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XIX: Free.

"Hostage" | Bradford

Dopo essermi ripresa, io e Niall cominciammo ad urlarci contro le peggiori cose.

Mi minacciava che mi avrebbe fatto chissà cosa se soltanto gli avessi risposto male ancora.

'Quindi tu sapevi che io e Louis...' Gesticolai, ma Niall ridacchiò fermandomi.

'No.' Rise. 'Anche fosse, cosa ti importa?' fece un passo verso di me ed un lato della sua bocca rosea di inarcò, rendendolo ancor più inquietante.
Mi ritrovai ad indietreggiare: ad ogni suo passo, i miei piedi camminavano all'indietro istintivamente ed il mio respiro si accorciava, facendomi mancare l'aria. 

La voce severa di Niall stava per minacciarmi di fermarmi, con un timbro più che alto, come suo solito...quando qualcuno lo interruppe.

'Cosa cazzo urli!?'
Una voce calda lo sovrastò, facendolo rimanere ammutolito e rigido davanti a me.

Un silenzio tombale racchiuse le mura di quella casa; i miei occhi non si spostavano dal volto del biondo, mentre i suoi vagavano incerti alla ricerca di una scusa.

Zayn, era la voce di Zayn.

Non lo conoscevo da tantissimo tempo, ma potevo riconoscere quell'accento e quel timbro così profondo fra mille; dei brividi percorsero la mia schiena.

Non potevo crederci che era davvero lui, spostai con incertezza lo sguardo, alle spalle di Niall e trovai il moro, con una mano sulla maniglia, che mi guardava sconvolto.

Lo stupore regnava nel suo volto.

Era a petto nudo ed indossava dei jeans bassi, neri. Intravedevo la scritta dei suoi boxer e la linea poco più chiara della sua pelle, dove non era abbronzato; lo stavo praticamente esaminando.

Qualcosa in me stava andando storto: forse non avevo più il controllo del mio cervello o forse non avevo più il mio cervello, direttamente.

Mi ritrovai a ricordare Zayn, in quelle condizioni, abbracciato a me, per la millesima volta.
Era uno dei ricordi più belli e allo stesso tempo strani che avevo di lui; ed ogni volta mi si ripresentava in testa, come se ne fossi ossessionata.   

Niall sembrò trovare il coraggio e si girò di scatto, prima di sbuffare sonoramente.

Spostò svariate volte lo sguardo fra me e suo fratello, cercando di capire cosa avevamo in mente e per quanto tempo saremmo rimasi a fissarci.

Ma Zayn, ancor prima di lui, riprese un ottimo controllo del suo carattere e si ricompose.

'Cosa ci fa lei qui?' Domandò, accigliato.

'Secondo te?' Ironizzò Niall, dirigersi verso di lui con un passo svelto.

Gli arrivò difronte e posò una mano sul suo petto, spingendolo all'interno della stanza.
Non appena entrambi furono dentro, Niall chiuse violentemente la porta e forse cominciarono a parlare.

Non mi curai minimamente a cosa stessero dicendo, mi limitai a preoccuparmi per i miei capelli dannatamente fuori posto e al mio aspetto, molto simile a quello di una barbona.

[Zayn Malik's pdv]

Avvinghiai il colletto della sua maglia grigia fra le mani, e lo spinsi contro la porta; costringendo il suo sguardo nel mio.

Niall non oppose nemmeno resistenza e pensai fosse una cosa positiva, visto l'argomento in questione.

'È la seconda volta che provi a toccarmi!' Esclamai fra i denti, spingendolo indietro, ancora verso il legno della porta. 

'Zayn, io...' Cercò di intervenire.

'Come cazzo ti permetti!' Non era una domanda, ovviamente.

'Senti, non volevo far così... È solo che non mi controllo.'  Sospirò.

Il suo sguardo si addolcì, mi prese gli avambracci e staccò lentamente le mie mani dalla sua maglietta.

Portai le mani ai fianchi, cercando di calmarmi e sbuffai. 'Perché è qua?' Chiesi, con un tono neutro.

Mio fratello sembrò sistemarsi la maglia e prendere dei lunghi respiri, prima di parlare. 'Avevo pensato di riprovarci...' Mugolò. 

