Giorno 15 / male
«Beh?» le dita di Danilo giocherellavano sulla sua pelle nuda, gli percorrevano leggere il ventre, il petto, la gola. «Come ti senti?»
Francesco chiuse gli occhi. Si abbandonò alla sensazione di totale vulnerabilità, dell’intimità di quel momento. «Non lo so.»
«Accidenti. E io che speravo almeno in un “bene”.»
«Non sto male» rispose, abbandonato sul letto, tutti i muscoli rilassati dopo il primo orgasmo che era riuscito ad avere da un’eternità. «Sto bene, in realtà. È questo il problema, credo. Ho paura che quando starò male di nuovo sarà peggio, perché sono stato bene adesso.»
«Perché pensi che starai male di nuovo?»
«Qualche anima noterà qualcosa. Shemuel mi troverà. Tu mi pugnalerai alle spalle. Tutte e tre le cose insieme. O magari è tutto un imbroglio, e l’inferno si sta prendendo gioco di me per tutto questo tempo.»
«Ancora non ti fidi?»
«Non del tutto. Certo, fare quello che abbiamo fatto... ha aiutato. Non credo che manderebbero un demone a scoparmi per prendermi in giro. Perché dovrebbero ingegnarsi tanto solo per farmi del male? Però... continuo a pensarci. Non riesco a smettere di farlo.»
«Prima, quando volevo convincerti a scendere di sotto, hai detto una cosa. Hai detto che sei andato all’inferno perché sei cattivo, e perché sei un fallito che distrugge tutto quello che tocca.»
«So cosa ho detto.»
«E se io sapessi che non è così?»
«Ma per favore...»
Lo sentì rigirarsi nel letto e lo guardò di sottecchi. Anche Danilo lo stava guardando, e dalla sua espressione gli parve di capire che stesse per dire qualcosa che riteneva della massima importanza, per lui.
«Stanno finendo i posti qua sopra.»
Francesco aggrottò la fronte. «Eh?»
«Non hanno più posto. Non hanno più posto in hotel. In nessuno degli hotel, si stanno esaurendo.»
«E questo cosa c’entra?»
«Ho sentito Shemuel che ne parlava coi demoni là sotto. Molti peccati che le anime dannate hanno commesso... non sono veri peccati. E i peccatori non sono veri peccatori. Mandano all’inferno anime innocenti per liberare spazio per quelle più in vista. Violenti contro sé stessi. Lussuriosi. Sodomiti. Golosi. Prodighi. Non dovrebbero stare laggiù. Dovrebbero stare quassù. Invece preferiscono mandarli al macello per la fottuta eternità, perché vogliono tenere i pochi posti che sono qua sopra per qualche grande nome, o chissà quale atto eroico. Non dovrebbe essere così. Le anime meritano la pace. Soprattutto le anime che hanno sofferto in vita.»
«Questo è quello che hai sentito quando sei finito qui?» sibilò, un vuoto nel petto. Non era colpa sua. Niente di quello che era successo era colpa sua.
«Sì. Ho sentito questo.»
«Perché me l’hai detto? Se mi sfuggisse qua in giro ti ributterebbero all’inferno. Potrei usarlo... potrei usarlo contro di te.»
«Voglio aiutarti a fidarti. Io mi fido.»
«È un piano di Shemuel? O tutti i cori angelici sono d’accordo?»
«Non lo so, ma se fosse un’idea di Shemuel non sarei sorpreso. Quella... cosa è il male puro.»
A Francesco era venuta la nausea. Tutte quelle anime innocenti sottoposte a torture atroci per un tempo infinito. Tutte quelle anime innocenti convinte di esserselo meritato, persino.
«Come possono farlo? Come possono permettere tanta sofferenza?»
«Non lo so. So solo quello che ti ho detto, non ho voluto indagare. Mi hanno offerto un posto quassù e me lo sono preso perché mi spettava, il resto non m’interessa. Sai come si dice, no? Meno so, meglio sto.»
«È orribile. Dobbiamo fare qualcosa.»
Note autrice
Cortissimo capitolo, ma di scoperta!
Shemuel (e chissà, forse anche qualcun altro) sta risparmiando posti in paradiso per i “pezzi grossi” strasbattendosene delle anime innocenti che partiranno sofferenze terribili per l’eternità, con la beffa di credere di aver causato da sole il loro male.
Sinora avete visto un Danilo empatico e altruista e un Francesco indolente e passivo, ma le cose stanno per cambiare. Diciamo che Francesco si scoraggia facilmente quando si tratta di sé, ma per difendere gli altri... è un’altra storia.
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