Tre giorni
Sarah
Mi sveglio a causa di un incubo.
Non grido, ma apro gli occhi di colpo e scatto seduta col cuore che mi batte a mille. Mi guardo attorno, disorientata, poi ricordo.
Luca è accanto a me, sta guidando, concentrato e stanco, ai posti di dietro Jeremy e Andy sono schiena contro schiena, e dormono. Le stelle brillano in cielo, e l'orario della radio mi informa che abbiamo sorpassato la mezzanotte.
Mancano solo tre giorni.
"Quanto manca per arrivare?" domando a Luca. Lui distoglie lo sguardo dalla strada per spostarlo su di me:"Manca un giorno, se tutto va bene. Potremmo arrivare in anticipo di un giorno prima della fine degli hugs." annuisco, guardando la strada buia e imprecisa che stiamo percorrendo e mordendomi il labbro. Noto che le palpebre di Luca sfarfallano.
"Luca, dovresti fermarti un attimo e riposarti." Gli dico. Lui scuote la testa, soffocando uno sbadiglio:"No, dobbiamo arrivare prima che possiamo." Ribatte. Io insisto:"Ci arriveremmo meglio se tu riposassi almeno due ore, per poi riprendere a guidare più velocemente. Sei stanco, devi riposarti." Replico. Lui non cede:"No, Sarah." Sospiro:"Fermati." Ripeto, lui rallenta, senza però fermarsi del tutto.
Mi avvicino, tendendo le mani verso le sue e posandogliele sopra. Lui allora si ferma, facendo saettare lo sguardo su di me, le labbra socchiuse:"Luca."lo chiamo.
Mi bacia.
Si china in avanti, prendendomi il mento con una mano, e posando l'altra sul mio fianco. Io rimango sorpresa, ricordo il giuramento.
Poi, gettando al vento ogni precauzione e promessa, mi sporgo in avanti e gli poso le mani sulle spalle, rispondendo al bacio con uno slancio che quasi mi spaventa.
Luca geme sulla mia bocca, attirandomi verso di sé. Fa scivolare la mano che mi teneva il mento fino alla coscia, stuzzicandomi il labbro. Io sorrido.
È bravo a baciare.
Luca si separa, gli occhi chiusi, posando la fronte sulla mia, in modo che i nostri nasi e le nostre bocche siano quasi in contatto:"Ti amo." Mi dice, con una semplicità, una dolcezza e una sincerità devastanti. Apre gli occhi, pieni di una delicatezza che avevo scorto solo raramente in lui, aspettando una mia reazione.
E cosa dovrei fare?
Sto infrangendo clamorosamente il giuramento. Ci siamo conosciuti solo quattro giorni fa, e fino a ieri non sapevo nemmeno cosa provassi per lui.
Ciò che penso non è vero. La realtà è che non ero pronta ad ammetterlo, perché fin quasi dal secondo giorno, quando stavo con Luca il cuore mi batteva un po' più forte, e ho cominciato a vederlo diversamente: ho cominciato a vedere la sua dolcezza celata sotto tutta quella spavalderia.
Ma non sono riuscita ad ammetterlo, perché gli hugs non possono. Io non posso.
Ma cos'altro potrei fare?
"Anch'io." Rispondo, la sincerità in ogni lettera pronunciata, l'amore in ogni battito del mio cuore impazzito.
Luca sorride, sorpreso e gioioso, poi preme di nuovo le sue labbra sulle mie, e io gli poso le mani sulle spalle, ma siamo ancora troppo lontani. Come se Luca mi leggesse nel pensiero, mi tira verso il suo sedile, mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe, afferrandogli i capelli e baciandolo, le sue mani si aprono sulla mia schiena e mi premono verso di lui. Gli mordicchio il labbro, lui ansima, in preda a brividi irrefrenabili.