Sapeva che mi sarei incazzato, infatti parlò talmente piano che se solo ci fosse stato qualche altro rumore, non lo avrei nemmeno sentito.

'Cosa?' Sbraitai, facendo un passo verso di lui.

Lui sbarrò gli occhi e si irrigidì, sbattendo le spalle contro la porta. 'L'ho rapita Zayn.' Concluse.

Alle sue parole non seppi cosa fare.

Le opzioni erano semplicemente due: o lo avrei sbattuto ripetutamente contro la porta fino a farlo ragionare, o dovevo calmarmi e capire cosa fare.

'Niall, ci ha tirati fuori dalla merda più totale!' Cercai di farlo ragionare.

'Non mi interessa.' Disse rapidamente, spostando lo sguardo su un angolo della stanza.

A quel punto la cosa migliore sarebbe stata ucciderlo.

'Zayn, ascoltami.' Niall mi prese per le spalle e puntò gli occhi su di me, facendo un respiro profondo.

'Harry potrebbe morire se non troviamo quei dannati soldi...' Continuò.

Harry, certo, Harry aveva bisogno di quelle cazzo di cure per sconfiggere quel maledetto cancro; stava cercando di convincermi a rapirla di nuovo, ma no, non potavamo rischiare ancora.
Non mi avrebbe salvato per la seconda volta.

Ne tanto meno avrei voluto farle del male, di nuovo, dopo avermi salvato dalla polizia e dopo averci parlato a lungo, nei messaggi. Mi sentivo un ipocrita, nei suoi confronti.

'Niall, sei pazzo...' Sospirai.

'Pensavo fosse chiusa questa storia e invece tu...' Mi fermai per rielaborare tutte quelle migliaia di cose che avevo in mente.

'Non possiamo.' Asserii, afferrando le sue mani sulle mie spalle e staccandole dal mio corpo.

Mi irritava essere sotto al tocco di qualcuno, soprattutto se questo qualcuno era lui.

'Lei è l'unico modo Zayn...' Mi corresse, puntandomi un dito contro.

Sentii una fitta oltrepassare il mio stomaco; sì, forse era soltanto quello l'unico modo per avere dei soldi, considerando che un lavoro, capace di pagarci diecimila sterline, non c'era.

'No Niall, domani la porterò a riprendere i biglietti e se ne andrà.' Il mio tono di voce si abbassò, sentii che dovevo soltanto stare calmo e fare ciò che dovevo.

'Zayn...' Provò ad interferire.

'No.'

Dette quelle parole, mio fratello si voltò e si diresse verso la porta per aprirla. Poco prima di uscire si voltò e strizzò un occhio. 'Sarà colpa tua se morirà, soltanto tua.'

Aprì la porta e se ne uscì con calma, lasciando alla mia testa migliaia di pensieri e nel mio cuore, una voragine.

[Bee Tomlinson's pdv]

Niall uscì dalla camera di Zayn e venne diretto verso di me, con le mani infilate nelle tasche dei suoi jeans.

'Dov'eravamo rimasi?' Domandò con malizia, alzando ripetutamente le sopracciglia.

Per un attimo pensai l'avesse finita, ma non fu così.

Si fermò davanti a me e sfilò le mani dalle tasche per afferrare i miei fianchi; ma ancor prima che potesse farlo, la porte della stanza del moro si spalancò, interrompendolo.

Entrambi lo guardammo, ma Zayn sembrò evitare completamente lo sguardo di suo fratello.

'Bee sta con me, però.' Lasciò un'occhiataccia a Niall ed allungò una mano, facendomi cenno di raggiungerlo.

Osservai le sue dita muoversi, cercando di convincermi per qualche secondo.
Non mi fidavo affatto di lui, della sua falsità e nemmeno dei suoi stessi occhi.

Non credevo che il suo scopo fosse rapirmi ancora; mi aveva profondamente delusa.
La cosa non aveva assolutamente senso, se ero consapevole, essere delusa da qualcuno che fino a poco tempo prima aveva provato a rapirti e ad usarti come ostaggio...beh, era anormale.

