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XXXVI: Mine.

"Give me love like never before".

"Hostage" | Bradford

[Zayn Malik's pdv]

Bee Tomlinson.

Dal primo giorno in cui le afferrai la mano, conducendola all'interno di questa dannatissima casa, le cose non erano le stesse.

Non erano le stesse perché da quel giorno desideravo guardarla, desideravo sentire le sue mani addosso...anche solo per una carezza.

Mi svegliavo la mattina avvinghiato al suo corpo e non c'era sensazione migliore.

Ogni giorno le cose peggiorarono, peggiorarono notevolmente per i miei gusti.

Passai dalla voglia di incontrare i suoi occhi a quella di averla sotto di me e sentirla parte del mio corpo.

E non potevo capire. 

Potevo pensare che non fosse normale, non sapevo che si potessero provare così tante sensazioni e sentimenti tutti insieme.

Ma la parte anormale non era quella, la parte della quale dovevo preoccuparmi era che la desideravo tanto; dal punto di scoparla nel momento peggiore, incapace di frenare il mio corpo.

Affondai in lei con molta dolcezza, volevo sentirla del tutto, volevo percepire ogni millimetro del suo corpo e volevo avere addosso il suo odore, il ricordo delle sue mani... Lei.

Le unghie di Bee si aggrapparono alla mia schiena e le sue labbra lasciarono un profondo lamento già dal primo colpo.

Gemetti quando mossi i miei fianchi uscendo da lei e sentii le sue braccia stringermi ancora più forte a se, implorandomi.

Restai fermo ed aprii per un attimo gli occhi: la trovai sotto di me con le palpebre serrate e i denti che stringevano il suo labbro inferiore.

Era un'immagine fantastica.

Bee chiamò il mio nome più e più volte, implorandomi di continuare nonostante il dolore fosse fortissimo; ma io non la accontentai.

Era sbagliato, era l'errore più grande che potessi fare, non potevo procedere.

I suoi denti afferrarono il mio labbro inferiore e lo strinsero fin troppo forte; mugolai qualcosa di indecifrabile e socchiusi gli occhi per evitare di cedere ancora alla tentazione.

'Bee, cazzo...' Ansimai quando la sua schiena si inarcò, sfiorando la mia erezione pulsante.

Faceva male, estremamente male.

'Ti amo Zayn' sussurrò, stringendomi ancora più forte a se.

Quelle parole furono letali per me.

Sentii il mio cuore battere troppo forte e un nodo formarsi sulla mia gola.

Mi buttai nell'altro lato del letto e mi strofinai le mani sul volto, cercando di riprendere man mano del fiato.

Sentii Bee al mio fianco muoversi ed aggrapparsi al mio petto, la sua gamba di agganciò al mio corpo e mi si rannicchiò addosso, sospirando.

Come potevo averlo fatto?
Come potevo aver soltanto pensato di pagare una donna?

Le circondai le spalle con un braccio mentre con l'altra mano le accarezzai i lunghi capelli castani.

'Stai bene?' Chiesi, intrecciando una ciocca dei suoi capelli sul mio dito.

Cercai in tutti i modi di scacciare i pensieri della notte scorsa mentre parlavo con lei e mi limitavo a fissare qualunque oggetto nella stanza pur di non ripensare a quella ragazza, Jan? Janne? Janette...

Ma quella tipa, ormai, era l'emblema della situazione. Era il culmine delle mie colpe ed era il motivo per il quale mi sentivo così stronzo...

Soltanto se ne avessi avuto la possibilità, sarei tornato indietro ad avrei fatto scendere quella prostituta in mezzo alla strada.
O in altri caso mi sarei preso a sberle, mi sarei tagliato le palle... Ma non avrei fatto una cazzata simile.

Quale uomo sfogava i suoi pensieri su una puttana, quale? Io.

'Sì...si ma...' le sue dita delinearono le forme dei tatuaggi sul mio petto e mi sentii stringere il cuore.

'Ma cosa?' Domandai.

'Ma non pensavo fosse così' spiegò, lasciandomi udire l'imbarazzo nella sua voce.

'Doloroso?'

'Rapido' mi corresse.

Rapido, certo Bee rapido. Scesi con la mano sulla sua spalla e la accarezzai.

'Non dovrebbe essere così rapido, come dici tu' feci in tempo a stampare un bacio sulla sua nuca, che subito dopo alzò la testa.

'Eh?' Si accigliò, fissandomi.

'Non è ora Bee, non posso farlo adesso' era una delle prime cose che mi saltò in mente e le sorrisi, sperando che tralasciasse le mie parole, le mie azioni e si rassicurasse con quello.

Era una delle cose che volevo di più al mondo e inutile dire che avrei voluto continuare. Ma no, cazzo - non meritava di far l'amore con me senza sapere che avevo passato la notte precedente con un altra donna.

Infatti i miei rimorsi e la mia coscienza sporca fermarono la mia eccitazione. Fermarono quella maledetta voglia di sentirla pronunciare il mio nome mentre la facevo mia, mia e basta.

Più o meno, forse avevano attivato il mio cervello più che altro.

E cos'avrei fatto? Avrei dovuto dirglielo o nascondere tutto per il resto dei nostri giorni, lasciandomi mangiare dai sensi di colpa?

'Vado a cambiarmi' Bee si liberò dalle mie braccia e si chinò per prendere il lenzuolo accantonato sul fondo del letto.

Lo avvolse accuratamente attorno al suo corpo poi si alzò da letto, reggendolo proprio sopra la suo seno.

'Dove vai?' Chiesi, facendola voltare mente stava camminando silenziosamente verso la porta.

'A cambiarmi, te l'ho detto' alzò le spalle.

'Non ci andrai da sola' affermai, alzandomi dal letto per raccogliere i boxer a terra.

Li presi e me li infilai rapidamente mentre sentii alle mie spalle Bee, sbuffare. 'Zayn, è casa tua!' Commentò.

'E di Niall' la corressi, tirandoli su e sistemando per bene l'elastico.

Camminai verso di lei e la vidi alzare gli occhi al cielo, non appena la raggiunsi, Bee aprì la porta della camera ed uscì camminando velocemente verso il bagno.

'Vado, posso?' Ironizzò, posando una mano sulla maniglia del bagno.

'Certo, muoviti che devo farla anche io' le strizzai l'occhio e lei scosse la testa, ridacchiando.

La sorpassai e camminai lentamente verso la cucina; una volta lì, i problemi sarebbero aumentati ed avrei dovuto affrontare mio fratello.

Non era poi così grave, ma quella mattina mi preoccupava ogni minima cosa.

Non appena varcai la soglia, trovai Niall appoggiato con la schiena al bancone, preso a stropicciarsi gli occhi.

'Buongiorno' richiamai la sua attenzione, facendolo quasi sobbalzare.

'Ehi, buon...' Si guardò intorno con confusione e fermò gli occhi sul frigorifero al suo fianco 'buongiorno...' Il tono della sua voce si abbassò notevolmente.

'L'ho letta' andai al sodo, facendo il giro del tavolo per raggiungerlo.

Mi fermai proprio davanti a lui e mi appoggiai con la schiena ad una sedia, aspettando che dicesse qualcosa.

'E...' Abbassò gli occhi ai suoi piedi.

'E scusa, scusa per quello che è successo e scusa se ti ho detto di... Beh, lo sai' non seppi dove trovai tutto quel coraggio, ma riuscii a dire tutta quella roba senza staccare gli occhi dal suo capo chinato e senza lasciar incrinare la voce.

'Davvero!?' Sbarrò gli occhi, guardandomi.

E mi lasciai prendere dall'imbarazzo: non appena alzò lo sguardo e mi fissò con stupore, non riuscii a sostenere quegli occhi color ghiaccio che sembravano congelarmi.

'Davvero, non importa' mormorai, mordendomi il labbro inferiore.

'Non parlerò mai più di quella cosa, poi...' Riprese il fiato per far l'ennesima promessa che forse avrebbe mantenuto.

