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Sette giorni

"Assolutamente no!" esclama Jeremy, sbigottito dalla proposta. Gli hugs guardano Luca stupiti e orripilati. Andy posa una mano sulla spalla di Aila, lanciandomi un'occhiata sfuggente.

"Perché non abbiamo mai pensato...ad affrontare gli haters?"

Mi mordo il labbro, osservando attentamente Luca. È alto, muscoloso: il fisico di chi non ha fatto altro che allenarsi per tutta la vita. Sono certa che sarebbe un insegnante eccellente, e potremmo imparare a difenderci, con lui a guidarci, potremmo avere qualche speranza.

Ma c'è il giuramento.

Cerco di assumere un'espressione simile a quella degli altri hugs. Però a me non sembra un'idea pessima.

"È escluso. Noi ci rifiutiamo di combattere, abbiamo fatto un giuramento." Dice Jhon. Luca sposta il suo sguardo - puntato ancora su di me - a lui. Inaspettatamente, annuisce:"Lo so. Ma la situazione è grave, l'avete notato anche voi. Avete bisogno di difendervi." Ribatte. Jhon esita, poi serra la mascella:"Dobbiamo votare." Sposta lo sguardo su gli altri hugs:"Quanti di noi credono che dobbiamo combattere?" Domanda, con un impercettibile sorriso. È sicuro che ognuno di noi rispetterà il giuramento, che nessuno alzerà la mano e che cacceremo via Luca. Come dargli torto? Dopotutto, un giuramento, è il giuramento. Mi mordo il labbro. Nessuno alza la mano.

Jhon si rivolge a Luca. Io alzo, lentamente, abbassando lo sguardo, il braccio. Il nastro rosa legato al polso brilla leggermente alla fioca luce del sole che sorpassa i nuvoloni grigi e il fogliame degli alberi.

Tutti gli hugs si voltano nella mia direzione, sorpresi. Persino Luca.

"Sarah...hai fatto un giuramento." Mi ricorda Jeremy, spalancando gli occhi. Alzo il viso, le guance in fiamme. Fino ad ora, mai ero venuta meno al giuramento, o mi ero ribellata alle regole degli hugs, li ho sempre seguiti, loro mi hanno salvato.

"Lo so. È solo che...noi dobbiamo trovare l'Hug ad ogni costo. Il giuramento può essere infranto per una simile minaccia." Jhon mi guarda scandalizzato, Andy, invece, compassionevole:"Cosa stai dicendo, Sarah? Ti stai forse ribellando? Devo dedurre che vuoi essere espulsa?" mi dice Jhon, con voce tonante, inducendomi ad abbassare nuovamente lo sguardo e la testa, in segno di rispetto. Il suo tono è molto simile a quello di Miss Connie quando mi rimproverava:"No, signore." Balbetto. Ci ho messo anni a disabituarmi col chiamare Jhon "signore", in certi momenti, però, quando mi bacchetta come ora, la sua gentilezza viene meno e mi fa sentire piccola ed insignificante, le vecchie abitudini tornano. Jhon guarda di nuovo Luca:"Noi non combatteremo. Abbiamo votato." Annuncia. Luca serra le labbra, lanciandomi un'altra occhiata, poi annuisce, diplomaticamente. Si volta, e fa per uscire, quando esita e si gira verso di noi, sulle labbra ha un sorriso spavaldo:"Ricordate la vostra risposta, quando i sette giorni termineranno." Dice. Io trasalisco, scandalizzata. Questa era vera cattiveria. Alzo lo sguardo, ma è troppo tardi, perché Luca sparisce tra le foglie.

"Sarah!" mi chiama Jhon. Sobbalzo, voltandomi verso di lui:"Questa volta non verrai punita con l'espulsione, ma se ci dovesse essere una prossima volta..." mi avverte. Io annuisco, grata per non essere stata espulsa.

Secondo alcuni, Jhon potrebbe avermi trattato male, ma io so che non è così. Lo so, perché è così che mi hanno insegnato a fare.

***

"Sei stata fortunata, Sarah." Afferma Maira, guardandosi attorno, attenta. Le lancio un'occhiata, di sbieco, poi torno a guardare la strada, grigia e triste, e la attraverso, insicura. Siamo in viaggio da due ore, direzione: Nord. Ci guardiamo le spalle, attenti ad eventuali haters vaganti per la città. Per nostra fortuna, questa è una zona disabitata. Un tempo, era popolata da hugs più sereni, più allegri, con più speranze. Quando sono stati contaminati, se ne sono andati, lasciando questo posto incustodito.

A tratti, la presenza degli hugs si nota ancora. Tra lo squallore e il grigiore che hanno portato gli haters, si nota ancora qualche traccia di colore: il rosa, il giallo, l'azzurro.

Sorpasso velocemente, saltandolo, una trave di legno, probabilmente una che, insieme a tante altre, costituiva il tetto di una casa.

Mi guardo attorno, cercando di individuare qualcosa che è rimasto intatto, ma non c'è nulla.

Gli haters non distruggono volontariamente le abitazioni, semplicemente, le abbandonano a loro stesse. Sono il vento e l'acqua, a trasformare un quartiere colorato, in macerie ed edera.

"Mi stai ascoltando?" mi domanda Maira. Ritorno bruscamente alla realtà, mormorando delle scuse. Lei sospira:"Sei fra le nuvole, ultimamente." Mi dice. Mi mordo il labbro. Ne sono cosciente, è che la situazione in cui vivo - in cui viviamo tutti – mi terrorizza, e mi chiudo in me stessa.

"Sarah!" esclama Maira, che evidentemente ha detto altre cose che non ho ascoltato. Arrossisco:"Scusa. Hai ragione, sono distratta. Mi rincresce." Mi scuso. Lo sguardo di Maira si addolcisce, mi posa una mano sulla spalla:"Capisco che per te è difficile, sei un'adolescente. Stai soltanto passando ciò che succede a tutti." Annuisco, evitando di dire una scortesia vera: alla mia età, gli altri hugs non avevano solo sette giorni prima di diventare haters, una missione così importante - come riportare l'equilibrio – non gravava sulle loro spalle a diciassett'anni.

"Forza, ragazze! Tra poco farà notte, e dobbiamo trovarci un rifugio!" esclama Jhon, a capo della piccola processione di hugs. Io e Maira, effettivamente, siamo un po' indietro. Serro le labbra, evitando un mattone scolorito dal sole, e accelero il passo, Maira fa lo stesso.

"Sarah." Mi chiama Andy, separandosi da Aila e raggiungendomi. Lancia un occhiata eloquente a Maira, che si scansa, e poi si sistema al mio fianco:"Come ti sembrava quel ragazzo, Luca?" mi domanda. La guardo sorpresa:"Come mi sembrava in che senso? Perché me lo chiedi?" Andy evita di guardarmi gli occhi, arrossisce lievemente:"Perché ti ha guardato. Più di noi altri, intendo." Continuo a camminare, alzando gli occhi al cielo. Il ragazzo era carino, il suo atteggiamento...strafottente, spavaldo.

Ok, era un figo.

Mi tolgo dalla testa questi pensieri:"Sarà per i miei occhi." rispondo a Andy, alla fine, è ciò che credo davvero. Molte persone rimangono sbalordite dal colore dei miei occhi, e ciò mi mette a disagio, e in imbarazzo.

Andy scrolla le spalle, sospirando:"Sarà per quello...però, non so. Nel suo sguardo c'era qualcosa di...boh...interessato." Afferma. Sollevo le sopracciglia. Come ha fatto, in così pochi attimi, a vedere nello sguardo di uno sconosciuto così tante cose?

Andy è una persona molto sensibile. Fin da piccola le hanno insegnato ad essere un'hug, rispetta sempre il giuramento. Riesce a vedere cose che nessuno vedrebbe, a capire cose che nessuno comprenderebbe. Riesce a capire quando sto mentendo, che sensazioni provo. Lei dice che le riesce meglio quando la persona che conosce è molto importante.

Aila, infatti, non riesce a nasconderle mai nulla: una volta a provato a farle un regalo per il compleanno, in segreto, ma Andy l'ha scoperta subito, e si è rovinata la sorpresa.

Non dovrebbe sorprendermi, quindi, che abbia visto così tante cose in così poco tempo in degli occhi spavaldi.

Le sorrido.

Aila caccia un urlo. Andy si mette subito in allerta, terrorizzata per lei. Anche il mio sguardo saetta verso Aila.

E vedo gli haters.

Sono vestiti di grigio, nero e bianco, e ci circondano. Mi volto di scatto, e trasalendo, noto dei ragazzi venire verso di noi con il disgusto e l'odio negli occhi. Uno di loro si avvicina minaccioso ad Aila, lei sta tremando, gli occhi chiusi, sbiancata.

