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XXXVIII: F**k you seriously.

"Hostage" | Bradford

[Zayn Malik's pdv]

Tornammo in macchina: le promisi che ne avremmo parlato durante tragitto. A lei sembrò non andare tanto a genio la mia idea - ma alla fine riuscii per vincere io.

Non appena Bee finì di allacciare la cintura, mi sporsi verso di lei prendendola alla sprovvista e le presi il volto con le mani, baciandola; in quel momento, le sue labbra, erano l'unica cosa della quale avevo bisogno.

Erano l'unica cosa a tenermi lontano dai pensieri e da ogni cosa mi turbasse la meante.

Per me era umiliante e doloroso raccontare quelle cose: spesso quando qualcosa ti ha fatto così tanto male, non riesci mai a raccontarlo... Hai paura di essere guardato con pietà, quando l'unica cosa che vuoi fare è cancellare tutto e non sentirne parlare mai più.

Sapevo che lei non avrebbe cambiato idea su di me, non le avrei fatto pietà e niente sarebbe stato diverso.

Però, soltanto all'idea di raccontarlo mi ribolliva il sangue. Odiavo doverlo ricordare, mi faceva male e a volte desideravo non essere mai esistito in quegli anni.

Per questo non ne parlavo con nessuno, con nessuno che non fosse Bee. Con lei mi sentii in dovere di parlarne. Ormai.

Mi staccai dalle sue labbra e stampai un rapido bacio prima di tornare al mio posto.

Girai la chiave e misi in moto la macchina. 'Sappi che insisterò nel sapere cos 'hai da dirmi.' Mi avvisò, mentre con una mano afferrai il suo sedile e guardai dal vetro posteriore.

'Mh Mh' non aggiunsi altro, mi piaceva vederla incazzata; incazzata in maniera tale da poterci ridere, però.

Non appena uscii dai parcheggi di quella maledetta scuola, imboccai la strada principale per raggiungere la città è da lì avrei intrapreso quella per casa mia.

'Posso chiederti una cosa?' Sapevo già che cosa mi avrebbe chiesto, per questo non risposi e restai in silenzio con il piede premuto sull'acceleratore.

'Te la chiedo comunque' continuò, e mi lasciai scappare una risatina. 'Perché ti facevano del male?'

A quella domanda non sapevo cosa dire. Non me la aspettavo minimante e e poi, non lo avevo mai capito. Non ero così diverso da esser preso di mira, ma lo facevano comunque.

Mi morsi nervosamente le labbra e sperai di trovare qualcosa da dire, al più presto, cosicché non avrebbe continuato.

'Non lo so' optai per la verità.

La guardai un attimo e trovai i suoi occhi puntati su di me, sapevo che avrebbe fatto presto un'altra domanda.

'Non c'era un motivo Bee, a volte quando succedono queste cose non nasce mai da qualcosa...' La strada, in quel momento, stava diventando così fottutamente interessante!

'Capisco, ma tu Zayn... Non ne parlavi con...' La interruppi, 'ne parlavo con Harry e anche con Niall.' Spiegai, e subito dopo mi tornarono in mete i lunghi discorsi di me ed Harry, durante la notte.

Mi sfogavo di notte con lui, piangevo e gli raccontavo ogni minimo dettaglio. Lui mi capiva, spesso e volentieri faceva battutine che non centravano niente per sdrammatizzare.

'Con Niall?' Ripeté, sconvolta.

'Sì, lo pregavo di smetterla.' Tagliai corto. Era la verità, lui se ne fregava di me e gli importava soltanto di avere quello stupido gruppo di amici.

Preferiva vedere suo fratello da un inutile psicologo ogni fine settimana piuttosto che cambiare amicizie.

Bee non aggiunse altro, le lanciai un occhiata per assicurarmi che fosse tutto a posto e la trovai con la testa contro il finestrino.

Ma lei sembrò sentire il mio sguardo fermo su di lei, infatti, subito dopo parlò.

'Centrava qualcosa anche Louis, vero?'

'Sì, anche lui' lo dissi a bassa voce.
Averei evitato di mandarlo in mezzo se solo non lo avesse fatto lei.

Per quanto potessi odiarlo, preferivo non dire niente piuttosto che mandare cattiva luce a suo fratello... Non volevo che potesse guardarlo in modo diverso, anche se lo meritava, era pur sempre suo fratello e sembravano avere un buon rapporto.

'Ma Harry?' Domandò subito dopo.

Per quale cazzo di motivo tutte le donne, ogni volta che aprono un discorso, non smettono di far domande fino a quando non arrivano a conoscenza di ogni minimo particolare?

'Harry cosa?' Chiesi.

'Harry è il migliore amico di Louis...' Farfugliò con incertezza, potei sentire la confusione invadere le sue parole.

'Sì ma a quanto pare, Harry perdona tutti' alzai le spalle, facendole intendere che non me ne fregava niente.

Anche se in realtà, desideravo vederli lontani, lontanissimi. Era come se mi tradisse o se si schierasse anche lui contro di me: quando seppi che si frequentavano stavo per fargli un lungo discorsetto ma poi cambiai idea perché tanto conoscevo Harry, e lui non avrebbe fatto una mossa contro il suo amico.

