Capitolo 19
Capitolo 19
Ludovica
E' passata una settimana da quando ho ricevuto la visita della madre di Stefano, ho preferito non dire niente a lui per adesso, lo farò quando tra una settimana andrò a Londra.
Con questa mia decisione è d'accordo anche la mia amica Alessandra, appena quella perfida donna è uscita dal mio negozio l'ho chiamata subito raccontandole tutto confortandomi fino a notte fonda, e il giorno dopo verso l'ora di cena me la sono ritrovata sotto casa.
E' ancora qui a farmi compagnia facendomi ridere tutti i giorni e piangere tutte le volte che ne ho voglia.
Non è stato e non è facile mandare giù quelle parole, fanno tanto male.
Fanno male perché per me hanno un forte significato.
Un significato che mi ha segnato per la vita.
Io non posso avere figli, l'ho scoperto qualche anno fa facendo una visita per un problema che mi era sorto, e dà lì la mia vita è cambiata, anzi l'ho dovuta cambiare per non impazzire.
Ho sempre desiderato un figlio e quella notizia per me è stata una coltellata al cuore.
Quando ho conosciuto Tommaso è stato come rinascere, lui aveva già un figlio e non ne voleva altri e mi sono buttata a capo fitto sulla nostra storia d'amore idilliaca, ma quello che credevo ci fosse fra noi e che durasse fino alla morte, non c'era.
E adesso mi ritrovo a quarantasette anni ad amare un ragazzo di ventotto anni, che non so ancora cosa voglia dalla sua vita, a parte il lavoro.
Alessandra entra nel negozio tutto euforica.
"Tesoro guarda quante cose ho trovato al centro commerciale" mi dice posando le numerose borse che ha con sé.
"Ti ricordo che Natale è già passato" le dico prendendola in giro
"Ah, Ah, simpatica" mi risponde facendomi la linguaccia
"Che stai combinando dietro al tuo bancone?" mi chiede curiosa
"Ho deciso di creare dei bracciali con questi oggetti, un po' particolari" gli faccio presente mentre glieli mostro
"Uhh, che carini" esclama con gli occhi che le brillano
Prendo quello che per me sembra più bello e più adatto a lei e le dico:
"Questo è per te"
Lei mi guarda emozionata e senza dire una parola mi abbraccia forte.
Ad un tratto le squilla il telefono e appena vede chi la stà chiamando, mi guarda e sorridendomi mi dice:
"Scusa è Luca devo rispondere"
Io le sorrido annuendo e lei esce mentre risponde:
"Ciao, come stai?"
Ultimamente si è data ai social e ha conosciuto un architetto di Ferrara, Luca Parrini, si sono anche già conosciuti, lui un fine settimana è andato a Milano e dà lì hanno iniziato a frequentarsi quando possono, chiamandosi tutti i giorni e anche più volte al giorno.
Vedo la mia amica molto serena e ne sono felice, si merita anche lei di avere la sua felicità.
Continuo a creare i miei bracciali fino a quando Ale rientra dicendomi:
"Tesoro, Luca mi ha invitata a Ferrara per stare qualche giorno da lui e poi mi riporta a Milano"
"Sono contenta per te amica mia, hai tutto il diritto di essere felice" le dico sorridendole
"Mi dispiace lasciarti sola" mi dice tristemente
"Stai scherzando vero? E' giusto che tu vada, hai già fatto tanto per me Ale. Poi anch'io mi devo preparare per Londra, ricordi?" le dico facendole l'occhiolino
Alessandra mi sorride maliziosamente e mi dice:
"Mi raccomando divertiti parecchio a Londra"
"Anche tu a Ferrara" ribatto con voce maliziosa
"Quello è poco ma sicuro amica mia, Luca è un amante molto focoso" mi dice ridendo
"Sei tremenda" le rispondo scuotendo la testa ridendo
"Tesoro mio ricordati che bisogna battere il ferro quando è ancora caldo" mi fa presente con malizia
Ridendo mi rimetto a lavorare mentre lei si siede sulla poltroncina e inizia a messaggiare.
Alessandra è partita da due giorni, Stefano mi ha convinta a partire venerdì e a stare da lui per almeno dieci giorni.
La mia ansia sale sempre più, mentre in aereo mi avvicino a lui.
Come prenderà la visita di sua madre?