Ma da una parte, con quei messaggi, iniziavo a cambiare idea sul suo conto.
Mentre lui cercava soltanto di ingannarmi.

Ma a parte questo, nonostante la delusione, Zayn sarebbe stato molto meglio di suo fratello e se solo avessi dovuto passare una notte in quella casa, non l'avrei mai voluta passare con quel biondo.

Camminai con il volto abbassato verso di Zayn, e non appna arrivai davanti alla sua mano, posai la mia sul suo palmo ed alzai gli occhi ai suoi.

Sentii la sua mano avvolgermi e sulle sue labbra si modellò un tenue sorriso.

Mi tirò verso di se e mi fece entrare in camera sua, chiudendo poi la porta a chiave.

'Bentornata...' Mormorò imbarazzato.

Notai come svincolò completamente il mio sguardo, dirigendosi con un passo velato verso la sedia della sua scrivania.

Io restai davanti alla porta, con le braccia incrociate dietro alle spalle e con gli occhi fermi sul pavimento.

Sentii la sedia strusciare sul pavimento e poco dopo si sedette, sospirando.

'Non vuoi parlare?' Chiese, con incertezza.

Mi stupii di quanto fosse vulnerabile in quell'istante, non lo avevo mai visto così impacciato.

Scossi la testa e camminai verso il suo letto, sedendomi sul bordo.

'Perché?' Insisté, seguendomi con lo sguardo.

Non risposi, non c'era una risposta.
Ero in quella camera soltanto per evitare Niall. Non volevo assolutamente parlare con lui, ne tanto meno sentirlo dire altre parole, mentre silenziosamente preparava un piano per rapirmi con suo fratello.

D'altronde, se suo fratello non avesse deciso di rapirmi prima soltanto per portarmi a letto, Zayn avrebbe collaborato con lui e mi avrebbe rapita alla stazione.

Soltanto quel pensiero mi stritolava lo stomaco...

Passammo vari minuti in silenzio, la stanza era animata soltanto dal suo respiro poco più rumoroso del mio, e dai suoi piedi, che a volte battevano nervosamente sul pavimento.

Ad un tratto, sentii il telefono vibrare nella tasca della mia maglia.
Mi ricordai soltanto allora di averlo; ovvio, ultimamente lo usavo soltanto per quel cretino che avevo difronte, ed in quel momento mi ero praticamente dimenticata della sua esistenza.

Lo afferrai e notai un messaggio lampeggiare sul display.
Un sospiro seccato attraversò le mie labbra, quando lessi.

Zayn: Perché non mi parli?

Decisi di rispondere, almeno non gli avrei dato la soddisfazione di sentirmi parlare.

Me: Perché sei uno stronzo.

Inviai rapidamente e restai a fissare lo schermo, aspettando una risposta.

Ma essa tardò ad arrivare e capii il perché quando sentii i passi del ragazzo farsi spazio nella stanza.
Ed improvvisamente il materasso si abbassò, quando si sedette accanto a me.

Lo guardai con la coda dell'occhio mentre cominciava a scrivere qualcosa sul telefono.

Zayn: E cosa avrei fatto?

Me lo chiedeva anche, davvero?
Quei due fratelli avevano una tale sfacciataggine che non solo mi prendevano allegramente per il culo, ma si divertivano a farlo con un messaggio mentre era seduto accanto a me.

Me: Per piacere, faresti meglio a star zitto.

Non appena inviai quel messaggio, il telefono di Zayn vibro fra le sue mani.

Pensai che avrebbe risposto, invece passò soltanto il tempo di leggerlo e il moro posò il cellulare sul letto, accanto a se e si girò con il capo verso di me.

'Perché?' Chiese. Percepii la sua confusione nel tono della sua voce.

'Pensavo che, insomma... hai detto di non odiarmi.' La sua voce si abbassò man mano che componeva la frase, e il suo capo tornò a guardare il pavimento.

Risi nervosamente alle sue parole e scossi la testa.

'Sul serio fai?' Ironizzai, ridendo ancora.

Non lo degnai nemmeno di un'occhiata, mentre lui, al suono della mia voce, scattò verso di me.

