Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

92- Without you

"Hostage" | Doncaster

'Louis, dai preparati!' Mi lamentai per l'ennesima volta, continuando ad infastidire mio fratello, steso sul suo letto.

Mi ero già preparata da qualche minuto, sperando che le mie suppliche nel farlo venire con me, lo avrebbero addolcito e si sarebbe deciso a cambiarsi.

Ma niente, nonostante fossi già pronta con i miei jeans neri e il mio top dello stesso identico colore, Louis era ancora steso sul suo letto e cambiava ripetutamente i canali della televisione, annoiato.

Non avevo alcuna intenzione di passare la serata a disagio, con persone che infondo non conoscevo così bene.

Per questo, se magari fosse venuto con me ed avrebbe passato la serata insieme agli amici di Zayn, avrei provato a divertirmi con loro come se ci fosse stato Zayn.

Tuttavia non era così facile andare al lunapark con l'intento di non pensare a niente e di scordarsi di ogni singolo pensiero.

'Non voglio andarci da sola...' Cantilenai, cominciando a piagnucolare come una bambina.

Lo vidi spostare la coda dell'occhio su di me e fermare per un attimo il suo pollice, sul telecomando: 'quale parte di "non mi lasciano uscire", non ti è chiara?' Alzò un sopracciglio.

'Louis...' Lo richiamai con severità, facendogli capire che le sue scuse non funzionavano affatto con me.

Portai le mani ai fianchi e lo guardai intensamente: 'e da quando obbedisci?' Domandai, con un cenno di ironia nella mia voce.

'Da oggi', mi freddò, tornando a guardare la televisione.

Frustrata tirai un profondo sospiro e diedi un calcio al tappeto che avevo sotto ai piedi.

'E poi non conosco i tuoi amici', aggiunse, richiamando la mia attenzione.

Per un attimo, pensai che si fosse deciso a venire, ma le sue parole annullarono ogni mia singola speranza.

'Nemmeno io li conosco così bene, Louis!' Strillai, presa dal panico.

Per di più, ricordarmi che sarei dovuta uscire con gli amici di Zayn dei quali non conoscevo assolutamente niente, mi faceva agitare il doppio.

'E dove dovreste andare?' Chiese con quell'aria di superiorità che dio, se non avessi avuto bisogno della sua presenza, mi avrebbe irritata davvero tanto.

'Al lunapark', sbuffai.

E manco avessi appena detto la barzelletta più divertente del mondo, Louis scoppiò a ridere ed afferrò un cuscino dal letto, portandolo sulla sua faccia.

Si coprì il volto e cercò di soffocare le risate su di esso, evidentemente divertito.

'Mi accompagni?' Domandai per l'ultima volta, già abbastanza irritata dal suo atteggiamento.

Non avevo voglia di sentirlo sghignazzare per qualcosa che non trovavo affatto divertente perciò, se fosse venuto e mi avrebbe fatto un piacere, avrebbe dovuto dirmelo subito.

'Va bene dai...' Tolse il cuscino dalla sua faccia e si alzò su a metà busto, sul letto: 'solo per sta volta però', puntò l'indice nella mia direzione e mi guardò con serietà.

Annuii rapidamente, 'solo per questa volta', ripetei.

***

Quando la macchina di Liam si fermò proprio davanti casa mia, lanciai una gomitata a mio fratello e feci qualche passo verso di loro, con un falso sorriso stampato in faccia.

Il finestrino dell'auto si abbassò lentamente e da dietro di esso apparse la ragazza bionda, sorridente: 'ehi! Salite dietro?' Domandò, indicando i sedili posteriori.

'Si sì'. Annuii rapidamente e senza esitare a lungo, spostai lo sguardo accanto a me dove mio fratello, con le mani nascoste nelle tasche del suo giubbetto, osservava la tizia.

Afferrai un lembo della sua giacca e, riscuotendolo da quello che già poteva essere un pensiero perverso, lo tirai dietro di me.

