XXIII: I'm okay.
"Hostage" | Bradford
'È peggiorato!?' Urlai, in preda al panico.
Zayn si agitò all'istante e posò una mano sulla mia bocca, mentre con l'altra mi incitava a non urlare, tenendo l'indice davanti alle sue labbra.
Arretrai e scrollai il volto, liberandomi dalla sua mano; per un attimo cercai di ragionare e non farmi prendere dal panico, ma ahimè, come avevo già detto che mi sentivo la prima causa se Harry sarebbe peggiorato o se soltanto gli fosse successo qualcosa.
'Cazzo Zayn, ti avevo detto di accettare la mia proposta', dissi fra i denti, provando a convincerlo, ma quella volta non fu essenziale; la sua voce mi interruppe subito.
'Ho deciso di accettare, Bee' sputò.
Un ghigno comparve sul mio volto e le mie mani si giunsero istintivamente, come una bambina. Cominciai a saltellare e a sorridere come una cretina; nonostante sapessi che, io stessa stavo festeggiando per essermi messa ufficialmente nei guai.
Zayn mi osservò mentre giravo intorno a me stessa e mente sghignazzavo per il corridoio, contenta di aver ottenuto ciò che volevo. E non appena mi fermai davanti a lui, quasi barcollante, notai il suo sguardo oscillante fra lo sconvolto e il divertito, che quasi si stava chiedendo che ho fatto di mele io?
Sorrisi le un ultima volta poi tornai completamente seria, sistemandolo le mie spalle come per ricompormi.
'Quindi...' Farfugliò Zayn, portando un braccio dietro al suo collo.
Alzai un sopracciglio, bisognosa di sapere. 'Quindi Harry non dovrà saperne niente, come non ne ha saputo niente nemmeno l'altra volta' concluse, mordendosi le labbra ed abbassando gli occhi ai suoi piedi.
Si vedeva che persino lui non sapeva se avesse fatto bene o meno ad aver accettato la mia proposta, ma in qualche modo era obbligato. Non poteva lasciar morire suo fratello soltanto per delle sue paranoie, non era giusto e ne valeva la pena rischiare.
'Okay' ammiccai, annuendo con interesse.
'Cioè, lui e Louis devono sapere le stesse cose' gesticolò, rialzando i suoi occhi marroni, ancora incerti.
Adoravo quando si sentiva fuori luogo, diventava impacciato ma nello stesso tempo svaniva la sua freddezza, lasciando spazio ad un cenno di dolcezza.
'E Niall...' Insinuò qualche secondo, guardandosi intorno spaesato. 'Se non ti scoccia vagli a spiegare come stanno le cose'. A quelle parole fissò gli occhi nei miei, come per implorarmi di farlo.
Detto ciò, annuii ancora una volta e Zayn si girò e spalancò la porta della camera di suo fratello, Harry e non appena essa si aprì, davanti a noi trovammo l'immagine di Harry, seduto sul letto con le spalle al muro e con le braccia incrociate.
Harry non doveva saperne niente quindi secondo lui sarei già dovuta partire per l'America, accompagnata in aeroporto da Zayn, come sapeva Louis; così mi affrettai a nascondermi dietro alla porta, sperando non mi vedesse.
Mi lasciai scappare un sospiro di sollievo, quando la mano di Zayn afferrò la maniglia e tirò la porta dietro di se, sbattendola.
Da una parte avevo paura di andare da Niall, sapevo come era con me e sapevo anche che con lui non ero mai riuscita ad avere un dialogo sensato se non per parlare del modo in cui scoparmi. Sapevo come sarebbe potuto andare a finire un discorso serio con lui, insomma.
D'altra parte, a preoccuparmi era semplicemente il fatto di spiegargli tutto, a lui.
Magari mi avrebbe riso addosso o non mi avrebbe creduta o...
Mi intimoriva, e basta.
[Zayn Malik's pdv]
Sul letto vi erano tantissimi fogli sparsi ed alcuni erano sulle gambe gracili di Harry, sicuramente li stava leggendo.
Lo colsi di sorpresa, quindi quando mi vide, la sua faccia variò fra la contentezza di vedermi e la confusione, visto che non sapeva fossi arrivato.
'Ti ha chiamato Niall!?' Chiese, aggrottando la fronte
Di risposta annuii soltanto, mantenendo gli occhi fissi sui fogli che aveva appoggiato alle sue ginocchia.
'Bee è partita per l'America?' Domandò ancora, mentre camminavo verso di lui.
'È partita stamattina' risposi, distaccato.
Mi sedetti sul bordo del letto, accanto a lui e senza rivolgergli una parola od uno sguardo, presi i fogli che Harry aveva sulle gambe e li strinsi fra le mani, cominciando a leggere.
Immediatamente mi tornarono a mente le parole di Niall, al telefono, che mi avvisavano che le sue analisi erano peggiorate, ed improvvisamente mi si strinse il cuore.
Alzai immediatamente lo sguardo ad Harry e lo trovai a sorridere, con le fossette ai lati della bocca, mentre mi osservava, impegnato a scorrere gli occhi sulle righe nere
'Come ti senti, Harry?' Domandai, accennando un sorriso di imbarazzo.
Non sapevo se chiederglielo o meno e non volevo nemmeno pentirmi di averlo fatto, per questo mi costrinsi ad evitare i miei pensieri a ad aspettare una risposta.
'Se dico bene o male non cambia nulla, quindi bene.' Alzò le spalle, sorridente per poi lanciare un occhiata al foglio che stringevi fra le mani, come per incitarmi.
'Allora Zayn?' Chiese, speranzoso.
Spostai ancora una volta lo sguardo sul foglio e mi fermai su un punto del foglio; adir la verità, non stavo assolutamente leggendo ma stavo soltanto ascoltando il suo respiro affannato, a causa della malattia.
Quando la voce di mio fratello mi richiamò, scattai in piedi e nascosi le carte dietro alla sua schiena, colto alla sprovvista.
'Allora niente Harry, devi curarti...' Dissi, con ovvietà.
Abbassai subito gli occhi alle sue scarpe e lasciai che Harry storcere il volto, confuso.
Questo si sapeva, ma l'argomento del quale Harry voleva parlare era un altro, era un argomento che non tenevo affatto a tastare.
'Questo lo sapevo... Ma... Sono peggiorato?' Domandò ancora, sperando che parlassi e gli spiegassi la situazione nei dettagli.
Quell'ennesima domanda fece scoppiare in me qualcosa di strano, qualcosa che nemmeno io sapevo definire. Mi sentivo male soltanto all'idea di cosa stava succedendo e a pensare di doverglielo dire.
'Devi curarti e basta!' Sbraitai, con una voce più squillante del solito.
Mi accorsi soltanto dopo di quanta rabbia raccolsi per urlargli quella frase: le mie gote si arrossarono e sentivo i miei occhi bruciare, era troppo per me.
Harry abbassò lo sguardo e sospirò con rassegnazione, cominciando a giocare con la stoffa dei suoi larghi pantaloni di tuta.
***
Non appena finii di urlare contro a mio fratello, mi sentii tremendamente in colpa, per questo subito dopo mi scusai e spiegai nei dettagli la situazione, senza specificare le conseguenze, ,a mostrandogli soltanto i dati riportati sulle analisi.
Era troppo per me, sapere che se non si sarebbe curato, i suoi polmoni avrebbero smesso di fare la loro funzione e che lentamente sarebbe morto senza aria; capirai dirlo a lui.
Fatto ciò, tornai in soggiorno dove non trovai nessuno.
Mi chiesi immediatamente dove fossero finiti quei due.
Stranamente non stavano urlando, stranamente nessuno dei due si stava lamentando di qualcosa; semplicemente perché non c'erano.
Pensai che fossero andati da qualche parte o meglio ancora, che fossero tornati a casa: così passai quasi l'intero pomeriggio a casa di Harry, e a lui sembrò non dispiacere visto che preparai anche la cena.
[Bee Tomlinson's pdv]
Ero seduta a tavola, con i gomiti sul legno e con lo sguardo vagante per la stanza.
Niall era andato da qualche parte per la casa, forse alla ricerca di qualcosa.
Gli avevo parlato del mio piano è di quello di Zayn, gli avevo spiegato che non avrebbero corso rischi e che avremmo aspettato una settimana almeno, per non destare sospetti.
È lui, senza obiettare, sembrò immediatamente d'accordo; subito, pensava lo stessi prendendo in giro, ma non appena gli spiegai tutto alla perfezione, cominciò a prendermi seria,mete e si mostrò quasi una persona seria.
Forse quello fu l'unico motivo per il quale mi fidai di tornare a casa, da sola, con lui.
'Eccomi, vuoi bere qualcosa...?' Domandò, rientrando in cucina.
Aveva un sorriso invitante stampato in volto, ma scossi comunque la testa e scesi ad osservare il suo corpo, coperto da dei pantaloni neri, stretti e da una canottiera dello stesso colore; insomma, aveva lasciato molto spazio alla fantasia.
'Smettila di squadrarmi, ti do qualcosa da bere comunque' disse rapidamente, dirigendosi con un passo svelto verso il frigorifero, che aprì.
Si era accorto che lo stessi guardando e non si era fatto scapoli a spiattellarmelo in faccia; infatti mi sentii immediatamente una cretina e preferii non rispondere, accettando per una volta un gesto gentile da parte sua, nonché, qualcosa da bere.
'Tieni' Niall posò un bicchiere di qualcosa proprio sotto ai miei occhi, esageratamente pieno.
Lo osservai incerta poi guardai lui, che ne portava uno dello stesso tipo alla sua bocca, assaporandone il sapore. 'Cos'è?' Chiesi, afferrando il bicchiere ed osservando ancora quella sostanza giallastra.
'Succo, succo di non so cosa, bevi!' Mi fece un cenno con la mano, invitandomi. 'Non è poi così male!' Aggiunse, facendo un altro sorso dal suo bicchiere.
Decisi di non fare troppe storie, non volevo sembrare patetica e non volevo nemmeno che si innervosisse o che tornasse immediatamente lo stronzo, puttaniere di sempre; così bevvi un sorso di quel succo e ne assaporai il sapore con disgusto.
Sapeva di limone, sì, limone ma forse ananas... Non aveva un gusto preciso, erano decine di frutti mixati, tanto che potei quasi confonderli per una medicina... Sì, forse medicina era l'aggettivo giusto, sapeva di medicinali.
Bevvi il resto in un lungo e rapido sordo, poi posai il bicchiere sul tavolo, sbarrando gli occhi e sforzandomi a deglutire.
'Buono eh?' Mi richiamò il biondo.
Se solo il suo tono non fosse stato così squillante e sincero avrei pensato fosse ironico, ma no, stava parlando sul serio... Quella specie di succo, a lui piaceva davvero, tanto che si allontanò verso il bancone della cucina, per versarne un altro po' sul suo bicchiere.
Pensai che da lì a poco, se non si fosse allontanato da me con quel bicchiere, gli avrei rigettato tutto in faccia.
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