Solleva una mano e mi abbassa una spallina del vestito fucsia che indosso, mi bacia la spalla nuda, poi le sue labbra soffici e delicate come una piuma percorrono la linea del collo, lo zigomo, le fronte, per poi riscendere sulla mia bocca. Mi bacia appassionatamente:"Sarah..." mormora il mio nome, le mani strette sui miei fianchi, le sue labbra che sfiorano le mie:"Mi dispiace di averti spiata, di averti ferita o maltrattata. Mi dispiace per tutto, veramente. Mi dispiace se stai infrangendo il giuramento per qualcuno che non ti merita." Gli afferro i capelli, tirandoli un po' indietro in modo che possa vedermi chiaramente negli occhi e dico, con più chiarezza che posso:"Sono io a dover scegliere con chi stare, Luca. E ho scelto te." Lui fa un sorriso sghembo, prendendomi il mento:"Sono lusingato." Mormora, per poi baciarmi di nuovo, io rabbrividisco di piacere.
Le sue mani scendono fino all'orlo del mio vestito, mi interroga con lo sguardo, io esito.
Questa potrebbe essere l'ultima notte in cui potremmo baciarci, perché non è detto che domani ci sia la stessa privacy di ora, oppure gli haters conquisteranno il mondo.
Annuisco, attirandolo di nuovo verso di me. Lui alza il vestito fin sopra le cosce, stuzzicandomi il ventre col dito, continuando a baciarmi.
Un grido.
Trasalisco, disorientata dai baci, cercando l'origine dell'urlo. Andy.
Luca abbassa immediatamente l'abito, guardandomi negli occhi, io mi sporgo verso Andy, ancora in braccio a Luca, la scuoto, lei si lamenta, le guance rigate dalle lacrime. La chiamo, ma lei continua a non svegliarsi. Prima che possa svegliare Jeremy, scatto in avanti verso Andy, per mantenere l'equilibrio Luca mi posa la mano sul fianco, ha il mio sedere quasi in faccia.
Scuoto di nuovo Andy, chiamandola, lei si sveglia di colpo. Si guarda attorno, confusa, cercando qualcosa.
Qualcuno. Aila.
Quando si ricorda cosa le è successo, lacrime silenziose cominciano ad inondarle gli occhi verdi, dai quali traspare un dolore atroce e un profondo senso di perdita.
"Andy, è stato solo un incubo." Lei annuisce, soffocando un singhiozzo e asciugandosi con foga le lacrime:"Ma lei non...non c'è..." mormora. Le stringo la mano, provando a rincuorala:"Invece lei c'è. Qui." sciolgo la mano dalla sua e la premo delicatamente sul petto, nel posto dove c'è il cuore:"Aila è il tuo cuore. Vivrà finché il tuo cuore batterà." Le dico, a bassa voce per non svegliare Jeremy. Lei strizza gli occhi e volta il viso verso il finestrino, il solo nome di Aila una fonte di dolore:"Riposati, Andy. Ok?" le dico. Lei annuisce, e si risistema. Miracolosamente Jeremy non si è svegliato: ha il sonno pesante.
Osservo Andy accomodarsi, e indietreggio, ritrovandomi di nuovo fra le braccia di Luca, a cavalcioni su di lui. Ci guardiamo.
"Hey..." mormora poi Andy, ad occhi chiusi, assonnata:"Cosa stavate facendo voi due, prima? Perché eravate..." sbadiglia:"Svegli?" domanda.
Non rispondiamo.
Andy allora, curiosa, apre gli occhi e ci vede. Resta in silenzio per alcuni minuti, Luca arrossisce.
Oddio, il rossore sulle sue guance dona un tocco di tenerezza al suo viso duro. È un figo.
Andy spalanca la bocca:"Non è che..." comincia a dire, poi chiude gli occhi e dice:"Anzi, no. Non voglio saperlo." E resta in silenzio.
Io soffoco una risata, ritorno al posto del passeggiero, sistemandomi il vestito, Luca mette di nuovo in moto la macchina e riparte. Io faccio un verso di protesta:"Dovevi riposarti!" lo rimprovero. Lui fa un sorriso sghembo al quale non sono abituata:"Non crederai sul serio che io sia stanco dopo quello che è successo?!" esclama.
Alzo gli occhi al cielo. Lui sorride.
