86- Meetings
"Hostage" | Doncaster
Salii nel sedile accanto a quello di Zayn: nei sedili posteriori era seduto Liam, una ragazza bionda che a primo impatto neanche mi soffermai a guardare, ed un altro ragazzo dai capelli rossi e lunghi, raccolti in un codino.
Non conoscevo nessuno di loro se non Liam e il mio ragazzo, seduto accanto a me, con le mani al voltante.
Zayn era particolarmente bello quella sera, bello, più bello del solito.
D'altronde Zayn era affascinate persino con un sacchetto addosso ma, i jeans neri e quella camicia bianca che aveva indossato, lo rendeva ancor più attraente.
La sua pelle ambrata spiccava dai primi bottoni slacciati della camicia e il suo tatuaggio dalle grandi ali, al centro del petto, si intravedeva.
Le sue mani, come ogni giorno, piene di anelli, i suoi capelli neri pettinati accuratamente e la sottile barba che ricresceva incolta sulla sua mascella.
Ogni singolo centimetro del suo corpo era un invito a fissarlo e a farti sentire un fottuto verme, difronte a lui.
Non posso negare che inizialmente la situazione risultò più che imbarazzante: quando aprii il portone e mi ritrovai davanti uno Zayn ben sistemato e con gli occhi puntati addosso, restai quasi per due minuti interi a fissarlo.
E dopo essere salita in macchina ricevetti soltanto un semplice saluto affettuoso da Liam e delle strane occhiate dall'altra ragazza; concludendo il tutto con un silenzio tombale.
E poi arrivò la parte peggiore.
'Zayn, non ci presenti la tua ragazza?' La prima persona che aprì bocca quella sera, fu proprio quel ragazzo rosso che non avevo mai visto da nessuna parte.
Spostai lo sguardo a Zayn e lo vidi sbuffare lievemente, lanciando poi un'occhiata allo specchietto retrovisore: 'beh, hai proprio voglia di rompere i coglioni stasera?' Borbottò, riportando poi lo sguardo alla strada.
La sua riposta mi lasciò notevolmente perplessa.
'Oh, amico, ancora ce l'hai con me per prima?' Il tono del ragazzo sembrò divertito; cosa che non rilassò affatto Zayn.
Vidi come la tensione saliva nel suo corpo, facendogli stringere quasi in maniera nevrotica il volante.
Non rispose, capii dai suoi denti stretti che preferiva non rovinare la serata per qualcosa di a me sconosciuto.
Come sempre.
'Avanti Matt, chiudi quella bocca di merda'. Liam intervenne al posto di Zayn, sbuffando in fine.
A quelle parole, non potei far a meno di alzare lo sguardo allo specchietto retrovisore e di spiare le loro mosse, in silenzio.
'Cosa cazzo vuoi?' Il rosso si piegò stranito a guardarlo, evitando letteralmente la bionda al centro.
'Voglio che stai zitto, ti è più chiaro adesso?' Liam fece le sue stesse mosse e lo guardò diritto negli occhi, sfidandolo.
L'unica cosa che il rosso fu capace di fare fu scuotere la testa e tornare al suo posto, sbuffando: 'come siete cafoni con le ragazze!' Esordì, credendosi divertente.
A quell'ennesima esclamazione, intravidi Zayn spostare la coda dell'occhio per lanciargli un'occhiata ed alzare poi gli occhi al cielo, seccato.
'Comunque piacere di conoscerti, sono Jenna'. Sentii per la prima volta la voce della ragazza ed ovviamente capii che stesse parlando con me.
Mi voltai appena ed intravidi la sua mano aperta tra i due sedili anteriori. Evitai di esitare e di restare a guardare le sue lunghe unghie per non sembrare una scema e mi affrettai a prenderle la mano, sorridendo appena: 'Bee'.
'State insieme, giusto?' La vidi spostare i suoi occhi contornati da un ombretto oro e dalla matita nera, su di Zayn.
'Sì', sorrisi ancora e ritrassi la mia mano.
La vidi annuire distrattamente, senza spostare lo sguardo da Zayn, e tornare con le spalle al suo posto: 'sembrate fighi insieme', commentò, posando una mano sulla coscia di Liam.
'Tu che dici?' Si rivolse a lui con uno sguardo languido e finalmente smise di scrutare schifosamente Zayn, evitando così di finire immediatamente nella lista 'da evitare'.