Lo feci salire in auto prima di me, così che potesse trovarsi esattamente dietro al sedile di Liam.

Forse, stare dietro ad un altro ragazzo avrebbe contenuto i suoi ormoni.

Io mi sedetti ovviamente accanto a lui e, pronta a restare in silenzio per il resto del tragitto, nascosi le mani sotto alle mie gambe; cosa che facevo spesso in caso di disperato imbarazzo.

Liam alzò lo sguardo allo specchietto retrovisore e, dopo avermi fatto un tenero sorriso, riaccese il motore della sua auto.

'Non so se fosse prevista la mia presenza ma nel dubbio, piacere'. Louis si sporse in avanti ed insinuò il suo braccio tra i due sedili davanti, per poter porgere la mano alla ragazza.

La vidi ridacchiare e prendergli la mano, con la sua scheletrica: 'no, ma ci fa comunque piacere', disse, stringendolo appena.

Guardai Louis e, come previsto, un sorriso languido prese parte sulla sua faccia da schiaffi.

Ritirò la mano e tornò al suo posto, soddisfatto.

Senza cambiare minimamente l'espressione sul suo volto per tutto il tempo, si voltò a guardarmi: 'forse rimorchio', bisbigliò, strizzandomi l'occhio.

Di tutta risposta gli lanciai un'occhiataccia e spostai poi lo sguardo fuori dal finestrino appannato.

Con una mano ripulii via l'umidità della notte dal vetro e potei osservare la forte luce dei lampioni, insieme alle tante altre macchine in coda.

'Non credevo fossi proprio suo fratello'. La voce incuriosita di Liam richiamò la mia attenzione, facendomi spostare nuovamente lo sguardo sullo specchietto.

Lo vidi lanciargli un'occhiata e tornare poi a concentrarsi sulla strada, silenziosamente.

'Ci conosciamo?' Mio fratello alzò un sopracciglio, continuando a fissare il volto attento di Liam dallo specchio.

'Oh sì', Liam rise appena ed alzò le sopracciglia con incredulità, 'dimentichi facilmente le cose, mh?' Chiese, con un tono leggermente più nevrotico.

'Beh...non so chi tu sia', si giustificò mio fratello, alzando le spalle.

Dopo aver visto la sua reazione, spostai la visuale sul viso di Liam, abbastanza irrigidita.
La sua faccia innervosita mutò in un'espressione palesemente divertita.

'Liam Payne, ti ricordi?' Capii che stesse insistendo con davvero poca pazienza, quando strinse il volante nella stessa identica maniera in cui lo faceva Zayn; con l'unica differenza che, da parte di Liam, sembrava quasi incredibile.

Louis strinse rigidamente le sue labbra, rendendole una linea sottile ed inesistente. Spostò lo sguardo verso il finestrino e fissò quel che gli si presentava difronte; nonché le tante goccioline che avevano ormai coperto il vetro.

Soltanto allora spostai lo sguardo all'esterno e mi concentrai al suono dell'acqua che cadeva imperterrita sulla nostra auto: stava piovendo.

'Mi dispiace, non ho buoni ricordi della mia infanzia', sentii mio fratello borbottare così tanto piano che, per un attimo, temetti nessuno lo avesse sentito.

Eppure, nonostante il suo tono eccessivamente basso, il rumore delle gocce d'acqua e il frastuono delle macchine in autostrada; Liam sembrò udire perfettamente ogni sua singola parola.

Mi stavo agitando, ancor prima che potesse rispondere, potei sentire una strana ansia salirmi immotivatamente al petto.

'Oh, di solito sono gli altri a non aver buoni ricordi della propria infanzia, grazie a persone come te', rispose Liam, alzando in fine le sue spalle.

Ogni suo singolo atteggiamento o parola sembravano indirizzati falsamente a mio fratello; quasi come se stesse cercando di lanciargli frecciatine.