***
Luca
Mi ha baciato. Sarah mi ha baciato.
Sto guidando, Sarah sonnecchia sul sedile accanto al mio. E io non posso fare a meno di pensare a quello che è successo poco fa.
Non so quale sia stata la pazzia che mi ha spinto a baciarla, ma probabilmente la ringrazierò per il resto della mia vita. So solo che Sarah era lì di fronte a me, così vicina che sentivo il calore del suo corpo, il suo contatto mi aveva trasmesso un'ondata di desiderio in tutto il corpo. E l'avevo baciata.
Boom! Addio alle precauzioni. Alta probabilità di morte per mano di un'hug incredibilmente sexy e meravigliosa: ecco i rischi.
Ma non era successo.
Sarah mi ha baciato. E la stessa pazzia mi aveva spinto a dirle "Ti amo." Lì il rischio era che mi buttasse fuori dall'auto.
Ma mi aveva risposto "Anch'io".
Secondo me, stasera sono stato uno sculato di prima classe. Ma non è questo il punto: Sarah mi ha baciato. Non finirò mai di ripeterlo.
Oddio, da quanto tempo avrei voluto farlo, e non ho osato. Quanto vorrei farlo anche in questo momento! Certo, magari non voglio solo baciarla, però ci stiamo andando piano. Per me è la cosa migliore che mi sia mai capitata.
E non l'ho fatto per passatempo, ma perché volevo.
Mai successo prima.
Il fatto è che io alle ragazze piaccio (certo, quando non erano ancora tutte haters o hugs), perciò ne ho già baciate molte, perché loro volevano, e diciamo che ci ho fatto anche qualcosa in più ( non sono esattamente vergine.)Ma questo bacio...è stato meraviglioso.
Non avrei mai pensato che sarei riuscito a baciare la ragazza che amo.
Mi sembro un cretino, qui a pensare da solo.
Ma Sarah mi ha baciato, e per me la vita non potrebbe andare meglio.
Le lancio un'occhiata forse troppo sdolcinata, allungo una mano e le sistemo un ricciolo biondo-rosato dietro l'orecchio: ha l'aria così fragile...ma quando l'ho stretta fra le mie braccia con tutta la mia forza, come se volessi annientarla in me stesso, lei non si è rotta, ma ha resistito. Solo ora l'ho capito: Sarah è una guerriera.
Sorrido fra me come un idiota: Sarah mi ha baciato.
"Luca...perché hai quell'espressione compiaciuta?" domanda all'improvviso Jeremy. Evito di lanciare uno sguardo a Sarah, mi schiarisco la gola:"E a te cosa importa?" ribatto, brusco e menefreghista:"Io...scusa, se ho invaso la tua privacy." Borbotta Jeremy. Faccio un altro sorriso compiaciuto.
Sarah mi ha baciato!
***
Sarah
Guardo fuori dal finestrino, le mani intrecciate fra loro. Non ho osato guardare Luca per tutto il tragitto. È da moltissimo tempo che sta guidando.
"Luca, meglio se ora ti riposi." Gli dico, concedendomi di guardalo. È un'impressione mia, o ha veramente un sorriso appagato e compiaciuto in faccia permanente? Lui scuote la testa:"No. Tra tredici ore circa dovremmo arrivare, non intendo fermarmi." Dichiara, categorico. Lancio uno sguardo esasperato ad Andy dietro di me. Lei annuisce, capendomi solo con lo sguardo, lancia un'occhiata di traverso a Jeremy, che fissa fuori dal finestrino scuro in volto.
"Luca, ascolta Sarah, riposati. Le altre tredici ore comprendono anche la notte, devi riposarti." Luca scuote la testa:"Non sono stanco." Replica, io alzo gli occhi al cielo.
Un botto, la macchina ondeggia pericolosamente.
