Capitolo 23
Ahahah odio la scuola hahaha stupide interrogazioni... Mi stressando subito dopo essere rientrata che balle.
Comunque, eheheheh i nostri due piccioncini fanno progressi😈😈😈
Abby guarda Arold sotto un'altra luce, mentre il vampiro cerca di restare indifferente.
Buona lettura
"Attenta in quel punto."
Guardo Arold dall' alto mentre stiamo scendendo una collina.
Sorrido prima di saltare nel vuoto passandogli di fianco verso il basso.
Concentro l' energia magica nel palmo della mia mano e in pochi secondi creo un turbine d' aria che rallenta la mia caduta fino a farmi atterrare.
Salta anche lui ed atterra usando solo le sue gambe.
"Non fare sforzi Abbigaille, le tue ferite sono ancora.."
"Aperte, è il mio corpo so cosa posso o non posso fare cadavere."
Scuote la testa, credo che lo stia facendo da stamattina, quando abbiamo abbandonato la caverna per cercare di tornare ad una delle nostre terre.
Era contrario, ma ho insistito così tanto da non lasciargli scelta.
Mi stavano venendo gli incubi al sol pensiero di passare un' altra notte in quel giaciglio improvvisato.
Ho provato a trasformarmi, ma sentivo troppo dolore quindi, sempre contro il suo volere, ci siamo incamminati.
"Già, credo di averlo conosciuto il tuo corpo."
Cerca di farmi imbarazzare, ma fin quando non lo guardo non ha effetto.
"Nulla che non hai già visto giusto nonnetto?"
Scavalco un albero caduto mentre vengo subito affianca da Arold.
"Perché non me lo mostri un' altra volta, sono sicuro che stavolta avrò le energie necessarie per tenere la tua bocca chiusa... mocciosa."
Sento le orecchie calde, ma continuo a camminare.
"Spiritoso, davvero in passato sei stato un comico?"
Con la coda dell' occhio lo vedo sghignazzare.
"Sono stato molte cose, ma mai comico fidati."
Sospiro esasperata, perché quando non si cosa rispondere o rido o ignoro la persona che mi parla, e in questo caso scelgo la seconda opzione.
Annuso l' aria in cerca di una scia che ci porti a casa, ma ne sento solo una minima parte, se solo potessi trasformarmi i miei sensi sarebbero centuplicati.
"Credo che dobbiamo andare per di là."
"Credi?"
Lo guardo storto.
"Puoi anche andare nella direzione opposta ma se ti perdi poi non seguire me chiaro?!"
Sghignazza ancora, facendomi salire l' odio.
"Nervosa?"
"Si! Non era nei miei piani perdermi chissà dove con te."
"E quale sarebbe la parte che non gradisci, me o il fatto che siamo chissà dove?"
"Ovviamente te."
Sposto un ramo di un albero e quando lo lascio purtroppo non colpisce il vampiro.
"Davvero? Non sembrava che ti dispiacessi ieri."
Mi giro di scatto pronta a colpirlo, quando me lo ritrovo ad un palmo dal viso.
Sbatto con il naso contro il suo petto, e il braccio viene ancora bloccato dalla sua gelida mano.
"Sai..."
Afferra il mio mento con la mano libera in modo tale che i miei occhi s' incastrino con i suoi ora gialli.
"Sei l' unica donna che si prende certe libertà"
"Se le altre erano tue fedeli cagne non è colpa mia."
"Disse il lupo..."
Provo con l' altra mano ma i suoi riflessi bloccano anche questo colpo.
"Lasciami."
"Sei stata tu ad iniziare."
"Ed io finisco."
Il cuore batte talmente veloce che tra poco prenderà il volo.
"Non funziona così lupacchiotta."
Porta le mie braccia contro ad un albero dietro di me e scende fino a sfiorarmi il naso con il suo.
"Credi che io mi stia trattenendo per te? Ti sbagli. Sai quante donne ho già avuto prima di te?"
"Non m' interessa."