A questo punto dovrò essere sincera fino in fondo e dirgli la mia verità.
Ma a cosa servirà?
Noi due non ci siamo mai veramente detti i nostri sentimenti.
Non abbiamo mai parlato di futuro.
Ma io che futuro posso dargli?
Lui che futuro vuole?
Quella visita credo che abbia accelerato i tempi a tutte queste domande e pensieri.
Il viaggio tra l'Italia e L'Inghilterra è di due ore, e naturalmente passano molto velocemente.
Appena esco dal gate, mi avvio a ritirare la mia valigia, per poi avviarmi all'uscita, dove trovo ad aspettarmi Allyson che mi sorride e mi abbraccia calorosamente.
"Ben arrivata" mi dice appena scioglie l'abbraccio
"Grazie è bello riverderti... ma Stefano?" le chiedo guardandola sorpresa della sua presenza
"Oddio sì scusa, ha avuto una riunione urgente all'ultimo minuto con i capi dei piani alti, è veramente dispiaciuto, e allora l'ho rassicurato dicendogli che avrei pensato io a te" mi spiega velocemente
"Capisco, non c'è problema" le dico seguendola verso la sua auto.
Il traffico è caotico a Londra e dopo una buona mezz'ora, Allyson ferma la sua auto davanti a delle villette a schiera in mattoni rossi e il tetto bianco.
"Siamo arrivati, vieni" mi dice scendendo dalla macchina
La seguo recuperando la mia valigia, ed Allyson apre la porta dell'appartamento notando che lo conosce alla perfezione.
"Stefano a detto che devi fare tutto il tuo comodo" mi dice mentre mi guardo attorno.
Mentre poso la valigia nell'ingresso Allyson mi indica la strada, ed entriamo nell'ampia cucina in stile moderno, i mobili sono di un color chiaro è una cucina stupenda, noto lo stile ordinato di Stefano.
Mi fa poi accomodare in salotto, anche questa stanza è ampia, un divano è posto nel mezzo della stanza davanti a sé un televisore al plasma fa da padrone, sulla destra c'è un immenso mobile pieno di libri, è tutto così ordinato che sembra nuovo.
"Io adesso Ludovica, devo tornare in ufficio. Al piano di sopra c'è la camera da letto, il bagno e un'altra cameretta, fai tutto quello che vuoi. Stefano non tarderà" mi spiega
"Grazie di tutto" le dico abbracciandola.
Appena rimango sola, prendo la valigia e salgo le scale ed arrivata in cima mi trovo davanti la stanza da letto, la porta è aperta e il letto oversize fa da padrone, entro e la stanza è stupenda, illuminata da una vetrata immensa, sulla parete di sinistra noto la cabina armadio, appoggio la valigia ed esco.
Sulla destra noto una stanza chiusa e sulla sinistra intravedo dalla porta semi aperta il bagno.
Riscendo e vado in salotto mettendosi seduta sul divano, è comodissimo, ammiro di nuovo la stanza, decidendo di mettermi a leggere il libro che mi sono portata per il viaggio.
Sono immersa nella lettura, quando sento aprirsi la porta d'ingresso, non faccio in tempo a raggiungere la porta che mi ritrovo tra le braccia di Stefano, che mi guarda sorridendomi
"Ciao" gli dico guardandolo
"E' bello averti qui" sentenzia per poi baciarmi
Appena ci stacchiamo i nostri occhi s'incontrano nuovamente e ci sorridiamo.
"Non mi sembra vero" mi dice accarezzandomi il volto
"Neanche a me" rispondo felice
"Vieni dobbiamo festeggiare" mi fa notare prendendomi per mano e avviandosi in cucina
Lo seguo ridendo leggermente
Apre il frigo tira fuori la sua bevanda preferita, lo Spritz, ne versa un pò in due bicchieri e appena mi porge il bicchiere mi dice:
"A noi, qui insieme... per sempre"
Lo guardo con un lieve sorriso, facciamo tintinnare i nostri bicchieri e beviamo guardandoci.
Le sue parole sono come una freccia dritta nel cuore, decido in quel preciso momento di dirgli:
"Stefano dobbiamo parlare"
Nota Autrice
Qui scopriamo il perché le parole della Signora Marzi avevano colpito Ludovica.
Il dispiacere di non poter diventare madre per lei è segno di sofferenza.
Come la prenderà Stefano?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro