisogno di parlare con te, Ludovica" mi dice serio
"E' successo qualcosa?" domando allarmata
"Sì ma, non voglio parlare per strada" mi dice guardandosi attorno
"Potrei venire a casa tua?" mi chiede
"Sì certo" rispondo di getto
Ci avviamo in silenzio, sono così esterrefatta nel vederlo che non mi chiedo cosa possa essere successo.
E' un anno che non lo vedo, ma l'ho sempre pensato e amato.
Entriamo in casa, poso la borsa, mi tolgo la giacca mentre lui si avvia in salotto e io lo guardo meravigliata.
Entro nella stanza lui si volta verso di me, mi fermo davanti, ci guardiamo intensamente sorridendoci.
"E' bello essere qui" mi dice diretto
Io annuisco appena, aspetto che parli.
"Ho saputo quello che ti ha fatto mia madre, perché non me l'hai detto?" mi chiede diretto
Sgrano gli occhi, ma dovevo immaginare che prima o poi lo avrebbe scoperto.
"Stefano... non volevo mentirti, ma ho dovuto farlo" gli dico sincera
"Lo so ma vorrei sentirlo da te" mi dice serio
"Avresti rinunciato a loro per me, e io questo non lo volevo. Mi sarei sentita in colpa per tutta la vita" gli dico tutto con il cuore in mano
"Non hai pensato che potevamo trovare una soluzione, insieme?" mi chiede guardandomi dritta negli occhi.
Quelle gemme brillano mentre mi guardano, come un tempo.
"No Stefano, credo proprio che non ci fosse soluzione, o era bianco o era nero" gli dico seria
"Capisco" mi dice serio
Poi di getto mi dice:
"Ho un figlio"
Il mio cuore perde un colpo, ma gli sorrido felice
"Wow che sorpresa, ti sei sposato" gli dico con una nota stonata nella voce
"No" mi risponde solamente
"Ah! Come mai?" domando perplessa
"Perché non ci amiamo" mi risponde come se la cosa fosse normale
Lo guardo stralunata, non capisco più nulla
"Cosa ci fai qui Stefano?" gli domando di nuovo con perplessità
"Sono venuto a riprendermi la donna che amo" mi dice senza batter ciglia
Mi attira a sé e il mio cervello va in tilt, stare tra le sue braccia è come ritornare a respirare.
"Ludovica io..."
Ma non lo faccio finire, che le mie labbra sono sulle sue, le nostre lingue si ritrovano all'istante e iniziano a danzare fra di loro.
Ci stringiamo forte, il bacio diventa passionale, voglioso.
Stefano si stacca dalla mia bocca baciandomi sul collo, per poi tornare a reclamare la mia bocca.
Si stacca per poi trascinarmi su in camera, iniziando di nuovo a baciarmi e a spogliarmi.
"Stefano..." gli dico tra le labbra
Lui si scosta da me guardandomi e mi dice:
"Adesso stai zitta amore, ti amo"
Io sorrido e rispondo:
"Ti amo"
E in un attimo mi ritrovo nuda nel letto con lui che mi fa impazzire con le sue attenzioni.
Lo sento fremere di passione, quando con dolcezza mi penetra.
"Mi sei mancata amore" mi dice guardandomi con quegli occhi neri che brillano pieni di passione e amore.
Lo abbraccio forte mentre i nostri gemiti si fanno più intensi nel silenzio della stanza.
Il suo ritmo è deciso, voglioso e sempre più marcato, arrivando a portarmi sulle cime del piacere più intenso.
Le mie pareti si stringono intorno al suo membro, portandoci a scoppiare nell'orgasmo più travolgente, insieme.
"Sei la mia vita, Ludovica"
"Sei il mio tutto" gli dico sorridendogli
Mi bacia e senza batter ciglio mi guarda dritto nei miei occhi verdi e mi dice di getto:
"Sposami"
Lo guardo allibita, gli sorrido come un ebete
"Sposami" mi ripete di nuovo con la voce emozionata
I miei occhi si fanno lucidi dall'emozione e due lacrime di gioia escono rigandomi il viso.
Stefano mi sorride, ha capito la mia risposta.
Mi bacia con passione rientrando in me, amandomi per la vita.
Nota Autrice
Ed ecco che finalmente Stefano riapre il cuore
Forse non sarete d'accordo con me per quello che ha fatto o come ha gestito la situazione ma io adoro Ludovica.
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