Nessuno si fa avanti per proteggerla, non rientra nel giuramento, offrirsi al posto di altri. La nostra missione è quella di ritrovare l'Hug e proteggerlo. Non di proteggere gli hugs a costo della nostra vita.

Eppure io esito.

Lancio uno sguardo ad Aila, e all'hater che le si avvicina sempre di più, allunga le mani, e le tocca le spalle. Varie volte, già, ho visto questo processo. L'hater tocca l'hug, che sobbalza, alzando gli occhi al cielo, la pelle dell'hug diventa pallidissima, cerea, gli occhi scuriscono di un tono, e si riempiono di odio, dopo, il nuovo hater si volta, per afferrare gli altri, affinché possa eseguire lo stesso procedimento.

Andy mi strappa dai miei pensieri:"NO!" grida, e si precipita da Aila, in un gesto di estremo coraggio e pura pazzia. Dà una spallata all'hater, facendolo cascare. L'hater rompe il contatto che aveva con Aila, che riprende un po' di colore, e osserva l'espressione sbalordita e colpevole di Andy.

Il giuramento. L'ha infranto.

Ora, automaticamente, è espulsa dagli hugs, per lei è il massimo disonore, e una fonte di dolore. Dovrebbe lasciare Aila, me, tutto ciò in cui crede.

Ma ora che è stata espulsa, non deve più attenersi al giuramento, e può affrontare l'hater. Vedo questi pensieri delinearsi nella sua mente, e vedo il suo corpo irrigidirsi, Andy alza il mento, trapassando l'hater con uno sguardo verde di fuoco. La sua espressione dice che farà di tutto per difendere il suo amore.

A volte, vorrei provare dei sentimenti potenti come i suoi.

Aila ha la bocca spalancata, posa una mano tremante sulla spalla di Andy, lanciandole uno sguardo di tristezza e amore. In quell'occhiata c'è così tanto sentimento che mi pare sbagliato incrociarlo, come se avessi interrotto un momento prezioso.

L'hater si alza in piedi, tendendo le mani, spinge Andy, che vacilla ma rimane in piedi. Allora, un altro hater afferra Andy per le spalle. Lei sobbalza, prima di rovesciare gli occhi al cielo, guarda Aila. Dopo, guarda me.

Mi si rovesciano sopra anni di amicizia, in cui abbiamo sempre rispettato il giuramento, in cui ci siamo confidate ogni cosa. Io sono stata la prima a cui ha detto del suo fidanzamento con Aila.

Vedo Jhon, Maira, Jeremy, Miriam e Diego osservare immobili, tristi, la scena. Felici del fatto che non tocchi a loro. Aila viene trattenuta da Diego, altrimenti sono sicura si precipiterebbe da Andy.

Senza pensare troppo, i miei piedi si muovono sul suolo, correndo verso l'hater. Mi mordo il labbro, mentre mi preparo a fare ciò che sto per fare. Prendo il braccio di Andy, e lo strattono verso di me, l'hater perde la presa.

Ci osservano, insicuri. Mai era capitato che gli hugs provassero ad affrontarli. Ora, però, hanno capito. Il circolo lascia perdere gli altri hugs, e si stringe attorno a me e Andy. Le lancio un' occhiata:"Non avresti dovuto farlo..." mi sussurra, la voce debole, gli occhi verdi lucidi di lacrime. provo a fare un sorriso tremulo:"Ti voglio bene." Le dico, afferrandole la mano, lei la stringe, mi guarda negli occhi:"Anch'io." Afferma. Chiudiamo entrambe gli occhi. sento delle mani gelide afferrami per le spalle, e stringermi fino a farmi male. Un gelo comincia ad insinuarsi dentro di me, come se il sangue mi si congelasse. Non provo dolore, questo no. Ad un tratto, smetto di sorridere, e la testa mi si riempie di tutti i ricordi delle ingiustizie che ho subito all'orfanotrofio, e all'odio e la rabbia che provavo verso Miss Connie. Mi sembra che tutti siano così, verso di me. Andy, che ha solo me come amica, perché mi usa. Jhon, che vuole espellermi dagli hugs. Maira, che pensa io sia stupida...

L'hater viene scaraventato lontano da me, la connessione viene interrotta, e apro gli occhi giusto in tempo per vedere l'hater cadere a terra con un lamento.