Luca impreca:"Haters, sono in tre. Hanno una macchina." Sibila infuriato fra i denti. Mi metto subito in allerta, gli poso la mano sulla spalla, lui mi guarda un attimo negli occhi, poi pigia il piede sull'acceleratore e scattiamo in avanti. Gli haters però ci raggiungono, ci danno una spinta, e Luca per mantenere il controllo fa una strana e pericolante curva. Gli hates ci abbordano, siamo portiera contro portiera. Volto il viso verso il finestrino rotto, e mi ritrovo la faccia dell'hater guidatore a pochi centimetri dal mio, separati dal vetro del loro finestrino.
Trasalisco, quando guardo gli altri. Chi attira la mia attenzione e mi fa sobbalzare è l'hater dai capelli neri e gli occhi scuri che mi fissa con una smorfia di disprezzo sul viso al posto del passeggiero. Impreco nella mia testa. Mi volto verso Andy, ma lei l'ha già vista, ha gli occhi pieni di lacrime, ma non ne versa neanche una. Sillaba il suo nome con le labbra: Aila.
Gli haters ci fanno sbandare leggermente, Jeremy lancia un grido di terrore. Luca, per risposta, si scontra contro la macchina degli haters, e rompe il finestrino del guidatore. Schegge di vetro piovono su di me e sull'hater che guida, mi copro il viso con le braccia, e il vetro mi lascia tagli sulle braccia, ma anche sul viso. Sento Luca sibilare una parolaccia parecchio oscena. Scuoto i capelli, togliendomi le schegge di vetro dalla testa che finiscono ai miei piedi. Guardo terrorizzata l'hater che ora mi è vicinissimo.
Mi fa un ghigno terribile, e allunga una mano verso di me. Schivo facilmente, lanciandogli un'occhiata di paura e rabbia.
Sento Andy gridare, la voce tremante per le lacrime che sta reprimendo, ma possente:"LUCA, VATTENE!" lui fa scattare di nuovo la macchina contro quella degli haters, facendoli allontanare, poi prosegue velocemente superandoli.
Sto per tirare un sospiro di sollievo, ma improvvisamente il mio sportello si apre, e io rotolo fuori. Fortunatamente mi sono allenata in modo che riesca a non ferirmi troppo gravemente in caduta. Rotolo per terra, strappandomi il vestito e tagliandomi i palmi. Mi rialzo in piedi. Lo sportello della macchina è spalancato, sento Andy gridare il mio nome, vedo Luca fare marcia indietro con un'espressione infuriata e preoccupata.
Ma è troppo tardi.
Una mano familiare mi agguanta e mi trascina con sé, il mio grido si confonde col rombo di motore. Sbatto la testa contro lo sportello, e sento che sto per svenire. In questo momento mi ucciderei: possibile che non riesca mai a reagire?! La confusione mi investe e mi avvolge, come una coperta. L'ultima cosa che vedo è il viso familiare ma completamente diverso di Aila.
***
"Lasciatemi stare!" grido per l'ennesima volta.
Sono in un capannone abbandonato, legata ad un palo, gli haters mi girano intorno, guardandomi con odio oppure ignorandomi. Parlano fra loro, mormorii indistinti, lanciandomi occhiatacce. Aila sta affilando un coltello, con un ghigno di cattiveria. Si diverte a lanciarlo contro una lucertola già infilzata parecchie volte e più che defunta. Diego cammina per la stanza, ogni tanto mi si avvicina, ma solo per stringere meglio le corde che mi immobilizzano. Jhon beve non so cosa, Maira e Miriam, vestite in modo indecente (sempre che qualcuno possa considerarle vestite) girano intorno a due haters, con dei sorrisi maliziosi e finti sulle labbra.
Ci sono tutti i miei compagni hugs che sono diventati haters: Beatrice, Sophie, Jordan, Gerard, e molti altri, insieme ad altri haters che non conosco. Inutile dire che sono terrorizzata e arrabbiata. Ma non piango, non voglio piangere.