Ma comunque, tutto ciò che stava dicendo aveva un senso. Non occorreva impegnarsi o chiedersi di cosa stessero parlando se si conosceva almeno un minimo del passato Zayn.

L'aria era piuttosto tesa: tra Liam e la sua improvvisa voglia di mettere a disagio tutti e Jenna che non osava aprir bocca, l'unica a dover intervenire ero io.

'Pensi che sia il caso di andare al lunapark con questa pioggia?' Domandai direttamente a Liam, sorridendo e cercando di sembrare il più calma possibile.

'Non credo proprio', lo sentii dire, amareggiato. 'Potremmo andare comunque in qualche pub', propose, voltandosi poi a guardare verso la ragazza seduta accanto a lui, ormai in silenzio da un bel po'.

Quest'ultima annuì distrattamente e si voltò poi verso di noi, sorvolando del tutto Liam: 'vi va?' Domandò, passando attentamente lo sguardo tra noi due.

Io annuii rapidamente e spostai poi la coda dell'occhio verso mio fratello: 'sì, è  uguale anche per me', commentò, distratto.

***

'Allora vado a prendere da bere!' Jenna scattò in piedi difronte a me ed alternò con confusione lo sguardo tra noi, seduti a cerchio attorno al tavolo di metallo.

Incerta, proiettai il mio sguardo su di Liam, fermo con i gomiti sul tavolo già da cinque minuti, ed aspettai che parlasse.

'Una birra per tutti, va bene?' Rispose, girandosi poi verso di me.

Di conseguenza guardai mio fratello, seduto ed orami assente da quando avevamo messo piede fuori dalla macchina. 'Va bene per te?' Chiesi.

Lo vidi alzare il capo dalle sue mani e sorridere a malapena, annuendo.

Tutto ciò che Liam aveva detto, lo aveva notevolmente toccato.
Non sapevo se i ricordi in se gli facessero quell'effetto o se il fatto di essere messo in ridicolo davanti a tutti gli avesse dato abbastanza fastidio ma, lo conoscevo abbastanza bene da sapere che se gli avesse fatto male ricordare il passato con Zayn, di sicuro sarebbe stato anche infastidito dall'atteggiamento di Liam.

Ed era comprensibile: Liam era un bravo ragazzo e quasi dolce, sotto alcuni punti di vista; ma ciò non toglieva che comunque, determinati argomenti, sarebbe stato meglio ribadirli in un'altra situazione.

A richiamare la mia attenzione dai quei pensieri, però, fu qualcosa di inaspettato e notevolmente più interessante dei miei monotoni ragionamenti insensati.

'Louis?' Sentii Liam chiamare, quasi con preoccupazione.

Scattai a guardarlo e mi voltai poi verso mio fratello, trovandolo con il capo alzato nella sua direzione e lo sguardo incupito: 'non volevo creare quel casino, insomma...' Sentii Liam prendere un profondo respiro, 'è passato, forse sei un'altra persona ora e quindi scusami se ti sono sembrati brusco', concluse tutto velocemente, quasi come se si fosse tolto un peso di dosso. 

Louis fece un mezzo sorriso alla sua affermazione e scosse lievemente la testa, 'non importa', lo rassicurò.

Dopo quella scena, non potei far a meno di sentirmi più sollevata e leggermente più libera dalle mie paranoie.

Non che la cosa mi toccasse personalmente ma, vedere mio fratello in quella maniera e sentirlo umiliare così, mi aveva fatta rimanere piuttosto scioccata. 

E forse era il primo passo per non coronare quella una giornata completamente di merda.
Dopo l'abbigliamento di Jenna, quasi identico al mio ma evidentemente più sexy su di lei e la prima discussione tra Liam e Louis, l'avevo già prospettata una serata da dimenticare.

'Hai sentito Zayn, oggi?' Chiesi a Liam, tentando di sembrare il più naturale possibile.

Volevo avere sue notizie, era ovvio.

