XXXIII: 'Flashes left'.
"Flashes left in my mind, going back to the time,
playing games in the street, kicking balls with my feet..."
"Hostage" | Bradford
Lo guardai, si era bloccato.
I suoi occhi erano rimasti immobili, fermi sulle mie labbra. Sembrava non credere che esse avessero davvero detto quelle parole.
Inizialmente restai zitta con lo sguardo su di lui, per non lasciarmi scappare nessuna delle sue reazioni; ma poi, dopo un paio di secondi, non riuscii a sostenere la sua visuale ferma su di me ed abbassai lo sguardo al pavimento.
Mi morsi le labbra più e più volte, forse con la speranza di trovare qualcosa da dire, qualcosa che non lo avrebbe fatto parlare e che avrebbe evitato una risposta sconcertante da parte sua.
Non volevo sentirmi dire qualcosa di brutto o...
Zayn fece un passo verso di me ed io non feci una mossa, anzi, nascosi le mie mani dietro alla schiena e sospirai, aspettando con ansia una sua risposta.
'Hei...' nel suo tono c'era uno spiraglio di dolcezza e quasi mi confortò.
Prese ancora una volta il mio volto fra le sue mani con lo scopo di portare i miei occhi davanti ai suoi, per potermi parlare; ma non glielo permisi.
'Io non penso che qualcuno possa provare qualcosa di così tanto...forte...per me' i polpastrelli delle sue dita mi accarezzarono le guance e nel frattempo una voragine si aprì nel mio stomaco, facendomi quasi mancare l'aria.
Non sapevo come intendere quell'affermazione, magari c'era un qualcosa di positivo ma in quel momento intesi tutt'altro e mi feci prendere dal panico.
'Cosa vuoi dire?' lo guardai con il terrore stampato negli occhi.
'Voglio dire, è così fottutamente troppo per me!' Zayn strizzò gli occhi e mi lasciò il viso, dirigendosi verso il suo letto.
Lì si sedette e posò i gomiti sulle sue ginocchia, prendendosi la testa fra le mani.
Sospirò e subito dopo rialzò il capo nella mia direzione.
Quel suo modo di parlare e di bloccarsi ogni secondo non prometteva nulla di buono e se non si sarebbe sbrigato a parlare, mi si sarebbe congelato il sangue nelle vene.
'Bee io non sono mai stato amato da nessuno...' Nascose il suo labbro inferiore fra i denti, poi scosse la testa, riabbassando la testa al pavimento.
Camminai verso di lui e mi sedetti poco distante dal suo corpo, cercando di raccogliere tutte le forze per spronarlo a parlare. Quando un quel momento, l'unica ad aver bisogno di forze ero io.
Posai una mano sulla sua schiena, per qualche stupido motivo che tuttora non ho ben capito, e lo accarezzai.
'Quindi adesso non so cosa dirti, non so come risponderti e non so se sbaglierò a parlare' disse tutto quanto senza guardarmi minimamente, ma potei leggere la sincerità nella sua voce.
'Parla Zayn, dimmi ciò che vuoi' esitai, poi mi lasciai scappare un profondo sospiro.
'Io non ho mai amato, avuto nuovi amici...niente' una fitta mi attraversò il cuore, sapevo che sarebbe andata a finire male e ormai la mia mente vagava soltanto sulla sua frase.
Io non ho mai amato.
Improvvisamente alzò la testa e riuscii a vedere nei suoi occhi, sembrava star davvero male soltanto nel nominare quelle parole, nel trattare quel l'argomento.
'Non mi hanno permesso di provate niente per nessuno, quindi non so nemmeno cosa si prova nell'essere amico di qualcuno, nell'amare qualcuno.'
Tolsi la mano della sua schiena perché ormai lo trovavo un gesto abbastanza patetico, e gli presi la mano, che giaceva sulle sue gambe. Lo strinsi e cercai di non lasciar intravedere niente di ciò che stava succedendo in me.
Stavo malissimo, soltanto all'idea di ciò che stava cercando di dire...
'Quindi non provi niente per me?' Mi sarei tappata la bocca subito dopo, se solo avessi un minimo di auto controllo.
Sentii il mio cuore battere fortissimo, tanto forte che ebbi paura di svenire da un momento all'altro.
