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XXX: Beside you.

||Questa parte contiene riferimenti e scene non adatte ad un pubblico sensibile o facilmente impressionabile.||

"Hostage" | Doncaster

Scesi le numerose scale del Bed&breakfast, salterellando per qualche scalino. Erano quasi le otto e Zayn sarebbe dovuto venirmi a prendere molto presto.

Arrivai al primo piano e mi guardai intorno, alla ricerca del bancone dove la mattina avevo trovato Kip, il ragazzo per le prenotazioni; ma non appena lo trovai, potei notare a mio svantaggio, che il ragazzo dai capelli biondi non vi era.

'Salve signorina Tomlinson!' Una voce cordiale richiamò la mia attenzione, facendomi voltare verso le numerose scale, alle mie spalle.

Kip, mi accorsi della sua eleganza e notai anche che le sue mani tenevano due bicchieri di polistirolo fumanti, e sul suo volto, vi era stampato uno strano sorriso.

'Ehi!' Affermai, sorridente.

Feci per avanzare verso di lui, per parlare, volevo disdire la prenotazione della mia camera per il giorno dopo; nonostante mi sobbalzasse il cuore, solo all'idea di aver preso una decisione simile.

Kip però, mi raggiunse con un passo svelto e mi porse uno dei due bicchieri. 'Ti va di berlo insieme?' Domandò, abbassando lo sguardo al contenuto del bicchiere, che a prima vista poteva sembrare caffè.

'Cos'è? Io non bevo caffè', dissi velocemente, rialzando lo sguardo al suo.

'È orzo, era per Liam ma credo sia sparito', rise, porgendomelo ancora, facendomi un cenno col capo.

Ricambiai il sorriso ed afferrai con titubanza il bicchiere, contenente l'orzo. Osservai il suo contenuto a lungo e lo annusai più volte, cercando di non farmi notare.

'Non sei inglese, vero?' Chiese, portando il bicchiere alle sue labbra ed osservandomi alla ricerca di una risposta, mentre io ero ancora presa ad annusare.

In realtà odiavo il caffè come l'orzo, non prendevo il caffè ma non per esso in se, ma perché proprio il suo sapore, come quello dell'orzo mi faceva venire la nausea: però, non era di certo il caso di ridargli il bicchiere e spiegargli che da lì a poco avrei vomitato.

Scossi rapidamente la testa, 'abito in America' spiegai, bevendo un sorso di quella roba e deglutendo con più velocità possibile.

'Lo immaginavo dal tuo accento' Kip fece una risatina e bevve un ultimo sorso del suo orzo, fino a scolare il bicchiere, poi camminò rapidamente verso il cestino dell'immondizia, proprio dietro al suo bancone.

'Però sono inglese... I miei genitori sono inglesi e sono nata qua!' Affermai, andando verso di lui e fermandomi proprio davanti al bancone.

Kip portò le braccia conserte al petto e mi guardò, accorgendosi forse che lo stavo fissando nei suoi movimenti. Non appena rialzai lo sguardo al suo, mortificata, scosse la testa e rise.

Stava sicuramente pensando che lo stessi guardando, accecata dalla sua bellezza. Ma non poteva capire che in realtà, l'unica cosa che stava attirando la mia attenzione erano i suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri e tutte quelle cose in comune con Niall.

Quel biondo mi aveva traumatizzata, nel vero senso della parola.

Distolsi lo sguardo da lui e mi girai a guardare alle mie spalle, dove un rumore proveniente dalla porta interruppe quella situazione imbarazzante.

Vidi Zayn entrare in tutta la sua bellezza, con i suoi capelli neri legati in un codino, con una t-shirt bianca e con dei jeans blu scuro, che stranamente spezzava il suo look tetro e tenebroso.

Zayn guardava il pavimento sotto di se, ma sorrisi comunque, vedendolo, tanto che mi sentii subito dopo anche abbastanza cretina.

Mi girai di colpo verso di Kip, che ormai era preso anche lui a guardare il moro.

'Ah, dimenticavo...' Esclamai, facendolo sobbalzare. 'Vorrei disdire, domani non sarò qui.' Conclusi, girandomi un attimo per vedere dove fosse Zayn.

Lo trovai alle mie spalle, preso a guardare lo schermo del telefono e a digitare qualcosa, mentre teneva l'altra mano in tasca.

Pagai per il tempo trascorso in quel posto, e nonostante Zayn avesse insistito più e più volte per cercare di farmi cambiare idea e di lasciarlo pagare, non mollai.

"Hostage" | Bradford

Zayn infilò le chiavi nella serratura di casa sua e strofinò numerose volte i piedi sullo zerbino, prima di aprire completamente la porta.

'Siamo tornati!' Zayn si guardò intorno e non trovando nessuno all'interno dell'abitazione, entrò, andando direttamente verso il corridoio.

'Dove vai?' Chiesi con preoccupazione, seguendolo di qualche passo. Non volevo ritrovarmi sola in quella casa, non con il rischio di trovare Niall.

'Al bagno, vuoi seguirmi?' Zayn si voltò un attimo per rispondermi e in altre circostanze ci sarei rimasta male, se non fosse stato per la sua risatina alla fine della frase.

'No, grazie... Posso andare in camera tua?' Chiesi, poco prima che potesse raggiungere il bagno.

Lui si fermò un attimo davanti alla porta ed annuì, abbassando poi la maniglia per entrare nel bagno.

Così feci, non mi sentivo di fare come se fosse casa mia. Prima di tutto perché non la consideravo affatto tale e poi, la camera nella quale dormivo e tenevo tutte le mie cose era anche quella di Zayn, quindi non trovavo abbastanza corretto entrare senza chiedergli il permesso.

Mi diressi nella sua camera e non appena entrai mi assicurai di chiudere bene a chiave la porta.

Mi sfilai le scarpe, rimanendo a piedi nudi e poi andai verso le mie valigie e prendere qualcosa da mettere.

Non mi sarei cambiata lì, ma in ogni caso avevo preso l'abitudine di chiudermi all'interno di ogni stanza, anche solo per entrare e prendere qualcosa all'interno.

Presi dei pantaloncini corti, neri, ed una larga maglietta a mezze maniche, che non metteva in risalto un bel niente del mio corpo... Poi preparai anche un reggiseno bianco e delle mutande nere, non in coordinato. Avevo tutti i completi diversi, a volte mi capitava anche di mettere un reggiseno verde e delle mutande viola; ma a me importava sinceramente ben poco.

Girai la chiave ed aprii la porta, per andare in bagno ed aspettare che Zayn uscisse per chiedergli se potevo lavarmi; ma lui mi precedette, trovandomisi davanti, con la mano ferma sulla maniglia, pronto per aprire la porta.

Sobbalzò, non aspettandosi di trovarmisi davanti ed io evitai completamente il suo sguardo, spostando il mio lungo il suo corpo, quasi nudo.

Aveva quell'abitudine di andare in giro con dei maledettissimi boxer e doveva smetterla, sul serio, mi metteva faceva sentire fuori luogo più di quanto potesse immaginare.

'Hei... Ehm, posso andare a...' Balbettai, abbassando timorosamente lo sguardo.

Zayn mi interruppe, cogliendo l'evidente imbarazzo. 'Smettila di chiedermi il permesso, fai ciò che vuoi' tagliò corto, posando una mano sulla mia guancia.

Lo sentii accarezzarmi ed alzai lo sguardo, pensando forse che stesse cercando di guardarmi negli occhi.

'Sei carina'.

Spalancai gli occhi e fui immediatamente colpita al cuore, in pieno. Sbattei numerose volte le ciglia e mi afferrai il labbro inferiore, incapace di comprendere tutte quelle emozioni inspiegabili che avvolsero il mio petto.

Un tenero sorriso si modellò sul suo volto e non sappi se ringraziarlo per ciò che aveva appena detto o se trattenermi perché sicuramente avrei fatto un casino; nel dubbio ricambiai il sorriso e poi feci un passo per uscire, cercando di interrompere quell'atmosfera.

'Hai sentito?' Mi riprese, bloccandomisi davanti.

Le parole di Zayn mi fecero quasi sobbalzare il cuore, così mi fermai e lo fissai diritto negli occhi.

'Cosa?' Mentii.

'Che sei carina, dico davvero' ripeté.

Era una cosa bellissima sentirlo dire ciò, ma era anche troppo per me e per qualcuno che già da qualche tempo non sapeva esattamente come affrontare quella situazione.

Sentivo le mie guance andare a fuoco e sapevo di star già facendo una pessima figura con lui.

Sorrisi ancora e strinsi gli indumenti che avevo fra le mani, sperando che quel discorso finisse lì e che non avesse continuato.

In fine vidi Zayn abbassare lo sguardo agli abiti che tenevo stretti al petto e seguii immediatamente i suoi occhi per capire cosa stesse guardando, approfittando di quella distrazione.

E le mie palpebre si sbarrarono  non appena notai le mie mutande in bella vista, piacevolmente osservate da Zayn.

Le nascosi immediatamente sotto con una mossa rapida e rialzai lo sguardo al suo, ancora fermo lì, sulle mie braccia.

'Zayn?' Lo richiamai con un filo di voce e feci un passo, come per chiedergli di lasciarmi passare.
Ma ad annullare ogni mia singola speranza di cancellare quell'evento dalla mia mente e di poter scappare altrove, fu nuovamente il suo sguardo costante.

Mi guardò diritto negli occhi, in silenzio, senza lasciar trapelare alcuna emozione da dietro quelle iridi castane e prive di sentimento.
Rabbrividii, rabbrividii quando a seguire quello sguardo intenso furono le sue mani.

Mi afferrarono inaspettatamente le spalle e mi accarezzarono delicatamente, scendendo con leggerezza lungo le mie braccia.

E i miei occhi si chiusero istintivamente, percependo il tocco docile dei suoi palmi, scivolare lungo le mie braccia e tracciare ogni centimetro della mia pelle.

Non pensai a niente in quel momento; soltanto il calore delle sue mani sulla mia pelle riuscì ad occupare interamente la mia testa, facendomi distrarre da lui, dalle sue azioni e dalla sua bocca, che lesta raggiunse il mio collo.

Percepii le sue labbra posarsi sulla mia clavicola e lasciare un bacio umido su di essa. Subito dopo, a sostituire il delicato tocco delle sue labbra carnose, fu quello caldo e nuovo della sua lingua.
Prese a succhiare insistentemente quel punto da lui scelto e non mi lasciò tregua, mentre con consapevolezza lasciavo che la sua bocca si posasse sul mio corpo.

Era una sensazione fantastica, una sensazione strana e piacevole che riuscii ad apprezzare anche quando i suoi denti sfioravano involontariamente la mia pelle, facendomi sussultare.

Lasciai cadere tutte le cose che avevo strette al petto e feci un passo verso di lui, arrivandogli difronte e posando le mie mani sul suo petto.

Inclinai il collo e lasciai il libero arbitrio alla sua bocca, a quelle labbra impazienti e persuase dal desiderio di andare oltre, altrove, ovunque potesse potarci il piacere.

Zayn cominciò ad indietreggiare con incertezza ed io accontentai istintivamente i suoi passi, lasciando che quel contatto offuscasse totalmente la mia mente e mi lasciasse seguire le sue azioni, inconsapevolmente.

Lo seguii nei suoi passi e raggiungemmo la porta socchiusa del bagno; le sue spalle sbatterono contro di essa e quest'ultima si aprì dietro di noi, facendo in modo che Zayn potesse entrare senza fare una mossa.

Non appena fummo all'interno del bagno, Zayn lasciò un ultimo bacio proprio sotto al mio orecchio e si allontanò di poco, il giusto spazio per poter incatenare le mie iridi scure, con le sue marroni.

Notai subito i suoi occhi stranamente pieni di piacere e le sue labbra arrossate, mentre lasciavano dei piccoli ansimi sommersi. 

Zayn camminò e si guardò alle spalle, evitando di cadere, prima di entrare nella doccia e di spingermi contro il muro, facendo scendere le sue mani fino ai miei polsi.

Una delle sue mani lasciò la presa su di me e si posò su un pulsante argentato: lo premette e si morse il labbro inferiore, lasciando che l'acqua cominciasse a bagnare i nostri corpi ancora vestiti.

Portò una mano fra i suoi capelli e spostò le ciocche umide all'indietro, scoprendo la sua fronte; osservai ogni suo movimento con attenzione, ogni sua minima azione, e nonostante sapessi quanto fosse sbagliato ciò che stava accadendo, non fui in grado di fermarlo. 

Zayn lasciò la sua chioma di capelli corvini ed arrivò all'istante sui miei pantaloni pl, non appena percepii che con le sue dita era arrivato a sbottonare i miei pantaloni. Prese un lato dei miei pantaloni e li fece scivolare fino alle caviglie, lasciandoli cadere con noncuranza sul pavimento ed io li scalciai via con i piedi.

Sussultai quando la sua mano arrivò in basso, sfiorando con le dita la pelle della mia coscia.

Con l'altra mano, Zayn prese la mia mano sinistra, ferma sul suo petto, e la trascino proprio sopra al suo cuore. Batteva all'impazzata sotto il mio tocco e vidi i suoi occhi marroni abbassarsi, con imbarazzo.

'Zayn' piagnucolai.

Lo prese per un invito a proseguire. Cominciai a tremare mentre le sue carezze proseguivano, spostandosi più in alto, verso il mio interno coscia.

Iniziò a baciarmi il collo, lungo la mascella, proprio come aveva fatto prima.

Involontariamente, i miei occhi si chiusero, e un lamento di piacere incontrollato scappò dalle mie labbra, socchiuse.

Sentii un alito caldo sul mio collo quando la sua risata profonda, vibrò per un attimo nel mio orecchio, sentendomi gemere.

Zayn procedette, mordendomi il lobo, poi spinse la mia testa con la sua, ancor più di lato, per avere una superficie maggiore da baciare.

I miei occhi si spalancarono e scattai, quando le punte delle sue dita cominciarono a solleticare il bordo dei miei slip, per arrivare poi con lentezza fino al centro delle mia intimità.

La testa mi cadde all'indietro e sentii un gemito sfuggire dalla sua bocca, solleticandomi il collo, mentre disegnava cerchi invisibili con le dita in quel punto sensibile.

Lasciò cadere le mie mani, e col braccio libero mi avvolse i fianchi per impedirmi di divincolarmi dal suo tocco ormai invadente.

Sentivo il fuoco ardere dentro di me, inarrestabile. Divorava il mio stomaco, il mio ventre... Ogni cosa di me.

E tutta la mia ragione scomparve sotto alle carezze dei suoi polpastrelli: sollevai i fianchi verso di lui, bramando il suo tocco, facendogli capire di quanto fosse disperato il mio bisogno di averlo.

Sentii le sue labbra ricominciare a succhiare proprio sotto al mio orecchio e contemporaneamente, la pressione delle sue dita aumentò, sfiorandomi ancora di più da sopra al tessuto delle mutande.

Il mio respiro si fece irregolare e tremante. Continuai a tenere le mani contro il suo petto, ma involontariamente lo graffiai, presa dal piacere. Zayn gemette contro la pelle del mio collo; in qualche modo provava piacere nel dolore delle mie unghie.

Le mie unghie gli graffiarono la pelle del collo, finché le mie dita raggiunsero i suoi capelli e vi si annodarono saldamente, cominciando a tirare qualche ciocca.

Lo sentivo mugolare contro di me ed era la cosa più bella al mondo... Ma il piacere ebbe la meglio su tutti i miei sensi, schiantandosi su di me come un'onda, e il mondo si oscurò seguendo un movimento ipnotico.

Sentii una scossa quando la sua pelle venne a contatto con la mia; le dita scivolarono senza sforzo sotto il tessuto sottile.

'Zayn, oh cazzo' la mia voce era strozzata; a malapena passò attraverso le mie labbra.

'Rilassati' mugolò, leccando la pelle del mio collo e seguendo le goccioline d'acqua che correvano lungo il mio corpo.

Inarcai la schiena per sfiorare il suo corpo col mio, pregandolo di continuare mentre le sue dita accarezzavano con lentezza la mia intimità.

Gemette quando percepì la mia carne contro la sua, e si allontanò dal l'incavo del mio collo, stringendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore.

Delicatamente spostò il pollice sul mio clitoride e io inarcai la schiena quando il piacere mi travolse; un flusso costante di gemiti fuoriuscì incontrollato dalle mie labbra socchiuse.

Ogni volta che il suo dito sfiorava quel punto sprofondavo in una voragine. Il mio battito cardiaco era impazzito, ansimavo fortemente.

Tutto il mio corpo cominciò a tremare quando portò un dito di Zayn si infilò dentro di me, cominciando a muoversi. Nessuno mi aveva mai toccata così.

'T-ti prego' dissi di nuovo, lasciando scivolare le mie mani sul suo petto, per stringerlo.

E Zayn gemette, strinse le sue labbra in una linea sottile e lasciò cadere il capo all'indietro, sfilando il suo indice e sostituendolo con due dita, questa volta.

Una leggera fitta di dolore avvolse il mio ventre, ma un piacere nuovo ed immenso lo sopraffece all'istante.

'Oh...oh Zayn...' Gemetti, sentendo ancora le sue dita scivolare insistentemente in me.

Non avevo mai provato così tanto piacere e per me era una sensazione immensa, sentivo il mio corpo più debole, ogni secondo di più.

Lui mi zittì con un bacio, senti le sue labbra premersi sulle mie, poi in un attimo si staccò e le sue dita smisero di muoversi in me, uscendo completamente dalle mie mutande.

La mia testa cadde in avanti e Zayn rise, la sua risata profonda rimbombò nel suo petto mentre nel frattempo la sua mano si posava sul pulsante dell'acqua, per fermarla.

Soltanto avvicinandomi così tanto al suo corpo potei sentire quanto anche lui fosse eccitato.

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