Un ragazzo mi dà le spalle, ha una maglietta nera e dei capelli castani, il corpo muscoloso è teso.

Luca Hug.

Spalanco la bocca, sorpresa. Luca si volta, e colpisce forte l'hater che tiene stretta Andy, che sta cominciando ad avere un colorito grigiastro. Io mi sto riprendendo, il sangue caldo comincia di nuovo a scorrermi nella vene, e i pensieri d'odio e rabbia nei confronti di tutti sono scomparsi completamente.

Luca, da solo, fa fuggire gli haters.

Quando si ferma, ha il fiatone, eppure questo non gli impedisce di guardare me e Andy:"Come state?" domanda, ad entrambe, anche se il suo sguardo è puntato su di me:"Bene..." dico, senza fiato. Aila corre da Andy, e la abbraccia:"Non avresti dovuto farlo..." le dice, sollevata. Andy ricambia l'abbraccio, e sorride.

Quel sorriso che mi ha sempre incantato per la sua purezza e cristallinità.

"Andy Merryrose. Il tuo atto di violenza è contrario al giuramento degli hugs, perciò, sei immediatamente espulsa dagli hugs." Dice Jhon, con voce tonante. Andy, a queste parole, trasalisce, gli occhi le si riempiono di lacrime, e la gioia per essere salva e aver salvato Aila scompare in pochi secondi. Io spalanco la bocca, mentre un senso di perdita mi raggiunge il cuore. Il cuore di Andy si spezza definitivamente quando Aila comincia a singhiozzare:"Aila Perris. La tua relazione dev'essere immediatamente interrotta, perché la ragazza non è un hug." Tuona Jhon, facendo singhiozzare ancora più forte Aila, che fa per abbracciare di nuovo Andy, ma che poi si volta e viene verso di me, che la stringo, cercando di soffocare le lacrime , di essere forte per Andy.

"Oh, ma perfavore." Interviene, con mia sorpresa, Luca. Si para di fronte a me, guardando Jhon con sfida:"Senza di lei, sareste stati presi." Sbotta, lasciandomi di stucco. Non riesco a vedere l'espressione di Jhon, ma credo sia offesa e stupita.

Però è la verità.

"Luca Hug. Ti abbiamo cacciato, non avevi il permesso di venire qui." dichiara Jhon. Vedo Miriam scuotere la testa, alzando gli occhi al cielo. Luca fa un verso sprezzante:"Senza di me, sareste tutti già diventati haters. Anche se loro due hanno del potenziale..." indica me e Andy, senza voltarsi:"Avete bisogno di qualcuno che vi addestri, che vi insegni a difendervi." Afferma:"No." ribatte Jhon. Capisco che Luca ha fatto un sorriso spavaldo:"Io propongo una nuova votazione." Continua Luca. Jhon prende fiato, sbuffando:"Chi vota per imparare a difenderci?" domanda Jhon, lanciandomi un'occhiata.

Potrei essere espulsa, se alzassi di nuovo la mano. E se fossi espulsa, dovrei lasciare le persone che ormai sono diventate la mia famiglia, e sarei sola e indifesa.

Senza abbassare lo sguardo, stavolta, alzo il braccio, ricambiando l'occhiata truce di Jhon con i miei occhi strani. Jhon fa una smorfia.

Aila alza la mano, guardandomi. Jeremy e Miriam fanno lo stesso, nello stesso momento. Diego esita, poi allunga la mano, il nastro rosa al polso, incitando Maira a fare lo stesso.

Ora, vedo Jhon chiaramente. Ha un'espressione stupita:"Dovreste essere tutti espulsi, per questo." Afferma. Diego scuote la testa:"Tu dovresti essere espulso, Jhon. Ci dobbiamo difendere, e, ti ricordo, non siamo sotto una monarchia, o una dittatura, si decide in comune chi espellere o meno. E io credo che Andy debba restare." L'espressione di Jhon si fa ancora più stupita:"Benissimo!" esclama:"Chi vota per far rimanere Andy Merryrose?" insieme, noi hugs alziamo la mano. Jhon sospira:"Andy. Sei riammessa." Afferma. Aila si precipita da lei, le prende il viso fra le mani e la bacia sulla bocca.

