-Dunque devi aver sofferto molto Haymitch- gli chiedo. Mi sorride ed annuisce. Raccontato da lui è molto diverso da come l'ho visto durante la preparazione per i 75esimi Giochi. Nel suo racconto c'è più dolore, è più realistico. Mentre visto dalla prospettiva di Capitol City è tutto più diverso. Prendono alla leggera la morte di ogni tributo scommettendoci e ridendoci sopra. - Così tanto da aver paura di mostrarmi agli altri così come sono- mi dice fissando il vuoto. -In che senso? - gli chiedo perplessa. - Vedi Katniss, quei Giochi mi hanno segnato la vita, ma anche la pelle. Ho 47 nomi tatuati. I nomi dei tributi che erano con me in quell'arena. E sulla parte dove si trova il cuore ho fatto scrivere 'A Maysilee. Te lo dedico. Se lo vuoi, prendilo. Appartiene a te. È sempre appartenuto a te.'- una lacrima gli solca il volto cupo. Mi alzo e mi vado a rannicchiare tra le sue braccia che mi stringono forti, come quelle di mio padre. Cerco di dargli conforto. Penso a quanto abbia sofferto, e quanto continua a soffrire. Ma alla fine lui non soffre. Anzi ricorda. I bei momenti, quelli con Maysilee. La ragazza a cui Haymitch ha donato il suo cuore. La sua May. La ragazza che ha sempre amato.

Fine.