Lui perdonava tutto, tutti.
Era così ingenuo, a volte!

Non parlammo di niente per il resto del tragitto; Bee sembrò rimanere abbastanza perplessa delle cose che le avevo raccontato, ma soprattutto, da quando aveva saputo che suo fratello fosse coinvolto, l'aveva in qualche modo scioccata.

[Bee Tomlinson's pdv]

Entrai in camera di Zayn e mi cambiai velocemente la maglia per metterne una più vecchia e pratica.

Siccome non avevamo fatto pranzo, mi ero proposta io per preparare da mangiare e a Zayn sembrò andar stranamente bene.
Mentre Niall si limitò ad annuire mentre guardava la televisione. Era altrettanto strano il fatto che si comportasse in maniera decente.

Finii di vestirmi ed andai davanti allo specchio per legare i miei lunghi capelli in una lunga coda.

Pensai molto al fatto che Louis, mio fratello, lo stesso che adorava abbracciarmi, coccolarmi e che era estremamente protettivo nei miei confronti, quando era piccolo faceva così tanto male a qualcuno.

Non era proprio il genere di cose che pensavo facesse e mi aveva lasciata a due poco paralizzata.

'Bee muoviti che ho fame' sentii il biondo urlare dalla cucina e feci per affrettarmi nonostante i miei capelli fossero in condizioni pietose.

Stavo per dirigermi in cucina ma il suono di un telefono richiamò la mia attenzione.
Mi girai di scatto verso il comò e lì trovai il telefono di Zayn vibrare.

Qualcosa mi diceva di prenderlo e portarglielo civilmente facendo finta di niente, ma d'altra parte avevo ancora in mente i suoi occhi fermi sul pavimento quando mi diceva di esser stato a casa di Harry e quel succhiotto sul suo collo.

Mi stavo torturando la mente nel convincermi di non farmi paranoie e di prendere le cose più superficialmente ma era difficile per me.

Era difficile la situazione in se, il fatto di amarlo e non essere ricambiata e quindi ogni minimo particolare mi faceva andare fuori di testa.

Senza pensare afferrai il telefono dal comò e lo sbloccai sperando di non trovarmi davanti una tastiera per digitare il pin.

Così andò, in telefono era senza protezione e segnava due messaggi.

Uno da 'Harry' e l'altro sotto il nome di 'mamma'.

Aprii per primo il messaggio della mamma con la curiosità di saperne di più dei loro rapporti. Non conoscevo sua mamma ovviamente, e lui non me ne aveva mai perlato.

'Mamma': Domani vi spedirò i soldi come ogni mese, spero stiate bene. Avete trovato un lavoro? Harry mi ha raccontato che sta cercando... A presto, mamma.

Da quel messaggio capii subito che la loro mamma non era a conoscenza della malattia di Harry e che era lei ad aiutarli ad andare avanti. Spesso mi chiedevo dove trovavano i soldi per la spesa e per le bollette e quella era la risposta.

Aprii subito dopo il messaggio da parte di Harry e per qualche motivo a me sconosciuto, un nodo si formò lungo la gola.

Harry: Capisco che abbiamo litigato ma non ha senso non farsi sentire per giorni. Potresti anche fatti vivo.

Perché chiedere a Zayn di farsi vivo quanto mi aveva detto aveva passato la notte precedente da lui?
Perché Zayn non era stato da suo fratello.

"Non ha senso non farsi sentire per giorni"

Non appena finii di leggere quel messaggio restai con il cellulare stretto fra le mani e con lo sguardo fisso sullo schermo.

Avete presente quelle situazioni nelle quali spero che le tue idee siamo soltanto idee e che poi succede qualcosa di orribile che rende tutto reale? È come vedere un incubo che si realizza e nonostante hai fatto di tutto per convincerti che le cose erano a posto, non è stato abbastanza.

Non volevo pensare alle peggiori cose ma cos'altro avrebbe potuto fare per arrivare a mentirmi? E poi, perché mentirmi? La sua bugia in se mi faceva attorcigliare lo stomaco.

Sentii la porta alle mie spalle aprirsi ma la mia testa era troppo immersa nelle peggiori supposizioni per sentirla.

'Bee, cosa stai facendo?' Sentii a voce alle mie spalle e le cose sembrarono peggiorare. Per lo meno, nel mio caso.

Era come sentire il vento gelido in pieno inverno o come il colpo di grazia; la sua voce mi fece bruciare gli occhi ed una profonda voragine si aprì nel profondo del mio petto.

Posai rapidamente il telefono sul comò poi mi voltai verso di lui, arrivandogli immediatamente faccia a faccia.

'Cosa stavi facendo con quello?' Le sue sopracciglia si aggrottarono insieme alla sua mascella che si tese e potei scommetterci del fatto che fosse già alterato.

Ma poco mi importava, ero io quello ad aver bisogno di spiegazioni e non lui.