Distolgo lo sguardo, arrossendo. È una scena dolce e toccante. Per sbaglio, i miei occhi incrociano quelli di Luca. Mi sta guardando, senza un'espressione in particolare. Mi guarda e basta:"I tuoi occhi non sono normali." Afferma. Mi mordo il labbro offesa:"Che ti posso dire...i miei genitori erano alieni." Ribatto, forse poco cortese. Luca fa quasi un sorriso.

Sento Maira soffocare una risata:"Sarah è sempre gentile con tutti, ma appena critichi il colore dei suoi occhi...diventa quasi un'altra persona!" scherza. Le sorrido: ha ragione. Miss Connie sosteneva che fossi nata così, e io non so qual è la verità.

So solo che sono di un rosa scintillante, vivace, si avvicinano molto al fucsia.

"Sì, bhé, sono strani." Ribatte Luca. Lo guardo negli occhi: i suoi sono molto semplici, misteriosi, attraenti:"Lo so." Rispondo.

"Hugs!" ci chiama Jhon. Ci voltiamo tutti verso di lui:"Dobbiamo proseguire, appena troveremo un rifugio..." storce il naso, dimostrando come disprezzi l'idea:"Luca Hug ci insegnerà a difenderci." Annuncia.

Noi hugs acconsentiamo.

"Allora, mettiamoci in viaggio!" proclama.

***

Per tutto il tragitto, noto che Luca mi lancia occhiate ogni due secondi. Io cammino accanto ad Andy e Aila, che si tengono la mano, gli occhi luccicanti di gioia.

Anche io sono felice.

Per noi hugs non è una sensazione nuova, di questi tempi, però, siamo costantemente attenti e spaventati.

Sembra che la presenza di Luca ci protegga e ci incoraggi. Varie volte mi ha rivolto la parola, comportandosi in modo spavaldo e sprezzante. Credo sia quel tipo di ragazzo che crede di essere migliore degli altri, e se ne vanta.

Ora siamo in un centro commerciale abbandonato. Io e Andy stiamo cercando dei vestiti per oggi pomeriggio, Luca ha stabilito che ci alleneremo ogni giorno, il pomeriggio, per tre ore. Mi aggiro fra capi d'abbigliamento, cercandone qualcuno adatto alla lotta. Non so cosa dovremmo fare, ma sono sicura che dovremmo muoverci, e anche tanto.

Finora ho trovato solo una canottiera azzurra.

"Sarah!" mi chiama Andy. Vado verso la sua voce, è di fronte ai camerini di prova, mi sorride, e mi porge degli indumenti:"Provateli." Mi dice. Io esito:"Ma sono neri..." protesto, lei lancia un'occhiata agli abiti:"A te sta bene il nero, e poi non capisco perché debba essere rigorosamente un colore da hater. Provateli." Insiste. Annuisco, afferrando i vestiti ed entrando nel camerino. Mi tolgo i jeans logori e strappati, e la maglietta rosa sudicia, e indosso quello che mi ha dato Andy. La canottiera è molto semplice, larga, e lunga, se devo muovermi non si alza, e mi sta perfetta. Anche i pantaloni sono semplici, neri e corti. Esco dal camerino per guardarmi allo specchio:"Stai benissimo." Afferma Andy, apparendo dietro di me con una canottiera verde prato e dei pantaloncini azzurri. Continuo a fissarmi allo specchio, critica.

I miei capelli chiari e gli occhi accesi sono in netto contrasto con i vestiti, ma l'abbinamento non è sgradevole alla vista. Andy sbircia nel mio camerino, prendendo il nastro rosa degli hugs, mi lega i capelli in una treccia, poi, sorride soddisfatta:"Sei meravigliosa." Afferma. Alzo le spalle:"Se lo dici tu..." dico. Andy guarda il riflesso dei miei occhi, allo specchio:"Lo dico io." Dice, che più decisa non si può.

***

"Okey." Esordisce Luca, facendo girare lo sguardo su ognuno degli hugs.

Siamo in fila, ordinati, precisi, attenti ad ogni parola di Luca. Lui fa un sorriso sghembo:"Gli allenamenti si suddivideranno in: motori. In quest'ora, correrete, solleverete pesi, e prenderete a pugni i sacchi di vestiti che ho trovato al piano di sopra, mettendo alla prova la vostra resistenza, la vostra forza, e la vostra velocità. Nella seconda ora vi allenerete con l'acrobatica, arrampicandovi per le pareti con e senza corde, lanciandovi in seguito verso terra, provando a rimettervi in piedi, farete capriole e salti mortali, per la vostra agilità. Nella terza ora, userete tutto ciò che avete imparato contro di me, in uno scontro fisico. Capito?" ci spiega. Ad una sola voce, rispondiamo:"Sì, signore." Luca fa un sorriso compiaciuto:"Bene, allora..." guarda un orologio accanto al nastro rosa:"COMINCIATE!" grida.