'Non lo so' alzò le spalle, ma il suo non sembrò un gesto di noncuranza; bensì di confusione.
'Hai detto di sentire qualcosa quando...ci baciamo, insomma...' Ero abbastanza ridicola nel balbettare o nel farfugliare frasi senza senso, cercando di capirlo. Ma non avevo alternative.
Lui mi interruppe, 'lo so, e non è soltanto quando ci baciamo...' Abbassò per un attimo gli occhi, poi li rialzò. 'È anche quando ti guardo...' Sorrise, mordendosi la lingua con i denti.
Sorrise in modo strano ma sentii comunque il mio cuore scoppiare, mi sentii piena di gioia o di qualsiasi altra emozione positiva. Sapevo che non provava quanto me, ma il suo sentire qualcosa nel guardarmi... Non era poi così male.
'E-e non credi che...' La voce di Zayn mi sopraffece, facendomi ammutolire.
'Credo che dovrei capire.' Il suo modo di parlare era improvvisamente cambiato, come se avesse acquistato sicurezza.
'Come fai a capirlo Zayn, se tu...'
E per la millesima volta mi fermò. Era una sua abitudine interrompermi mentre parlavo alzando di più il tono della sua voce. Ma quella volta non andò così.
Sentivo il suo sguardo analizzarmi le labbra, e non fui capace di aggiungere altro.
Zayn allungò un dito nella mia direzione e mi sfiorò la guancia, tracciò lentamente la forma della mascella e si fermò alle mie labbra, tracciandone il contorno e accarezzandone la pienezza di esse.
Un suo dito si fermò sul mio labbro inferiore e poco dopo, scivolò via, lasciando posto a qualcosa di umido. Le sue labbra. Sorrisi mentalmente e un brivido corse lungo la mia schiena.
Zayn non riuscì a rimanere immobile, non voleva che mi staccassi da lui, cinse la mia vita con le sue grandi mani ed io iniziai a ricambiare il bacio. Le nostre labbra si intrecciavano perfettamente insieme.
Mi spinse su di se con forza e nemmeno il tempo di focalizzare il tutto che mi ritrovai a cavalcioni sulla sua pancia.
Per reggermi, posai le mani sul suo petto e lui sembrò mugolare a quel tocco.
Quando aprii di poco gli occhi fui contenta nel vedere perfettamente le sue palpebre chiuse e rilassate, sotto al tocco delle nostre labbra.
Zayn salì con le mani lungo i miei fianchi e mi accarezzò la schiena. Lentamente, le sue mani si posizionarono sul mio sedere e mi strinse leggermente.
Strinsi con i denti il suo labbro inferiore, facendolo gemere, e poco dopo sentii la lingua accarezzare le mie labbra. Gli diedi l'accesso alla mia bocca e in poco tempo le nostre lingue facevano la lotta per la dominanza. Una lotta che non sarebbe mai finita, perché nessuno dei due voleva fermarsi.
Zayn mi strinse di più a se e cercò di capovolgere la situazione. Soltanto allora potei sentire quanto fosse preso da quel bacio, quanto eccitante fosse per lui avermi sopra... E cercai di non prendere fuoco dall'imbarazzo.
Quando cercò di salire sopra di me e di sopraffarmi con il suo corpo pensai di fermarlo, perché infondo, ognuno di noi sapeva che se solo nessuno avesse bussato alla porta, non sarebbe di certo finita lì.
Mi staccai dalle sue labbra e tornai a metà busto, per guardarlo. I suoi occhi però, sembrarono non essere d'accordo con i miei. Erano fermi sulle mie mani, che posavano sul suo petto e le osservava, riprendendo man mano il respiro.
'Hanno bussato' dissi a bassa voce, facendo scivolare via le mie mani dal suo torace.
'Ho sentito' sussurrò, prima di rialzare lo sguardo con seccatura. Sembrava incazzato, mi guardò con le sopracciglia aggrottate, poi si tirò su, facendomi scendere dal suo corpo.
Andò direttamente verso la porta, e senza preoccuparsi minimamente del fatto che fossi alle sue spalle, girò la chiave ed aprì di poco, per sbirciare al suo esterno.
