XIII: I'm just joking.
"Hostage" | Bradford
[Bee Tomlinson's pdv]
Il poliziotto, spazientito, mi afferrò per un braccio e mi trascinò di forza all'interno di una stanza.
Non appena lì, mi scaraventò all'interno e chiuse la porta alle sue spalle.
Puntò gli occhi su di me, severo.
'Insomma, cosa sta blaterando?' Domandò, scuotendo la testa.
Prima di rispondere lo osservai dalla testa ai piedi, odiavo essere tratta in quella maniera.
'Dovrete interrogarmi per far partire la denuncia, no?' Chiesi, facendo un cenno col capo ed aspettando che lui confermasse ciò che stessi dicendo.
Così fece, annuì stordito.
'Allora le dico subito che non ce ne sarà bisogno.' Affermai, portando le mani ai fianchi.
'Lei è pazza' esordì, appoggiando le spalle alla porta.
Il poliziotto sembrò riprendere aria dal naso e stringere gli occhi per auto controllarsi, ma insistei.
'Voi siete pazzi!' Gridai, facendo un passo verso di lui.
Gli puntai un dito contro il petto e lui sbarrò gli occhi.
'Arrestate gente a caso, quando non è successo nulla' continuai, confondendolo sempre di più.
Alla mia ultima affermazione intervenne, afferrandomi il polso e scostando la mia mano dal suo petto.
'Cosa?' Chiese, calmo.
Per un attimo pensai di riprendere la calma e di sembrare più educata, ma non ero un'attrice, e quella sceneggiata mi avrebbe aiutata ad essere più credibile.
'Hai capito bene!' Sbraitai, pigiando nuovamente l'indice sulla sua cassa toracica.
L'uomo abbassò gli occhi alla mia mano, intimorito, poi scosse la testa cercando di farsi valere per quel che era.
'Non alzi i toni con me.' Disse, severamente.
'Oh dio, lei è fuori!' Mi lamentai.
Alzai gli occhi al cielo ed allargai le braccia, facendo finta che davvero l'idiota fosse lui.
'Avete arrestato dei miei amici soltanto per uno scherzo!' Continuai, abbassando notevolmente il tono.
Feci per continuare il mio discorso ma una voce flebile e stordita mi interruppe.
'Mi scusi...' Sospirò, sbattendo rapidamente le sue ciglia.
Guardai il poliziotto deglutire, mentre gesticolava e cercava di spiegarsi.
'Suo padre ha fatto una denuncia per rapimento a quell'indirizzo' spiegò, riprendendo fiato.
'Ha esagerato, beh.' Risposi all'istante, alzando le spalle.
'Abbiamo fatto uno scherzo a mio padre e lui l'ha presa seriamente.' Aggiunsi, più che ovvia.
'Quindi tutto questo caos...' Farfugliò, mutando il suo volto in un'espressione quasi rammaricata; lo stavo confondendo.
Sul suo volto regnava soltanto quello, la confusione. Era sbiancato.
'Non ha senso' lo precedetti, con sicurezza.
'Oh diamine' imprecò l'uomo.
Il suo volto divenne subito rossissimo, così si coprì il volto con i palmi delle sue mani e scosse la testa, frastornato.
'Dovremmo parlare con suo padre, insieme' disse, alzando soltanto gli occhi.
'Esatto, andiamo!' Ammiccai, dirigendomi verso la porta ed aprendola violentemente.
L'uomo sobbalzo a quel gesto e mi seguì, ancor più inebetito di prima. Non ci stava capendo niente e come dargli torto?
Andai con mio padre con un aria decisa e quasi arrabbiata, sapevo fingere alla perfezione. Peccato che da lì a poco avrei dovuto lasciar credere a mio padre che si stava sbagliando e che aveva esagerato evidentemente, quando lui stesso mi aveva sentita piangere al telefono è tutto quello, non era uno scherzo fra amici.