Quest'ultimo le lanciò un'occhiata piuttosto confusa e spostò poi lo sguardo alla sua mano curiosa che, con davvero tanto coraggio, stava esplorando la sua gamba sotto ai miei occhi.
Lo sentii deglutire, inghiottì saliva con così tanta ansia che potei sentirlo. 'Lo penso anche io', rispose lui, tornando a guardarla con un mezzo sorriso.
***
[Zayn Malik's pdv]
Ero seduto in un angolo abbastanza buio di quel locale, Bee era accanto a me e da circa mezza serata stava discutendo con Jenna; nonché ragazza che a primo impatto, mai avrei pensato diventasse sua amica.
Ero piuttosto annoiato dalla discoteca: insomma, già non avrei mai passato la serata in uno di quei luoghi, in più, l'unica persona che la pensava come me, mi stava praticamente evitando da tutta la serata per parlare con quella rincoglionita.
Se soltanto Bee avesse saputo che, qualche tempo prima, in preda ad una crisi ormonale, la stessa ragazza mi stava proponendo di infilare la mia lingua tra le sue gambe...beh, la situazione sarebbe cambiata.
E non poco.
Ma non mi sembrava il caso di intervenire nella loro conversazione, né volevo essere io a cercare la sua attenzione e a farle capire che avevo fottutamente bisogno di un suo sguardo, un suo mezzo bacio o una qualsiasi cosa da parte sua che mi avrebbe messo a mio agio.
Sospirai ed intrecciai le braccia al petto, alzando lo sguardo alle luci alternate di quel posto.
Mi chiedevo come si poteva trovare divertente strusciarsi l'uno sull'altro, in un bagno di sudore, sotto alle note di una canzone rompi timpani e in mezzo a quella luce di merda che, letteralmente, mi stava innervosendo.
'Zayn, vuoi qualcosa da bere?' Una voce soffocata dalla musica richiamò la mia attenzione, facendomi scattare a guardare difronte a me.
Cercai di capire se stessero parlando con me o se almeno avessi sentito bene e ne ebbi la conferma quando, davanti a me, intravidi Liam con due bicchieri in mano e con la sua camicia bianca ormai completamente slacciata e sgualcita.
Si stava dando da fare il mio amico.
'Dammi'. Annuii ed allungai una mano verso di lui, aspettando che Liam mi porgesse uno dei due bicchieri.
Quando lo fece, afferrai il gelido vetro del bicchiere e lo portai sotto al mio naso, annusandone il contenuto.
La bibita era rossa, odorava di ciliegia ed alcol: era un odore forte ma strano che avevo già sentito da qualche parte.
Sicuramente lo avevo bevuto in altre occasioni: portai il bicchiere alle labbra e sorseggiai qualche sorso di quella roba, deglutendo il forte sapore dell'alcol.
Sentii un rilassante calore invadermi il petto e contrastare la freschezza di quella bibita.
'Cosa stai bevendo?' La voce curiosa di Bee, finalmente, fece irruzione in quell'interminabile noia alla quale ormai mi ero rassegnato.
Non volevo sembrare un bambino e fare l'offeso persino lì, in mezzo alla gente, non risponderle e fare come stava facendo lei da qualche ora.
Ma non potevo nemmeno dimenticare il tempo perso a fissare il soffitto e no, non risposi.
La evitai completamente, portando lo sguardo alla bibita che avevo in mano.
'Ti ricordo che devi guidare', la sentii insistere, con un tono di rimprovero.
Di tutta risposta, proiettai lo sguardo dalla parte opposta di quella 'stanza' e portai nuovamente il bicchiere tra le mie labbra.
'Zayn!' E come previsto, strillò, afferrandomi saldamente il polso.
Tirò via il bicchiere dalle mie labbra e strinse maggiormente il mio polso, richiamando la mia attenzione.
'Ma cosa cazzo vuoi?' Scattai a guardarla con la fronte aggrottata e con uno strano tono seccato.
Sapevo di non dover fare in modo di concludere la serata con degli sguardi omicidi e con il broncio da parte di entrambi, ma quelle parole scapparono dalle mie labbra con così tanta leggerezza che nemmeno me ne accorsi.
La fronte di Bee si corrugò e i suoi occhi ispezionarono con attenzione i lineamenti del mio viso: 'perché rispondi così?' Domandò, irritata.