Ad un tratto, un haters si sistema di fronte a me, un ghigno di trionfo sulle labbra. Mi si avvicina forse un po' troppo:"E così...tu sei l'Hug. La gemma dell'equilibrio. I tuoi amichetti hanno bisogno di te per eliminarci." Con un dito freddo e lungo mi sfiora la guancia, scendendo giù fino al punto dove si trova il cuore:"Ma noi non abbiamo intenzione di farci eliminare. Perciò, elimineremo te." Conclude. Si guarda attorno, dove gli haters si stanno avvicinando:"Anzi...prima di eliminarti ti tortureremo." Afferma. Vari battimani e fischi di approvazione. Il ragazzo si china su di me, sfiorandomi le labbra, ad occhi chiusi, dice:"Così gli hugs ricorderanno cosa sono in grado di fare gli haters." Si allontana da me:"Miriam." La chiama. Lei si avvicina a lui ondeggiando sinuosamente, indossa un reggiseno nero, pieno di perle rosse, e una gonna lunga, semitrasparente grigia con degli spacchi che le lasciano scoperte entrambe le gambe e le cosce, la guardo con puro orrore. Posato sui palmi ha un oggetto nero che realizzo solo in ritardo. Tremo dalla testa ai piedi. Miriam porge all'hater l'oggetto come fosse fatto di cristallo, dopodiché gli scompiglia i capelli e gli circonda la spalle col braccio, facendogli l'occhiolino. L'hater fa un sorriso pirata, glaciale:"Maira, prego." Maira scuote i biondi capelli lisci, venendo verso di me. Indossa i medesimi abiti di Miriam, tranne per dei guanti scamosciati grigi. Mi lega i polsi, poi mi scioglie e mi trascina in una stanzetta con un'unica lampadina che emana una bianca e fredda luminosità. Da quel che ho capito, i guanti le permettono di toccarmi senza che mi tramuti in un' hater.
Vogliono che soffra da hug.
Mi prende il mento e mi guarda, schioccando le labbra con disapprovazione:"Oh, Sarah. Non mi dispiace affatto, te lo meriti." Mi dice. Gli occhi mi si riempiono di lacrime:"Maira..." sussurro. Lei fa una risata cristallina, sprezzante e finta:"Zitta." Mi ordina. Mi toglie il rovinato vestito fucsia, gettandolo schifata, mi fa indossare gli stessi abiti che hanno lei e Miriam. Mi guarda con un po' meno disgusto. Mi toglie le scarpe, e mi fa uscire dalla stanzetta. Percepisco gli sguardi degli haters su di me, sento i loro fischi. L'hater di prima mi lega una catena al collo, facendomi camminare come fossi un cane. Si ferma prima di un lungo sentiero cosparso di viti e vetri. Altri fischi degli haters.
"Noi siamo questi." Mi dice l'hater, facendomi camminare sui vetri.
Il dolore mi fa scendere una lacrima sulla guancia.
***
Mi asciugo le lacrime, dolorante.
I miei piedi sono distrutti. Lungo il corpo ho dei tagli, alcuni profondi, altri meno, alcuni dai quale esce ancora del sangue, ricordi di quando gli haters mi hanno immobilizzata contro un muro e si sono divertiti a lanciarmi i coltelli, scommettendo su chi non mi avrebbe preso. Ho scoperto che sono pessimi tiratori, tranne Aila. Ha vinto lei: nessun suo coltello mi ha provocato un taglio.
Guardo Maira in lontananza, in braccio ad un hater, seminuda che lo bacia solo per passatempo.
Miriam se n'è già andata in una camera con un altro da un po'.
"Terzo round!" grida l'hater che mi ha colpito più volte, quello che mi ha fatto camminare su vetri e chiodi, e che ora ha in mano l'arma portategli prima da Miriam. Una frusta. Trasalisco.
Il tizio mi si avvicina, prendendomi per la catena che ho al collo, mi fa alzare. Dietro di me lascio orme insanguinate.
Mi riporta al palo dov'ero legata prima:"Maira!" lei smette di baciare l'hater, si alza in piedi e sculettando si dirige verso di me, mi lega al palo, lasciando che la schiena sia alla mercè degli haters. Il ragazzo fa una risata:"Non ti farò morire, ma ti torturerò finché non impazzirai. E anche allora, continuerò." Dichiara, poi solleva il braccio, sento il sibilo della frusta, e poi sento la mia pelle lacerarsi, un dolore indescrivibile mi assale. Fuoco incandescente su di me.
