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XXI: Kiss me.

"Hostage" | Bradford

'Bee, andiamo dai'

Era mattino, già era mattino.
La sua voce profonda mi richiamò, così mi rigirai più volte nel letto fino a quando non trovai il coraggio di stropicciarmi gli occhi ed aprirli.

Notai le tapparelle alzate e le finestre spalancate; allungai una mano sul posto accanto me e sentii il materasso vuoto e freddo.

Mi guardai intorno intontita e spostai lo sguardo fino a quando non trovai uno Zayn chinato ed occupato nel fare qualcosa sulla scrivania.

Indossava dei jeans blu attillati ed una canottiera nera, piuttosto larga per il suo corpo snello.

Ai piedi aveva delle scarpe da tennis della nike, più o meno dello stesso colore dei jeans e la cosa ancor più nuova furono i suoi capelli neri, spesso alzati in un ciuffo; questa volta erano legati all'indietro in un codino e la sua rasatura, molto più evidente, li contornavano.

'Hai rasato i capelli?' Domandai, con voce impastata.

Era una domanda ovvia, una delle più stupide, ma volevo parlasse e che per una volta mi parlasse di se, al posto di fare il solito scorbutico.

'A quanto pare...' Disse, con freddezza.

A quanto pare? A quanto pare si era alzato con il piede sbagliato e sembrava non essere proprio di buon'umore, come sempre.

'Che stai facendo?' Insistei nel parlargli, portando le braccia incrociate dietro alla testa.

Quest'ultimo sbuffò sonoramente, prima di rispondermi con i soliti modi.

'Cazzi miei, no?'

L'unica cosa che potevo udire erano delle carte strapparsi fra le sue mani; era preso a fare qualcosa di sconosciuto e tutto questo mi stava facendo morire di curiosità.

Mi alzai dal letto ancora assonnata e mi diressi barcollando verso di lui.
Mi fermai di lato alla scrivani e cercai di sbirciare oltre al suo corpo: vidi le sue mani strappare delle immagini.

Non capii perfettamente cosa ritraevano quelle foto, vedevo a malapena lui... Ma l'unica cosa che fui capace di riconoscere fu lui, lui da piccolo probabilmente, insieme ad altri bambini.

Mi spostai di fretta prima che potesse scoprirmi, non sarebbe stata una buona idea.

Già era strano di suo e non volevo peggiorare la situazione.

'Vado un attimo in bagno, allora...' Lo informai, incamminandomi.
Di risposta, Zayn mugolò soltanto, approvando la mia idea.

-

Non appena finii di lavarmi il volto e di lavarmi il più possibile addosso, sistemai almeno un po' i miei capelli in una crocchia, tornai in camera e trovai Zayn seduto sul letto, con il telefono fra le mani ad aspettarmi.

'Possiamo andare'. Lo informai, richiamando la sua attenzione.

Lui, alzò il capo e mi scrutò intensamente il corpo, da capo a piedi, prima di lasciarsi scappare una risatina divertita.

'Cosa c'è?' Chiesi, più che irritata.

'Il fatto che tu esca in pigiama... è divertente.' Spiegò, alzando le spalle e mutando contemporaneamente i suoi lineamenti in uno sguardo serio.

In qualche modo lo avrei strozzato per avermi presa in giro: insomma, quella non era casa mia e nonostante fossi a corto di abiti, lui non si scomodava affatto a prestarmi qualcosa di suo.
Ma d'altra parte quella era anche l'ultima volta che lo avrei visto, no? Così lasciai stare, ingoiando quel groppo che mi si era formato in gola.

"Hostage" | Doncaster

'Devo svoltare a destra, giusto?' Domandò accigliato, indicando un'incrocio alla fine della strada affollata.

'Sì, a destra poi ti fermi sulla terza casa'. Confermai, guardando attentamente fuori dal finestrino.

Osservai poi Zayn, che fece ciò che gli avevo detto con attenzione e guidò in silenzio fino a quando non arrivammo difronte a casa mia.

'Eccoci'. Affermai, slacciandomi la cintura.

Zayn rimase fermo, con le mani sul volante e gli occhi intenti a scrutare ogni mio singolo movimento.

Mi fermai subito dopo con lo sguardo su di lui, non appena fui libera da quella fastidiosa cinta.

'Scendi? potresti darmi una mano...' Chiesi, sorrisendo lievemente.

Zayn sbuffò, ma non troppo seccamente.
Sembrò aspettarsi la mia richiesta; slacciò anche lui la sua cintura e poi scese dalla macchina insieme a me, sbattendo lo sportello all'unisono.

Mi diressi rapidamente verso la porta d'ingresso e suonai al campanello, mentre mordicchiavo ansiosamente le unghie dell'altra mano.
Zayn mi raggiunse poco dopo, con le mani nelle tasche ed un espressione neutra in volto.

'Eccomi!' La voce stridula di Louis mi fece ridere subito, non appena potei udirla dall'interno.

Qualche secondo dopo, la porta davanti a me si spalancò e da dietro vi comparve mio fratello, con un ampio sorriso stampato in faccia.

'Finalmente!' Esultò, abbracciandomi fortissimo.

Mi strinse a lungo e tanto forte che finché le sue braccia non mollarono la presa, non riuscii nemmeno a muovere le mani; ma improvvisamente, la sua stretta diminuì nettamente e lo sentii sussultare, scattando indietro.

Con gli occhi sbarrati, il suo sguardo si puntò dietro di m.

'Zayn?' Mormorò, incredulo.

L'espressione sul suo volto fu indescrivibile.
Cioè che raffigurava la sua faccia, variava fra lo stupore e la felicità; i suoi occhi sbarrati e la sua bocca aperta erano l'esatto ritratto della gioia.

Mi voltai così a guardare Zayn, considerando che mio fratello era praticamente immobile, e mi confusi maggiormente quando lo trovai con il capo inclinato e gli occhi socchiusi su di lui.

Era più che arrabbiato, sembrava fuori di se.

Quegli occhi semi aperti sembravano stessero cercando di fulminare l'immagine di mio fratello e le sue mani, strette saldamente in due pugni ai lati dei suoi fianchi, non promettevano affatto bene.

'V-vi conoscete?' Tartagliai, alternando lo sguardo fra i due.

Louis intervenne all'istante. 'Certo, diamine, lui ha frequentatole mie stesse scuole medie!' Esclamò, indicandolo.

Deglutii, non sapendo cosa dire, e mi girai verso di Zayn che a quelle parole sembrò aspirare dal naso, guardandolo male.

I due avevano reazioni completamente diverse; in pratica c'era Louis, felice e sorpreso di aver ritrovato un suo ex compagno di quando aveva dodici anni; e dall'altra parte c'era Zayn, che sembrava desiderare di ridurre in brandelli il suo corpo.

'Che bello rivederti, Zayn!' Esultò Louis, dando una pacca sulla spalla del moro.

Quest'ultimo sembrò osservare attentamente il suo gesto per poi fare un passo all'indietro, spostando lo sguardo ai suoi occhi, con disgusto.

Non appena smise di fissare il castano, Zayn si voltò verso di me, ancora esterrefatta.

'Bee, faremo tardi.' Commentò, serrando i denti.

Louis lo guardò leggermente scosso e fui felice di notare che forse non ero l'unica a non capire il motivo del suo comportamento.

In ogni caso, deciso di non fermarmi troppo a chiedermi per quale motivo Zayn volesse rimuovere mio fratello dalla sua vista, ed annuii rapidamente, dirigendomi all'interno della casa.

Mi avviai verso la mia camera, facendo cenno a Zayn di seguirmi.

E una volta lì, spalancai la porta della mia stanza e presi una delle due valigie che avevo preparato il giorno prima.
La staccai con fatica dal suolo e mi voltai verso la porta, trovando con sorpresa Zayn ed i suoi occhi marroni fermi su di me.

'Ti muovi?' Sbottai, con acidità.

Zayn incatenò i suoi occhi nei miei senza rispondermi minimamente, e venne verso di me con un passo lento, fermandosi a pochi centimetri dal mio corpo.

'Bee'. Mi chiamò, abbassando subito lo sguardo.

Notai le sue mani intrecciarsi sotto ai suoi occhi e capii immediatamente che fosse a disagio.

Capii quindi che fosse il caso di calmarmi e posai così le valige a terra, mugolando, invitandolo a parlare.

'Prima di portarti in aeroporto per andar via, vorrei chiederti una cosa...' Mormorò, il suo capo si alzò leggermente per vedere la mia reazione, ma poi si tirò completamente su, poco dopo.

'Cosa Zayn?' Chiesi, con la fronte aggrottata.

Lui si morse il labbro inferiore e spostò gli occhi nel vuoto, cercando forse la forza di parlare come era solito fare.

'Posso provare a baciati?'

Fu strano cosa provai in me, quando Zayn mi fece quella domanda.
Centinaia, migliaia di emozioni si scaturirono in me e la mia bocca sembrò immobilizzarsi insieme ad ogni mio muscolo.

Zayn, non lasciò che passasse tantissimo tempo.

Si avvicinò a me e posò una mano sul mio fianco, mi strinse leggermente mentre portava l'altra mano sulla mia guancia.

Il suo pollice lambì la pelle del mio viso e i suoi occhi si fermarono sollecitanti sulle mie labbra, leccò lentamente il suo labbro inferiore, prima di sospirare.
Capii che tutto quello era reale, quando le sue palpebre si chiusero e il suo volto si chinò verso di me, solleticandomi la pelle con le sue lunghe ciglia.

Avrei voluto capire, avrei voluto essere cosciente per chiedermi il motivo di tutto ciò.
Perché Zayn Malik stava baciando me e perché voleva 'provare a baciarmi'?
Perché la sua sicurezza e la sua durezza era svanita completamente, soltanto per chiedermi un bacio?

Però, quando le sue labbra carnose si posarono sulle mie, quei pensieri si frantumarono e tutto, sembrò quasi una cosa naturale e fin troppo bella.

Sentii il tocco caldo della sua bocca sulla mia, ed un tenerò bacio si stampò sulle mie labbra.

Si fermò sfiorando le mie labbra con le sue ed io mi affrettai a posare le mani sul suo petto: quel gesto sembrò fargli trovare tutta la sicurezza e questa volta le sue labbra si schiusero insieme alle mie, lasciando che le nostre lingue si scontrassero ogni volta...

Il bacio era morbido, le sue labbra accarezzavano le mie e il sapere dolce della sua bocca si mescolava col mio, rendendomi dipendente sogni secondo di più.

Quando le sue labbra si fermarono, cercai di riprendere il respiro, ma invano; strinsi la sua maglia in due pugni, per evitare troppo contatto, quando sentii la sua mano stringere vogliosamente il mio fianco, e tirarmi verso di se.

Le sue labbra restarono immobili, sfiorando le mie, sembrò più che stesse aspettando una mossa da parte mia.
Non alzai lo sguardo per vedere i suoi occhi, ma notai che i suoi denti morsero frettolosamente il suo labbro inferiore, cercando di mantenere la calma, prima di mugolare qualcosa.

'Baciami.' Mugolò in un gemito.

Non lo lasciai parlare ancora, mi sporsi verso di lui per addentare il suo labbro con delicatezza, ed alzai gli occhi ai suoi, mentre con delicatezza tiravo il suo labbro verso di me. Ciò che feci, sembrò piacere a Zayn: la sua bocca si inarcò in un sorriso, mentre le sue palpebre si strinsero.

Quel gesto lasciò che la sua mano stringesse maggiormente la mia mascella e che i suoi occhi si spalancassero, stravolti dalla situazione.
Udii la sua gola lasciare uno strano e profondo verso di piacere; ma improvvisamente, forse qualcosa andò storto.

Zayn ritrasse immediatamente le sue mani e liberò le mie labbra dai suoi denti, guardando il basso ed indietreggiando automaticamente di qualche passo.

'Zayn, cosa cazzo...?' Domandai, portando due dita sulle mie labbra e toccandomi, ancora intontita.

Lui mi evitò, sembrò cercare qualcosa a terra con il suo sguardo, e di colpo si diresse ad afferrare l'altra valigia che vi era a terra per portarla all'esterno della camera.

Fece per uscire ma gli presi il bordo della canottiera, tirandolo verso di me.
Il moro si girò, guardò la mia mano stringere la sua maglia poi mi guardò diritto negli occhi.

'Andiamo per favore, andiamo.'

Cosa? Le sue labbra pronunciarono quelle parole facendomi quasi perdere la cognezione del tempo, e Zayn uscì dalla mia camera lasciandomi da sola.

-

Salutai Louis con un cenno di mano e corsi in macchina il più veloce possibile, visto che Zayn aveva preferito portare tutte le cose in auto ed aspettarmi lì, piuttosto che vedere mio fratello.

Spalancai lo sportello ed andai subito a sedermi sul mio sedile, allacciando la cintura.

'Andiamo?'

Rivolsi uno sguardo a Zayn, e mi accorsi che stava fumando.
Il suo gomito era appoggiato sul finestrino aperto e la sigaretta era fra le sue labbra, mentre ne faceva un tiro.

'Oh, finisci pure.' Mi corressi, tornando a guardare fuori dal mio finestrino.

Lì trovai Louis fermo sull'ingresso, che sventolava le braccia in aria, sorridendo come un cretino, cercando di farsi notare.
Lo salutai con la mano, sorridente e gli mandai un sonoro bacio.

Fatto ciò, mio fratello tornò in casa ed io ripresi a guardare il vuoto aspettando che Zayn finisse di fumare e che partisse, distogliendo quella situazione più che imbarazzante.

'Tuo fratello, conosce Harry?' Mi guardò, facendo uscire del fumo dalle sue labbra, man mano che parlava.

Annuii con disinvoltura, senza nemmeno guardarlo in faccia.
Non avevo intenzione di guardarlo, soltanto perché mi sentivo leggermente fuori luogo con lui, in quel momento.

'Dovrò fargli un lungo discorsetto.' Commentò fra se è se, buttando il mozzicone fuori dal finestrino, per poi afferrare le chiavi e mettere in moto.

'Perché?' Chiesi con arroganza, e lo guardai accigliata.

Non volevo sentirgli dire cose brutte sul conto di mio fratello, tanto meno volevo che mettesse bocca sulle sue amicizie. Era bellissima l'amicizia che aveva con Harry e lui doveva pensare a se.

'Perché lo dico io.' Rispose noncurante, posando una mano sul mio sedile e girandosi per guardare dal vetro posteriore, mentre faceva manovra per uscire dal parcheggio.

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