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XL: Disappointment.

"You'll never know how to make it on your own.
And you'll never show weakness for letting go.
I guess it's still hard if the seed's sown. But do you really want to be alone?"

"Hostage" | Doncaster

[Bee Tomlinson's pdv]

'Non è assolutamente possibile', Louis mi guardò con serietà e batté numerose volte le ciglia.

Era ovvio che avrebbe reagito così. Chi sarebbe stato tanto ingenuo nel credere a tutta quella storia che gli avevo appena raccontato?

Eppure era la verità.
Poteva sembrare surreale, ma il fatto che i fratelli del suo migliore amico mi avessero rapita, era vero.

Gli spiegai ogni minimo dettaglio, a partire da quando mi incastrarono in hotel fino a quando non andammo tutti in caserma perché li avevano presi.

Gli raccontai anche di quando Niall stesso venne a casa nostra e mi rapì nuovamente, mentre io lasciai credere a Louis che fosse tutto sotto controllo.
Gli confessai anche di quando Zayn non mi riportò in aeroporto ma tornammo a casa sua, per trascorrere li il resto degli ultimi giorni, soltanto perché avevo deciso di aiutarli.

Non ero mai tornata in America e quando gli dissi questo sembrò rimanere scioccato; non tanto dalla gravità della cosa ma più dal mio atteggiamento e dalle tante bugie che gli avevo lasciato credere.

Era orribile, aveva tutte le ragioni del mondo. Louis non aveva mai fatto del male a me ne mi aveva mai detto così tante bugie in poco meno di un mese e non lo meritava.

'So di averti deluso' abbassai lo sguardo alle mie mani e restai in silenzio.

'E non ti sbagli' Louis si alzò dal letto e si portò le mani fra i capelli.

'Come cazzo ti è venuto in mente di fare tutto questo? Per cosa poi!?' Mi guardò incredulo e quasi non si strappò qualche ciocca di capelli dalla tana rabbia.

'Per... Per aiutarli...' Cercai di difendermi ma avevo troppe colpe per farlo.

'Aiutarli cosa! A cosa gli serviranno dieci mila sterline, eh!?' Non avevo mai visto il suo colorito così rosso e quelle vene gonfiarglisi sulla fronte.

Era davvero incazzato e non lo biasimavo.

'Diavolo Bee... Sei così stupida' esasperato sbuffò. A quelle parole si voltò verso la mia scrivania e camminò verso di essa.

Posò i palmi delle mani sul legno della scrivania e si chinò su di essa: restò per qualche secondo in silenzio, forse con il vano tentativo di calmarsi.

'E poi, porca puttana, come cazzo hanno potuto farti questo!?' Louis mollò un pugno sulla scrivania e tornò in piedi.

'Zayn, cazzo. E poi Niall, pensavo persino fosse simpatico'

E per fortuna tralasciai i dettagli di tutto ciò che aveva fatto il biondo nei miei confronti, tralasciai anche di dirgli che meritava di peggio da Zayn viste le cose che aveva passato da ragazzino, per colpa sua.

Mi limitai a mordermi le labbra innervosita e ad aspettare che riacquistasse la tranquillità necessaria per poter fare un discorso sensato.

'Ed anche io sono stato un coglione, cazzo!' Lo sentii imprecare ma sorvolai e lo lasciai sfogare.

'Posso almeno capire come cazzo ti è venuto in mente di aiutarli?' Alzai lo sguardo e lo trovai difronte a me con i pugni stretti ai suoi fianchi.

I suoi occhi azzurri mi fissavano, imperterriti, alla ricerca di spiegazioni, ma il fiato mi si fermò in gola.

'Perché...per...' Lo guardai con disperazione chiedendogli pietà ma lui non fece altro che peggiorare le cose.

'Per cosa, porca puttana!' Sbraitò.

'Per Harry' sbottai, e subito ripresi la parola sopraffacendolo. Mi alzai in piedi con arroganza e mi puntai difronte a lui per potergli gridare la mia verità e le mie motivazioni.
Non accettavo di essere definita stupida da qualcuno che non sapeva nemmeno la metà delle cose.

