Cap 24
Derek camminò in mezzo al verde e girò la testa da tutte le parti.
Da giorni era sulle tracce di Stiles, ma la sera prima si era sbagliato e aveva preso un cammino diverso dal suo.
Si arrampicò sul tronco di un albero caduto per andare dall' altra parte e fece attenzione a non fare rumore quando si ritrovò in mezzo a delle foglie secche... ovviamente, però, il rumore lo doveva fare il proprio cellulare che squillava!
-Dannazione!- borbottò a denti stretti, prendendo dalla tasca quell' affare odioso. Ringhiò non appena lesse il nome di chi lo stava chiamando. -Che vuoi?-
-Bel modo di salutare il tuo zio preferito!- disse sarcastico Peter Hale, mentre friggeva dei pancake. Gli occhi azzurri fissavano i movimenti della propria mano per evitare di bruciarsi. -E chi ti ha detto che sei il mio zio preferito?- ridacchiò Derek, abbassandosi per non prendere il ramo di un albero in testa. -Come va a New York?- Peter, dall' altra parte, sghignazzò. -Sei così retrò, pur essendo più giovane di me. Lo sai che non si chiama più così, ma Apple da quando la marca di telefoni se l' è comprata. Comunque, bene. Io e Lydia stiamo per avere il terzo bambino. Dopo Abbey e Derek Junior, sta per arrivare un altro maschietto. Dennis Edward Hale.- Derek riuscì a capire dal tono di voce che suo zio stava sorridendo. -È meraviglioso. Quando torno, voglio conoscerlo.-
-Certo che lo conoscerai. Allora, come sta andando la caccia?- Derek sapeva che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata. Sbuffò, stanco ma concentrato nella ricerca del proprio sottomesso. -Male. Ho perso le sue tracce.-
-Lo hai perso?!- dovette allontanare il telefono dall' orecchio per quanto forte avesse urlato Peter. -Sì, so che è da stupidi ma...-
-Da stupidi?! Prima regola della caccia, nipote: mai perdere di vista la propria preda.- Peter tenne il telefono di casa tra orecchio e spalla, mentre portava i due piatti di pancake a tavola, servendo il suo bambino di sette anni, con gli occhi azzurri e i capelli rossi, e la sua bambina di tre, con gli occhi verdi e i capelli biondi scuri. -Seconda regola: non farsi né vedere né sentire dalla preda. E terza...-
-Usare tutti i sensi, lo so.- alzò gli occhi al cielo e si arrampicò con una mano su un albero, sedendosi poi su un ramo resiste. -Bene. E non scordartele mai. Ora chiudo, Derek Junior deve andare a scuola.-
-Capisco. Salutami Lydia e le due piccole pesti. Ah, e se tutto va bene, di' loro che per Natale avranno un altro cugino.-
-Vuoi dire quel ragazzo, quel... Steven?-
-Stiles.- lo corresse Derek appoggiandosi al tronco con la schiena. -Però sì. Lui.-
-Dite "ciao" al vostro cugino Derek!- poco dopo, Derek udì le vocine acute dei suoi due diavoletti. Rise e li salutò con amore, prima di chiudere la chiamata.
Si guardò attorno, tentando di vedere un qualche movimento sospetto. Stiles, a quell' ora, poteva essere ovunque.
Derek drizzò la schiena e smise di respirare, pur di sentire meglio i passi che provenivano verso di lui.
Per un po', solo silenzio... poi di nuovo i passi.
Scese velocemente dall' albero, fece peso con le ginocchia nell' atterrare e rimase a terra. Tentò di nascondersi in mezzo all' erba alta e prese dei respiri profondi. Per quel che sapeva, poteva essere anche il rumore provocato dai passi di un animale selvaggio. C' erano anche dei ghepardi in quella foresta del cazzo!
Ma, fortunatamente, riuscì a vedere degli stivali dietro i cespugli e gli alberi.
Prese arco e frecce dalla schiena e si alzò in piedi, mirando verso la persona che gli stava venendo incontro. I passi si fermarono e Derek riconobbe perfettamente il rumore di un coltello estratto dal proprio fodero.
Sentì di essere nei casini se era un sottomesso armato. Di solito, se tentavano di proteggersi con quelli, diventavano letali.
Prima ancora che potesse parlare, una voce lo precedette: -Chi è là?- domandò la persona nascosta dietro il buio e le grandi foglie fitte fra loro. Derek aveva già sentito quella voce, quindi non esitò nel rispondere: -Cacciatore.- disse, stringendo comunque l' arma fra le mani.
Poco dopo, una figura uscì dal suo nascondiglio, mostrandosi a Derek. La maglietta verde scura risaltava i muscoli delle braccia e i pettorali dalla pelle chiara ed era intonata agli stivali marroni e ai pantaloni mimetici. Il coltello era stretto nel pugno destro. La barba era di qualche giorno, su guance, mento e sotto il naso. Il pomo di Adamo era ben visibile sul collo virile e i lunghi capelli biondi, quasi bianchi, erano stati raccolti in un codino al centro della testa. Gli occhi di ghiaccio fissavano Derek con freddezza e un ghigno divertito nacque sulle labbra sottili. -Hale. Ma che bella sorpresa.-
Derek guardò il ragazzo con espressione stupefatta, per poi abbassare l' arco, sospirare e fissare il dominatore con rabbia e stanchezza. -Mi hai fatto prendere un colpo, Malfoy.-
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Per voi chi vince? Dominatori o sottomessi? ;)
Commentate, grazie! :)
-Kitta <3
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