'Credevo di non odiarti, ma poi Zayn ho scoperto che mentre cambiavo idea, tu ti divertivi a mettere su un piano.' Alzai lo sguardo verso di lui, sta volta.

Sperai in tutti i modi che mi guardasse, ma maledii immediatamente ogni cosa avessi sperato non appena trovai i suoi occhi marroni fermi su di me, pronti per incrociare i miei, con perplessità.

'Quale cazzo di piano!?' Ululò, storcendo il naso.

'Quello di rapirmi Zayn, so che avevate deciso di farlo.' Lo informai di ciò che sapevo con fierezza, e mi lasciai anche scappare un sorriso alla fine della frase.

'Cosa!?' La sua voce divenne di colpo profonda ed alta, tanto che sobbalzai inaspettatamente.

'Io non avevo deciso un bel niente!' Si giustificò, guardandomi storto.

'Ah no?' Continuai. 'Ti prego Zayn, mi mandavi messaggi facendomi cambiare idea su di te mentre mi voltavi le spalle.' Alzai la voce anche io.

'Ti ho anche tirato fuori da...' Zayn sembrò spazientirsi e scattò in piedi per interrompermi.

'Non dire stronzate!' Sbraitò.

'Non ho messo su alcun piano, Bee.' Concluse. Le sue gote erano diventate rossissime e i suoi occhi erano iniettati di sangue.

'Avevate deciso di rapirmi!' Urlai a sua volta, alzandomi difronte a lui.
Non volevo lasciarlo vincere.

'Oh cazzo, ma che dici!' Commentò, inorridito. 'Ha fatto tutto Niall.'

La sua mascella era tirata e i suoi occhi erano in qualche modo sbarrati mentre continuava a guardarmi; stava perdendo il controllo, sul serio.

'Ah certo, immaginavo.' Alle sue parole scoppiai a ridere e strinsi le braccia al petto, cercando di guardare altrove, ma non nei suoi occhi.

'Te lo giuro, cazzo!' Strillò.

Pensai di rispondere ancora, ma di colpo le sue mani strinsero le mie spalle, facendomi irrigidire.

'Non sapevo niente di tutto questo fino ad un minuto fa!' Insisté. Mi scosse e cercò di attirare la mia attenzione, inutilmente.

Mi limitai a scuotere la testa con disgusto.

'Bee, Niall mi ha appena detto di aver deciso di riprovare a chiedere un riscatto.' Spiegò.

Mi sorpresi sentendo la sua voce leggermente più calma. Sentii un sospiro da parte sua, e quandò sembrò aver ritrovato la calma, come una molla, le sua mani si allontanarono dal mio corpo.

'E tu non lo sapevi?' Domandai, prima che potesse aggiungere altro.

Alzai contemporaneamente lo sguardo ai suoi occhi ed incatenai le mie iridi alle sue; era l'unico modo per sapere se mentiva o meno.

'No, te lo giuro.' Scosse la testa, con le palpebre sbarrate.

'Quando scrivevamo...'  Insistei, alzando le sopracciglia.

'No Bee, non stavo facendo il falso, non sapevo nulla davvero!' Esclamò.

Nella sua voce, potevo sentire come stesse sperando che lo credessi, sembrava chiedermi in ginocchio di dargli retta e di voler sottolineare il fatto di non esser stato un volta spalle con me; tutta via, se lui non ne sapeva nulla ed aveva fatto tutto Niall... I miei pensieri nel 'non odiarlo' non erano poi così patetici, no?

In qualche modo, non era nelle sue intenzioni approfittarsene per fregarmi ancora, ma in quelle di Niall.

Sospirai e lo guardai a lungo mentre si stringeva il labbro inferiore fra i denti.

'Ed ora?' Chiesi, con un filo di voce.

Il mio tono lo rassicurò abbastanza, sembrò calmarsi, ed i suoi occhi terrorizzati si addolcirono lentamente, insieme agli zigomi del suo volto.

I suoi denti, che addentavano ferocemente il suo labbro, finalmente lo lasciarono, mostrandolo leggermente più gonfio ed arrossato.

Notai un tenero sorriso comparire sul suo volto, sembrò ringraziarmi.

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