'Harry ha un cancro, lo sai?' Lo guardai con sfida e lui abbassò immediatamente lo sguardo.

Sapevo di averlo ferito, sapevo di avergli fatto del male con quelle parole e che non ero stata affatto delicata nei suoi confronti, ma non avevo altri mezzi per spiegare le cose senza che lui mi interrompesse.

Senza dire una parola andai a sedermi sul letto e restai a fissare il pavimento, in silenzio.

Era strano come tutto fosse cambiato nel giro di qualche ora.
Io, Louis... Insomma, non avrei mai pensato che le cose fossero andate a finire in quella maniera. 

Dopo qualche minuto, sentii il materasso affossarsi nel posto accanto a me, e con la coda dell'occhio, trovai Louis preso a mordicchiarsi le unghie mentre fissava il vuoto nella stanza.

'Se me ne avessi parlato avrei collaborato... Lo sai questo?' Non fece una mossa, si limitò a parlare con una voce piuttosto pacata.

'In che senso...' Lo guardai per un attimo e senza esitare, Louis rivolse la sua intera visuale a me.

'Nel senso che avrei potuto aiutarvi, tengo ad Harry' le sue iridi azzurr, ferme su di me, in un certo senso sembravano guardarmi con delusione e questo mi logorava dentro.

Non volevo che lui si sentisse escluso o messo da parte proprio da me, ma sinceramente non avevo minimamente pensato di chiedergli una mano...

Restai ammutolita a guardarlo negli occhi, non avevo niente da dire, non potevo dire niente.

'Dai, vieni qua' con una mossa rapida Louis sciolse quella situazione piuttosto snervante e mi avvolse le spalle con un braccio, stringendomi a se.

'Mi sei mancata troppo per essere incazzato con te' mormorò, intrufolando il viso sulla mia testa.

Mi baciò la nuca ed io affondai il volto sul suo petto, lasciandomi trasportare per un attimo da lui e dal suo abbraccio.

In quel momento dimenticai ogni cosa mi passasse per la testa, ogni immagine di Zayn, ogni dolore lacerante al petto ed ogni delusione...

'Ma posso sapere una cosa?' Chiese, appoggiando la sua guancia sulla mia testa.

Mugolai qualcosa per acconsentire e lui esitò un attimo prima di parlare.

'Non ho capito perché sei tornata...' Il suo tono di voce era incerto e cercai in tutti i modi di mascherare quella fitta al cuore che per un attimo mi trafisse.

Bastarono quelle parole, bastò così fottutamente poco per farmi tornare allo stato di poco prima. 

Sospirai ed aspettai prima di rispondere, improvvisamente la mia mente aveva ripreso a ripercorrere tutte le cose successe con Zayn, le sue parole, i suoi baci... Le sue falsità.

Faceva male, era orribile accorgersi che in tutto quel tempo non ero stata altro che un'illusa fra le mani di un ottimo giocatore.

Mi scostai lentamente e con fatica dall'abbraccio di Louis e tornai a sedermi da parte sul letto.

'Hai presente Zayn?' Mi morsi il labbro inferiore e lanciai uno sguardo a mio fratello con la coda dell'occhio, come per assicurarmi che non fosse già su tutte le furie.

Lui non fece altro che aggrottare la fronte ed annuire con confusione.

-

Finii per raccontare a Louis cos'era successo con Zayn. D'altronde avevo raccontanti le cose principali e mentire su quello, sarebbe stato inutile.

Non gli dissi tutto nei dettagli ma dissi la verità: mi fermai a dipingerlo come un falso che mi aveva fatto credere determinate cose per usarmi, mentre se la spassava con le altre. 

Non feci nomi, non parlai delle prostitute per non peggiorare la situazione. Il disprezzo che provavo per Zayn era immenso ma era come se qualcosa mi fermasse, non volevo dare quel l'impressione di lui...
Era stupido da dire e soprattutto da pensare, ma mi dispiaceva dar di lui la sua vera immagine squallida.

Non accennai minimamente delle cose intime accadute fra di noi, nonostante Louis avesse provveduto a chiedere lasciai che intuisse da solo e non aprii bocca...

Il resto della serata lo passai da sola, in camera.

Non volevo vedere i miei genitori quella sera, non volevo che facessero domande. Per questo ci pensò lui ad avvisarli del mio arrivo e ad inventare una scusa per non farli nemmeno entrare in camera.

"Hostage" | Bradford

[Zayn Malik's pdv]

Erano passate tantissime ore ormai e Bee se ne era andata definitivamente.

Inizialmente pensai che sarebbe tornata, che avrebbe percorso una parte del tragitto e che poi avrebbe fatto retromarcia perché quella era la sua unica opportunità.

E invece no, le avevo persino mandato qualche messaggio ma lei sembrava essere svanita nel nulla.

Mi andai a sedere sulla sedia del tavolo ed accesi la televisione, che lasciai come sottofondo; in alcuni casi era un ottima compagna.

'Vorrei delle spiegazioni' sentii la voce di Niall alle mie spalle e subito alzai gli occhi al cielo, sbattendo il telecomando sul tavolo.

'Spiegazioni di cosa?' Scattai a guardarlo e lui indietreggiò, confuso.

'Del... Cioè, tu Zayn, mi hai detto che mi sarei dovuto preoccupare, ma non pensavo così tanto' il biondo allargò le braccia in segno di disperazione e venne verso di me.

'Se ne è andata, l'unica cosa della quale devi preoccuparti sono i soldi' sdrammatizzai, spostando gli occhi sullo schermo.

Sapevo che non era quello ciò che voleva sapere, né tanto meno l'unico problema.

'No Zayn...' Sospirò e mi si piazzò davanti, con le mani ai fianchi. 'Ho sentito tutto'.

A quelle parole spostai lo sguardo su di lui e lo squadrai per un attimo.

Avrei voluto parlarne e raccontare tutto a qualcuno; mi avrebbe fatto bene. L'unico problema però era lui, Niall, raccontare tutto a lui era davvero sicuro?

Scossi la testa scacciando tutti i pensieri negativi e mi convinsi del fatto che in fine dei conti lui fosse mio fratello e che sicuramente sarebbe stato meglio sfogarsi con lui piuttosto che con qualcuno che non sa niente di te.

'Io e lei, ecco... Noi...' Era ridicolo da parte mia sentirmi in imbarazzo nel raccontare certe cose.

'Avete scopato' mi precedette in biondo, accennandolo col capo di proseguire.

'Eh, ecco...' Abbassai lo sguardo e sospirai. Dovevo assolutamente trovare le palle di dirgli come stavano le cose.

'Lei mi ama, o almeno credo... Ora non lo so' a quel solo pensiero mi si contorse lo stomaco. E se lei avesse già smesso di amarmi?

'E quindi ne hai approfittato per scoparla?' Rise e subito mi venne voglia di prenderlo a calci.

Non avevo voglia di picchiare nessuno né tanto meno di continuare quella conversazione; inutile dire che sarebbe stato inutile con un tipo come Niall.

Scesi dal tavolo e mi diressi verso la mia camera senza dargli una risposta e senza rispondere ai suoi noiosi richiami.

Non appena aprii la porta della camera, restai fermo sulla soglia della porta e mi guardai intorno: il letto ancora disfatto da quando avevamo fatto l'amore, l'armadio aperto e gli scaffali vuoti.

Sentii il mio cuore battere troppo forte, il mio petto esplodere... Per un attimo pensai di sentirmi male dal troppo dolore che provavo dentro.

La camera era vuota, deserta.
D'altronde lo era sempre stata prima che conoscessi Bee, ma ormai ero abituato a lei.

Anche se non fosse all'interno della mia stanza, sapevo che era a pochi metri da me e che prima o poi sarebbe arrivata. Mentre quella volta no, non sarebbe arrivata e la camera sarebbe rimasta fredda e vuota per il resto della notte.

Durante la notte non avrei abbracciato nessuno, non avrei potuto stringerla a me ed accarezzarla di nascosto, mentre non poteva sentirmi.

Prima di dormire non avrei baciato le labbra di nessuno, non avrei potuto tenerla sopra di me per toccarle quei lunghi capelli castani.

Non appena sveglio non avrei chiamato il suo nome per svegliarla e... 
E cazzo, mi mancava tanto.

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