'E perché non te ne torni a parlare con quella puttana?' Sorrisi appena alle mie parole, sapendo così di infastidirla.
'Ma perché le dai della...' Cercò subito di difenderla con prontezza ma la fermai, 'parere personale', dissi schietto.
'Ma Zayn, cosa te ne importa se...' Si ammutolì un attimo e si guardò nervosamente alle spalle, sospirando in fine: poteva starmene tranquilla, la sua amica era svanita nel momento esatto nel quale mi aveva rivolto parola.
'Cosa ti importa della sua vita sentimentale?' Mi chiese, con un tono leggermente più basso ed impaurito.
Alla sua domanda non potei far a meno di alzare gli occhi al soffitto, riportando il bicchiere al suo posto, sul tavolo davanti a noi.
'La smetti di farmi centomila domande?' La guardai con un sopracciglio alzato.
'No', rispose subito.
'E non smetterò di parlare con qualcuno soltanto perché a tuo parere è una puttana', aggiunse, portando le braccia conserte al petto.
Con fare superiore tornò con le spalle allo schienale di quella lunga panca e mise il broncio, restando in silenzio.
'Non te lo sto impedendo, se proprio vuoi saperlo', dissi, distaccato.
'Ah no?' La vidi spostare la coda dell'occhio nella mia direzione, incitandomi a parlare.
'No, parla pure con chi cazzo ti pare', alzai superficialmente le spalle, 'l'importante è che continui ad evitarmi per il resto della serata'. Non volevo mostrarmi offeso ma lo stavo facendo nella maniera sbagliata.
Il modo in cui parlai lasciò molto da dire sul mio essere quasi sempre impassibile.
Bee spostò di colpo il suo sguardo mortificato su di me e, senza che io potessi evitarlo, esaminò ogni singolo centimetro del mio corpo.
Era imbarazzante; vederla prendersi gioco della mia improvvisa voglia di passare del tempo con lei...beh, mi infastidiva.
Spostai il mio sguardo altrove ed anche io tornai comodamente al mio posto, sperando che la smettesse di fissarmi.
'Sei geloso?' Domandò, ovviamente divertita.
Geloso di una donna?
Sentii una profonda voglia di sprofondare farsi largo nella mia mente. Ero un idiota.
Perché ero diventato un perfetto rincoglionito da quando avevo confessato ed ammesso a me stesso di amarla?
Perché ogni mio singolo limite e silenzio, con lei, finiva per essere distrutto?
'Non sono geloso'. Parlai con freddezza; nemmeno riuscii a rendermi conto che il mio comportamento stava diventando davvero troppo sgamabile.
Mi infastidiva semplicemente essere come un fantasma davanti alla mia ragazza e fare la candela in mezzo alle sue appassionate conversazioni.
E sì, ero geloso se qualcun altro che non ero io aveva la sua piena attenzione.
Sospirai. Era la mia ragazza, ormai dovevo aprirmi completamente a lei e mettermi a nudo difronte ad ogni mio punto di vista, no?
Ma era davvero difficile per un tipo come me.
'Zayn?' La sua voce insicura e quasi assente di quel controllo che, ahimè, poco prima aveva acquisito; mi fece quasi rincuorare.
'Zayn, scusa', si corresse subito dopo, con incertezza.
Potei immaginarla mordersi il labbro od abbassare timidamente lo sguardo.
Guardarla mi avrebbe fatto cadere ancor più in basso di quanto già non stavo facendo.
'Zayn, dai...' Cantilenò, afferrandomi il braccio: la sentii scuotermi e mugolare un verso di lamento, ovviamente spazientita dal mio silenzio.
In fine, quando i miei sforzi a non fare nemmeno un mezzo sorriso, cominciarono a sembrargli scomodi...sbuffò.
Era adorabile quando lo faceva, come era adorabile quando chiamava il mio nome con quella vocina supplicante.
Morsi il mio interno guancia, sforzandomi a non sorridere.
Per evitare eventuali cedimenti da parte della mia nuova vulnerabilità nei suoi confronti, puntai in mio sguardo sulla gente in mezzo alla pista da ballo.
I miei occhi si concentrarono attentamente su una donna, una ragazza, non riuscivo e a vedere così tanto da poter identificare la sua età.
Ma aveva un bel culo e, sì, era disgustoso da parte mia, ma poteva aiutarmi almeno un minimo a non farmi trascinare da Bee.
La tipa si muoveva a ritmo sul corpo di un ragazzo non troppo magro, quasi bagnato fradicio dal sudore, in mezzo a così tanta gente.
Non doveva essere abituato a così tante attenzioni, visto il modo in cui stringeva i suoi fianchi e la attirava voracemente a se, annullando ogni minimo contatto.
Mi chiesi come, con così tante moine da parte di quella ragazza, stesse ancora in piedi a ballare come se niente fosse.
Probabile che quello che stavo fissando fosse un ragazzo con problemi ormonali o scarso testosterone?
Forse era gay e quella era sua sorella.
Ma perché strusciarsi sull'amico di tuo fratello?
O semplicemente una sua amica.
O forse poteva essere sua madre e stavo fottutamente fissando un incesto familiare composto da una cinquantenne ed un tredicenne quasi in preda ad un infarto?
Sbarrai gli occhi abbastanza schifato dalle mie supposizione e, manco il tempo di proiettare il mio cervello d'altra parte, che il tocco di qualcosa mi fece intirizzire.
Il tocco di qualcuno, meglio dire.
Subito, la mia tanta voglia di evadere e di far finta che Bee non ci fosse, svanì.
I miei occhi si abbassarono lentamente al cavallo dei miei pantaloni dove, quel delicato tocco, stava ormai tendendo ogni mio singolo muscolo.
Vidi la sua piccola mano fermai sulla mia intimità, da sopra i pantaloni, intenta a farmela pagare.
Cosa diavolo stava succedendo?
Mi guardai attorno: guardai la tanta gente intorno a noi, impegnata a divertirsi e a bere litri di alcol.
Nessuno sembrava interessato a noi e, non che la cosa potesse disturbarmi ma...insomma.
Un istante dopo, sentii uno spostamento d'aria accanto a me.
Sentii il suo respiro sul mio collo, la punta del suo naso sfiorami la mascella.
Si avvicinò quel poco che bastava per sfiorarmi appena la pelle.
Non potevo credere che stesse facendo una cosa del genere davanti a tutti. Bee.
Non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere con lei, anche se, in parte, spesso fantasticavo su qualcosa di simile.
Sentivo molto caldo, specialmente al mio basso ventre, ma cercai di ignorare quella sensazione. Non sapevo davvero come comportarmi ed era strano: era snervante, era bello, era eccitante...non era da me.
Bee mosse lievemente la mano sul mio membro, sfiorandomi delicatamente da sopra il tessuto rigido dei jeans.
E nello stesso istante, le sue labbra morbide sfiorarono la pelle accaldata della mia mascella, facendomi rabbrividire.
'Ti piacerà vedrai', la sentii sussurrare al mio collo, forse percependo la mia rigidità.
Persino quella sua cazzo di voce si era fatta più profonda ed eccitante e...
'So che mi piacerà, cazzo', ringhiai tra i denti, sperando che il mio tono bastasse per farle capire che la stavo mentalmente maledicendo.
Ridacchiò sul mio orecchio ed io trattenni un mugolio forzato. E sì, era confermato, quella sera avrebbe avuto il mio pieno controllo.
Senza troppi ripensamenti mosse sensualmente la sua mano sul mio membro, facendolo indurire evidentemente, sotto a quel tocco.
Guardavo ciò che stava facendo, guardavo ogni suo singolo movimento completamente preso, mentre Bee faceva tutto con una tale serenità da farmi dubitare che si trattasse davvero di lei.
Cominciò a massaggiare la mia erezione da sopra i pantaloni, prima lentamente e poi pìù freneticamente, stringendo la presa.
'Rilassati...' Bisbigliò, rallentando i suoi movimenti.
Cercai di farlo, cercai di stendere al massimo i miei nervi e di godermi quel benedetto momento; ma niente attorno a me mi aiutava.
La musica alta, le luci forti, le voci soffocate delle persone e la gente attorno a me.
Vidi le sue dita prendere il bottone dei miei pantaloni e maneggiarlo per qualche secondo, fino a slacciarlo.
'Fai finta che sia la tua camera, questa', sussurrò ancora, afferrando poi la zip.
Strinsi i denti, i miei occhi si chiusero leggermente e seguirono con calma le sue dita che, ormai esperte a me, lasciavano aprire la lampo.
'Mi piace questo tuo lato, amore', ansimai, continuando a guardare la sua mano.
