Cuore Affamato
Yonkers, 25 ottobre 1993
«Inizia a rinfrescare Nick, che fai ancora lì? Sono affamata.» Nay sbuffa bonaria incrociando le braccia al petto mentre si appoggia alla portiera dell'auto. Il suo è un rimprovero dai toni giocosi, l'uomo che ama non ha bisogno di altra pesantezza, gli basta il lavoro cui è votato. «E dai, muoviti. Ti va se andiamo da Gianna?» lo tira appena per un polso lasciando scivolare le dita fino a intrecciarle con quelle di lui, «un piatto dei suoi gnocchi ci rimetterà al mondo, forza!»
«Va bene, Nay» il suo Nick le posa un bacio tenero sulla fronte, e cede «tu vai avanti, ti raggiungo a piedi. Lo sai quanto mi piace passeggiare per le vie di Yonkers, di sera.»
Nay richiude lo sportello, dopo essersi posizionata al posto di guida. Dal finestrino dell'auto osserva suo marito allontanarsi di schiena; le suole delle impeccabili derby picchiettano l'asfalto bagnato scandendo il passo lento dell'uomo. È una sera di fine ottobre e un temporale appena terminato rende l'aria frizzante, Nick solleva il bavero dell'impermeabile. Nay osserva suo marito nella consuetudine di stringersi nel redingote color tortora che indossa sempre sui completi classici, quando lavora. Le piace tanto come la gabardina gli incornicia le spalle ampie, lo rende così elegante e uomo. È lo stesso della sera che l'ha visto la prima volta varcare l'uscio del municipio. Un sorriso velato di malinconia le addolcisce il bel viso stanco mentre avvia il motore. Sì, è provata Nay, quanto lui, ma la dolcezza dei ricordi dei loro inizi la alleggerisce.
Arrossisce ancora ripensando agli sguardi sfrontati che il neoeletto consigliere Wasicsko le rivolgeva dal banco della giunta e lei che gli sfuggiva timida, in una caccia al topo dove, alla fine, ha vinto lui col suo fare goliardico e spregiudicato.
Sì, perché Nicholas Wasicsko è uno abituato a vincere, a lavorare sodo e, proprio per questo, a vincere, a ottenere ciò che vuole. E ha ottenuto lei: l'assistente assunta da poco nel team dell'uscente sindaco Martinelli.
«Lei è la futura signora Wasicsko, anche se ancora non lo sa» si pavoneggiava praticamente davanti a tutti, in ufficio, con un sorriso sardonico stampato in faccia e l'immancabile cubano stretto tra i denti. Glielo racconta fiero, ogni tanto.
Nay però non è un avversario politico e Nick, smessi i completi ingessati e lasciato da parte il sigaro che, a ventisette anni insieme ai baffi all'inglese, gli dà un'aria più autorevole - così dice, dato che l'odioso antagonista Spallone lo etichetta il sindaco bambino per la giovane età - è anch'egli un ragazzo scanzonato che, nel fine settimana, in tuta e scarpe da ginnastica, ristruttura la loro casa vittoriana che guarda Yonkers da uno dei suoi sette colli: sogno appena concretizzato grazie al salario da primo cittadino. È un giovane uomo che deve tenere a bada le rimostranze di una compagna esigente che gli fa notare di non essere capace di riparare un interruttore, dunque corre a zittirla, facendole il solletico o stuzzicandola per indispettirla fino a che la carica sulle spalle, come un fuscello, e la porta di sopra, in camera loro, a fare l'amore finché non hanno più fiato e poi la stringe forte e le sussurra sempre:
«Non mi lasciare. Non mi lasciare mai, Nay, ché ho tanto bisogno di te.»
Torna al presente, la giovane Nay, sono passati sette anni da quei momenti e da pochissimo Nick ha insistito per ufficializzare la loro unione nel sacro vincolo del matrimonio, nella chiesa di San Casimiro, eppure sembra ieri. Tante cose sono cambiate. La sagoma del suo Nick si allontana sullo sfondo di un crepuscolo grigio scuro pennellato da nembi densi che minacciano nuovi rovesci.
Vorrebbe trattenerlo, se mai potesse, ma persino quando lo stringe a sé lo sente scivolare via dalle proprie braccia. Di notte, quando l'inquietudine lo stritola, lei si fa balsamo per le sue ferite. Lo ama intensamente per strappargli via le preoccupazioni. Vorrebbe tanto rimanere incinta, infatti Nay ha smesso la pillola da un po'. Forse diventare padre distrarrebbe Nick dai dispiaceri che lo assorbono completamente ormai.
Anche lui l'ama, Nay lo sa, non ne dubita; il loro amore è fiorito nel mezzo di una guerriglia urbana violenta e implacabile contro di lui, divenuto capro espiatorio di una comunità bianca, corrotta e retrograda che aberrava la riqualificazione degli alloggi popolari in mezzo ai propri e non voleva l'uomo nero in prossimità della porta di casa.
