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𝖱𝗂𝗉𝖾𝗍𝗂𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂 [𝖪𝖾𝗂 𝖳𝗌𝗎𝗄𝗂𝗌𝗁𝗂𝗆𝖺]

Per l'ennesima volta T/N tornava a casa da scuola con un brutto voto in inglese, ormai le ripetizioni che le faceva la madre non la aiutavano come alle medie, dato che gli argomenti erano più difficili.

A malincuore quindi la ragazza tornò a casa con un 37/100, un voto di certo non disastroso, ma di certo non sufficiente.

Quando disse alla madre la brutta notizia lei confortò la figlia, sapendo che si impegnava molto, ma che i risultati erano lenti a venir fuori.

"Senti T/N, c'è un ragazzo che va in classe con tuo fratello che è bravissimo in inglese e voleva iniziare a fare ripetizioni, è un anno più grande di te, quindi ti potrà aiutare con quello che stai facendo adesso, di certo meglio di quanto lo faccia io." Disse la madre di T/N. La ragazza annuì sapendo di non avere molte altre alternative, a meno che una bravura innata in inglese non si fosse presentata da un giorno all'altro.

Dopo una settimana di martedì la ragazza quando uscì da scuola sì incontrò col fratello e il suo amico e si diressero verso casa loro.

Quel ragazzo era davvero carino e sicuramente altissimo, sarà quasi un metro e novanta! Aveva capelli biondi e occhi marroni molto freddi, nonostante il marrone generalmente sia un colore dai toni caldi, ma T/N pensò che fosse il suo atteggiamento e carattere ad influenzare il colore dei suoi occhi.

"Allora T/N, che cosa state facendo adesso?" Chiese il ragazzo, di cui il nome per T/N era ancora ignoto.

"Hmm alcuni vocaboli sulla strada, e i verbi irregolari, quelli al passato." Rispose la ragazza un po' incerta, diciamo che non essendo un genio in quella materia non le era facile neanche capire di che cosa si stesse parlando.

Il ragazzo non le rispose e continuarono a camminare fino ad arrivare a casa loro,  pranzarono abbastanza in silenzio a parte per la mamma di T/N e suo fratello che parlava di quanto sua figlia si impegnasse senza risultati, con risposte si monosillabi da parte del ragazzo biondo, che però sembrava ascoltare e capire la conversazione.

Finito il pranzo T/N e il ragazzo andarono in camera di lei mentre il resto della famiglia restò al piano di sotto.

Seduti sulla sedia davanti alla scrivania la ragazza iniziò a conversare con più tranquillità, mentre prendeva i libri che le servivano.

"Non mi hai ancora detto come ti chiami." Disse la ragazza aspettando un po', senza ricevere risposta "Io sono T/N T/C, piacere di conoscerti." Disse voltandosi verso il ragazzo con una mano piena di libri appoggiati sul braccio e l'altra che era tesa verso il ragazzo.

Egli la guardo per un attimo per poi distogliere lo sguardo senza stringerle la mano. "Tsukishima, Kei." Disse lui dopo poco.

"Perfetto, va bene Tsukishima-senpai?" Chiese la ragazza sedendosi sulla sedia.

Il ragazzo non rispose subito, si allontanò leggermente dalla ragazza e parve quasi come se fosse arrossito, tutto quello che uscì dalla sua bocca fu un "Mh" di approvazione.

"Ottimo, allora mi puoi aiutare con questo esercizio?" Chiese la ragazza indicando l'esercizio con un cerchio sul numeretto con la penna.

"Non usare la penna sul libro." Disse il ragazzo. "Usa una matita piuttosto." Disse prendendo il libro e sfogliandolo. "Guarda quanti scarabocchi, se usassi una matita potresti usare una gomma da cancellare, su valla a prendere." Disse il ragazzo con un consiglio alla ragazza, anche se a lei parve poi come un ordine.

La ragazza si alzò subito per cercare la matita e la gomma, non sapendo però dove potessero trovarsi.

Intanto che la ragazza cercava, il ragazzo la osservava, incuriosito dalla sua goffaggine nel cercare prodotti di cancelleria, gli uscì una risatina all'urlo della ragazza. "Trovate!" Disse lei felice ritornando a sedersi.

Così poterono iniziare a fare gli esercizi, T/N non aveva mai capito così bene una traduzione e non aveva mai visto un metodo di memorizzazione così valido come quello che Tsukishima le stava insegnando, del resto era un bravissimo studente molto intelligente.

"Tsukishima-senpai sei un genio!" Disse la ragazza guardandolo negli occhi. Il ragazzo alle parole della ragazza sorrise e quasi arrossì.

"La chiave e lo studio, e saper come studiare, è inutile stare a leggere pagine su pagine se non le capisci." Disse il ragazzo guardando la ragazza questa volta con la sua solita serietà.

"Comunque se vuoi la prossima volta ti posso insegnare ad avere una pronuncia migliore, possiamo anche vederci a casa mia, per non appesantire tua madre ogni volta col pranzo." Disse il ragazzo distogliendo ogni tanto lo sguardo verso il soffitto.

"Sì certo! Se non dò fastidio in casa per me non è un problema." Disse la ragazza sorridendo.

I due ragazzi scesero le scale, dato che avevano finito le ripetizioni, Tsukishima si fermò un attimo a parlare con la madre di T/N per rassicurarla.

"Sua figlia non è stupida, deve solo capire come studiare, sicuramente è una materia complicata per un giapponese." Disse il ragazzo.

La signora lo ringraziò e T/N lo accompagnò alla porta.

"Allora alla prossima Tsukishima-senpai!" Disse la C/C sorridendo al ragazzo.

"Ciao." Rispose il ragazzo serio guardando la ragazza, una volta girato l'angolo però un sorriso comparve sul suo volto mentre si metteva le sue cuffie alla testa.

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