Lui scosse la testa, alzando poi le spalle: 'non mi ha risposto'.

'L'hai chiamato?' Quella domanda scappò spontaneamente dalle mie labbra, senza neppur lasciandomi il tempo di riflettere e di concludere che sarebbe stata troppo azzardata.

'Beh...sì', rispose, confuso. 'Volevo dirgli di stasera ma ha riattaccato ed ho pensato fosse occupato', mi spiegò, gesticolando.

Quelle parole mi fecero rattristare abbastanza, abbastanza da non darmi la forza necessaria per guardarlo e proseguire in tutta tranquillità la conversazione.

'Può darsi', dissi, abbassando lo sguardo alle mie gambe.

Non sapere dove fosse Zayn mi faceva aprire un vortice nel petto, scollegando completamente il cervello da ogni cosa.

'Se ti chiedi dove Jenna abbia preso il tuo numero, beh, glielo hai dato tu'. Lo sentii richiamare la mia attenzione e subito dopo, il tocco delicato della sua mano mi riscaldò la spalla.

'Io?', alzai subito il capo, guardandolo con la fronte aggrottata.

'Sì, ero troppo ubriaca per ricordartene', ridacchiò, annuendo.

Quando disse quella cosa, come se la sua bocca fosse collegata con il mio petto, sentii un enorme nodo crearmisi lungo la gola.

Ero ufficialmente a disagio e non avrei aperto bocca per i prossimi venti minuti, circa.

Portai la mia schiena contro la spalliera di quella sedia e lasciai che il freddo metallo prendesse il posto della sua mano calda a contatto con la mia pelle.

Abbassai lo sguardo e restai in silenzio, sotto agli occhi insistenti di Louis. 

'Non vergognarti, anche io da ubriaco faccio cose oscene', fece una risatina e, a sostituire la sua mano sulla mia spalla, arrivò il ginocchio di mio fratello che colpì il mio, sperando di farmi voltare verso di lui.

Ma non osai parlare, feci soltanto una mezza risatina per accontentarlo e per lasciargli intendere che non mi interessava affatto parlarne a lungo.

'Una volta ho molestato la donna delle pulizie e mia madre mi mise in punizione per due settimane!' Esclamò, incredulo delle sue stesse parole, 'molestare il tuo ragazzo è sicuramente più plausibile', aggiunse, pensieroso.

Quell'aggiunta mi fece quasi strozzare con la mia stessa saliva.
Feci due colpi di tosse e, disperata, alzai lo sguardo difronte a me, verso il bancone dove Jenna era diretta.

La vidi sulla cassa, intenta a pagare o forse a pendere i suoi soldi.
Se non si fosse sbrigata, forse avrebbe ritrovato il suo mezzo ragazzo morto in una pozza di sangue.

Era fottutamente imbarazzante e non tanto per lui, quanto per mio fratello. 

Quando la vidi salutare il barista con un cenno e voltarsi verso di noi, con la sua lunga chioma bionda, i miei polmoni appesantiti ebbero un attimo di tregua.

'Oh eccola!' Esclamai, indicandola con l'indice come un bambino indica i palloni gonfiati di topolino, alle bancarelle.

Ero finalmente entusiasta di vederla.

'Ah, le birre', sentii dire da Liam, a primo impatto disinteressato.

Jenna venne verso di noi e non appena fu davanti al tavolo, posò tutti i bicchieri di vetro su di esso, sospirando: 'una mano no, eh!?' Si lamentò, lanciando un'occhiataccia a Liam.

Lui la guardò, sorrise e le mandò un bacio volante, afferrando poi uno dei quattro bicchieri e portandolo difronte a se.

Jenna sbuffò e prese due bicchieri, porgendoli verso me e mio fratello.

Ognuno di noi afferrò il proprio e lo portammo sotto al nostro sguardo; e mentre Louis, Liam e Jenna cominciarono tranquillamente a bere, mi domandai quando avrei finito di bere tutta quella roba.