In un attimo la situazione si era rivoltata. Non potevo dire che la mia vita stava facendo la stessa fine, era ridicolo dirlo... Ma lo pensavo.

'Bee, per favore spostati...' Sospirò brutalmente, facendo per afferrare il telefono alle mie spalle.

Glielo impedì spostandomi secondo i suoi movimenti e dopo vari tentativi, Zayn esaurì la pazienza. Portò le mani ai fianchi e sbuffò guardandomi con impazienza.

'Cosa dobbiamo fare?' Esordì.

'Come hai potuto farlo?' Chiesi, il mio sguardo ormai non sembrava riconoscere la stessa persona.

Era strano, sì. Ma ormai il messaggio era la risposta tutti i suoi atteggiamenti, a tutte le cose.
Il succhiotto. Quello prima di tutto.

Era Zayn fisicamente ma per me, qualcosa era cambiato soltanto guardandolo negli occhi.

'Cosa?' Le sue palpebre si sbarrarono e il suo tono di voce divenne leggermente più alto. 

Inutile dire che la sua coscienza non era pulita. Lo si poteva riconoscere semplicemente dalla sua reazione.

'Di cosa stai parlando?' vidi la sua mano allungarsi nella mia direzione ed io mi ritrassi di scatto.

Volevo di tutto in quel momento, meno che mi toccasse o che minimante provasse ad avvicinarsi a me.

Sentivo le mie gambe cedere. Volevo buttarmi a terra e prendermi a schiaffi per quanta stupida fossi stata.

Ma lo sarei stata altrettanto se soltanto mi fossi umiliata così davanti a lui. Così strinsi fortemente gli occhi che minacciavano di scoppiare in un infinito pianto e  ripresi lentamente il respiro per poter parlare con più calma.

'So che non stavi da Harry...' Borbottai, cominciando a guardare il suo petto mentre cercavo di calmarmi.

Zayn fece qualche passo verso di me ed io mi attaccai con le mani al comò cercando di attaccarmi il più possibile contro di esso, pur di non lasciarmi sfiorare.

Ero incastrata fra il suo corpo e quel dannato mobile, soltanto per questo non ricucii ad evitare che le sue mani mi presero i fianchi.

Sussultai quando lo fece. Per quale motivo reagii così? Non lo sapevo nemmeno io. Ma era come se fossimo tornati a quando mi rapì.

Non mi fidavo di lui.

'Dove sei stato stanotte' non era affatto una domanda, suonò più come una affermazione.

'Ascoltami, non è il caso di parlar...' Zayn scosse la testa parlando con rapidità, ma lo interruppi posando le mani sul suo petto.

'Dimmi dove cazzo stavi!' Alzai la voce e con una spinta lo allontanai da me.

I suoi occhi si sbarrarono; mi guardava con sorpresa forse per la mia reazione. Ma bastò poco, soltanto un occhiata più intensa, per fargli mordere il labbro inferiore e per far abbassare il suo sguardo.

Pizzicò con le dita il ponte del suo naso e sospirò.

'Te lo avrei detto, cazzo...' Strinse i denti e le sue mani si strinsero in due pugni.

Non sapeva nemmeno lui cosa stavo dicendo; si contraddiceva da solo e persino lui se ne rese conto.

Infatti ai azzittì a metà, senza concludere la frase.

Era disgustoso.

Ormai avevo la conferma di tutto; non che poco prima non ne avessi, ma a quelle parole da parte sua fecero e aumentare la mia rabbia e la mia delusione a dismisura.

L'unica cosa della quel ero certa però, era di quanto stessi soffrendo.
Era come se qualcuno mi avesse appena strappato il cuore e lo avesse gettato via, in un posto lontano... Facendo di esso ciò che voleva. 

Mi ero fidata di lui e delle sue cazzate messe su, sicuramente per portarmi a letto e questo mi faceva sentire tanto stupida quanto incazzata.

Era snervante parlare con qualcuno che non ti degnava di uno sguardo ma continuai a farlo nonostante la mia visione prevedesse soltanto una chioma di capelli neri. 

'Ti detesto' quelle parole scapparono dalle mie labbra come per lasciargli capire il mio stato d'animo, la rabbia e tutto ciò che stavo pensando.

Ero sincera come non lo ero mai stata in vita mia.

Forse ero troppo crudele con lui visto che non sapevo ancora cosa era stato a fare ma bastavano quelle bugie che prevedevano anche quel succhiotto per poterlo mandare a fanculo.

'Per non parlare del succhiotto...' Feci un verso di disprezzo nei suoi confronti ed avanzai di un passo verso di lui, sperando che fosse una buona idea per convincerlo a guardarmi.

Zayn fece per parlare, alzando il suo sguardo. Aprì più volte la bocca cercando una frase di senso compiuto con la speranza di dire qualcosa capace di fermarmi, ma nemmeno lui stesso aveva giustificazioni.

'Dove stavi?' Intervenni, poco me ne fregava se era in soggezione o se non sapesse quale cazzata raccontare.

Era la terza volta che glielo chiedevo e già questo mi innervosiva.

'Con una prostituta'.

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