Grido, non posso farne a meno.
Gli haters ridono, sento la loro risata come sotto l'acqua. L'hater solleva di nuovo la frusta e la abbatte su di me. Il dolore è atroce, e più frustate mi dà, più aumenta.
Tre, quattro.
Sento che sto per svenire. Non smetto di urlare.
Cinque, sei.
Mancavano solo sette giorni, quando ho conosciuto Luca.
Sette...
Sento qualcuno dietro di me, la frusta si è fermata, ma solo perché il colpo che scaglierà dopo sarà ancora più forte, lo sento.
Qualcuno mi posa le mani sulle spalle, ho la vista annebbiata dalle lacrime. Sento il mio nome ripetuto mille e mille volte.
"Sarah..." qualcuno mi scioglie i polsi. Stramazzo al suolo, distrutta, il corpo un insieme di dolore.
***
Andy
Luca è inginocchiato accanto a Sarah.
Lei è zuppa di sangue, la schiena deturpata da profonde ferite:"Jeremy!" lo chiamo. Lui si volta verso di me, lanciandomi il bastone trovato all'ingresso. Lo brandisco e colpisco l'hater che mi ha attaccato, poi lo ripasso a lui, dando un poderoso calcio a Miriam, vestita indecentemente, che si stava avvicinandomi troppo. Vedo Jeremy dare in faccia il bastone al tizio che stava frustando Sarah. L'hater vacilla all'indietro, e cade sopra un sentiero di vetri rotti e chiodi insanguinati. Guardo Sarah, semisvenuta: oddio, che le hanno fatto...
Un'hater si para di fronte a me, guardandomi con due penetranti occhi scuri pieni di disprezzo e odio.
Trasalisco, indietreggiando, troppo sconvolta perché gli occhi mi si riempiano di lacrime.
L'hater mi si avvicina, e io non riesco a farle del male, resto paralizzata.
"ANDY!" sento il mio nome pronunciato da Jeremy, lo vedo correre in mio aiuto. Io resto ferma.
L'hater mi ha raggiunto, mi posa le mani sulle spalle, guardandomi negli occhi con odio e confusione. Non capisce? Bè, neanche io.
Perché non reagisco? Perché non voglio. Perché lei è qui di fronte a me e mi sta toccando. Una volta ancora.
Non posso perderla di nuovo.
Le dita di Aila stringono la stoffa della maglietta sulle spalle, io sento il gelo invadermi, vorticosi pensieri di rabbia e ingiustizia si aggirano nella mia mente. Voglio restare lucida per poterla guardare ancora come ho sempre fatto.
Mi allungo, baciandola sulla bocca, facendo sparire lo spazio fra noi, circondandole il collo con le braccia.
Il gelo mi avvolge.
Aila risponde al mio bacio, mi sembra di nuovo che sia qui, come sempre. Delicata, calda e bella fra le mie braccia, come se nulla fosse successo. Riemergo dal dolore, dalla rabbia, dalla gioia. Prima che tutto diventi nero, sento di nuovo solo l'amore nel mio cuore.
Una volta ancora.
***
Sarah
Cerco di correre verso di lei, ma le braccia di Luca mi circondano, non per abbracciarmi, ma per impedirmi di andare.
Non sento più nulla, è come se il tempo si fosse fermato, e io facessi le cose a rallentatore. Mi divincolo, gridando senza suono il suo nome.
Andy e Aila, unite da un abbraccio, al centro di tutto il caos che le circonda. La prova che l'amore trionfa su tutto.
Ma la pelle di Andy sta diventando sempre più pallida, la sua postura rigida. Le lacrime si rincorrono sulle mie guance. Mi divincolo dalla presa di Luca, ma sono debole e dolorante, e lui mi tiene stretta. Gridare è inutile. Luca si mette a correre, trascinandomi, uscendo fuori, Jeremy ci segue, parandoci le spalle a colpi di bastone.
Andy e Aila sono ancora avvinghiate, haters e hugs che combattono nei loro cuori.