'Non dico che il culo e le tette di Bee abbandoneranno per sempre i miei sogni erotici e il mio amichetto la sotto, ma cercherò di scopare con qualcun'altra se a te da fastidio' lo sentii ridacchiare per poi scuotere la testa.

'Diavolo sì, la scoperei in tutti i modi ma penso che sia uno dei primi passi per non farmi odiare' alzai lo sguardo e forzai un sorriso.

'Non va bene?' Forse si accorse della falsità dei miei atteggiamenti.

'Certo certo ' mi affrettai a dire, incrociando le braccia al petto.

'Ma devo preoccuparmi di questa gelosia?' Domandò ed io spostai lo sguardo al muro di fianco a me.

'Non lo hai fatto fino ad ora, perché dovresti?' Stavo già sudando a freddo.

Non volevo che anche lui, come il mio subconscio, iniziasse a dirmi che forse quello che provavo non era semplicemente qualcosa di passeggero come lo definivo io.

'Quando ti sei incazzato quella volta pensavo fossi scemo' esordì con un troppa serenità.

Già sentivo i miei muscoli tendersi.

'Ma adesso, sai... Vedo che oltre a questa gelosia c'è anche dell'altro fra voi due e quindi inizio a vederla lunga...' Fece un passo verso di me, sperando forse di attirare il mio sguardo.

'Poi, ti ho appena detto di lasciarla perdere e se non ti importava potevi anche rifiutare, fratello' il suo solito tono di voce riecheggiava in quella stanza, era bello sentirlo parlare con tranquillità e malizia come lo faceva di solito.

'Beh, allora inizia a preoccuparti' mi girai verso di lui e lo guardai diritto negli occhi, facendo sparire quel ghigno.

'Eh?!' I suoi occhi si sbarrarono all'istante.

Alzai gli occhi al cielo e fissai ancora il pavimento in marmo, disorientato.
'Eh un cazzo' lo imitai, agganciando le mani sul bordo del tavolo.

Niall non fece una mossa, continuò a guardarmi con aria caotica e con le sopracciglia arcate come se avessi appena annunciato la fine del mondo.

'Io la...'

'Zayn, puoi andare a fare la doccia' Bee fece eruzione nella stanza facendomi ammutolire.

Scattai verso di lei e le finsi un sorriso, nascondendo la paura che aveva colpito il mio cuore sentendola entrare proprio a quel punto del discorso.

Indossava una t-shirt nera e dei jeans chiari che le avvolgevano perfettamente le gambe fino alla coscia, lasciando intravedere le sue gambe.

'Vado' mi diedi una scossa cercando di riprendermi da quel che poteva sempre uno stato di trance, e camminai rapidamente verso il bagno.

Inutile dire che non la guardai minimamente per evitare di mettermi altrettanto a disagio.

Quando mi infilai sotto alla doccia lasciai stare il fatto che ormai era la seconda che facevo un una giornata e che la prima potevo benissimo evitarla.

L'acqua tiepida scivolò rapida lungo il mio corpo teso, lasciandomi rilassare e permettendo all'eccitazione di svanire.

Ben presto la mia testa si svuotò da ogni pensiero.

[Bee Tomlinson's pdv]

'Io vado a fare la spesa' il biondo non mi lasciò nemmeno il tempo di andare a sedermi che mi sorpassò che si diresse verso l'uscita.
Il tutto senza aggiungere altro, ovviamente.

Ne approfittai del l'attimo in cui potevo starmene da sola per scrivere a Louis.

Tuttavia quando avrebbero mandato la lettera per il riscatto, non avrei dovuto rispondergli ne sentirlo per molto tempo...

Presi il telefono all'interno della tasca dei miei pantaloni ed andai a sedermi sulla sedia accanto al tavolo. 

Scrissi il suo numero sul display e lo chiamai, prendendo un profondo respiro.

Non c'era un motivo per il quale essere in ansia ma lo ero e basta.

Portai il telefono all'orecchio ed aspettai a lungo fra i numerosi bep, fino a quando la voce squillante di mio fratello non risuonò nel mio orecchio.

'Sorellina!' Esclamò.