Inizio a ringhiargli contro. Il mio istinto vorrebbe staccargli la lingua, e forse questa si chiama gelosia.
"Saresti una delle tante..."
"Peccato che il mio sangue ti serva e questo non mi rende una delle tante."
I suoi occhi ora sono gelidi e quasi trasparenti.
Incastra una gamba tra le mie e schiaccia il mio seno con il suo petto.
"Perché mi sfidi sempre?"
Il suo sussurro mi fa stringere le gambe e chiudere gli occhi per un istante prima che riprenda il controllo di me.
"Perché sono un Alpha."
Mi bacia con rabbia incastrandomi ancora di più tra lui e l' albero, muove la gamba sotto di me, facendomi ansimare e con la mano libera accarezza il mio fianco fino alle costole.
Poi si stacca per farmi riprendere fiato.
"Sei un Alpha, ma rimani sempre una ragazzina."
Si allontana e all' improvviso sento una sgradevole sensazione di freddo avolgermi.
Cos'era? Una punizione? Voleva umiliarmi?
Chino il capo e trattengo quelle lacrime ribelli che cercano di uscire.
"Vai al diavolo."
"Come?"
Giro la mia testa verso di lui.
"VAI AL DIAVOLO!"
Corro più veloce che posso ignorando le fitte che colpiscono il mio ventre. Voglio solo allontanarmi da lui e scordarmi di tutto ciò che lo riguardi.
Salto un ruscello e continuo a correre fino a che non sento i suoi passi cercare di raggiungermi.
Invoco il mio potere e lo concentro nelle gambe così da farmi aumentare l' andatura senza diventare licantropo, ma come ad un incubo che mi tormenta vengo afferrata per la vita e tirata contro il suo petto.
Inizio a scalciare e a colpirlo con i gomiti ma le sue grandi braccia non mollano la presa.
"Lasciami."
Respiro più lentamente e nascondo le lacrime.
"LASCIAMI!"
"No."
Una sua mano raccoglie una lacrima fuori controllo prima di coprirmi gli occhi.
"Scusa per prima, ma con te io..."
"Cosa?"
Il suo fiato sfiora la pelle del mio collo, e prima che possa continuare a parlargli, afferra il mio seno facendomi sussultare.
"Mi fai diventare pazzo Abby."
Stringo le gambe e ancora privata della vista sento solo le sue dita spostare i pantaloni.
"Fer- fermo."
Non mi ascolta e inizia a massaggiare la mia intimità da sopra il tessuto delle mutandine.
Ansimo, mentre bacia il mio collo.
"Posso diventare cattivo Abby, ma con te non ci riesco."
Aumenta i suoi movimenti e mi scordo completamente della rabbia di prima.
Il mio corpo sta reagendo senza ritegno alla sua vicinanza.
Sposta anche il tessuti che separa le sue dita dalla mia pelle e quando riprende a muoversi ritrovo la parola.
"N-no."
"No?"
"N...ah"
Stringo le gambe in modo da fermarlo, non ce la faccio più e se continuo di questo passo mi sentirò una squaldrina.
"Non lo vuoi?"
Sfiora il mio orecchio mordendo il lobo prima di affondare i suoi canini nel mio collo.
Spalanco la bocca senza emettere alcun suono, mentre si nutre di me.
"Il sangue è sempre più buono quando la donna si eccita lo sapevi?"
Mi mordo le labbra, prima di trovare un modo per distrarlo, e sempre con gli occhi coperti dalla sua mano riprendo a parlare.
"Prima mi hai detto cosa voglio..."
Resta in silenzio, ma riesco a percepire il suo sguardo fissarmi.
"Ma in realtà cosa vuoi tu da me?"
Ancora nessuna risposta e questo suo temporeggiare fa affollare la mia mente con altre domande.
Chi è in realtà Arold?
Eheheheh pervy torna alla carica😈😈😈
I nostri protagonisti sono sommersi da mille domande, ma alla fine quella più essenziale è una😌
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Manu
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