Non appena tirò fuori la testa, intravide qualcuno che forse non si aspettava di vedere e rinchiuse di scatto la porta, appoggiando le spalle contro di essa.
Puntò immediatamente gli occhi su di me.
'Nasconditi' si guardò intorno nella stanza e morse più volte le sue labbra, con nervosismo.
Decisi di non parlare, restai seduta sul bordo del letto ed aspettai che fosse lui a dirmi cosa fare. E così fu, un attimo di silenzio e di tensione, fino a quando i suoi occhi non si fermarono sotto al letto.
'Lì' indicò il pavimento, proprio sotto ai miei piedi.
Perché aveva sempre quella dannata voglia di farmi andare a dormire o a fare qualsiasi cosa sul pavimento? Non potevo benissimo nascondermi nell'armadio!?
Sbarrai gli occhi e feci per ribattere, quando quel qualcuno all'esterno della camera non bussò ripetutamente alla porta, invitandolo ad aprire.
'Veloce!' Stava cercando di non strillare e parlava a denti stretti.
Annuii rapidamente e scesi dal letto, inginocchiandomi e strisciando con difficoltà sotto di esso. Non era di certo una buona idea, ma cercai di nascondermi al meglio e optai per vedere soltanto il lato positivo della cosa; potevo origliare.
[Zayn Malik's pdv]
Non appena Bee si nascose sotto al letto, mi voltai ed aprii del tutto la porta, trovando il riccio davanti a me.
Senza dire una parola mi voltai e camminai, lasciandolo entrare alle mie spalle.
'Cosa stavi facendo?' Lo sentii ridere, e presi un profondo respiro per evitare si spaccare la faccia anche a lui; era snervate sentire ogni benedetta persona riderti in faccia.
Mi incamminai direttamente verso il letto e lui mi seguì di qualche passo, mentre io andai a sedermi per i fatti miei sulla sedia girevole della scrivania.
'Stavo facendo i cazzi miei' presi l'accendino sopra alla scrivania e lo tamburellai sul legno di essa, concentrandomi a guardarlo. 'Tu invece stavi consolando Niall, giusto?'
Intravidi Harry sedersi sul letto e per un attimo non mi sentii morire.
Rise anche alla mia ultima affermazione, poi intrecciò le dita fra i suoi numerosi ricci, scompigliandoli e riportandoli poi ordinatamente all'indietro.
'Smettila', ridacchiò. Lui era l'unico a doverla smettere.
'Piuttosto, dovresti fare come dice tuo fratello... Non puoi fare tutto da solo' mi disse, portando l'indice in bocca per mangiarsi le unghie.
Mi girai con la sedia verso di lui e lo guardai con un sopracciglio alzato: 'cosa vuoi dire?'
Volevano provocarmi? Era una gara nel prendermi per il culo per vedere chi fosse il primo a prenderle e a passare direttamente all'altro mondo?
'Sai cosa voglio dire!' Mi riprese, con un tono severo.
'No, non lo so per tua fortuna!' alzai la voce e scattai in avanti sulla sedia, ma poi mi accorsi di star esagerando e mi placai. Sospirai e tornai con le spalle sullo schienale.
Harry alzò gli occhi al cielo e si buttò sul letto, facendo un verso di lamentela.
'Dovresti uscire ed imparare a farti degli amici' a quelle parole sospirai con seccatura e mi voltai di spalle, appoggiandomi con i gomiti alla scrivania.
'Non ha senso essere così strano con tutti solo per quelle stronzate!' Non potei vedere la sua faccia ma sentii la disperazione nella sua voce. Mi stava implorando.
Stronzate?
Sinceramente, non capivo perché sia lui che Niall si preoccupavano sempre delle mie amicizie, di cosa facevo, con chi uscivo o se preferivo stare da solo... Erano cazzi miei no?
'Porca puttana, esci da questa camera!' Mi girai un altra volta verso di lui e lo fulminai con lo sguardo.
Lo trovai seduto come poco prima, ma con gli occhi sgranati, fermi su di me.
Non mi credeva? Pensava davvero che non sarei stato capace di cacciarlo dalla mia stanza? Soltanto perché di solito ero io quello a supportarlo? Eppure lui aveva fatto lo stesso mettendosi dalla parte di Niall e prendendo le sue difese, quindi...