'Hei Louis! Come stai?' Sorrisi mentalmente sentendo la sua voce, inutile nascondere quanto mi mancava.

'Bene, insomma... Come sempre e tu? Hai ricominciato a lavorare?' A quella domanda sbarrai gli occhi e strinsi il telefono fra le mani.

'Oh no...' Balbettai, ripensando al lavoro, al bar e alle ferie che sicuramente erano finite senza che io tornassi dietro al bancone.

'Come no!?' Strillò.

'Diamine, non urlare. Comunque no, comincio domani' affermai, sperando di trovare un discorso che avrebbe preso il posto di quello.

'Ah e Kristal?' Kristal era una delle mie uniche amiche che avevo in America e lavorava nel mio stesso posto.

Era bionda ed aveva delle curve assurde; ovvio che Louis l'aveva adocchiata qualche anno prima quando mi venne a trovare in America. 

'È a posto... Non preoccuparti di lei' finsi di essere offesa e lui scoppiò in una fragorosa risata dall'altra parte del telefono.

'Quando torni?' Domandò, ma non risposi perché lo sentii parlare ancora.

'Oh, sì ma aspetta coglione!' Rise.

'Con chi sei?' Chiesi.

'Harry, ti saluta.' Harry. Possibile che in ogni cosa doveva sempre centrare sempre Zayn o qualcuno dei suoi parenti.

Da quando lo avevo incontrato era come se ogni fottuta cosa girasse intorno a lui.

'Salutalo'.

Sentii l'acqua del bagno chiudersi e la chiave girare nella serratura del bagno; intuii subito che Zayn stesse per venire oltre.

'Ora ti lascio' dissi rapidamente, sentendolo sbuffare.

'Di già!?'
Ogni volta così. Ogni volta si incazzava se chiudevo e non se ne preoccupava minimamente se fosse un minuto di chiamata od un ora. A lui fregava di non chiudere mai.

'Sì Louis, ho un paio di cose da fare e...' Non mi lasciò concludere.

'E va bene' sbuffò ancora. Sapeva che così facendo mi sarei sentita una stronza ed avrei continuato la conversazione.

Ma quella volta non era questione di tempo o di voglia, Zayn sarebbe venuto in cucina ed avrebbe parlato così da scatenare un casino senza il suo volere.

'Alla prossima'

'Alla prossima' ripetè, borbottando.

Non appena chiusi la chiamata presi fra le mani il numero del mio datore di lavoro, il capo del bar dove lavoravo... Non avevo intenzione di passare per una cretina che si era appena scordata di andare a lavoro.

Digitai le cifre del numero e posai il dito sul pulsante verde, per chiamare.

'Che stai facendo?' Arrivò Zayn, varcando la soglia con una mano fra i suoi folti capelli spettinati.

Alzai lo sguardo e sorrisi vedendolo in quello stato; non era da lui trascurare qualcosa del suo aspetto ed era una novità vederlo con i capelli umidi e con dei semplici pantaloni di tuta.

'Stavo pensando di chiamare al bar dove lavoravo...' Dissi, mordendomi le labbra.

'Ah, e perché?' Mi venne vicino e circondò le mie spalle con il suo braccio.

'Perché sarei già dovuta tornare' spiegai, alzando lo sguardo al suo.

Lo vidi mordersi l'interno della guancia pensieroso, 'e cosa gli dirai?' Chiese.

'Che non tornerò' la cosa era alquanto chiara sotto al mio punto di vista.

Se sarei dovuta restare lì per il nostro piano non sarei potuta andare a lavorare.

'Cioè... Ti licenzi!?' Potei percepire lo stupore nel suo tono e per un attimo mi persi a capire cosa ci fosse di sbagliato in lui.

Però Zayn sembrò riprendersi subito dopo, capii che non aveva un filo logico ciò che stava dicendo.

'Va bene' i suoi occhi si spostarono dai miei e si posarono sulla parete difronte a noi.

'Qualcosa non va?' Lo ripresi, posando una mano sulla sua ancora ferma sulla mia spalla.

'No, no va tutto bene piccola'

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