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Cap 07

-Perciò, miei cari ragazzi e ragazze, mangiate sempre in modo regolare. Così sarete in forma per i vostri dominatori e... Stilinski e Horan! Smettetela subito di mangiare gli esempi di cibo salutare!- li sgridò il professore di Alimentazione. Mentre i loro compagni ridevano, Stiles e Niall si allontanarono dal cesto di frutta e guardarono con espressione colpevole l' insegnante. -Scusi, prof.- dissero all' unisono con bocca piena. Il professore scosse la testa, esasperato -E va bene. Per oggi la lezione è finita.- quando la campanella suonò, i sottomessi lasciarono l' aula e si diressero ai loro armadietti. Liam, Louis, Stiles e Niall li avevano vicini e ne approfittarono per parlare: -Come ti vestirai per sabato?- chiese Liam a Stiles, mentre riponeva il libro di Storia di Schiavi insieme al quaderno -Scarpe da clown, papillon con spruzzino, vestito da pinguino... Non saprei, Payne. Penso normalmente!- disse sarcastico Stiles, guardandolo con ovvietà -L' importante è che non ti fai baciare.- disse Louis, guardando i suoi amici. Stiles lo guardò confuso -Perché?- Louis alzò gli occhi al cielo -Perché, una volta che ti ha baciato, sei perso per sempre.- Stiles ridacchiò e chiuse il suo armadietto -Non preoccuparti di questo, Tomlinson. Hale non avrà mai le mie labbra sulle sue... o da un' altra parte.- Louis rise e lo guardò con divertimento -Ah, sì? Ho visto come lo guardi. Sbavi. E tanto!- rise più forte, facendo arrabbiare il moro -Ti dico che non accadrà, invece. Scommettiamo. Se Hale non mi bacerà per tutta la serata, tu dovrai fare il bucato per un mese intero.- Louis rabbrividì. Il bucato dei maschi era un incubo anche per loro stessi! -E se invece Derek ci riesce? Se ti bacia?- chiese il biondino, chiudendo il proprio armadietto. Stiles fece spallucce -Cosa volete che faccia?- Louis, Niall e Liam si guardarono fra loro, come in cerca di una risposta, finché Louis non schioccò le dita -Dovrai ballare una canzone imbarazzante d' avanti a tutti i sottomessi, durante l' ora di ginnastica, quando il prof non guarda.- Niall gli diede una pacca sulla spalla e sorrise -Una del ventunesimo secolo! Mia nonna le ascolta ancora oggi e ne ho trovate di parecchie strane su internet!- Stiles deglutì e arrossì -E, esattamente, quale canzone?- il furbo irlandese lo guardò di sottecchi e ghignò -Big big booty, but you got a big booty!- cantò con un sorriso divertito. Liam e Louis risero e batterono le mani a tempo, mentre cantavano con lui: -Big big booty, but you got a big booty!- Stiles scosse la testa con frenesia e agitò convulsamente le braccia -No, no, no, no, no, no, no, no! Questa no, vi supplico!- Niall ridacchiò -E va bene. Allora... My anaconda don't, my anaconda don't...- Stiles gli mise entrambe le mani sulla bocca -Meglio l' altra! Però, vi supplico, non davanti a tutti i sottomessi. Sarebbe troppo imbarazzante!- Liam gli poggiò una mano sulla spalla, come per rassicurarlo -D' accordo. Sarà una cosa privata, se accadrà, solo fra noi quattro. Giusto, Niall?- il biondo fece una smorfia e annuì, riluttante. Il cellulare di Louis prese a squillare proprio in quel momento. Si scusò con gli amici e si allontanò. Dopo qualche secondo, tornò dagli altri tre -Scusatemi, ragazzi. Devo andare dal preside per chiedergli il permesso di uscire dalla Johnson High. Ci vediamo stasera.- e corse via, senza dare spiegazioni.