'Jenna, stavo raccomando a Bee della sua esperienza con l'alcol', se ne uscì Liam, posando il bicchiere sul tavolo.

Lei fece un altro sorso, spostò il suo sguardo su di me ed allontanò poi il bicchiere dalle sue labbra rosse, per poter rispondere: 'non credo le interessi', disse, guardandomi con un cenno di comprensione.

Liam rimase scosso dalla sua risposta e si voltò a guardarmi, 'beh...credevo di sì', osservò.

Improvvisamente mi stavano tutti fissando.

Jenna lo faceva sentendosi forse a disagio al posto mio, Louis sembrava volesse prender assolutamente parte alla conversazione mentre Liam, beh, Liam era ormai senza parole dopo avermi vista in faccia.

Forse il calore che cospargeva le mie guance era visibile a loro ed aveva capito che parlare d'altro sarebbe stato di gran lunga migliore.

Sarei scoppiata da un momento all'altro, nel giro di qualche secondo, se non l'avessero smessa di fissarmi, sarei finita per prenderli a schiaffi uno ad uno, intensamente.

Ma qualcosa, o forse qualcuno, intervenne al posto mio, attirando l'attenzione di tutti e soprattutto quella di Liam.

Il suono del suo cellulare.

Infilò una mano nella tasca dei suoi pantaloni e sfilò in telefono, portandolo poi sotto ai suoi occhi: 'Harry?' Borbottò, aggrottando la fronte.

Passò il pollice sullo schermo e, quasi come se qualcosa lo avesse già agitato, portò il telefono al suo orecchio e rispose: 'pronto?'

Noi tutti ci guardammo, io per prima guardai mio fratello ma, trovandolo concentrato su di Liam, spostai i miei occhi su Jenna che alzava ripetutamente le spalle.

'No, nemmeno a me in realtà', lo sentimmo dire.

Cercai di capire al massimo di cosa stessero parlando o di origliare quel che stessero dicendo dall'altra parte ma non mi fu del tutto possibile.

Spostai una ciocca dei miei capelli dietro al mio orecchio e morsi le mie labbra, innervosita.

Non sapevo cosa mi stesse prendendo o per quale motivo, l'ansia stesse crescendo nel mio petto, incessantemente.

Ma sentirlo pronunciare il nome Harry aveva lasciato il libero sfogo alla mia fantasia.

'No, aspetta', Liam allontanò il telefono dal suo orecchio e lo portò contro il suo petto, proiettando il suo sguardo su di me: 'hai sentito Zayn, oggi?' Mi chiese, frettolosamente.

'Io...' L'aria mi mancò nello stesso istante in cui avevo deciso di rispondere.

Non sapevo cosa dire, come giustificarmi o se dover dire una cazzata pur di spiegare perché Zayn non fosse lì con noi; avevo detto a Jenna che era fuori, non che avevamo litigato e che non avevo notizie su di lui.

E la paura che gli fosse successo qualcosa mi fece perdere quasi qualche battito.

'Bee?' Pronunciò il mio nome, tentando di tirarmi fuori le parole dalla bocca.

Non potevo mentire e se Zayn fosse stato nei guai? Dire che lo avevo sentito li avrebbero portati a non indagare e a lasciare Zayn disperso nel mondo, magari in mezzo a qualche casino.

'Bee, vuoi rispondere?' Intervenne mio fratello, scuotendomi la spalla.

'No!' Esclamai, 'non l'ho sentito', sbottai.

Il mio respiro divenne presto irregolare, cominciai a respirare rapidamente e a fatica, proprio come se avessi appena finito di correre qualche chilometro a piedi.

Continuai a guardarlo, a tentar di strappare via ogni singolo dettaglio di quel che stavamo dicendo.

'Oh mio dio', Liam scattò in piedi dalla sua sedia, facendola strisciare via, 'sto arrivando'.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro