XXXV: Selfishly.
||Questa parte contiene scene e parti non adatte ad un pubblico sensibile o facilmente impressionabile.||
"Hostage" | Bradford
[Zayn Malik's pdv]
Ero impazzito. Dire che ero impazzito era la cosa più banale, cazzo.
Quindi, diavolo! Ero una delle persone più ridicole di questo mondo. Non avevo mai - e dico mai - pensato di poter pagare una puttana.
E tutto questo perché? Perché ero un coglione. Perché agivo senza pensare, perché non controllavo il mio cervello.
Quando si trattava di quel discorso uscivo fuori di senno.
Erano le sette e mezza del mattino: aprii il portone di ingresso con molta prudenza e feci attenzione a non far alcun rumore. Non volevo svegliare nessuno, ma soprattutto non volevo far sapere a nessuno che ero tornato a quell'ora.
La paura principale era una. Soltanto all'idea di sentirmi chiedere dove ero stato, mi sarei sentito in colpa e non volevo assolutamente provare quella sensazione di pentimento.
Non ancora.
Andai diretto in cucina e lì trovai un foglietto attaccato al frigorifero, con tanto di firma sul fondo del foglio.
Dalla grafia disordinata, intuii subito fosse di Niall e per qualche motivo, sentii il mio cuore stringersi ancor prima che potessi leggere la prima riga.
"So di sbagliar spesso con te e non ti chiedo scusa. Non siamo mai andati d'amore e d'accordo e non mi importa se continueremo a mandarci a fanculo. Quello che ti chiedo è di non odiarmi. So che è stupido da parte mia, ma preferisco litigare con te che fare a botte e non parlarti per giornate intere"
Una lacrima mi percorse il viso ma la catturai subito con il dorso della mia mano. Voltai il foglio e continuai a leggere.
"Litighiamo Zayn, ma facciamolo in modo decente. Per favore."
Le lacrime mi appannarono la vista, e soltanto in quell'istante mi accorsi di star piangendo come un bambino.
"Mi dispiace per aver riso delle violenze che hai subito ma sai come sono, parlo troppo e spesso parlo male. Forse già domani sbaglierò con te, o forse no. Ma in ogni caso voglio che il desiderio di distruggermi con i tuoi pugni o di eliminarmi, non ti sfiorasse nemmeno la mente. Siamo fratelli e lo saremo sempre.
Niall"
Era troppo per me. Non avevo mai sentito parole simili da parte di mio fratello ne avevo mai immaginato potesse star così per me.
Sapevo come era fatto, era una persona orribile e niente gli sfiorava il cuore: sapere che con le mie parole e i miei pugni, gli avessi fatto del male per la prima volta... Beh, faceva sentire me un fallito. Anche se lo meritava.
Accartocciai il biglietto ed andai a buttarlo nel cestino. Non volevo vederlo, non volevo sentirmi male ogni volta.
Poi, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, mi diressi in bagno per fare una lunga e tanto desiderata doccia.
Non volevo avere il solo odore di quella ragazza addosso e soprattutto, dovevo assolutamente riflettere sulla stronzata peggiore della mia vita.
Ecco cos'era. Altro che errore migliore della mia vita, quella era la cosa più schifosa è deprimente che avessi mai fatto.
***
Non appena finii di lavarmi uscii dalla cabina doccia e cercai qualcosa da mettermi, visto che Bee ancora dormiva in camera mia e non avevo alcuna intenzione di svegliarla.
Mi vestii con dei jeans neri e nient'altro. Quelle furono le uniche cose che trovai in bagno.
Presi del profumo e me lo spruzzai addosso; sentivo l'odore di quella bionda perseguitarmi, come se l'avessi ancora appiccicata addosso.
.
[Bee Tomlinson's pdv]
Ormai erano le otto, Zayn non era tornato ed io non avevo chiuso occhio per l'intera notte.
Non sapevo dove fosse andato. Cosa stesse facendo e se sarebbe tornato ancora incazzato o se si sarebbe calmato.
Sentivo l'acqua del bagno scorrere ed intuii fosse Niall, d'altronde, se fosse stato Zayn sarebbe già venuto in camera per prendere le sue cose o almeno per avvisarmi di essere tornato.
Presi il suo cuscino dall'altro lato del letto e lo strinsi al petto; pensai che forse l'idea migliore sarebbe stata quella di scrivergli... O chiamarlo.
Ma perché farlo? Mi avrebbe risposto dicendomi di farmi i fatti miei e rinfacciandomi che comunque non stavamo insieme e che non avevo alcun diritto di farmi i cazzi suoi.
E ci avevo pensato su, ci avevo pensato eccome.
D'altronde era così, sì, io non ero nessuno per lui.
L'unica cosa che avevo fatto era innamorarmi di lui ed accettare di dargli anima e corpo pur di sapere cosa provava per me.
Non avevamo preso alcun impegno.
Ma diavolo, avevo sentito dire dalle sue labbra che forse non avrebbe ricambiato o forse sì, e per questo stavo concedendo il mio corpo a lui e gli avevo confessato ogni mio sentimento.
Non accettavo di far così tanto per lui e di restare all'oscuro della sua vita, non aveva senso.
Se davvero voleva capire cosa provava per me e voleva capire se un giorno saremmo potuti stare insieme, doveva almeno parlarmi di lui e delle sue cose.
Avrei continuato a torturarmi la mente per il resto della giornata. Avrei continuato a pensare a lui e a tutte le cose che mi aveva detto prima di andarsene... Se non fosse stato per la porta della camera, che si spalancò improvvisamente, richiamando la mia attenzione.
'Zayn!' Sospirai, portandomi una mano al petto.
Scesi velocemente dal letto e gli corsi incontro, avvolgendo le braccia sul suo collo.
Sapevo di aver centinaia di cose da dirgli, centinaia di domande da fargli ed altrettanti dubbi e cose da mettere in chiaro... ma in quel momento, la preoccupazione di non vederlo tornare svanì dal mio corpo e mi sentii di stringerlo fortissimo.
Mi era mancato, nonostante tutto.
Era rigido, inizialmente rimase gelato alla mia stretta ma poi, sentii le sue mani afferrarmi i fianchi ed accarezzarmi con premura, come per rassicurarmi.
'P-pensavo non tornassi...' mugolai contro il suo collo, stringendolo ancora contro il mio corpo.
'Sarei tornato... tornerei sempre' le sue labbra lasciarono un bacio sul mio collo e poi, proprio come me, avvolse anche lui le braccia attorno al mio corpo.
Non appena il nostro abbraccio si sciolse, Zayn mi prese le spalle e mi guardò diritto negli occhi: le sue occhiaie erano evidenti attorno ai suoi occhi castani.
I suoi capelli bagnati lustravano esposti alla luce mattutina che entrava attraverso la finestra.
'Dove sei stato?' Chiesi, posando le mani sui suoi fianchi.
I suoi occhi si abbassarono di colpo. 'Ho inco...' Si fermò ed esitò prima di parlare, poi finalmente trovò il coraggio e rialzò gli occhi ai miei, sospirando.
'Da Harry'.
'Perché sei andato da lui?' Era strano che fosse andato da suo fratello in piena notte.
'Perché ero arrabbiato, avevo bisogno di sfogarmi' spiegò. Notai come i suoi occhi vagavano nella stanza pur di non guardare nei miei, mentre si giustificava.
Non sapevo se stesse mentendo o se stesse semplicemente dicendo la verità, ma pensai che per una volta fosse un grande passo il fatto che non mi avesse esplicitamente chiesto di farmi i cazzi miei; per questo non insistetti.
'Ed ora ti va di parlarmi di quella cosa...?' Avevo paura di domandarglielo ancora, ma non avevo altre cosa da fare.
Volevo sapere il motivo dei suoi litigi con i suoi fratelli e volevo sapere quali fossero i problemi legati alla sua adolescenza, che tanto lo turbavano.
Sapevo che era un discorso abbastanza delicato, ma questa volta non avrei fatto cazzate.
Lui non sarebbe uscito da quella stanza senza concludere una conversazione sensata ed io sarei stata il più calma possibile.
'No'. Rispose subito mordendosi il labbro inferiore, come era solito fare.
Feci per parlare ancora, ma lui intervenne ancor prima che potessi aprire bocca: 'Non ora, stasera ti racconterò tutto...'
Quella correzione mi fece sentire subito meglio; non potevo nascondere che da una parte volevo sapere di lui e di cosa gli fosse successo, ma più di questo, quello che volevo era sentirlo dire quelle cose.
Volevo si fidasse di me e che mi parlasse di lui senza rammarico.
'Quando te la senti Zayn, basta che non...' Abbassai per un attimo il capo e fissai i miei piedi; riflettei su quello che stavo per dire, volevo andarci piano.
'Che non?' Mi chiese lui, posando due dita sotto al mio mento per farmi alzare il capo.
'Io non penso che potremmo arrivare ad una conclusione se continui a dirmi di farmi i cazzi miei' confessai, parlando con rapidità.
Alzai subito dopo lo sguardo e lo trovai perplesso, fermo con i suoi occhi sul mio volto: 'che vuoi dire?' Chiese, aggrottando la fronte.
'Voglio dire che sto facendo di tutto con te per... per capire se mi ami e non è giusto che tu continui a ripetermi che la tua vita non deve interessarmi' Sbottai, mi accorsi subito dopo di star balbettando.
Ci guardammo intensamente, quasi come se le nostre emozioni opposte potessero completarsi,in quel momento.
Ero abbastanza spaventata da lui in quel momento ed inoltre avevo paura che si incazzasse di nuovo e decidesse di sparire per altro tempo.
'Per me è uno sforzo enorme, Zayn...amarti e confessarti ogni cosa, con la consapevolezza che tu, forse, non provi lo stesso per me...' sentii i miei occhi cominciare a bruciare e li strizzai, sperando che quell'incolmabile vuoto nel mio stomaco sparisse e lasciasse spazio al coraggio.
Zayn si sporse verso il mio viso e schioccò un bacio rapido sulle mie labbra, sorridendomi subito dopo; potei considerare il suo un sorriso rassicurante e, nonostante tutto, quel gesto mi fece scappare un profondo sospiro di sollievo.
'Ci ho pensato a questo'. Affermò.
'Ah si?' Ero stupita, non pensavo che un uomo potesse arrivare a ragionare così a fondo.
'Sì e per questo ho deciso di parlartene', con una mano mi prese una ciocca di capelli e la nascose dietro al mio orecchio.
Zayn fece un passo verso di me, ed inclinò il suo capo nella mia direzione.
Il mio cuore batteva forte come non lo aveva mai fatto. Riallacciavo quella sensazione soltanto a quando Zayn mi baciò per la prima volta.
Posò le sue labbra calde sul mio collo e lasciò una scia di baci umidi su di esso, dalla spalla fino al mento.
Gemetti silenziosamente, ma fu inevitabile per lui sentirmi e, subito dopo, potei percepire il suo sorriso sulla mia pelle.
Risalì dal mento per arrivare fino alle mie labbra, che morsicò teneramente, prima di baciarmele con passione e dolcezza insieme.
'Dimmi cosa provi, Zayn' mormorai, ricambiando i suoi baci.
Sospirai, mentre portavo la mia mano sulla sua nuca e prendevo ad accarezzargli la testa, con dolcezza, cercando di approfondire quel bacio che desideravo da morire.
Ma lui si scostò, scendendo nuovamente sul mio collo e lasciandomi altri piccoli baci.
Mi spinse per le spalle fino a quando non toccai il letto con le cosce. A quel punto mi diede una piccola spinta e si sdraiò su di me, continuando a baciarmi.
Non ebbi nemmeno il tempo di focalizzare le sue azioni ed ogni nostro singolo movimento.
Si insinuò fra le mie gambe e le sue labbra cominciarono a baciare le mie spalle, le mie braccia...
Delle mani calde si posarono sui miei fianchi e risalirono lentamente sotto la maglietta che indossavo: sembrava essere in cerca di qualcosa che nemmeno lui sapeva cosa fosse.
Mi baciava come se non ci fosse un domani e stringeva la mia pelle da sotto alla maglia con avidità, cercando di tastare ogni singola fibra del mio corpo.
Un attimo dopo, le sue labbra si staccarono dal mio corpo e si tirò su per riprendere i bordi della mia canottiera.
