Capitolo11
Mi sveglio con il canto delle ghiandaie imitatrici, come quelle sulla spilla che ho dato a May. Sicuramente è viva. Non so cosa fare oggi. Non voglio uccidere. Perciò mi tengo alla larga il più possibile dagli altri tributi. Voglio superare a tutti i costi quella siepe così riprovo ad usare le mie armi. Ma la siepe non cede. Ci sarà da qualche parte la fine dell'arena. Non penso sia un vasto territorio. Ci sarà una cupola. Un vetro o un campo di forza. Mentre rifletto sento tre colpi di cannone. Siamo 27. Alla fine penso che sarebbe meglio se seguissi il percorso della siepe per vedere se c'è un passaggio alla mia portata. Cammino per quasi tutta la giornata ed alla fine non ho ancora trovato niente. Ho camminato per chissà quanti chilometri senza trovare niente. Mi rendo conto di aver fame e sete. Non bevo e non mangio da quando sono entrato nell'arena per paura di non riuscire a conservare le scorte. Ma mi concedo un po d'acqua e due fettine di carne secca. Ma
le bacche che sono avanzate hanno un'aria così invitante che alla fine il mio palato mi costringe a mangiarle. A cena finita mi accorgo che mi sono rimaste altre tre fette di carne e un litro e mezzo d'acqua. Domani provvederò a cacciare e raccogliere qualcosa. Mi sistemo su un albero appena in tempo per vedere i caduti del giorno. Durante la giornata ne sono morti altri otto, ma non me ne sono accorto. Evidentemente ero troppo concentrato a trovare qualcosa di utile. E così siamo in 19. May non è ancora nella lista ma stavolta ci sono tre favoriti e Nina. Quando vedo il suo volto li, sospeso nel cielo stellato un vuoto mi riempie l'anima.Quella ragazzina. Vedevo come trattava Mike. Gli voleva bene. Erano amici da quando erano piccoli. O meglio così mi ha raccontato Mike. Mi aveva anche detto che voleva dire a Nina che gli piaceva molto ma non aveva coraggio. Così l'ultima notte abbiamo dormito insieme per far passare loro un bel momento insieme. Per questo mi sento vuoto. Perché ora loro si incontreranno in un posto migliore e magari Mike riuscirà a vincere la sua timidezza e saranno felici per l'eternità. Mi scuoto subito quando sento una goccia calda e salata. Sto piangendo. Se piango per lei, come riuscirò a reggere la morte di May? Sempre se morirà? Non voglio pensarci, sono troppo debole per farlo. Placo i miei pensieri e lo do in pasto agl'incubi.
Il giorno dopo vengo svegliato da altri colpi di cannone. Quattro. Continuo a camminare verso la siepe ma arrivo al bordo del bosco dove c'è la valle della montagna. Sento delle urla e delle risate provenienti dalla sua cima seguiti da cinque colpi di cannone. Quando riparto per il bosco è già mezzogiorno passato e durante il mio ritorno altri colpi di cannone. Ritorno al punto dove ho incontrato per la prima volta quella dannata siepe. Mi preparo a dormire e alla fine dell'inno risulta che siamo rimasti in 10. Ho un sentimento d'angoscia che fa peso dentro di me, fa peso sul cuore. Quello che succederà nelle prossime ore sarà fatale per il destino di sei tributi. Mentre per uno il tempo porterà fortuna. Chiudo gli occhi lentamente, pensando al volto candido e vellutato di Maysilee. La mia Maysilee.

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CHI HA UN FINNIK? ME LO PRESTATE? HO BISOGNO DI ASSUMERE ZUCCHERI.