- Dove mi trovo? È tutto buio. Cosa è successo? Non ricordo nulla. -
"C'è qualcuno? Potete aiutarmi? Aiuto!"
- È inutile urlare. Sono solo. -
Sono seduto a terra, mi alzo e inizio a spostarmi a tentoni, con le braccia in avanti.
C'è odore di terra umida, e... mi pare di sentire un'altra essenza: zolfo.
Le pareti sono scoscese e disomogenee, sento dell'acqua gocciolare, il suono fa eco.
Continuo a camminare, passando le mani lungo la superficie del muro, ma non trovo nessuna via d'uscita.
- Da quanti minuti sto girando? Girando... giusto! Sono in una fossa... Un pozzo in secca? -
Mi accascio a terra tenendomi la testa tra le mani; poco a poco nella mia mente, iniziano ad apparire delle immagini, dei flash-back: la cupola di una cappella, negli affreschi è rappresentato l'arcangelo Michele, allungo la mano sul mio petto per stringere la medaglia di san Michele, che io ho eletto come mio protettore contro il male.
"La collana! Non c'è più, l'ho persa!" la mia voce echeggia, stridula.
Si sussegue l'immagine di un pavimento divelto.
Sono pronto, equipaggiato per scendere lungo la voragine che è stata portata alla luce; al mio fianco ci sono lastre di pietra e ferro, che  occludevano il pozzo.
- Sono uno scienziato, cosa cercavo al suo interno? -
Un forte mal di testa mi impedisce di pensare.

"Ssshh!"

- Mi pare d'aver udito delle voci. -
"Ehi, sono qui! Aiutatemi! Sono il professor Baldi, aiutatemi!"
Ci sono dei giornalisti che stanno facendo un reportage, la voce del cronista arriva fino a me: sta parlando della mia spedizione scientifica.
- Vigliacchi! I miei colleghi mi hanno abbandonato qui, solo come un cane! -
La rabbia sale.
Ricordo che ero sceso attaccato alla corda; quando avevo raggiunto il suolo, ero stato raggiunto dai miei due colleghi... Poi...
- Non rammento... Sforzati! -

"I tre scienziati sono stati estratti quasi subito, purtoppo per due di loro non c'era più nulla da fare" spiega il giornalista "L'unico superstite, il professor Baldi..."

"Sono qui, sono vivo! Aiutatemi!"

"Il professor Baldi è ricoverato in un istituto psichiatrico."

"Non è vero! Sono qui, aiutoooo!"
- Ma perché nessuno mi sente? -

"Dopo quest'ultima tragedia, adesso, assisteremo alla chiusura del pozzo, denominato: il
portale degli inferi.
Cos'avrà visto il professore? Purtroppo è una domanda cui, forse, non riuscirà mai a rispondere.
L'uomo si trova in stato catatonico, è "spento", come se avesse perso la sua anima... Bene, si dia inizio ai lavori di chiusura!"

"Nooooooo, vi sbagliate, io sono qui, liberatemi!"

Una pesante lastra viene fatta scivolare sopra l'imboccatura, provoca uno stridio insopportabile per le mie orecchie.
Silenzio.
Dei bisbigli.
Delle risatine.
- Non sono solo, qua sotto! -
Una voce roca  e cavernosa mi dice:
"Benvenuto all'inferno."