A fine serata non si sa come, e con quale coraggio, Harry si era avvicinato a Louis e, davanti il portone di casa sua, lo aveva baciato.

Lá Louis si era sentito confuso e, dopo un pó di tempo in cui le labbra di Harry non avevano fatto altro che semplicemente indugiare sulle sue, lo spinse delicatamente.

"Scusami." Sussurró, sospirando. Harry lo guardó confuso.

"Cosa c'é? Non é forse quello che volevi?"

"Sí, lo era. Cioé, lo voglio ancora ma non cosí. Sembra che tu lo faccia solo per farti perdonare, non voglio avere qualcosa di una notte per poi tornare ad essere trattato male." Spiegó Louis e, in quel momento, Harry lo capí.
Annuí, un piccolo sorriso comparse sul suo viso.

"Hai ragione, questa sera volevo avere qualcosa con te ma non sarei stato sicuro che il giorno dopo sarei riuscito a comportarmi diversamente, sono un tipo strano." Ridacchió, Louis non disse nulla.

Come immaginava, non voleva altro che del sesso.
Anche lui inizialmente lo desiderava —non c'é nessun motivo di nasconderlo— ma era passato tanto tempo da quando Harry aveva cominciato a frequentare il Mc Donald's dove lavorava lui e, in due mesi, era riuscito a provare cose che andavano oltre l'attrazione fisica.

Lui si affezionava facilmente e Harry aveva potuto constatarlo, per quanto quel ragazzo potesse piacergli non avrebbe mai dato il suo corpo senza avere in cambio ció che voleva: affetto.

"Va bene, Harry. Magari usciamo una prossima volta..." Sorrise Louis, spostandosi il ciuffo dagli occhi.
Harry annuí.

"Certo, e scusa Lou." Disse Harry, abbassando lo sguardo.
Louis si avvicinó e circondó con le sue braccia sottili la vita di Harry, che non si oppose. Anzi, sorrise pure.

"Grazie di avermelo lasciato fare." Disse Louis.

"Fare cosa?" "Abbracciarti, l'altra volta non sembravi tanto contento."

Harry scosse la testa, ridendo.

"Sono uno stupido, non pensare a quello che é successo prima di oggi." Louis annuí, concordando.

"Altrimenti potrei piangere per tutte le volte che mi hai rifiutato." Aggiunse poi, seguito da una risata.
Harry si aggiunse, forse Louis aveva ragione, forse.

"Quindi, é meglio che vada ora. Buonanotte piccolo." Harry gli lasció un bacio sulla guancia che gli fece sentire le farfalle nello stomaco, come qualunque cosa che faceva Harry sul suo corpo.

Anche sfiorandolo, lo faceva sentire bene.

"Sí, buonanotte Harry." Gli rispose, aprendo la porta di casa.
Gli riservó un ultimo cenno di mano e un sorriso e poi entró, chiudendosi la porta alle spalle.

"Ma perché cazzo l'ho rifiutato?" Si chiese Louis quando si buttó sul divano, disperato.

E fu in quel momento che, sdraiato sul divano da solo, capí di essere un emerito coglione. Giá.

N/A  non uccidetemi