E quando le acque si sono finalmente calmate, dopo due anni di inferno, a Nick è toccato il benservito.
Ora arranca nel limbo melmoso delle aspettative, degli accordi, dei compromessi che lo porteranno ricandidarsi al rinnovo del mandato per la poltrona di primo cittadino contro il temibile avversario, maestro di demagogia, Enrico Spallone.
Ha tanti pensieri per la testa, il suo Nick. Oh, gli stessi che turbinano anche in quella della ragazza, moglie del sindaco più giovane degli Stati Uniti. Lo sa Nay quanto gli piaccia respirare la sua città, a ogni passo; inalare l'odore acre della legna che arde su per i camini e si mischia con i fumi umidi del teleriscaldamento che sbuffa dai comignoli stradali, mescolandosi al sentore di terra bagnata, così avvia la macchina e lo lascia passeggiare.
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Poco dopo, seduti nel locale in cui sono habitué, aspettano il loro piatto italiano preferito. Nick non si alza per inserire una moneta nel jukebox, come d'abitudine, se ne resta assorto col viso rivolto alla strada, dalla vetrata della piccola osteria tipica. È Nay a lasciare un momento il tavolo e inserire la monetina. Tornata a sedersi, lascia scorrere il dorso delle mani sulla tovaglia in filato a scacchi rossi e bianchi. Palmo contro palmo, stringe le mani di suo marito; sono fredde alle estremità delle dita affusolate. Lo ferma appena in tempo dal fargli portare alle labbra l'ennesimo sorso del bourbon che ha ordinato prima ancora di toccare cibo. Dal jukebox Bruce Springsteen canta sulle note della canzone preferita di Nick.
Everybody needs a place to rest
Everybody wants to have a home
Don't make no difference what nobody says
Ain't nobody like to be alone
Everybody's got a hungry heart.
Grazie a Dio, in attesa della pasta, un generoso tagliere di affettato e formaggi arriva al centro del tavolo.
«Intanto che aspettate, giovanotti, dovete stare in forze: offre la casa» annuncia Gianna, la titolare quasi settantenne dell'avviato ristorantino mentre torna verso il bancone.
Nick lo divorerebbe in men che non si dica normalmente, invece pilucca appena i bocconcini di parmigiano reggiano che fanno capolino tra le roselline di prosciutto crudo di Parma.
«Non tenete tanta fame, stasera, don Nicholas?» chiede ancora Gianna in tono accorato a uno dei suoi migliori clienti, posandogli una mano sulla spalla. «Vi vedo un poco pensieroso e vi siete appena sposato! Dovete stare allegro, don Nicholas, altrimenti rattristate questa bella guagliuncella. Guardate qua che viso, pare 'na piccerell'» Gianna prende il mento di Nay tra indice e pollice «è bella assaje, don Nicholas, come voi del resto. E poi, se state sempre preoccupato, come li fate tanti belli piccirielli? Forza, state sereno che io ho votato e voterò sempre per voi. O'ssapit che siete il mio favorito perché sit bell'e core e pur'e facce, assaje!»
Finalmente un sorriso spunta sotto i baffi del consigliere, lo rivolge all'anziana padrona di casa mentre poggia la propria mano su quella ossuta e dalla pelle diafana della donna, rivolgendole uno sguardo carico di gratitudine.
«Gianna, senza i tuoi gnocchi sono un uomo finito! Sei la numero uno.» Al saldo del conto segue una generosa mancia mentre i due coniugi si accomiatano.
Giunti a casa, dopo la doccia, Nick indossa della biancheria pulita e lava i denti con cura; si osserva nello specchio e prova il discorso del testa a testa che si terrà all'indomani con l'avversario. Quasi non si accorge di Nay che sopraggiunge alle sue spalle. Gli soffia sulla nuca piccoli baci languidi e lui reclina il capo sulla spalla di sua moglie, mugolando alle lusinghe della mano affusolata di lei, quando si intrufola all'interno dell'elastico dei boxer regalandogli carezze di velluto. Sente quel corpo esile premuto alle sue spalle. Si rigira di scatto verso sua moglie e, infilate le mani sotto la camicia da notte in mussola, la solleva per i glutei mentre la bacia, portandola verso il letto. Il cuore di Nick perde più di qualche battito, quando si accorge che, al di sotto della camiciola, lei non indossa nemmeno gli slip e le dita dell'uomo sono già umide del nettare della sua amata. La prende con urgenza, senza preliminari. La sospinge contro il materasso e, sollevando di malagrazia la veste leggera, quel tanto che basta, affonda dentro di lei. Si appoggia alla schiena della sua donna e le tormenta il lobo di un orecchio tra i denti mentre le sussurra ogni genere di sconcezza immaginabile. Le dita si insinuano tra il ventre della sua diletta e il materasso. Risalgono avide verso i piccoli seni sodi ancora coperti dal fine tessuto. È affamato di lei, del suo piacere e non solo del proprio. Dedica tutte le premure possibili ai suoi boccioli delicati e sensibili, in quella posizione scomoda e frettolosa che non impedisce a entrambi di soffocare un rantolo all'unisono. È affamato Nick, di lei, dell'ambizione di dare una svolta alla città in cui è nato, ancora una volta.