'Volevo chiarire le cose e tu mi cacci?' Harry si indicò e socchiuse gli occhi, come per focalizzare attentamente la mia immagine.
'Questo lo chiami 'chiarire'?' Sentivo che avrei urlato come uno psicopatico da lì a poco. Scattai in piedi e feci un passo verso di lui, puntandogli un dito contro.
'Ma ti senti quando parli!? Cazzo!' Sbraitai. Lo vidi arretrare sul letto, tenendosi con i palmi delle mani e a dir la verità lo trovai assolutamente ridicolo.
Non gli avrei torto un capello, ma doveva farsi un esame di coscienza e riflettere su ciò che stava dicendo.
'Z-Zayn, so che ti sei incazzato con me perché sono andato da Niall...' Il suo tono era mortificato, ma la rabbia e le tantissime cose che mi saltavano per la mente, non mi lasciarono nemmeno riflettere.
'Sì e allora?' Boccheggiai, stavo urlando troppo forte. 'Pensi che sono uno stupido bambino che vuole attenzioni?!'
A quel punto, Harry sembrò confondersi più del dovuto. Si alzò in piedi e venne verso di me con molta prudenza. Non appena mi fu difronte, mi prese il volto fra le mani e mi guardò con rimprovero.
'Non ho detto questo' sospirò.
Harry cercò di dire qualcosa ma lo fermai all'istante, non volevo sapere niente di ciò che aveva da dire, erano soltanto scuse. Gli presi i polsi e gli scaraventai le mani lontane dal mio viso.
'Esci, vai via!' Ringhiai.
Sentivo ogni muscolo del mio volto essere teso, persino i miei denti erano indolenzisti a causa della tanta forza che mettevo per stringere e tirare la mascella.
Harry scosse la test, notai quanto fosse incazzato dalle sue iridi verdi che mi scrutavano con offesa poco prima di lasciare la stanza. Ma poi distolse il suo sguardo da me, aprendo la porta ed uscendone rapidamente.
Inutile dire che la sbatté tanto forte da far tremare il pavimento.
Bee uscì subito dopo da sotto il letto.
La vidi strisciare sul pavimento e per poco non scordai tutto quello che fa appena successo, facendomi ridere per il suo stato. Era impolverata e spettinata, tornò in ginocchio e batté le mani sui suoi pantaloni, per ripulirli.
'Era un inferno la sotto!' Commentò, guardandosi addosso.
Sorrisi istintivamente e feci qualche passo per raggiungerla. Arrivai davanti a lei e quest'ultima alzò caoticamente lo sguardo alla mia figura, che torreggiava sul suo piccolo corpo.
'Vieni su e non lamentarti, principessina' ridacchiai, prendendola in giro. Porsi le mie mani e lei arrossì, abbassando gli occhi ai miei palmi come se non credesse davvero a ciò che stavo facendo...o dicendo.
Mi prese le mani e saltò su. Mi guardò e quando le sorrisi, si morse nervosamente il labbro e diventò rossissima in viso.
***
E così passò anche l'altra metà della giornata: Niall sparì sotto ai miei occhi non appena misi piede fuori dalla mia camera, mentre tra me e Bee, forse per la prima volta, ci fu una grande complicità.
Cucinammo insieme sia per il pranzo che per la cena e passammo l'intera serata a guardare programmi a caso in televisione; a caso, sì, perché per l'intera trasmissione non smettemmo di commentare l'abbigliamento dei personaggio e di ridere per ogni cosa.
Mi divertì un sacco e questo era uno dei tanti motivi della mia confusione; con lei non era tutto perfetto, ma mi piaceva passare le mie giornate in sua presenza... Forse Niall ed Harry non avevano nemmeno così tanto torto.
Avere amici e farsi una vita, lasciandosi tutto alle spalle non era poi così male.
Non odiare chiunque mi rivolga la parola, non era poi così male.
Ridere a volte, piuttosto che rispondere sempre in modo scontroso per non lasciar trapelare nulla... Non era poi così male.
Ma in ognuno dei casi, avrebbero dovuto farsi i cazzi loro.
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