Le sue dita lunghe sfioravano ormai la stoffa nera dei miei boxer. Tracciarono con leggerezza l'intera lunghezza della mia erezione e salirono fino all'elastico.
'Se non ti muovi, vengo ora', la avvisai, divaricando le mie gambe.
La sua lentezza stava diventando ormai una tortura, le sue mani addosso mi avrebbero persuaso in ogni caso.
Ansimai e lasciai che i miei occhi si chiudessero totalmente quando alzò l'elastico e permise alle sue dita di arrivare a contatto con la mia pelle bollente.
Sentire le sue dita vagare su di me mi rendeva incapace di intendere o di volere.
Soprattutto se la sua mano, piano piano, stava avvolgendo lentamente il mio membro.
'Com'è?' La sentii bisbigliare, evidentemente a me.
'Bello', non riuscivo a connettere il mio cervello alla mia bocca.
Buttai il mio capo contro la parete e chiusi gli occhi al soffitto, sospirando.
'Bello e basta?' Udii ancora.
'È...è...' Non avevo in mente alcun aggettivo se non 'arrapante' e, fortunatamente, impedii alla mia bocca di dirlo.
Le sue dita strinsero la mia erezione pulsante e pomparono una volta, facendo crescere in me una sensazione di sollievo.
Le mie gambe si rilassarono immediatamente, se pur i suoi movimenti erano scarsi.
Deglutii rumorosamente e gemetti a causa di tutto ciò che stava succedendo là sotto.
'Ti rilassa?' Domandò, mordendo sensualmente il limbo del mio orecchio.
La sua mano salì e scese ancora, facendomi tendere la mascella.
'Mhhh', poteva prenderlo come un sì.
'Lo sarà ancora per poco'.
Non capii nemmeno cosa stesse dicendo.
Sentii il polpastrello del suo pollice raggiungere la punta del mio membro, facendomi quasi tremare le gambe e, subito dopo, la sua mano scivolò via dalle mie mutande assieme al suo respiro caldo, dal mio collo.
Stava fottutamente scherzando.
I miei occhi si sbarrarono di colpo.
Un senso di vuoto aveva appena invaso il mio stomaco e fatto irrigidire il mio corpo, lasciandomi lì, in quelle condizioni.
Sentii il mio cuore accelerare i battiti e il mio respiro farsi più rapido, forse a causa del mio ventre che, giustamente, cominciò a pulsare.
Non stava davvero lasciando il lavoro a metà. Non mi aveva appena abbandonato al destino con un erezione tra le gambe ed i pantaloni slacciati, nel bel mezzo della gente.
Presi un profondo respiro ed osservai il corpo di Bee allontanarsi, trascinato dalle sue gambe scoperte.
Erano un'ottima visuale: la gonna corta che lasciava poco da immaginare alla mia mente però, avrei preferito vederla soltanto per me, magari quando eravamo da soli, e non nel pieno di una festa, in mezzo a centinaia di persone e agli sguardi vomitevoli degli altri uomini.
Distolsi il mio sguardo e mi guardai intorno, attonito.
'Stronza', imprecai, afferrando entrambi i lati dei miei pantaloni.
Riallacciai il bottone e rinchiusi accuratamente i pantaloni, afferrando subito dopo il bicchiere di liquore dal tavolo.
Lo riportai tra le mie labbra e, senza pensarci a lungo, inghiottii tutto d'un sorso la bibita che ci era all'interno.
Al massimo mi avrebbe bruciato lo stomaco, non ero un tipo debole, reggevo l'alcol ed avrei comunque riportato tutti a casa senza alcun problema.
'Tu sei Zayn Malik, esatto?' Una voce femminile e squillante mi fece voltare di colpo il capo al mio fianco, da dove l'avevo sentita parlare.
Tra le luci colorate e caotiche della discoteca, l'unica cosa che riuscii a vedere fu un enorme sorriso bianchissimo e dei lunghi capelli.
Socchiusi abbastanza gli occhi da poter vedere al meglio la persona accanto a me, 'sì, sono io...' Affermai, confuso.
'Oh, piacere di conoscerti!' Intravidi una mano scheletrica presentarmisi proprio sotto agli occhi.
Senza esitare a lungo, la afferrai e sorrisi falsamente, cercando di comprendere chi fosse la persona che avevo difronte.
'Tu non mi conosci, ma io conosco te'.
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