Corriamo.

Scatto più veloce che posso, verso le scale che conducono al piano di sopra. L'obbiettivo è quello di arrivare primi all'ultimo piano, Luca ci starà già aspettando, uscito dall'ascensore. Saetto fra gli hugs, sorpassando Diego e Andy.

Sono seconda.

Jeremy è di fronte a me, l'espressione determinata, si muove veloce: troppo veloce per me. Cerco di mantenere il secondo posto, accelerando quando Diego si avvicina troppo. Mi accorgo che sono vicinissima a Jeremy, con uno sforzo, lo sorpasso, saltando i gradini. Ora sono prima. Un sorriso mi affiora alle labbra. Mi piace la velocità, l'aria in faccia, la sensazione di volare. Poi, Jeremy cade, dietro di me. Non esito, continuo a correre, poi, mi ricordo del giuramento. Mi fermo, gli altri mi superano. Mi chino per raccogliere Jeremy da terra, a quanto pare, ha preso una storta:"Riesci a camminare?" gli domando, guardandolo. Lui esita: si sta appoggiando a me, la gamba destra sollevata. Scuote la testa:"No." ammette in fine. Me l'aspettavo:"Ok, non ti preoccupare, ti aiuto io." Gli dico. Lui mi ringrazia, e insieme continuiamo a salire le scale, Jeremy mi circonda le spalle col braccio, sorreggendosi a me. Alla fine, arriviamo.

Luca ci sta aspettando, le braccia incrociate, l'espressione torva. Non cambia faccia neanche quando vede Jeremy fare una smorfia di dolore quando si stacca da me:"Ci dispiace, è solo che Jeremy era inciampato e..." comincio a spiegare. Luca scuote la testa:"Non importa cos'è accaduto. Siete ultimi." Afferma, con disapprovazione. Andy mi lancia un'occhiata comprensiva:"Sarah sarebbe arrivata prima, se non fosse stato per me." mi difende Jeremy. Gli lancio uno sguardo di ringraziamento. Nonostante questo, l'espressione di Luca non cambia:"Peggio. Hai dimostrato che salveresti la vita di qualcun altro, invece che la tua. Ma dico, vuoi vivere, o no?" mi sgrida. Abbasso lo sguardo, arrossendo:"Sì, ci tengo alla vita." Borbotto, imbarazzata.

Luca fa un ghigno soddisfatto che, se non fossi un hug, gli toglierei a suon di schiaffi:"Bene, la prima arrivata, Andy Merryrose!" esclama, prendendo la mano di Andy, che ha quanto pare ha superato anche Diego, e alzandola. Andy arrossisce, noi applaudiamo:"Ora, al piano di sotto ci sono i sacchi dei vestiti, colpiteli, e provate a staccarli dalla corda alla quale sono appesi. Quella stessa corda, nella seconda ora, sarà quella sulla quale dovrete arrampicarvi." Noi hugs acconsentiamo, gli altri si dirigono verso gli ascensori, Jeremy zoppicando, io mi volto verso le scale, ancora rossa in faccia. Scendo lentamente i gradini, il suono dei miei passi che rimbomba nel vuoto, poi, sento Luca raggiungermi:"Sarah?" mi chiama. Io mi fermo, voltandomi verso di lui. Non pensavo si sarebbe ricordato il mio nome:"Sì?" domando, Luca si ferma un gradino sopra il mio:"Mi dispiace se sono stato brusco." Si scusa, e io quasi spalanco la bocca dalla sorpresa. Scuoto la testa:"Non fa niente." borbotto, voltandomi di nuovo per continuare a scendere le scale. Luca mi posa una mano sul braccio, mi volto di scatto, e il mio sguardo si allaccia al suo:"Invece importa, Sarah. Se sei stata maltrattata per tutta la tua vita, non significa sia una cosa normale, priva di importanza. Tu conti." Mi dice, in tono dolce.

Sul serio, questa situazione mi sorprende sempre di più.

