2. Johanna, l'annucio dell'Edizione della Memoria
One-shot richiesta da @Davide_Priordeen
La tranquilla passeggiata in pineta di poco prima mi ha sorprendentemente rilassata. Probabilmente sono l'odore pungente di aghi profumati e la strana sensazione di protezione e al contempo di pienezza che quei fitti arbusti hanno la capacitá di trasmettere, a provocarmi tale effetto. Sono il mio punto debole, sanno di casa e io amo potermi sentire parte di esse. Queste meravigliose distese di sempreverdi si estendono per chilometri e chilometri, ricoprendo quasi ogni singolo ettaro formante il distretto 7. Essendo il piú vasto della nazione immagino si tratti di una quantità notevole di alberi, davvero notevole.
Varco l'ormai diventatomi familiare cancello del "Villaggio dei Vincitori" e arrivata davanti la porta di casa, entro. Una volta varcata la soglia, lascio scivolare il mazzo di chiavi nella tasca e appeso il cappotto all'attaccapanni mi dirigo verso il tavolo da pranzo, dove impaziente svuoto la tracolla colma di pezzi di corteccia e castagne mature. L'unguento di corteccia è un toccasana naturale per la pelle e le castagne arrostite invece sono semplicemente deliziose.
Faccio per accendere il fornello in modo da scaldare la padella per cucinarle, quando una fastidiosa sequenza di note mi distrae. L'inno di Panem. Mi volto verso il televisore che accesosi autonomamente mostra il sigillo della nazione cui sottostante campeggia la scritta "Capitol TV". Un programma obbligatorio.
Di cosa si tratterá? Agli Hunger Games mancano ancora mesi. Probabilmente Snow desidera renderci partecipi dei preparativi per le nozze degli "Sventurati amanti". Come se davvero qualcuno avesse creduto alla loro patetica commedia. Se volete mostrarvi agli altri per ció che non siete almeno fatelo come si deve. L'inno finalmente termina e in primo piano compare il viso insiliconato di Caesar, che con un sorriso piú che smagliante illustrato ai telespettatori il perchè di questa comunicazione tanto urgente, passa la parola a Snow. Maledetto bastardo. Se potessi gli pianterei volentieri la mia scure in faccia.
Avanza lentamente sul piccolo palco allestito per l'occasione e accompagnato dall'assordante sottofondo di applausi e gridolini eccitati provenienti dalla platea di pagliacci sottostante, ringrazia Caesar.
Si prodiga in un noiosissimo discorso riguardante i Giorni Bui, dai quali nacquero gli Hunger Games e le regole che allora stabilirono che ogni venticinque anni la ricorrenza sarebbe stata celebrata con una speciale edizione chiamata "della Memoria". Gli Hunger Games. Ecco a cosa è dovuto tutto questo fermento.
-E ora, ho il piacere di annunciarvi che la terza Edizione della Memoria è giunta-
Wow, quale onore.
Un ragazzino in bianco, che devo ammettere non aver notato, gli si affianca tendendo una piccola scatola. L'uomo ne solleva lentamente il coperchio e con un movimento rapido estrae dal piccolo contenitore una busta giallastra. Senza esitare si avvicina al microfono e portatosi il cartoncino a poca distanza, inizia a leggere: -Affinché i ribelli, ricordino che neanche il piú forte tra loro, puó prevalere sulla potenza di Capitol City, nel settantacinquesimo anniversario, i tributi, come sempre maschio e femmina verranno mietuti tra i vincitori ancora in vita-
Mi ci vuole qualche secondo per realizzare ció che le mie orecchie, hanno appena udito. I vincitori ancora in vita...Cosa? Che vuol dire?
Poi capisco cosa significa.
Io ho partecipato agli Hunger Games. Io sono sopravvissuta. Io sono una vincitrice. L'unica ancora in vita di cui il distretto 7 dispone. Posso essere estratta. Io sono il solo tributo femmina possibilmente estraibile...Tornerò nell'Arena.
Stronzo, bastardo.
Ardo di rabbia.
Furente e mossa da un incredibile desiderio di potermi sfogafe, afferro l'abas-jour posta sopra il piccolo tavolino alla mia sinistra e con tutta la forza che ho in corpo la lancio in direzione dello schermo. Bastardo, bastardo!
Non riesco a trattenermi dall'urlare a squarciagola ció che sto provando in questo istante. La rabbia, cosí come le lacrime, è letteralmente incontenibile.
L'istinto agisce prima della ragione. Mi avvicino alle mensole della cucina e lasciate scivolare entrambe le braccia sugli stretti ripiani in legno, scaravento a terra ogni singolo soprammobile postovi al di sopra.
Il rumore del vetro che a contatto con il parquet va in mille pezzi in un certo senso mi appaga, dandomi modo di provare una certa soddisfazione. Continua Johanna. Sfogati finché ne hai la possibilitá, non hai piú niente da perdere ormai. Non fermarti.
Ed è ció che faccio. Senza nemmeno riflettere sullo scempio che sto per compiere, avanzo verso le tende che con le unghie, strappo furentemente arrivando persino a ridurle a semplici ed inutili brandelli di stoffa purpurea. Ma non m'importa. In fondo non mi è mai importato, quindi, perché incominciare a consapevolizzarsi proprio ora?! No, ormai è troppo tardi.
Distruggo qualsiasi cosa mi capiti a tiro, senza pietá. Piatti, soprammobili, quadri, cuscini. Ogni cosa che mi circonda.
Snow ha permesso tutto questo. Lui! I miei stessi averi sono parte del suo potere, questa stessa casa lo è.
Il mio sguardo ormai carico d'odio dardeggia di lato, andando cosí a soffermarsi sulla luccicante coroncina placcata in oro posta all'interno della credenza vetrata. Scintillante, immacolata e appositamente adagiata su di un piccolo cuscinetto di velluto bordeaux. Rosso scuro, proprio come l'ingente quantitá di sangue che la sua conquista a comportato.
Faccio per dirigermi a grandi falcate verso la teca quando improvvisamente cado a terra, in ginocchio, divorata dalle mille e contrastanti emozioni che mi stanno logorando: I terribili ricordi risalenti agli Hunger Games, le conseguenze che l'esserne uscita trionfante ha provocato, il rifiuto a caro prezzo pagato di non voler sottostare alle decisioni di Snow e l'impellente desiderio di voler distruggere quell'insignificante pezzo di metallo.
Niente ha più senso. Tutto quanto è sotto il suo controllo, almeno per ora. Per la prima volta mi ritrovo a riflettere sul gesto, che quella ragazza, Katniss, ha compiuto nell'Arena. Per la prima volta mi ritrovo a sperare, che le voci riguardanti possibili disordini negli altri distretti, siano vere.
Se cosí fosse avremmo finalmente una possibilitá.
Snow deve pagare per ciò che ha fatto e forse, i soprusi che tutti noi siamo stati costretti a subire per settantacinque anni, stanno per avere fine...
E ora arrivo io:
Scusate per l'attesa e come vi è sembrata la reazione di Johanna? Vi è piaciuta?
Abbiate pietá per eventuali errori, un bacione♡ e alla prossima con la piccola Rue!
PS: Se avete da proporre fate pure eh!
SofySoo^-^
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