[Zayn Malik's pdv]
Erano ore che io e Niall eravamo rinchiusi in quella dannatissima questura, e per piu come se non bastasse, eravamo lì a far niente.
Nessuno ci diceva cosa dovevamo o non dovevamo fare e questo peggiorava tutto.
L'ansia ci stava divorando.
'Come faremo con Harry, ora?' Chiese Niall, facendomi alzare lo sguardo.
Lo osservai per qualche secondo ed improvvisamente sentii un bruciore cospargere le mie pupille. Non spago cosa dirgli, nemmeno io sapevo cosa fare e come rimediare a quella catastrofe, e per di più, pensavo anche a lui, come fratello maggiore...
'Non lo so Niall' sussurrai, battendo le ciglia per evitare che le lacrime prendessero il sopravvento.
Lui notò il mio sconforto e si accorse anche che i miei occhi erano rossi ormai, a forza di trattenere così tanta rabbia. Circondò le mie spalle con un braccio e mi attrasse a se, facendomi posare la nuca sul suo petto.
'Infondo ti voglio bene' singhiozzai, avvolgendo il suo torace e stringendomi ancora di più a lui.
In quel momento sembrò mancarmi la terra da sotto ai piedi, come se stessi precipitando nel vuoto. Persino Niall mi aiutava a star meglio, quel dannatissimo scansafatiche; e questo lo consideravo grave.
Il rumore della porta mi fece sobbalzare, e scattai al mio posto, quando il cretino di poco prima entrò, venendo verso di noi.
'Abbiamo parlato con la signorina Bee Tomlinson' asserí, posizionandosi con le braccia conserte proprio difronte a noi, dall'altra parte del tavolo.
Entrambi annuimmo e lui si lasciò scappare una risatina.
'Penso che la prossima volta, prima di fare uno scherzo simile a suo padre ci penserete tutti e tre!' Esclamò, scuotendo la testa.
La mia unica reazione fu sbarrare gli occhi, cosa diavolo stava dicendo?
Niall invece, lui mi guardò stordito ed aggrottò le sopracciglia, sperando che almeno io avessi capito qualcosa di ciò che quell'idiota stava dicendo.
'C-cosa cazzo...' Cominciai, ma lui parlò ancora.
'La signorina ci ha detto che era uno scherzo finito a male ed ora è tutto a posto' ci avvisò, restando a guardarci con disinvoltura.
Ma tutto era così strano, Bee aveva davvero fatto tutto questo?
Restammo impalati, sì, sembravamo due perfetti coglioni, ma non appena il mio cervello fu capace di focalizzare le parole dell'uomo, saltai in piedi con un sorriso sornione in volto.
'Ah, certo!' Esclamai, prendendo Niall, per il tessuto della sua maglietta.
'Ci scusi ancora per il disagio.' Conclusi, sorridendo falsamente.
Scossi leggermente mio fratello, cercando di svegliarlo dal suo stato di trance e sperando che avesse capito cosa doveva fare.
Cominciai ad indietreggiare, per uscire da quel posto, ma ancor prima che potessi farlo definitivamente, il tipo davanti a me sobbalzò.
'Ah, dimenticavo!' Urlò, facendomi perdere un battito.
'Chi dei due è Zayn?' Chiese, alternando lo sguardo fra me e Niall.
'Io, perché?' Feci un passo verso di lui, lasciando mio fratello, e mi accigliai.
'La signorina ha lasciato questo per te' l'uomo infilò la mano sulla tasca posteriore dei suoi pantaloni e sfilò un fogliettino di carta. Lo aggiustò visto che si era un po' acciaccato, poi me lo porse sorridente.
'Oh, grazie' dissi, afferrandolo.
Non avevo idea di cose bee avesse potuto scrivermi in quel foglietto; tuttavia non me lo aspettavo nemmeno da parte sua. L'unica cosa certa era che quando il poliziotto disse quelle parole, la signorina ha lasciato questo per te, un qualcosa di strano aveva mandato nuovamente in subbuglio il mio stomaco; stavo impazzendo.
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