Capitolo3
Lampadari di cristallo pendenti ci accolgono nel vagone ristorante. Al suo  centro c'è un enorme tavolo imbandito. Sinceramente non capisco perché ci sia un tavolo così grande se ci sono solo cinque persone a sedersi. Tullia è già lì con gli altri tributi. Appena prendo posto al banchetto, Tullia incomincia a parlare -Cari ragazzi, come ben sapete, voi non avete alcun mentore ad aiutarvi- La rabbia mista a paura incombe nelle nostre anime. Maysilee sembra tranquilla mentre gli altri tributi sembrano essere presi da attacchi d'asma. Con molta calma prendo per il braccio Maysilee appena finisce di mangiare. La porto nel mio vagone. Lei mi guarda con fare interrogativo -Dobbiamo provare a farci da mentori. Mettiamo insieme le nostre conoscenze. Potremmo farcela. Uno di noi due potrebbe- Mi guarda per un po poi mo dice con sicurezza -No Mitch! Non ce la potrò fare. Non sono capace di tirare coltelli, no, non so fare niente- dice quasi piangendo. -May! Tu non credi nelle tue potenzialità. Se pensi di non averle parti già svantaggiata. Ti vedo correre, sei molto veloce, ti sai arrampicare sugli alberi!- Mentre lo dico mi sorride. -Va bene, proviamoci. Se riuscirò a sopravvivere al bagno di sangue te ne sarò grata- Si alza selle punte e mi stampa un bacio sulla fronte. Il calore dentro di me avvampa, la tiro a me mettendole le mani sui fianchi e dopo di ché l'abbraccio. Nonostante ci conoscessimo da anni, è il primo bacio e il primo abbraccio che ci scambiamo.