Luca sale a bordo della macchina degli haters, mi sistema accanto a sé, mi lega in modo che non possa scappare, mette la sicura allo sportello, mette in moto e parte. Jeremy salta sopra all'ultimo secondo, chiudendo lo sportello.
L'ultima cosa che vedo, sono Andy e Aila che si separano, entrambe pallide, le labbra scure, gli occhi spenti. Eppure si guardano negli occhi, e per un attimo scorgo la scintilla del loro amore perduto.
Poi Luca aumenta la velocità.
***
"DOBBIAMO ANDARE A SALVARLA!" grido per l'ennesima volta a Luca, che guida impassibile. Jeremy, dietro, ha il fiatone e osserva la scena stanco e addolorato.
"TORNA INDIETRO!" grido di nuovo. Luca inchioda, si gira verso di me, la maglietta sporca del mio sangue, e mi fulmina con lo sguardo:"Ascoltami bene, Sarah. È tardi, dobbiamo arrivare il prima possibile al Palazzo di Cristallo, e siamo a chilometri di distanza. Sei ferita e stanca, stai perdendo sangue e stai inzuppando il sedile. Non possiamo tornare indietro, ormai è troppo tardi." Trattengo il fiato, infuriata.
Non posso rispondergli male, infrangerei il giuramento.
Apro lo sportello ed esco fuori, i piedi che mi sanguinano ancora. Cammino spedita verso la direzione dalla quale siamo venuti, asciugandomi le lacrime con le mani.
Andy era tutto ciò rappresentava i lati positivi dell'essere hug. Era la mia migliore amica. È difficile spiegare il nostro legame. Quando ci provo non trovo le parole adatte, e non credo ci saranno mai. È soffocante avere così tanto amore nel cuore per una persona e non riuscire a esprimerlo. È soffocante, perché nessuno lo capirà mai, tranne lei: lei che ti conosce, che sa leggerti dentro, che ti vuole bene, che è tua sorella per scelta. Andy, che mi ha sempre sostenuta, che si è innamorata, che mi ha detto che non si può decidere a chi dare il proprio cuore. Andy, alla quale voglio bene più che a me stessa, che mi è venuta a salvare non perché servivo, ma perché mi vuole bene. Andy che ora ha perso tutto ciò che la rendeva fantastica. Proseguo, anche se so che non c'è più speranza. Devo andare da lei, devo salvarla come lei ha sempre fatto con me.
Qualcuno mi afferra per il braccio.
Mi volto di scatto, Luca è di fronte a me, l'espressione irremovibile:"Vattene." Gli dico, brusca. So che non dovevo, il giuramento:"Sarah..." comincia lui, scuoto la testa:"Vattene." Ripeto. Lui non se ne va. Gli occhi mi si riempiono di lacrime:"Vattene." Dico ancora, tra le lacrime, la voce tremante.
Lui si china su di me e mi bacia, la mano ancora sul mio braccio, senza osare toccarmi per paura di farmi male. Mi separo, lanciando un'occhiata alla macchina:"Jeremy..." dico. Jeremy potrebbe vederci e espellermi dagli hugs. Luca scuote la testa:"Sarah, non può farti nulla. Sei l'Hug, non può espellerti." Mi dice. Io esito, poi mi allungo verso l'altro e premo le mie labbra sulle sue, affogando il dolore per la perdita di Andy in un bacio, come quello che è diventato la sua fine.
Luca mi morde il labbro, aprendomi la bocca, ancora lontani l'uno dall'altra. Rabbrividisco, per il piacere ma anche per il freddo, perché i vestiti che ho addosso non sono esattamente vestiti.
Luca si separa, ansimando:"Hai freddo?" mi domanda, come se mi avesse letto nel pensiero. Annuisco, lui mi guarda negli occhi, allora mi prende in braccio e mi riporta in auto:"Non ce n'era bisogno..." mormoro. Lui alza le sopracciglia, scettico:"Avresti lasciato impronte di sangue a terra. Sì che ce n'era bisogno." Ribatte.
Sospiro.
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