È notte fonda, dormono nudi e intrecciati in un groviglio quasi scomposto. Fusi, dopo essersi appartenuti infinite volte, come non accadeva da tempo. Hanno fatto l'amore con foga e poi lentamente, guardandosi negli occhi. Nick dorme sereno. Ci sono solo loro due, ora. È stato così attento, tanto dolce e lei è assolutamente certa di essere rimasta incinta, stavolta. Il trillo del telefono li fa sobbalzare entrambi. Nay ha dimenticato di staccarlo per permettere a suo marito di riposare. Perché Nick Wasicsko deve essere disponibile giorno e notte. È un politico: non può pensare di avere una normale vita privata. Nick allunga il braccio e afferra la cornetta; all'altro capo c'è Vinni Restiano, storica collega di suo marito. Pare che la rappresentante di lista del partito di opposizione non possa aspettare il mattino successivo per vederlo. Disturbare nel cuore della notte è prassi di una confidenza che lascia a Nay l'amaro in bocca.
Ha freddo, stringe le ginocchia al petto sotto la camiciola di mussola che ha rimesso addosso, quella semitrasparente del corredo nuziale per la quale lui impazzisce. Lo osserva in silenzio mentre si riveste. Non la guarda. A ogni indumento che infila, la giovane sposa sente raffreddarsi l'ardore dei baci di cui suo marito l'ha appena ricoperta e gli angoli degli occhi pizzicano. Il talamo nuziale sfatto è ancora caldo nella metà vuota del suo Nick, quando il lavoro chiama e tutto il resto del mondo deve attendere. Per un bene superiore è richiesto il sacrificio finanche delle cose più importanti.
Il rombo del motore dell'auto rompe il silenzio della notte, stride sul selciato del vialetto. Presto si trasforma in un fruscio lontano. Nay torna sotto le coperte e porta sul viso il cuscino pregno del sentore del dopobarba di Nick. Lo stringe e vi affonda le guance. Piccole lacrime si staccano dalle lunghe ciglia brune. Un lampo squarcia il buio, ha ricominciato a piovere. Trema Nay, nel loro grande letto. Si sente più piccola che mai mentre porta una mano al ventre. Desidera tanto essere madre, vorrebbe vedere il suo Nick tutto per lei, impazzire di gioia non per i sondaggi elettorali ma stringendo tra le braccia il frutto del loro amore.
Un tuono sopraggiunge dopo pochi secondi. Nuovi nembi si addensano all'orizzonte e, intanto, ha ricominciato a piovere.
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Angolo Autrice
Desideravo scrivere di Nick, dal punto di vista di sua moglie Nay, da settembre del 2021 quando mi sono imbattuta nella loro travagliata storia. La vita e i suoi progetti hanno preso strade inaspettate e impegnative fino a oggi, quindi eccomi.
Nelle mie intenzioni è che questo spaccato diventi il prologo di una storia più articolata che si addentra nelle vicende socio-politiche e storiche di una periferia americana degradata e perbenista dove la mancanza di scrupoli l'ha fatta da padrona per molti anni. Ciò richiederebbe un dispendio di tempo notevole che al momento non ho, per catalogare tutte le informazioni raccolte in questi due anni grazie alla serie tv Show Me a Hero e alla stessa Nay Wasicsko, con la quale intrattengo un rapporto epistolare dallo stesso periodo e che, per gentile concessione mi ha concesso materiale extra rispetto alla trasposizione cinematografica pur fedele ai fatti accaduti. Spero di potermici dedicare a breve.
La vicenda è naturalmente romanzata, in alcuni punti, come la sosta da Gianna's (reale rinomata pizzeria italiana a Yonkers). Ne ho immaginato la titolare e la sua provenienza partenopea. È pur vero che Nay e Nick avevano i loro posti e la loro musica nel cuore, Springsteen su tutti, per lui.
Glossario dei termini partenopei utilizzati da Gianna:
guagliuncella: ragazza.
è bella assaje: è molto bella.
pare 'na piccerell': sembra una bambina.
piccirielli: bambini.
O'ssapit che siete il mio favorito perché sit bell'e core e pur'e facce, assaje!: Lo sapete che siete il mio favorito perché siete di buon cuore, come è bello il vostro viso.
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