Capitolo 21
Scusate se non ho aggiornato in questi giorni, ma stavo preparando le valigie 😎.
Siamo rimasti allo scontro con le chimere e con Arold e Abby che cadevano dl dirupo, cosa accadrà adesso alla nostra ibrida?
Buona lettura
Arold's pov
"Dai amore non fare la preziosa."
"Te lo scordi, non lo farò mai qui all' aperto."
"Fidati di me."
Umani, stupidi e ingenui.
Chiudo gli occhi entrando nelle loro menti e man mano che mi avvicino inizio ad assumere le forme che più lì terrorizzano.
Si girano verso di me e urlano.
"Aaaaaahhh"
"CHI CAZZO SEI?"
"La tua paura più grande..."
Scappano lasciando tutto in riva al fiume, mentre riprendo le mie sembianze.
Raccolgo la coperta e i viveri che si sono dimenticati e ritorno nella caverna.
Osservo il profilo sofferente di Abby mentre dorme.
La fronte imperlata dal sudore e il suo corpo che cerca di combattere il veleno delle chimere.
È passato un giorno e non da segni di miglioramento.
Le adagio la coperte e prendo a tamponarle la fronte.
"Per quanto vuoi farmi preoccupare Casper?"
Il labbro le trema, ma sarebbe inutile che io l' abbracciassi, il mio corpo non produce più il calore umano di una volta.
Esco di nuovo alla ricerca di legna, altro non posso fare per lei.
Siamo fortunati che le chimere non ci cerchino, ma sarebbe opportuno andarcene da qui il prima possibile.
Sospiro, potrei portare Abby sulle spalle, ma il tempo da qui fino ad una delle nostre basi sarebbe troppo lungo e rischioso per lei.
Una fitta di dolore mi colpisce la tempia, premo le dita delle mani e la controllo.
"Il legame dei licantropi è fastidioso."
Sotto ogni punto di vista.
***
Abby's pov
Cos'è successo?
Apro gli occhi trovano mi stesa sulla neve che nel frattempo continua a cadere dal cielo.
Riesco a muovermi e ad alzarmi in piedi.
Dove mi trovo?
L' ultima cosa che ricordo è lo scontro con le chimere, un urlo e poi quel senso di caduta.
"Hahaha."
Una risata?
Fisso un punto di fronte a me fino a quando non appaiono alti alberi e una bambina che corre.
Passa di fronte a me come se non mi vedesse e quando si gira resto con gli occhi sbarrati.
Sono io.
Continuo a guardarmi, deve essere un ricordo di quando ero bambina, ma non mi dice nulla, fino a quando di fronte alla me del passato appare una sagoma.
Un uomo, con un cappuccio nero sul capo.
Inizio a fare la forte minacciandolo, ma quando non mi prende sul serio congelo i suoi piedi e lo colpisco con un calcio.
Una fitta alla testa mi fa chiudere un occhio, ma continuo a guardare.
"Scusa forse sono stato scortese."
"Davvero..."
"Puoi considerarmi uno di passaggio Casper."
Quel nomignolo...
Osservo ancora ed arriva mio padre, ma mentre la me del passato si gira di spalle inizio ad inseguire quel tizio fino ad arriva nella foresta.
Lo vedo di spalle e una volta raggiunto cerco di afferrarlo, ma la sua figura sparisce di fronte a me, portandomi alla notte.
Sento delle grida e quando mi giro vedo il corpo di mia madre privo di vita per terra e la figura nera fissarla.
Lei gli parla, ma non riesco a sentire niente, e quando chiude gli occhi immersa nel suo sangue urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
***
"Abby..."
Chi mi chiama?
"Abbigaille!"
Apro le palpebre lentamente vedendo sfocato, prima che la mia vista torni come prima.
"Finalmente ti sei svegliata lupacchiotta."
"Arold?"
Cerco di alzarmi, ma una fitta al ventre mi fa tornare su quel giaciglio improvvisato di foglie.
"Calma, hai ancora delle brutte ferite."
La chimera.
Merda.
I loro artigli erano avvelenati.
Fisso la roccia sopra di me, siamo in una caverna.
"Dove..."
"Siamo? Di preciso non lo so, ma ci siamo allontanati molto dal campo di battaglia e dalle terre alleate."
"Nessuno è venuto a cercarci?"