-Posso aiutarla?- chiese la ragazza con i capelli ricci e castani, mentre digitava qualcosa sul computer. Louis la guardò dall' alto e si appoggiò con le mani alla scrivania della ragazza -Sono qui per Molly Tomlinson.- la ragazza alzò lo sguardo su di lui e sorrise -Ma certo. La dolce Molly... stanza 126.- Louis annuì e andò a prendere l' ascensore. Quando arrivò alla stanza, trovò davanti alla porta un conoscente: -Mr. Puckette.- salutò Louis e l' uomo lo guardò con gratitudine -Oh, sia lodato il cielo, Louis, finalmente sei qui! Molly oggi si è svegliata testarda. Non vuole mangiare, non da retta a nessuno... forse tu la puoi aiutare. Al momento, Ally sta cercando di calmarla; è da più di mezz' ora che piange.- Louis annuì con un sorriso triste ed entrò nella stanza. La camera aveva le pareti dipinte con il color kaki e il letto matrimoniale aveva la coperta color crema quel giorno. Louis udì subito i rimproveri e le urla e si avvicinò all' angolo della stanza, dove vi era una lampada e poltrona di pelle. Su di essa, vi vide seduta Molly che discuteva con Ally. -Molly, ti prego, mangia qualcosa. Non mangi da ieri sera.- la supplicò quest' ultima, porgendole una lattina di aranciata. -Non ho fame, voglio sapere subito dove mi trovo! Chi siete e dov' è la mia famiglia? Che cosa le avete fatto?!- la ragazza di sedici anni, con gli occhi azzurri e i capelli metà castani metà tinti di rosa, scoppiò a piangere e si nascose il viso con le mani. Ally tirò un sospiro di sollievo quando vide Louis. Quest' ultimo le sussurrò di lasciar fare a lui e in un attimo, il ragazzo rimase solo con la sorella. Louis si inginocchiò di fronte alla ragazza scossa dai singhiozzi e le accarezzò la schiena -Ehi, Molly? Piccola?- la ragazza alzò lo sguardo, sfregandosi gli occhi e fissando Louis. All' inizio parve stupita, ma poi gli fece un sorriso dolce -Louis... sei già tornato da scuola?- chiese, con il tono di voce totalmente diverso da prima -Sì. E te, com' è andata a scuola?- le chiese, sorridendole con affetto. Lei fece spallucce -Niente di nuovo. Rocky Chambelstone mi ha chiesto di nuovo di uscire, Rebecca Evans mi ha dato fastidio come al solito, però sono riuscita a prendere una B+ in Geografia.- Louis annuì e le accarezzò i capelli, che quel giorno erano raccolti in due codini -Brava la mia ragazza. Suppongo che tu adesso abbia fame.- Molly annuì e sorrise. Louis prese il pranzo che le avevano portato su un vassoio e tagliò la carne di vitello. Ne prese un pezzo e imboccò la sorella, dandole poi da bere. Poco dopo, Molly si alzò e corse a prendere una scatola con una manovella. Si mise in ginocchio sul pavimento e girò la manovella, mentre Louis sbuffava -Molly, vieni a finire di mangiare.- ma lei non lo ascoltò. Era partita una musica insieme alla manovella e Molly rise quando dalla scatola saltò fuori un pupazzetto. Louis si alzò, le prese la scatola di mano e la tirò in piedi -A mangiare, Molly, adesso. Giocheremo dopo.- le promise, con tono di rimprovero -No! Voglio giocare!- si lamentò, tentando di prendere la scatola, ma Louis la mise su uno scaffale troppo alto per lei -Fila a mangiare.- ordinò con tono severo, indicandole la poltrona dov' era stata prima -No! Voglio giocare!- ribadì lei, pestando il piede a terra. Piano B, pensò Louis. Si avvicinò alla sorella e sorrise -Molly?- la richiamò, accarezzandole la schiena. La ragazza passò da un' espressione arrabbiata ad una felice -Louis! Sei già tornato? Com' è andata a scuola?- Louis annuì di nuovo e la baciò sulla fronte -Bene, piccola. Tutto bene.- lei si divincolò e lo guardò con un cipiglio sospettoso -Dove sono mamma e papà? Non dovrebbero essere già tornati?- Louis deglutì e prese un respiro profondo -Hanno chiamato quando tu eri in bagno. Tornano presto, fanno solo un po' tardi. Hai fame?- la ragazza fece un mezzo sorriso e annuì. Louis la ricondusse alla poltrona, tenendola per un braccio.
Quattro anni.
Era da quattro anni che andavano avanti così.
Era da quattro anni che Louis andava a fare visita a sua sorella.
Era da quattro anni che i loro genitori erano morti e Molly aveva sbattuto la testa nell' incidente.
Era da quattro anni che Louis e Molly non comunicavano più per davvero.
Era da quattro anni che Louis combatteva contro l' Alzheimer.

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-Kitta <3

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