La tirò su e la sfilò dalla mia testa, fino a gettarla da qualche parte nella stanza, lontano dal letto sul quale eravamo stesi, lontano da noi.
E quando restai con il solo reggiseno addosso, non potei nascondere il rossore che in quel momento stava invadendo le mie gote.
Quando si riabbassò e posò le sue labbra sul mio seno, mi scappò un gemito che non riuscii a trattenere e lo sentii sorridere ancora.
Sentivo le sue labbra scorrere sul mio corpo ed esso riempirsi di brividi, mentre il suo respiro caldo e sempre più affannato si scontrava con la mia pelle.
Volevo toccarlo, sfiorare i suoi addominali e poter agire naturalmente con il suo corpo, comportandomi come se non fosse mai stato il mio rapitore e non avesse mai avuto strani sbazi di umore, capaci di mettermi a disagio.
Per questo restai con le mani lungo i fianchi ad assaporare ogni suo minimo tocco su di me.
Le sue mani vagavano sul mio corpo, cercando di toccare ogni centimetro di pelle scoperta; mi stringeva e mi baciava.
'Adesso...' Mugolò, contro il mio seno.
Abbassai lo sguardo: lo vidi stringere il mio seno con le mani e mordere il tessuto del mio reggiseno, per poi alzare gli occhi ai miei. 'Adesso vorrei scoparti' concluse, boccheggiando.
Si tirò su, infilò le mani sotto la schiena ed armeggiò con il gancetto del reggiseno e quando lo slacciò me lo sfilò con impazienza.
'Cosa provi ora, Zayn?' Insistetti, lasciando da parte il fatto che fossi quasi nuda sotto di lui.
Lui si lasciò scappare un sorrisetto nervoso, 'sento come se esistessimo soltanto noi due', ansimò, 'io e te', precisò subito dopo.
La sua mano scorse lenta e inesorabile lungo il mio corpo e i suoi occhi la osservarono mentre arrivava fino al seno, nuovamente.
Sussultai. Lui mi guardò un attimo, sorrise e poi posò le braccia ai lati della mia testa, cominciano a baciarmi.
Mi baciò, con ardore, con passione.
Ricambiai stringendo finalmente le braccia attorno alla sua schiena.
Agganciai le mie gambe al suo bacino e, così facendo, i nostri corpi si avvicinarono sempre più
Riuscivo a sentire perfettamente il tremore del suo corpo contro il mio, il fiato corto di entrambi e il desiderio di arrivare al sodo prima di ogni altra cosa.
Gli morsi impazientemente il labbro, durante quel bacio. L'eccitazione ormai era troppa per entrambi.
Zayn si fermò per un attimo sulle mie labbra e riprese il respiro, 'non sento più il mio cuore, batte fortissimo.'
A quelle parole, lasciai scivolare le mani sulla sua schiena fino a quando non raggiunsi il bordo dei suoi pantaloni.
'E poi?' Chiesi, baciando le sue labbra.
Zayn gemette quando sentì le mie mani infilarsi all'interno dei suoi pantaloni ed accarezzarlo con dolcezza, con il solo intento di giocare con la sua vulnerabilità a ricevere risposte.
'E poi...' mugolò, 'e poi voglio scoparti dannatamente tanto', sbottò.
Sentii il mio corpo rabbrividire e le mie gambe tremare.
Zayn si alzò dal mio corpo e mi accarezzò i fianchi, fino a quando non raggiunse il bordo delle mie mutande.
'Voglio toccati Bee, voglio dirti che...' Il suo tono disperato fu interrotto dalla mia voce incrinata.
'Dillo e basta' sospirai, inarcando la schiena quando lo sentii scostarmi il tessuto delle mutante.
'Che ti voglio e che...e che sono un fottuto stronzo.'
Non capii il significato di quelle parole, non capii niente di tutto quello che stava succedendo, perché zayn sfilò la mano da sotto le mie mutande e posò entrambi i palmi delle sue mani sui miei fianchi, guardandomi.
'Zayn...' Gemetti, implorandolo di non portare alla lunga quelle torture.
'Sì che te ne pentirai' affermò, guardandomi diritto negli occhi.