Stavolta riesco ad alzarmi lentamente poggiando le spalle al muro.
"No, siamo caduti nel fiume avranno perso le nostre tracce."
"Siamo?"
Sorride di sghembo, era lui l' ombra che si è gettata per prendermi.
"Già, non posso permettermi di morire senza la mia fonte di alimento."
Come c'era d' aspettarsi da un vampiro.
Sorrido per quanto mi è possibile.
"Comunque, ti ringrazio."
Fissa un punto impreciso nel fuoco prima di uscire, chissà cosa gli passa per la testa.
Una volta sola sollevo la mia maglietta e verifico in che condizioni sono.
I tagli hanno ancora delle leggere venature di veleno, ma grazie alla mia natura di licantropo il corpo si sta curando lentamente da solo.
Guardo di nuovo in alto.
Sono viva per miracolo, se Arold non mi avesse salvata a quest' ora sarei annegata.
Dopo qualche minuto, o ora, lo vedo rientrare con una specie di brocca.
"Devo chiederti dove l'hai presa?"
"Meglio di no."
Me la porge, ma quando vado per bere inizio a tossire e a risputare l' acqua per terra.
"Non riesci a bere?"
Faccio di no con la testa, mentre mi accarezza le spalle, e in un flashback quel nomignolo mi torna alla mente.
"Vaughan tu ricordi di..."
Non faccio in tempo a chiedergli nulla che le sue labbra si uniscono alle mie mordendole.
D' istinto le dischiudo leggermente e sento l' acqua scendere giù per la gola.
Mi sta facendo bere in modo tale da non farmi affogare.
Socchiudo gli occhi mentre si stacca da me soffiando sulle labbra, facendomi salire i brividi dietro la schiena.
"Non ti ribelli? Niente urli o gomitate nello stomaco?"
Adesso ci fissiamo così da vicino che mi sembra di potermi specchiare nelle sue iridi.
"Le mie condizioni fisiche non mi permettono di prenderti a calci nel didietro Arold."
"Non dire il mio nome."
Il colore dei suoi occhi inizia a cambiare da celeste fino a scurirsi in un blu.
"Perché..."
La sua mano fredda si posa sulla mia guancia.
"Perché solo i miei genitori mi chiamano così."
"Non mentirmi."
"Non mento."
"Invece si, quando lo fai i tuoi occhi assumono delle venature rosse."
Resta in silenzio, trasferendomi un senso d' inquietudine.
"Quando mi chiami per nome rischi che io perda il controllo Abby."
"E cosa comporterebbe?"
"Resta nell' ignoto, è meglio."
Il cuore batte normalmente, ma qualcosa mi spinge a superare i miei limiti.
"Hai paura di ferirmi?"
Cerca di allontanarsi, ma per la prima volta poso la mia mano sul suo viso, così da non permettergli di scappare.
"Sono più forte di quel che credi Arold."
"Smettila Abby."
"No."
Chiude le mie labbra di nuovo con le sue spingendomi verso l' indietro per farmi sdraiare.
Una leggera fitta mi fa corrugare la fronte, ma è questione di un attimo.
"Non giocare con il fuoco Abby, rischi di scottarti."
Mi bacia più delicatamente per poi accarezzarmi la fronte.
"Riposati Casper, o non guarirai mai."
Sparisce, lasciandomi in preda alle mie emozioni.
Copro la fronte con il braccio portandomi una mano sul cuore.
Non va bene, mi sto lasciando troppo andare con lui.
Legame o meno sento che per ogni suo piccolo gesto nei miei confronti qualcosa in me mi spinge nelle sue braccia.
Ho paura a fare un nome a questa emozione, specialmente dopo quel sogno.
Casper.
Anche quella figura mi chiamò così da bambina, ma com'è possibile che non ne abbia il ricordo?
E poi la scena di mia madre, cosa sto ignorando dei miei ricordi?
Avrei bisogno di Meg, lei sa sempre cosa dire o fare, a differenza di me.
Sono insicura come non mai in questo momento della mia vita.
Eheheheh io l' avevo detto che i misteri sono sempre dietro l' angolo...
Comunque, SPERO DI POTER AGGIORNARE MENTRE SARÒ IN VIAGGIO ALTRIMENTI VI CHIEDO SCUSA IN ANTICIPO.
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Manuela
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