"Ma non conto soltanto io. Noi hugs abbiamo fatto un giuramento, e io provo a rispettarlo sempre. Lasciando lì Jeremy avrei infranto il giuramento. Se fossi di fronte a un hater, e stessi fuggendo, e Jeremy fosse inciampato veramente, avrei fatto la stessa cosa." ribatto, in modo deciso ma non scortese. Luca mi guarda fisso negli occhi, il suo tocco sul mio braccio è gentile e delicato:"Sei troppo buona." Mi dice. Scuoto la testa:"No, sono un'hug." Replico. Luca non dice più niente, ci fissiamo negli occhi, senza parlare. Ad un tratto, mi rendo conto di quanto è vicino a me, così vicino che riesco a percepire il calore del suo corpo.

"Sarah? Sei ancora...? Oh!" mi volto di scatto, separandomi da Luca e arrossendo. Andy lancia uno sguardo incerto e preoccupato a me e Luca e sceglie di non dire niente su questo:"Ti stavo cercando...siamo tutti giù, e manchi solo tu." Mi informa. Annuisco:"Arrivo." Le dico, lasciandomi Luca alle spalle. Non mi volto verso di lui un' ultima volta, proseguo in avanti, mordendomi il labbro.

Il giuramento. Mi ripeto nella testa.

Gli hugs non possono stare insieme ad altri, al di fuori degli hugs.

***

"Okay, Sarah, tocca a te." Mi chiama Luca.

Siamo alla terza ora, ho le braccia tutte doloranti, per aver sollevato i pesi e aver preso a pugni i sacchi, le nocche sono scorticate, le gambe piene di lividi, per le cadute e per aver preso a calci i sacchi. Luca si è battuto contro i miei compagni, vincendo facilmente, dopo neanche due pugni in faccia, senza provocargli ferite visibili, neanche lividi. Ora stanno tutti seduti contro la parete, a fasciarsi i tagli con pezzi di stoffa strappati dai vestiti. Andy è stata la prima, io sono la penultima, dopo di me ci dovrebbe essere Jeremy, se si dovesse sentire meglio. Ingoio a vuoto, avanzando verso di lui:"Pronta?" mi domanda, secco, nella voce nessuna traccia della gentilezza di prima. Annuisco, tesa, mordendomi il labbro.

Luca colpisce, senza preamboli, mi prende in faccia, e i denti mi si ficcano nel labbro con tanta forza che mi taglio. Sento il sapore del sangue in bocca. Luca mi dà un altro pugno in faccia, facendomi tagliare ancora di più. Non esita, non indietreggia, attacca e basta, senza darsi tanta pena. Un altro pugno ben assestato sullo zigomo, e stramazzo al suolo. Con la vista annebbiata dalle lacrime di dolore, scorgo i miei compagni guardarmi, dispiaciuti e comprensivi. Hanno fatto tutti la stessa fine, dopo poco, se ne sono andati quando sono caduti. Sento Luca avvicinarsi a me, per finirmi come a fatto con gli latri, con un calcio sulla schiena.

Rotolo, e il suo piede finisce rumorosamente a terra. Mi rialzo, vacillante, noto che Luca ha un'espressione sorpresa.

"Vai, Sarah!" mi incita Andy, alzo il braccio, e colpisco Luca sulla faccia più forte che posso. Gli scatta la testa all'indietro, vacillando, quando si rimette in piedi saldamente, gli esce il sangue dal naso. Non mi mordo il labbro, solo perché mi fa troppo male. Sento gli hugs trattenere il fiato, sorpresi quanto me. Luca avanza, lo colpisco allo stomaco, e cade a terra. Allunga una gamba, ma io salto, atterrando in piedi con una scarica di protesta dalle mie gambe distrutte. Luca si rialza, accigliato. Mi viene addosso.

Mi butta a terra, un grido prorompe dalle mie labbra quando la mia schiena colpisce terra con una botta sorda e dolorosa. Luca mi tiene la braccia immobilizzate a terra, il suo viso a pochi centimetri dal mio. Smetto di divincolarmi, e lo fisso negli occhi. Anche lui non si muove:"Sarah..." mormora, così vicino a me che lo sento solo io. Mi irrigidisco, ricordando il giuramento. Lui se ne accorge, nei suoi occhi, la dolcezza che stava cominciando ad apparire, scompare del tutto. Alza il pugno. Trasalisco, provando a gridare, ma è già troppo tardi. Il pugno cala sulla mia faccia, e il buio mi circonda.

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