Di risposta scossi la testa e lui strizzò gli occhi, come per scacciare quel tanto piacere che invadeva il suo corpo e cercare di ragionare lucidamente.
'Cazzo Bee, lo voglio anche io ma...' alzò lo sguardo al cielo e chiuse gli occhi, prendendo un profondo respiro.
'Zayn...' Lo richiamai con confusione e posai le mani sulle sue.
'Fanculo tutto' imprecò zayn, divincolandosi dalla mia presa.
Zayn afferrò entrambe le estremità della sua cintura ed armeggiò su di essa, fino a quando non riuscì a slacciarla.
Sbottonò i suoi pantaloni ed abbassò la zip, lasciandoli scivolare lungo le sue gambe e mostrando la dolorosa ed evidente erezione fra le sue gambe.
'Ti voglio più di quanto tu possa immaginare, Bee' mugolò, allungandosi sopra al mio corpo per poter arrivare al comodino.
Quelle parole procurarono uno strano effetto in me. Desiderai baciarlo e chiedergli di ripetere per il resto della sua vita quelle parole-
Aprì un cassetto e da lì sfilò una bustina di plastica; la stessa che aprì subito dopo con uno strappo, tornando in ginocchio fra le mie gambe.
Zayn sfilò il preservativo e si abbassò i boxer con una mano; mi lanciò un occhiata, mentre fissavo ogni suo movimento e ridacchiò vedendomi arrossire.
Distolsi lo sguardo dalle sue mani e lo guardai in volto, mente si concentrava a ciò che stava facendo.
Improvvisamente una domanda si fece spazio nella mia mente; la stessa identica domanda che mi lasciai scappare ad alta voce.
'Farà molto male?' chiesi, distruggendo quell'atmosfera calma e a dir poco rara.
Vidi gli occhi di Zayn rabbuiarsi e le sue labbra si strinsero in una linea sottile, 'abbastanza, ma farò il possibile'.
'Abbastanza quanto?' Domandai ancora, facendogli sbarrare gli occhi.
'N-non devi pensarci, rilassati e basta' scosse la testa e posò le mani sulla mia pancia.
Accarezzò con delicatezza la mia pelle fino a raggiungere il bordo delle mie mutande e a quel punto, dimenticai tutte le altre domande che il mio cervello aveva elaborato.
Zayn osservava ogni movimento del mio corpo sotto alle sue grandi mani, vedeva come sobbalzavo ad ogni sua carezza e come rabbrividivo ogni volta che toccava nei punti più sensibili.
Di colpo le mie mutande si abbassarono e le mani di Zayn mi presero le cosce, divaricandole.
'Voglio che mi fermi se sentirai troppo dolore' ordinò, guardandomi negli occhi.
Io annuii e presi un profondo respiro mentre con calma posizionava le sue mani ai lati della mia testa e si distendeva sopra di me.
Non sapevo cosa dovevo fare, così agii d'istinto. Afferrai i suoi fianchi e presi entrambi i lati dei suoi boxer per abbassarli.
Zayn posò la sua fronte sulla mia e cominciò a baciarmi, a leccare e a mordicchiarmi le labbra mentre io, con molta difficoltà, gli abbassai gli slip lasciandolo nudo sopra di me.
A quell'azione lo sentii mugolare contro la mia bocca ed inarcare la schiena, sfiorando la mia intimità con la sua.
Sapevo che presto sarebbe successo; sapevo che ben presto Zayn avrebbe fatto di me e lui una cosa sola e che ogni singola barriera tra noi si sarebbe autodistrutta letteralmente nel calore dei nostri gemiti. E la cosa mi spaventava terribilmente.
Avvolsi le braccia attorno al suo collo ed intrecciai le dita in mezzo alle sue ciocche di capelli.
Zayn cominciò ad alternare i suoi baci con dei profondi sospiri e i suoi fianchi continuarono a spingersi contro di me, scontrandomi ogni volta.
La sua erezione presto divenne ancora più dura e le sue labbra lasciarono un profondo gemito.
Mi prese un labbro fra i denti e lo tirò verso di se, facendomi mugolare insieme a lui; e al suono delle nostre voci sovrapposte, Zayn spinse definitivamente i suoi fianchi e mi penetrò lentamente.
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