Capitolo 18
Capitolo 18
Ludovica
E' passato un mese da quando Stefano è partito, mi manca da morire anche se lui fa di tutto, tra messaggi, chiamate e videochiamate per farmi sentire sempre la sua presenza.
Il suo affetto e il suo amore lo sento, lo percepisco sulla pelle con i suoi gesti, non me l'ha mai detto ma lo so.
Mi farebbe piacere sentirglielo dire, questo lo ammetto, ma ormai ho capito com'è fatto, ha bisogno dei suoi tempi e del momento giusto per dire determinate parole.
Siamo quasi a febbraio e io stò progettando il mio viaggio a Londra, prima che il lavoro s'intensifichi.
Sono come sempre nel mio negozio, lunedì sono stata a Firenze in un ingrosso di bigiotteria a prendere le ultime novità di perle, fermagli, catenine e ciondoli per fare degli oggetti nuovi.
Sistemo il tutto negli appositi contenitori, quando il campanellino sulla porta rivela l'entrata di una cliente, esco da dietro il bancone di lavoro e mi rivolgo alla signora che è entrata.
"Buonasera posso esserle d'aiuto?" chiedo gentilmente guardando la donna
E' una bella signora, avrà qualche anno più di me è di un'eleganza strabiliante, ha un viso che assomiglia a qualcuno che conosco, ma non l'ho mai vista da queste parti.
"Buonasera vorrei vedere delle collane da poter regalare ad una mia carissima amica" mi dice guardandosi attorno, con una leggera arroganza.
La sua bellezza và un po' a contrasto con l'arroganza che l'avvolge, la sensazione che ho non mi piace, ma non ne capisco il motivo.
"Desidero un oggetto di alta classe, raffinato e ben fatto" mi dice con tono altezzoso
"Certamente, ho oggetti di alta classe, signora" le faccio presente gentilmente.
Ho sempre rispetto ed educazione con le clienti, ma questa persona mi indispone parecchio.
Inizio a farle vedere collane di marca che ho acquistato e quelle fatte da me con perle pregiate e con gemme preziose, descrivendole una per una.
Lei le guarda una ad una, rigirandosele fra le mani e ascoltandomi attentamente.
"Queste le fa tutte lei?" mi chiede guardandomi
"Sì, certamente" rispondo
"E' molto brava, lavora molto bene" mi dice posando l'ultima collana che stava osservando
"Grazie mille" le rispondo sorridendole
Continua a guardarsi attorno per poi rivolgere lo sguardo verso di me, i suoi occhi scuri e seri mi ricordano leggermente quelli di Stefano.
"Sì chiama Ludovica, vero?" mi chiede ad un tratto, la sua voce è glaciale
"Sì signora, ci conosciamo?" le domando incuriosita e perplessa
"No, non ci conosciamo ma lei conosce benissimo Stefano, o mi sbaglio?"
Sgrano gli occhi capendo al volo chi sia la donna davanti a me, e il perché avevo quella sensazione spiacevole.
Non mi faccio prendere né dalla paura, né alla sprovvista, sono una donna adulta e non una ragazzina alle prime armi, non la temo.
"Sì signora conosco Stefano, suo figlio" le dico diretta e decisa
I nostri sguardi sono puntati uno contro l'altro.
"Devo essere sincera con lei e ammettere che è molto graziosa. Ma questo non toglie il fatto che..."
Non finisce la frase, si avvicina a me di qualche passo, il suo sguardo cambia repentino facendosi ancora più scuro e mi dice iniziando a darmi del tu:
"Sai Ludovica, Stefano è un bravo ragazzo, giovane e capisco la sua voglia di... come dire... "sperimentare" cose nuove, avventure nuove. Ma lui deriva da una famiglia benestante, facoltosa, i MARZI sono rispettati nel nostro ceto"
"Signora io..."
Lei alza una mano zittendomi
"Non ho finito e odio essere interrotta"
"Dicevo che... credo che tu capisca, anzi ritengo che tu sia una "donna" intelligente visto che sei adulta e "molto" a confronto di mio figlio, giusto?" mi fa presente guardandomi
Non le rispondo ma le dico:
"Sono molto legata a Stefano"
Lei ride schernendo le mie parole
"Sì non lo metto in dubbio. La carne fresca piace a molte donne adulte"
"Adesso stà esagerando signora, e mi stà offendendo" le dico cominciando ad alterarmi
E a quel punto lei si rivela proprio per come l'ha descritta Stefano.
"Ascoltami bene perché non mi ripeterò due volte. Devi uscire dalla vita di mio figlio all'istante. Lui è destinato ad avere al suo fianco una ragazza degna del suo cognome. E non una come te, sei solo una che produce e vende bigiotteria"
"Io sono una donna rispettabile, che lavora rispettabilmente" le dico guardandola in malo modo
"Appunto l'hai detto tu adesso... sei una donna... Mio figlio non ha ancora trentanni, lo capisci che con te si diverte e basta?" dichiara diretta
Io scuoto la testa e le dico con fierezza:
"Non è vero noi due ci vogliamo bene, ci amiamo. La differenza d'età per Stefano non conta. Lei non conosce suo figlio. Provi ad amarlo come dovrebbe fare e lo capirebbe di più"
"Come osi dirmi questo. Tu non mi conosci e non ti permetto di offendermi così" mi dice alzando il tono di voce
"Ha mai parlato veramente con suo figlio? Gli ha mai chiesto che cosa vuole dalla vita? Lo ha mai abbracciato o baciato?" le domando seria
Lei mi guarda senza rispondermi
"Lei non sa cosa desidera o di cosa ha bisogno suo figlio perché non l'ha mai amato, non l'ha mai ascoltato quando lui aveva bisogno di lei, lei ha solo e sempre pensato a far bella figura nell'alta società"
Si allontana da me avviandosi verso la porta, la rabbia che ho è immensa e le dico furiosa:
"Non creda che la sua visita mi abbia fatto paura. Stefano mi ha detto che persona è lei e se crede che questo ci divida si sbaglia di grosso"
Lei si volta verso di me e guardandomi con quegli occhi simili a suo figlio mi dice:
"Se ti piace essere il giocatolo di mio figlio allora fallo pure, ma quando lui tra qualche anno sarà pronto per farsi una famiglia e vorrà dei figli, tu cosa farai? Non glieli potrai dare... pensaci e poi mi darai ragione, perché ricordati che io ho sempre ragione"
E con queste ultime parole esce altezzosa dal mio negozio, lasciandomi fremente di rabbia e con il cuore dolorante da quelle parole.
Nota Autrice
Ed ecco apparire la Signora Marzi
Sono uscite fuori parole molto forti, soprattutto le ultime dette proprio dalla signora.
Ludovica con sé porta un segreto...
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